Lo declamavano gli Onda Rossa Posse, e forse è l'unico modo per sfangarla.
A me è sempre fuggito, anzi, quasi sempre. C'è chi dice che è corto ma largo, chi si domanda se scorre o gira, chi lo aspetta e chi lo teme, chi crede di non averlo senza pensare che nessuno lo ha se non se lo prende. Alla fine, ti rendi conto che è eterno nella musica, dove lo segui, e nell'amore, dove lo fermi.
A-Tempo, a cura di Effe, Blulu e Cybbolo
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Rimandi:
* Calendari
* Ocelotonatiuh
* Fugge, corre, svanisce, oppure
* Spostale ancora, Sam
* Time before time
Riferimenti:
* Sphera, per saggezze varie in forma perlacea
* Gilgamesh, per storie di viaggi a ritroso
15 novembre 2007
10 novembre 2007
La tana dell'orso
Proverbialmente, l'orso caccia dappertutto ma non guarda mai nella sua tana. In tal senso, orsi lo siamo un po' tutti quando trascuriamo le opportunità pregne di bellezza e degne d'interesse facilmente raggiungibili, vicine o addirittura adiacenti. Così, capita che solo accompagnando degli ospiti in visita si acceda ai musei della propria città o si riscoprano angoli e scorci segreti, nicchie dimenticate, spicchi d'oblio e squarci occulti allo sguardo ormai cieco dinanzi all'abituale.
Vittime della trascuratezza sono pezzi di spazio ma anche lassi di tempo, ogni volta che ci si dimentica della grandezza irripetibile di ciascun istante. Sia chiaro: lo scrivo come promemoria e incentivo innanzitutto per me, che con due passi avanti e uno indietro sto piano piano imparando.
Lo sto facendo anche grazie ai miei figli, che a Cinisello Balsamo m'invogliano a esplorare il qui e ora, stamane sotto forma di luci e colori tra le fronde ondeggianti del bosco al Parco Nord, con gli occhi felici di sostituire in ogni momento la macchina fotografica.
Vittime della trascuratezza sono pezzi di spazio ma anche lassi di tempo, ogni volta che ci si dimentica della grandezza irripetibile di ciascun istante. Sia chiaro: lo scrivo come promemoria e incentivo innanzitutto per me, che con due passi avanti e uno indietro sto piano piano imparando.
Lo sto facendo anche grazie ai miei figli, che a Cinisello Balsamo m'invogliano a esplorare il qui e ora, stamane sotto forma di luci e colori tra le fronde ondeggianti del bosco al Parco Nord, con gli occhi felici di sostituire in ogni momento la macchina fotografica.
31 ottobre 2007
Bovisa stailìa
Un quartiere dove le cose accadono. Tipo gli incendi, quello di stamane in un appartamento tre porte più in là al terzo piano in via Andreoli, che quando sono arrivato da Cinisello intorno all'una sembrava una scena da film con le auto della polizia e i camion dei pompieri, gli agenti in divisa e i vigili del fuoco ancora tutti indaffarati e l'acqua che scendeva a pioggia dai ballatoi insieme alle masserizie lanciate direttamente giù in cortile e ancora fumanti.
Un quartiere dove le cose le fanno accadere. Tipo lo spettacolo di domenica: un corteo promosso dalla Scighera e con la collaborazione dell'ANPI che ha visto sfilare un po' di cittadinanza al seguito degli artisti della compagnia teatrale La Madrugada, di cui si ammirava l'esibizione con trampoli e maschere e strani strumenti e più strani linguaggi.
Un quartiere dove le cose le fai accadere. Tipo il giretto di stasera, iniziato in gelateria coi bimbi mascherati e scatenati e poi per le strade e le piazze a fare dolcetto o scherzetto, con molti baristi che li assecondavano, con Lorenzo che in proporzione mi sembrava ET, in mezzo a quelle signorinelle della Cajuina e delle sue compagne, streghette alquanto eleganti e quasi educate, se avessero tralasciato di suonare un po' di campanelli.
Un quartiere con un suo stile. Suo, tuo e nostro, perché siamo noi, tutti noi, responsabili di un pezzetto di realtà, specialmente quella contigua al vivere, momento per momento e metro per metro.
Un quartiere dove le cose le fanno accadere. Tipo lo spettacolo di domenica: un corteo promosso dalla Scighera e con la collaborazione dell'ANPI che ha visto sfilare un po' di cittadinanza al seguito degli artisti della compagnia teatrale La Madrugada, di cui si ammirava l'esibizione con trampoli e maschere e strani strumenti e più strani linguaggi.
Un quartiere dove le cose le fai accadere. Tipo il giretto di stasera, iniziato in gelateria coi bimbi mascherati e scatenati e poi per le strade e le piazze a fare dolcetto o scherzetto, con molti baristi che li assecondavano, con Lorenzo che in proporzione mi sembrava ET, in mezzo a quelle signorinelle della Cajuina e delle sue compagne, streghette alquanto eleganti e quasi educate, se avessero tralasciato di suonare un po' di campanelli.
Un quartiere con un suo stile. Suo, tuo e nostro, perché siamo noi, tutti noi, responsabili di un pezzetto di realtà, specialmente quella contigua al vivere, momento per momento e metro per metro.
27 ottobre 2007
Prefisso iterativo
Il demiurgo quella volta si arrabbiò tantissimo.
"Ma vi sembra il caso" tuonava rivolto agli elohim, "di baloccarvi in questa maniera, vi rendete conto o no che son cose delicate queste?"
Quelli rallentavano appena, lampeggiando di una vibrazione sincopata, poi il soffio ciclico riprendeva alla solita frequenza multipla.
"Insomma, osservate quale obbrobrio avete prodotto!"
L'armonia iridata si compattò in un coro a luce bianca ed emise un sospiro d'ampiezza galattica, subito disperso dall'incalzare dell'incazzatura.
"Gravati così non riescono nemmeno più a fluttuare in giro, poveri disgraziati, vincolati a quell'unica atmosfera azzurra... e poi, no, non ci posso credere: anche la telepatia avete guastato, me lo dite ora come comunicheranno a distanza? Mmmh, so io cosa vi farei..."
Il girotondo di pulsar arrestò il suo vorticare e si fece verbo:
"Dai, Demy, non farla tanto lunga per un po' di ri-creazione, non è mica la fine del mondo!"
"Ma vi sembra il caso" tuonava rivolto agli elohim, "di baloccarvi in questa maniera, vi rendete conto o no che son cose delicate queste?"
Quelli rallentavano appena, lampeggiando di una vibrazione sincopata, poi il soffio ciclico riprendeva alla solita frequenza multipla.
"Insomma, osservate quale obbrobrio avete prodotto!"
L'armonia iridata si compattò in un coro a luce bianca ed emise un sospiro d'ampiezza galattica, subito disperso dall'incalzare dell'incazzatura.
"Gravati così non riescono nemmeno più a fluttuare in giro, poveri disgraziati, vincolati a quell'unica atmosfera azzurra... e poi, no, non ci posso credere: anche la telepatia avete guastato, me lo dite ora come comunicheranno a distanza? Mmmh, so io cosa vi farei..."
Il girotondo di pulsar arrestò il suo vorticare e si fece verbo:
"Dai, Demy, non farla tanto lunga per un po' di ri-creazione, non è mica la fine del mondo!"
24 ottobre 2007
Quando?
Ti alzi un mattino col quasi buio e ti rinfranca il brillare delle ultime stelle e di Venere, quasi maestosa a est insieme all'aurora che si fa alba.
Ti alzi il mattino dopo e il trucchetto non funziona, tutto è coperto e piove, gli angeli avran deciso che per il bidè ormai era ora.
E dunque scruti il vento e il cielo mobile, assecondi le curve della memoria ma ti riprometti tutto quel che sarà poi smentito, fino a quando di nuovo sarà tempo di tempo senza tempo.
Ti alzi il mattino dopo e il trucchetto non funziona, tutto è coperto e piove, gli angeli avran deciso che per il bidè ormai era ora.
E dunque scruti il vento e il cielo mobile, assecondi le curve della memoria ma ti riprometti tutto quel che sarà poi smentito, fino a quando di nuovo sarà tempo di tempo senza tempo.
19 ottobre 2007
Quando mai si può avere il tempo?
I viaggi nel tempo, con le loro visioni, i paradossi che comportano e le implicazioni innescate, mi sono sempre piaciuti un sacco in tutte le forme incontrate: romanzi, film, racconti. M'inquietano anche, andando a solleticare corde legate a destino e volatilità, veggenza e ignoto, libero arbitrio e predestinazione. Ora, per esempio, ho scritto queste righe perché dal futuro ho visto che qui doveva esserci un post.
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* La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger
* Ritorno al futuro di Robert Zemeckis
* Peggy Sue si è sposata di Francis Ford Coppola
* L'esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam
* La Cronomacchina di Aquatarkus
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...e ancora, grazie anche a Germana, Egovirtuale, Bhuidhe, Mou, Patti, Flounder, Adrix, Effe, Ceci, Astrid, Raffa, Riccionascosto, Viridian:
* The Confessions of Max Tivoli (Le Confessioni di Max Tivoli) di Andrew Sean Greer
* Bambini nel tempo di Ian McEwan
* Momo di Michael Ende
* Timequake (Cronosisma) di Kurt Vonnegut
* The Time Machine (La macchina del tempo) di Herbert George Wells
* Slaughterhouse-Five (Mattatoio n. 5) di Kurt Vonnegut
* Eternal sunshine of the spotless mind (Se mi lasci ti cancello) di Michel Gondry
* Inland Empire (L'impero della mente) di David Lynch
* Somewhere in Time (Ovunque nel tempo) di Jeannot Szwarc
* The Science of Sleep (L'arte del sogno) di Michel Gondry
* Terminator di James Cameron
* Memento di Christopher Nolan
* Groundhog day (Ricomincio da capo) di Harold Ramis
* La Jetée di Chris Marker
* Non ci resta che piangere di Roberto Benigni e Massimo Troisi
* È già ieri di Giulio Manfredonia
* Frequency - Il futuro è in ascolto di Gregory Hoblit
* The lake house (La casa sul lago del tempo) di Alejandro Agresti
* The Time Machine (L'uomo che visse nel futuro) di George Pál
* Time After Time (L'uomo venuto dall'impossibile) di Nicholas Meyer
* The Time Machine di Simon Wells
* Donnie Darko di Richard Kelly
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con qualche se e qualche ma:
* Terra! di Stefano Benni
* Saltatempo di Stefano Benni
* Sliding Doors di Peter Howitt
* Lola Rennt (Lola corre) di Tom Tykwer
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* La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger
* Ritorno al futuro di Robert Zemeckis
* Peggy Sue si è sposata di Francis Ford Coppola
* L'esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam
* La Cronomacchina di Aquatarkus
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...e ancora, grazie anche a Germana, Egovirtuale, Bhuidhe, Mou, Patti, Flounder, Adrix, Effe, Ceci, Astrid, Raffa, Riccionascosto, Viridian:
* The Confessions of Max Tivoli (Le Confessioni di Max Tivoli) di Andrew Sean Greer
* Bambini nel tempo di Ian McEwan
* Momo di Michael Ende
* Timequake (Cronosisma) di Kurt Vonnegut
* The Time Machine (La macchina del tempo) di Herbert George Wells
* Slaughterhouse-Five (Mattatoio n. 5) di Kurt Vonnegut
* Eternal sunshine of the spotless mind (Se mi lasci ti cancello) di Michel Gondry
* Inland Empire (L'impero della mente) di David Lynch
* Somewhere in Time (Ovunque nel tempo) di Jeannot Szwarc
* The Science of Sleep (L'arte del sogno) di Michel Gondry
* Terminator di James Cameron
* Memento di Christopher Nolan
* Groundhog day (Ricomincio da capo) di Harold Ramis
* La Jetée di Chris Marker
* Non ci resta che piangere di Roberto Benigni e Massimo Troisi
* È già ieri di Giulio Manfredonia
* Frequency - Il futuro è in ascolto di Gregory Hoblit
* The lake house (La casa sul lago del tempo) di Alejandro Agresti
* The Time Machine (L'uomo che visse nel futuro) di George Pál
* Time After Time (L'uomo venuto dall'impossibile) di Nicholas Meyer
* The Time Machine di Simon Wells
* Donnie Darko di Richard Kelly
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con qualche se e qualche ma:
* Terra! di Stefano Benni
* Saltatempo di Stefano Benni
* Sliding Doors di Peter Howitt
* Lola Rennt (Lola corre) di Tom Tykwer
13 ottobre 2007
Victor Vasarely
Sono andato a vedere la mostra di uno che ha fatto scultura con la pittura, facendo parlare il linguaggio del cosmo alle sue opere e a chi le guarda lasciandosene rapire.
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Milano, Triennale Bovisa, fino al 27 gennaio 2008
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Milano, Triennale Bovisa, fino al 27 gennaio 2008
11 ottobre 2007
Milano, zona isola, ore 20
Se ce la faccio a sganciarmi sarò a sentire la presentazione di Sappiano le mie parole di sangue, il libro di Babsi Jones, stasera alle otto, al Frida Cafè di via Pollaiuolo 3 a Milano.
07 ottobre 2007
In vetta al pentagramma
Pensa un po' che roba: uno va a gustarsi un concerto dal vivo in un bel posto, gratis, scatta una foto, clic, la scarica sul computer, clic, la carica su un sito, clic e dopo un po' gli arriva a casa un CD, gratis.
Le cose belle in questa sequenza di eventi sono state: la passeggiata e il bosco di Paneveggio con gli abeti risonanti; Giovanni Allevi, che avevo appena applaudito in piazza Duomo nonostante le zanzare insieme a Fraps, a Amir e a Stefano, comodamente seduti nonostante le transenne, e che quella sera ci aveva davvero rallegrati con la sua Joy; Giovanni Allevi, dicevo, che lassù alle Carigole ha dapprima diretto l'orchestra dei bravi Virtuosi Italiani, ma su brani veramente pallosi (da profano, credo che il nostro riccioluto non sia ancora un compositore eccezionale per orchestra), indi ha riconquistato tutti tornando a toccare gli 88 tasti in collegamento diretto con il suo sé; le cose belle, dicevo, comprendono le foto che sono state pubblicate e Silvia da Bressanone, la cui presenza ha valorizzato la mia, scattata durante il sound check, e di certo la scenografia delle Pale di San Martino (colte anche dall'inquadratura di un giovanissimo paparazzo).
Poi, naturalmente, il CD Cime Domestiche, con Paolo Benvegnù, Monica Demuru, Petra Magoni, Ares Tavolazzi.
Ora l'ascolto, riguardandomi le foto agostane:

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(...che poi magari invece 'sti trentini avran voluto premiare la levataccia notturna e la buona volontà per quell'alba alla Roda di Vaèl...)
Le cose belle in questa sequenza di eventi sono state: la passeggiata e il bosco di Paneveggio con gli abeti risonanti; Giovanni Allevi, che avevo appena applaudito in piazza Duomo nonostante le zanzare insieme a Fraps, a Amir e a Stefano, comodamente seduti nonostante le transenne, e che quella sera ci aveva davvero rallegrati con la sua Joy; Giovanni Allevi, dicevo, che lassù alle Carigole ha dapprima diretto l'orchestra dei bravi Virtuosi Italiani, ma su brani veramente pallosi (da profano, credo che il nostro riccioluto non sia ancora un compositore eccezionale per orchestra), indi ha riconquistato tutti tornando a toccare gli 88 tasti in collegamento diretto con il suo sé; le cose belle, dicevo, comprendono le foto che sono state pubblicate e Silvia da Bressanone, la cui presenza ha valorizzato la mia, scattata durante il sound check, e di certo la scenografia delle Pale di San Martino (colte anche dall'inquadratura di un giovanissimo paparazzo).
Poi, naturalmente, il CD Cime Domestiche, con Paolo Benvegnù, Monica Demuru, Petra Magoni, Ares Tavolazzi.
Ora l'ascolto, riguardandomi le foto agostane:
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(...che poi magari invece 'sti trentini avran voluto premiare la levataccia notturna e la buona volontà per quell'alba alla Roda di Vaèl...)
04 ottobre 2007
Con armi di pace
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(la foto è di tinapika)
03 ottobre 2007
Soglie
Magari ti sembrerà un'esagerazione, ma certe volte a momenti non mi ricordo chi è vivo e chi è già morto. La memoria, a distanza, è capace di evocare chiunque con pari convinzione, ingannandoti facilmente se non ti applichi. Un passo da questa o quella parte, una volta superata la soglia della contiguità o della continuità, non sembra fare molta differenza per l'occhio rivolto allo schermo della rappresentazione immaginativa. E però ti riscuoterai alla frustrazione di una mano smarrita nell'aria, dell'orecchio teso a suoni muti, della tua pelle lasciata intatta, dell'abbozzo di sorriso ricambiato solo dallo specchio e saprai che devi rivolgerti altrove, accogliendo il lavacro della pioggia calda di sole, ché viene di lassù, anche lei.
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Una colonna sonora.
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Una colonna sonora.
02 ottobre 2007
A riverbero
Fu il tempo di un lento. Una festa con le luci accese, in un appartamento del centro storico, ma un centro storico che sarebbe stato demolito entro pochi mesi. Un appartamento vuoto, con i materassi per terra e la finestrella del bagno rotta, che in settembre lasciava entrare refoli troppo freschi al momento della doccia serale.
Miscele d'etnie e nazionalità, ma l'animo umano quello è, a tutte le latitudini. Con qualche sfumatura, in effetti: chi troppo trasparente, chi un sacco saccente, chi nettamente naturale. Comunque tutti van d'accordo con tutti, tra il superficiale divertimento di moniti astrologici e una sorta di benessere diffuso.
La spaghettata, il vino, musica rimediata chissà come, poche persone e tutte malamente spaiate, con qualche sovrapposizione inopportuna, si sa com'è beffardo il caso in certi casi.
Le coinquiline differiscono alquanto per aspetto fisico e solo una viene puntata. Il vero architetto della serata ha trovato una spalla che però non ha intenzione d'assecondarlo fino in fondo, perché anche l'amicizia ha i suoi limiti.
Tu sei felice che ti piaccia Cathy, pur sapendola innamorata del suo americano lontano, quello di cui t'ha parlato spiegandoti che loro New Orleans lo pronunciano quasi alla francese. Sei felice che ti piaccia molto perché è un buon segno di ripresa, dopo che per l'ennesima volta ti stavi struggendo col marchio a fuoco d'una meteora, mannaggia alle stelle cadenti.
Il tempo chiede respiro, ma la vita è un gelato che si scioglie, per un bambino scalpitante il futuro non esiste. Pare non vi sia scelta, d'altronde: sono le case e i pianeti a decidere, con gli accoppiamenti tra i segni ben spiegati nello schemino e cosa vuoi, se i conti non tornano sarà per mancanza d'approfondimento.
Del ballo non t'importa, ma a un lento non si rinuncia, specialmente se la più bella della serata lo vuole ballare con te. Per simpatia, mica per altro, ma i seni prorompono clamorosi da un sorriso perfetto. Nome italiano, lingua francese, sangue sardo e sode carni di femmina più esperta, e che ci voleva, ammaestrandoti di lingua a darti lezioni in bocca, a lungo, prima di rispedirti con un sorriso al tuo livello, non ancora abbastanza per lei.
Tutti malamente spaiati e qualche sovrapposizione inopportuna, con un bacio che forse ne precluderà altri, pensi incrociando lo sguardo di Cathy, tanto è innamorata del suo americano, ma allora perché quell'ombra, sarà lo stupore o che altro, intanto chi avrebbe mai potuto saputo voluto resistere a Ariellà, nome italiano, lingua francese, prosperosa e calda ma non ancora per te, giovanotto, devi ancora percorrere a lungo le strade dei sensi prima di arrivare alla sua altezza, è come un videogame, ma di carne, carni di femmina prorompente e dolce se lo vuole lei.
Poche settimane, un po' di juke box, tanti scavi, qualche lettura, giri e chiacchierate, aperitivi e passeggiate e intenzioni non concretizzate. Poi alla fine c'è un treno da prendere e hai salutato tutti la sera prima, ma alla stazione ti accompagna lei, Cathy, graziosa e simpatica, e ti piace sempre tanto, ma tanto è innamorata di quello là.
E intanto t'ha accompagnato in stazione, fino al treno, e ti lascia un sacchetto con dei panini, e la ringrazi e la saluti dal finestrino e quando si fa piccola figura lontana apri e solo allora trovi il bigliettino, semplice e sincero: J'ai passé des moments très chouettes avec toi. Dei momenti molto carini che s'imprimono con un'eterna dolcezza, delicatezze che s'imbozzolano e liberano farfalle incapaci di ferire, carezze che stasera ritornano nell'aria, ancora una volta, a tracciare una melodia rimasta muta.
Miscele d'etnie e nazionalità, ma l'animo umano quello è, a tutte le latitudini. Con qualche sfumatura, in effetti: chi troppo trasparente, chi un sacco saccente, chi nettamente naturale. Comunque tutti van d'accordo con tutti, tra il superficiale divertimento di moniti astrologici e una sorta di benessere diffuso.
La spaghettata, il vino, musica rimediata chissà come, poche persone e tutte malamente spaiate, con qualche sovrapposizione inopportuna, si sa com'è beffardo il caso in certi casi.
Le coinquiline differiscono alquanto per aspetto fisico e solo una viene puntata. Il vero architetto della serata ha trovato una spalla che però non ha intenzione d'assecondarlo fino in fondo, perché anche l'amicizia ha i suoi limiti.
Tu sei felice che ti piaccia Cathy, pur sapendola innamorata del suo americano lontano, quello di cui t'ha parlato spiegandoti che loro New Orleans lo pronunciano quasi alla francese. Sei felice che ti piaccia molto perché è un buon segno di ripresa, dopo che per l'ennesima volta ti stavi struggendo col marchio a fuoco d'una meteora, mannaggia alle stelle cadenti.
Il tempo chiede respiro, ma la vita è un gelato che si scioglie, per un bambino scalpitante il futuro non esiste. Pare non vi sia scelta, d'altronde: sono le case e i pianeti a decidere, con gli accoppiamenti tra i segni ben spiegati nello schemino e cosa vuoi, se i conti non tornano sarà per mancanza d'approfondimento.
Del ballo non t'importa, ma a un lento non si rinuncia, specialmente se la più bella della serata lo vuole ballare con te. Per simpatia, mica per altro, ma i seni prorompono clamorosi da un sorriso perfetto. Nome italiano, lingua francese, sangue sardo e sode carni di femmina più esperta, e che ci voleva, ammaestrandoti di lingua a darti lezioni in bocca, a lungo, prima di rispedirti con un sorriso al tuo livello, non ancora abbastanza per lei.
Tutti malamente spaiati e qualche sovrapposizione inopportuna, con un bacio che forse ne precluderà altri, pensi incrociando lo sguardo di Cathy, tanto è innamorata del suo americano, ma allora perché quell'ombra, sarà lo stupore o che altro, intanto chi avrebbe mai potuto saputo voluto resistere a Ariellà, nome italiano, lingua francese, prosperosa e calda ma non ancora per te, giovanotto, devi ancora percorrere a lungo le strade dei sensi prima di arrivare alla sua altezza, è come un videogame, ma di carne, carni di femmina prorompente e dolce se lo vuole lei.
Poche settimane, un po' di juke box, tanti scavi, qualche lettura, giri e chiacchierate, aperitivi e passeggiate e intenzioni non concretizzate. Poi alla fine c'è un treno da prendere e hai salutato tutti la sera prima, ma alla stazione ti accompagna lei, Cathy, graziosa e simpatica, e ti piace sempre tanto, ma tanto è innamorata di quello là.
E intanto t'ha accompagnato in stazione, fino al treno, e ti lascia un sacchetto con dei panini, e la ringrazi e la saluti dal finestrino e quando si fa piccola figura lontana apri e solo allora trovi il bigliettino, semplice e sincero: J'ai passé des moments très chouettes avec toi. Dei momenti molto carini che s'imprimono con un'eterna dolcezza, delicatezze che s'imbozzolano e liberano farfalle incapaci di ferire, carezze che stasera ritornano nell'aria, ancora una volta, a tracciare una melodia rimasta muta.
01 ottobre 2007
Occhi di versi
Leggi questa poesia, poi leggi questo commento (soprattutto la seconda parte), poi rileggi la poesia.
--
Eugenio Montale, Forse un mattino andando in un'aria di vetro
Italo Calvino, Perché leggere i classici
--
Eugenio Montale, Forse un mattino andando in un'aria di vetro
Italo Calvino, Perché leggere i classici
30 settembre 2007
Rivedi alla voce Broncoviz
Il nuovo Blogger è come la Casa delle libertà, fa un po' il cazzo che gli pare, mannaggia a lui (e a loro).
P.S.: poi magari la colpa è anche del bicameralismo di Haloscan.
P.S.: poi magari la colpa è anche del bicameralismo di Haloscan.
27 settembre 2007
Il tuo video è giustizia sicura
Zoro, Zoro, Zoro!
Diego Bianchi in Tolleranza Zoro: i video
Diego Bianchi in Tolleranza Zoro: i video
Intro
te volevo di' che secondo me 'sto partito democratigo è 'na gran str...
1a puntata
io me lo ricordo da dove veniamo
--
2a puntata
La nobile arte
l'ex comunista, i tre democristiani, quello che non si sa manco chi cazzo sia
25 settembre 2007
Sentimeteo
L'autunno l'ha soffiato fuori la terra del Parco Nord, ieri mattina, da sotto in su, lungo la strada che va da Cinisello Balsamo alla Bovisa. Erano soffi d'umidità illuminata, paciosamente sospesi e per nulla a disagio tra i colori accennati.
L'autunno è diverso da qui a lì, anche secondo le parole che dici o non dici, le vibrazioni che ancora trasmetti, i respiri captati o dispersi nell'aria. Laggiù era più che inoltrato e pure invitava a tuffarsi, di là scodellava castagne e crude cortecce bagnate.
L'autunno si soffierà nei fazzoletti, il tempo di rassegnarsi all'indumento in più, alle finestre sempre meno spalancate, alla pelle meno scoperta, il tempo di battere un'altra volta le palpebre e poi salutare il sole e i suoi ultimi baci nudi.
L'autunno è diverso da qui a lì, anche secondo le parole che dici o non dici, le vibrazioni che ancora trasmetti, i respiri captati o dispersi nell'aria. Laggiù era più che inoltrato e pure invitava a tuffarsi, di là scodellava castagne e crude cortecce bagnate.
L'autunno si soffierà nei fazzoletti, il tempo di rassegnarsi all'indumento in più, alle finestre sempre meno spalancate, alla pelle meno scoperta, il tempo di battere un'altra volta le palpebre e poi salutare il sole e i suoi ultimi baci nudi.
22 settembre 2007
Residui adrenergici
Con la musica, specie la musica dal vivo, si crea qualcosa, si crea davvero qualcosa che prima non c'era: possono esser sorrisi di luce, movimenti a ritmo, vibrazioni nell'aria, abbracci di note, scambi dal cuore e sussurri delicati come carezze notturne su boccoli che abbisognano di ritrovare il sonno, nella beatitudine dell'affidarsi.
Da These Arms Of Mine a Get Up Off-A That Thing, il campionario è completo.
Da These Arms Of Mine a Get Up Off-A That Thing, il campionario è completo.
21 settembre 2007
Stasera, che sera...
(lo so, lo so che sono artifizi retorici da circo di periferia, ma quel "tu" che apostrofando chi legge cambia pelle e battito è vivificato da un cuore legato a filo doppio alla voce, che stasera chiederà di esser coccolata ancor più del solito, e dagli occhi, che per stasera chiedono già di veder ballare sopra i tavoli)
Ho visto sul sito del locale che quasi quasi conviene venir lì anche a cena (25 euro tutto compreso).
Comunque, dai, vieni a sentire i Blubaluba.
Per i più distratti, riecco l'indirizzo:
Appaloosa, viale Europa, 35 - Cusago (MI)
tel. 029016071, 3405700328, 3394065911
19 settembre 2007
Uanema
Nientedimeno oggi è sangennaro e me n'ero dimenticato?!
Facciamo ammenda, facciamola, ma in che modo?
Con la gioia della natura
con la musica e la bellezza
dalle grazie senza armatura
una sintesi che accarezza...
Facciamo ammenda, facciamola, ma in che modo?
Con la gioia della natura
con la musica e la bellezza
dalle grazie senza armatura
una sintesi che accarezza...
17 settembre 2007
Allora, te la sei segnata?
La data: venerdì 21 settembre 2007
I dati:
- cosa: concerto Blubaluba
- dove: Appaloosa, in viale Europa, 35 a Cusago (MI)
- chi: tu, tu e tu (e noi) ...e anche tu, e chi vuoi
- come: scegli pure se arrivare lì solo per il concerto oppure venirci anche a cena (tel. 029016071, 3405700328, 3394065911)
- perché: per la musica e i sorrisi, per le buone vibrazioni, per le pupe e per i ritmi, per il ballo e le parole, per le note e per i picchi di passione e groove & love
P.S.: il posto è grande, spargi pure la voce.
I dati:
- cosa: concerto Blubaluba
- dove: Appaloosa, in viale Europa, 35 a Cusago (MI)
- chi: tu, tu e tu (e noi) ...e anche tu, e chi vuoi
- come: scegli pure se arrivare lì solo per il concerto oppure venirci anche a cena (tel. 029016071, 3405700328, 3394065911)
- perché: per la musica e i sorrisi, per le buone vibrazioni, per le pupe e per i ritmi, per il ballo e le parole, per le note e per i picchi di passione e groove & love
P.S.: il posto è grande, spargi pure la voce.
14 settembre 2007
5768
Dammi mele, dammi miele
per ungermi la bocca al mattino
di un nuovo anno
Dammi pane, parole piane
a nutrire
la comprensione del tempo
che ha da passare
Troppa sete, dove siete
fresche acque
dilavanti
fino all'oblio di sé
Dove vola e tinge in viola
le frequenze
e nell'aria le carezze
accese, sempre.
per ungermi la bocca al mattino
di un nuovo anno
Dammi pane, parole piane
a nutrire
la comprensione del tempo
che ha da passare
Troppa sete, dove siete
fresche acque
dilavanti
fino all'oblio di sé
Dove vola e tinge in viola
le frequenze
e nell'aria le carezze
accese, sempre.
10 settembre 2007
Lacquadellagopunge?
Tonifica conforto in genere gelida i se e i ma al freddo sole magnifico quanto gli occhi di lago e la presunta giro stellata in mente musica sulla spruzzi manca d'acqua il solo sale in aperto epoca ad agio della canzoni riascolti l'occhio nostra stanco entra il galleria coi ricordi ed in esce seguendo dal barca tunnel pensiero.
N.B.: in attesa di rimettere ordine, vai di cibo e musica.
N.B.: in attesa di rimettere ordine, vai di cibo e musica.
05 settembre 2007
Appello tecnico
Diverse persone mi segnalano difficoltà ad accedere ai commenti qui.
Il sistema in uso è Haloscan e personalmente non noto disservizi o stranezze.
Chi mi dà un'idea su possibili conflittualità tecniche o interferenze telematiche cui porre rimedio?
Se per caso non riesci a rispondere nei commenti, scrivimi, grazie.
Primi aggiornamenti: per qualcuno (come Bhuidhe) è possibile intervenire solo cliccando sui commenti che appaiono nella colonna sinistra del blog; nessun problema invece per chi (come Broono) usa Firefox e XP.
(grazie intanto anche a Mi, Narsil, E.l.e.n.a., Su, Patti, Ivano, Alliandre, Lisa, Pispa, Gnamina e Carlo per le segnalazioni)
Il sistema in uso è Haloscan e personalmente non noto disservizi o stranezze.
Chi mi dà un'idea su possibili conflittualità tecniche o interferenze telematiche cui porre rimedio?
Se per caso non riesci a rispondere nei commenti, scrivimi, grazie.
Primi aggiornamenti: per qualcuno (come Bhuidhe) è possibile intervenire solo cliccando sui commenti che appaiono nella colonna sinistra del blog; nessun problema invece per chi (come Broono) usa Firefox e XP.
(grazie intanto anche a Mi, Narsil, E.l.e.n.a., Su, Patti, Ivano, Alliandre, Lisa, Pispa, Gnamina e Carlo per le segnalazioni)
03 settembre 2007
Ripresentarsi a settembre
Il libro l'ho pure già letto, ma l'altra volta mi son talmente divertito alla presentazione che faccio il bis e vado lì martedì 4 settembre 2007 alle 21, allo spazio Libreria della Festa dell'Unità a Lampugnano (rinunciando a Goran Bregovic... Bolo, non so se mi spiego).
Insieme a Luigi Bolognini, a parlare del suo La squadra spezzata ci saranno Gianluca Gasparini della Gazzetta dello Sport, lo storico John Foot (che si è occupato anche molto della Bovisa) e l'urbanista Stefano Boeri. Spero di ritrovare là anche Antonio Silva, spettacolare ex prof al Liceo di Meda, tra l'altro.
Insieme a Luigi Bolognini, a parlare del suo La squadra spezzata ci saranno Gianluca Gasparini della Gazzetta dello Sport, lo storico John Foot (che si è occupato anche molto della Bovisa) e l'urbanista Stefano Boeri. Spero di ritrovare là anche Antonio Silva, spettacolare ex prof al Liceo di Meda, tra l'altro.
30 agosto 2007
Auto demo
Oggi abbiamo fatto demolire la Ford Fiesta, malgrado la Caju e soprattutto Lorenzo non vi si volessero rassegnare. Ci ha accompagnati Fraps, che ha avuto la luminosa idea di far staccare i due marchi dall'auto affinché i piccoli se ne venissero via con qualcosa, tipo quando uno si porta l'urna del defunto a casa. Ha funzionato!
29 agosto 2007
L'essenziale
Lo si scrive d'agosto da quelle parti.
Anche quest'anno, ho letto le istruzioni e ho contribuito.
P.S.: indirettamente ho istigato la mia cara cognatina, che però, frettella com'è, ha inserito il suo contributo in luogo non deputato; sentendomi responsabile, ne riporto qui le parole:
Anche quest'anno, ho letto le istruzioni e ho contribuito.
P.S.: indirettamente ho istigato la mia cara cognatina, che però, frettella com'è, ha inserito il suo contributo in luogo non deputato; sentendomi responsabile, ne riporto qui le parole:
È il gusto di ascoltare una luce dolce come una soffice piuma.
Cinzia
26 agosto 2007
18 agosto 2007
Vibracall
Qua in Italia non si può fare un cazzo che subito si viene a sapere. Sono le parole di Beppe, che sta a magna' a Trastevere, in trasferta vacanziera con la famigliola.
Il fatto è che ci ho parlato per puro caso: tu immagina di chiamare una persona che abita dalle tue parti e che casomai crederesti in vacanza su qualche isola. Una cui non telefoni mica tanto spesso, una che poi di solito lo tiene spento, l'aggeggio. Ecco, invece mi risponde: Siamo qui con tuo fratello. Dove? A Roma. Bello, che coincidenza!
Pensavi fosse la vibrazione di famiglia, Germana, ma avevo semplicamente voglia di sentirti. Anche per colpa di tuo papà e di Cochi e Renato, lo ammetto. Buon appetito e a presto.
P.S.: tu sul blog scrivi questi fattarelli, ma ti sembra il caso? Sì.
Il fatto è che ci ho parlato per puro caso: tu immagina di chiamare una persona che abita dalle tue parti e che casomai crederesti in vacanza su qualche isola. Una cui non telefoni mica tanto spesso, una che poi di solito lo tiene spento, l'aggeggio. Ecco, invece mi risponde: Siamo qui con tuo fratello. Dove? A Roma. Bello, che coincidenza!
Pensavi fosse la vibrazione di famiglia, Germana, ma avevo semplicamente voglia di sentirti. Anche per colpa di tuo papà e di Cochi e Renato, lo ammetto. Buon appetito e a presto.
P.S.: tu sul blog scrivi questi fattarelli, ma ti sembra il caso? Sì.
14 agosto 2007
L'alba sulla ruota
Letteralmente, è stato come venire alla luce. Partendo dal basso, dal centro delle cose, sudandosela e vivendosela anziché limitarsi a osservare dall'alto (analogo concetto espresse Janis Joplin in un'intervista, a proposito del proprio coinvolgimento sul palco).
Sveglia nel cuore della notte, in auto dalla Val di Fiemme fino al passo Costalunga, e via, una volta calzati gli scarponi e impugnata una torcia, su per il sentiero n. 548, sperando di non essere troppo in ritardo per gli spettacoli (quello naturale e quello umano).
In un'ora e mezza ce l'abbiamo fatta, mia sorella Tere ed io; la salita, il bosco, la salita, il costone, la salita, il chiarore, la salita, il rifugio. Alla fine, maglietta maglia e giacca a vento quasi strizzabili, due foto, un cambio veloce e via libera agli spettacoli: quello del sol levante un tantino ritardato dalle nuvole, quello di David Riondino e Gianluca Petrella, seppur contrastato dal freddo, puntuale e interessante.
Il trombonista jazz accompagnava in modo estroso la lettura di alcune filastrocche di Ernesto Ragazzoni e di un testo di Mark Twain. All'umorismo surreale del "Verme solitario", della "Laude dei pacifici lapponi e dell'olio di merluzzo" e del "Lamento delle locomotive che vorrebbero andare al pascolo" del poeta novarese, ai suggestivi spunti del "Viaggio in paradiso" del geniale autore americano restituiti dalla voce di Riondino, facevano da contrappunto i suoni che Petrella estraeva dal suo mutevole strumento con l'ausilio di un paio di sordine. Rumori mimetici e versi, rapidissime scale be-bop mascherate da cicalecci, richiami leggeri come nuvole, pungenti quanto l'aria, più chiari dell'albeggiare semioscurato. Strani, certo, per un orecchio convenzionale ("E se i ne fasèse 'na bela sonada?" reclamava una signora seduta a breve distanza sul prato), ma sempre un passo più in qua dello straniamento. Perché lì si era presenti, tutti quanti, specialmente dopo la scrematura dovuta a luogo e orario.
A conclusione, uno splendido blues in cui il trombone a tiro giocava a botta-e-risposta con l'eco gentilmente restituita dalle montagne, liete di quell'accarezzamento.

Poi ho capito il motivo principale dell'estrema fatica che a un certo punto mi aveva obbligato a passettini minuscoli, come avessi dovuto mettere la ridotta: al di là delle poche ore di sonno e dello scarso o nullo allenamento, c'è un dato di fatto insindacabile:
- passo di Costalunga: altitudine slm 1753 m
- rifugio Roda di Vaèl: altitudine slm 2280 m
...con un dislivello di oltre 500 metri, non solo mi capisco, ma mi compiaccio.
Sveglia nel cuore della notte, in auto dalla Val di Fiemme fino al passo Costalunga, e via, una volta calzati gli scarponi e impugnata una torcia, su per il sentiero n. 548, sperando di non essere troppo in ritardo per gli spettacoli (quello naturale e quello umano).
In un'ora e mezza ce l'abbiamo fatta, mia sorella Tere ed io; la salita, il bosco, la salita, il costone, la salita, il chiarore, la salita, il rifugio. Alla fine, maglietta maglia e giacca a vento quasi strizzabili, due foto, un cambio veloce e via libera agli spettacoli: quello del sol levante un tantino ritardato dalle nuvole, quello di David Riondino e Gianluca Petrella, seppur contrastato dal freddo, puntuale e interessante.
Il trombonista jazz accompagnava in modo estroso la lettura di alcune filastrocche di Ernesto Ragazzoni e di un testo di Mark Twain. All'umorismo surreale del "Verme solitario", della "Laude dei pacifici lapponi e dell'olio di merluzzo" e del "Lamento delle locomotive che vorrebbero andare al pascolo" del poeta novarese, ai suggestivi spunti del "Viaggio in paradiso" del geniale autore americano restituiti dalla voce di Riondino, facevano da contrappunto i suoni che Petrella estraeva dal suo mutevole strumento con l'ausilio di un paio di sordine. Rumori mimetici e versi, rapidissime scale be-bop mascherate da cicalecci, richiami leggeri come nuvole, pungenti quanto l'aria, più chiari dell'albeggiare semioscurato. Strani, certo, per un orecchio convenzionale ("E se i ne fasèse 'na bela sonada?" reclamava una signora seduta a breve distanza sul prato), ma sempre un passo più in qua dello straniamento. Perché lì si era presenti, tutti quanti, specialmente dopo la scrematura dovuta a luogo e orario.
A conclusione, uno splendido blues in cui il trombone a tiro giocava a botta-e-risposta con l'eco gentilmente restituita dalle montagne, liete di quell'accarezzamento.
Poi ho capito il motivo principale dell'estrema fatica che a un certo punto mi aveva obbligato a passettini minuscoli, come avessi dovuto mettere la ridotta: al di là delle poche ore di sonno e dello scarso o nullo allenamento, c'è un dato di fatto insindacabile:
- passo di Costalunga: altitudine slm 1753 m
- rifugio Roda di Vaèl: altitudine slm 2280 m
...con un dislivello di oltre 500 metri, non solo mi capisco, ma mi compiaccio.
11 agosto 2007
Filiazioni
"Sono i figli a farci nascere come genitori", direi parafrasando L'uomo nel quadro, un blogger d'antan tanto determinato a far perdere le proprie tracce da negarsi perfino alla Wayback Machine, quasi fosse indietreggiato spazzando il terreno con un ramo frondoso, tipo i pellerossa nei classiconi western.
Genitori, in effetti, prima non lo eravamo, come non lo erano i nostri prima che noi nascessimo. Esseri umani, sì: piccoli, cresciuti, maturi, grandi, pusillanimi, pigri, meschini, generosi, egoisti, egotisti, simbiotici, empatici, erranti, smarriti, radiosi, eccitati, incitabili, retti, giusti, corretti, imbroglioni, bugiardi, puri, stupiti, entusiasti, matti, stupidotti, adorabili, tutti quanti fallaci, tutti quanti perciostesso perfettibili e a distanza addirittura perfetti se visti nell'ambra eternizzante dell'evoluzione o sotto il vetrino universale della casualità.
Poi l'entrata in ruolo, voluta e cercata o capitata, e in coscienza non sapremmo quanto necessaria sia, davvero, l'incoscienza, perché la responsabilità assunta non gravi come piombo sull'intimo benessere. Quanto auspicabile sia la facoltà di immergersi nel presente istante per istante, capaci di riaffiorare al respiro sorridente anziché farsi affondare dalle paure del calcolo futuro, futile e inutile scusa, se ci pensi bene ma bene.
Insomma: un bel casino al quadrato, perché c'è quello normale della tua vita più quelli delle vite che per via di tale condizione sono legate a te; però è bello, questo te lo posso dire e sottoscrivere.
Bello, sì, ma non credere finisca lì. Perché, tanto per ribadire come si possa imparare sempre e da tutti, tento di non dimenticare mai il monito insito in una vecchia canzone di Vasco Rossi, Deviazioni: Credi che basti avere un figlio per essere un uomo e non un coniglio?
No, e quindi il casino diventa al cubo. Ma saprai continuare a smussarlo, ti dico, fino a farlo tondeggiare, ti dico, per divertirsi un po' a rotearci sopra e dentro e intorno, come bimbi, con i bimbi e anche da soli nel sole.
Genitori, in effetti, prima non lo eravamo, come non lo erano i nostri prima che noi nascessimo. Esseri umani, sì: piccoli, cresciuti, maturi, grandi, pusillanimi, pigri, meschini, generosi, egoisti, egotisti, simbiotici, empatici, erranti, smarriti, radiosi, eccitati, incitabili, retti, giusti, corretti, imbroglioni, bugiardi, puri, stupiti, entusiasti, matti, stupidotti, adorabili, tutti quanti fallaci, tutti quanti perciostesso perfettibili e a distanza addirittura perfetti se visti nell'ambra eternizzante dell'evoluzione o sotto il vetrino universale della casualità.
Poi l'entrata in ruolo, voluta e cercata o capitata, e in coscienza non sapremmo quanto necessaria sia, davvero, l'incoscienza, perché la responsabilità assunta non gravi come piombo sull'intimo benessere. Quanto auspicabile sia la facoltà di immergersi nel presente istante per istante, capaci di riaffiorare al respiro sorridente anziché farsi affondare dalle paure del calcolo futuro, futile e inutile scusa, se ci pensi bene ma bene.
Insomma: un bel casino al quadrato, perché c'è quello normale della tua vita più quelli delle vite che per via di tale condizione sono legate a te; però è bello, questo te lo posso dire e sottoscrivere.
Bello, sì, ma non credere finisca lì. Perché, tanto per ribadire come si possa imparare sempre e da tutti, tento di non dimenticare mai il monito insito in una vecchia canzone di Vasco Rossi, Deviazioni: Credi che basti avere un figlio per essere un uomo e non un coniglio?
No, e quindi il casino diventa al cubo. Ma saprai continuare a smussarlo, ti dico, fino a farlo tondeggiare, ti dico, per divertirsi un po' a rotearci sopra e dentro e intorno, come bimbi, con i bimbi e anche da soli nel sole.
28 luglio 2007
Stacca 'a lignaaa!
Vado a mettermi in coda, verso le Dolomiti, in giovane compagnia.
A presto (facciamo tra una dozzina di giorni, salvo sorprese).
A presto (facciamo tra una dozzina di giorni, salvo sorprese).
26 luglio 2007
Naso per aria
Sono tornati i vacanzieri, giusto in tempo per guardare insieme dalla finestra lo spettacolo della congiunzione Giove-Antares (allineati quasi in verticale), con la Luna a far da damigella.
Descrizione e immagine da Asgard News (in fondo al post).
Descrizione e immagine da Asgard News (in fondo al post).
23 luglio 2007
In diretta
Uh, il sole sta per scendere verso il tramonto e quindi lascia fuoriuscire dalla coltre di nubi una striscia d'oro... è come un'alba al contrario (dall'alto).
18 luglio 2007
In fila per sei col resto di due
Tutto grazie al fatto che non mi strozzò il cordone ombelicale attorcigliatosi in troppo fervido abbraccio.
E grazie al fato che non fu impaziente.
E anche a chi mi aiutò a uscire.
E a chi mi tirò su.
A chi mi sfoderò.
A chi mi allattò.
Chi mi passeggiò.
Mi fece crescere.
E ridere.
Ascoltare.
Sorridere.
Conoscere.
Decidere.
Fidarmi.
Cantare.
Amarmi.
Sognare.
E grazie al fato che non fu impaziente.
E anche a chi mi aiutò a uscire.
E a chi mi tirò su.
A chi mi sfoderò.
A chi mi allattò.
Chi mi passeggiò.
Mi fece crescere.
E ridere.
Ascoltare.
Sorridere.
Conoscere.
Decidere.
Fidarmi.
Cantare.
Amarmi.
Sognare.
17 luglio 2007
13 luglio 2007
Cambiare il mondo
Secondo me è una cosa che si può tentare, cui si deve tendere attraverso l'azione personale, fatta soprattutto di piccoli gesti quotidiani.
Gnamina magari è un po' plateale, però la scintilla giusta ce l'ha.
Gnamina magari è un po' plateale, però la scintilla giusta ce l'ha.
11 luglio 2007
Prima che scolorisca
Ho il timbrino sul polso. Già un po' sbiadito, sebbene non abbia fatto nulla per lavarlo via.
Ingresso a sottoscrizione, il punginò che funziona, lo sguardo a cercare gli amici, troppa gente, non li vedo, cerco e trovo il passeggino, eccolo, eccoci, rieccoci. Piccole tribù che si ritrovano, la cascina ne fu teatro, ma ora l'organizzazione è tutt'altra cosa rispetto a quei tempi. Eh, per molti di questi qua il gruppo che si è rimesso insieme significa rievocazioni vecchie di un decennio, ma per me, per noi, sono cose di vent'anni fa o quasi a riaffiorare.
E intanto si chiacchiera, si brinda (riauguri, Paolo), ci si racconta a fondo seppure in massima sintesi, finché il piccino Gabriele fa da orologio segnando l'ora del rientro. Ho il privilegio di accompagnarli all'auto tenendolo in braccio e lui si abbandona sorridente e fiducioso (è il terzo abbraccio speciale della settimana, dopo quello aderentissimo di Simone, un angioletto che si finge monello e dopo il lungo saluto supercalamitoso di Lorenzo in partenza per queste prime vacanze da separati di fatto).
Quando rientro, il concerto si è messo sui binari che preferisco, quelli dei pezzi storici, sarà perché li conosco meglio o perché aiutano nell'ennesimo processo retrospettivo, col ventaglio dei ricordi che si apre con la forza di un flash riproponendo alla memoria emotiva tutto quel che è riposto e che non salta alla luce se non fai il gesto.
Grazie dunque alla colonna sonora, suonata con cuore e partecipazione dai Ritmo Tribale.
Ingresso a sottoscrizione, il punginò che funziona, lo sguardo a cercare gli amici, troppa gente, non li vedo, cerco e trovo il passeggino, eccolo, eccoci, rieccoci. Piccole tribù che si ritrovano, la cascina ne fu teatro, ma ora l'organizzazione è tutt'altra cosa rispetto a quei tempi. Eh, per molti di questi qua il gruppo che si è rimesso insieme significa rievocazioni vecchie di un decennio, ma per me, per noi, sono cose di vent'anni fa o quasi a riaffiorare.
E intanto si chiacchiera, si brinda (riauguri, Paolo), ci si racconta a fondo seppure in massima sintesi, finché il piccino Gabriele fa da orologio segnando l'ora del rientro. Ho il privilegio di accompagnarli all'auto tenendolo in braccio e lui si abbandona sorridente e fiducioso (è il terzo abbraccio speciale della settimana, dopo quello aderentissimo di Simone, un angioletto che si finge monello e dopo il lungo saluto supercalamitoso di Lorenzo in partenza per queste prime vacanze da separati di fatto).
Quando rientro, il concerto si è messo sui binari che preferisco, quelli dei pezzi storici, sarà perché li conosco meglio o perché aiutano nell'ennesimo processo retrospettivo, col ventaglio dei ricordi che si apre con la forza di un flash riproponendo alla memoria emotiva tutto quel che è riposto e che non salta alla luce se non fai il gesto.
Grazie dunque alla colonna sonora, suonata con cuore e partecipazione dai Ritmo Tribale.
06 luglio 2007
Lustro, come nuovo
Ieri, dunque, furono cinque anni dalla prima bloggata. Niente bilanci perché vado avanti come càpita, ma una domanda, tanto per sapere: ho già maturato il diritto alla pensione minima?
01 luglio 2007
R. di Ponente
Spesso chiedo a Lorenzo: qual è la cosa più bella che hai fatto oggi? Per indurlo a soffermarsi sugli eventi positivi anziché sugli unici sei minuti di noia che per lui però sono talmente insopportabili da andare a coprire il cielo del ricordo breve come brandelli estesi di nuvolaglia. E allora diciamolo: giornata luuuunga, oggi, ma per alcuni motivi ne è valsa la pena. È valsa la pena di alzarsi alle cinque, di passare diverse ore in auto sia all'andata sia al ritorno, di fare quelli del mordi-e-fuggi, di sorvolare su varie ed eventuali sulle quali sorvolo anche qui.
Ricomposta per l'occasione la formazione familiare completa, siamo stati dalla Cajuina, che è in colonia, tutta elettrizzata e divertita, ma ben contenta dell'annunciata visita domenicale. E il primo motivo-per-cui è proprio lei, che prima saluta dal vetro e poi ti getta le braccia al collo, affettuosa e coi capelli morbidi e splendidi. Poi quello di una giornata al mare, che per fortuna è meglio di quanto racconta la bella canzone del roco astigiano. Una giornata al mare e stai nei colori e nei suoni presenti, presente tra le movenze e gli spruzzi vivi. Una giornata al mare e per me vuol dire bagno non appena possibile, e al mattino sono bastate poche bracciate per portarmi in zona discreta, cavarmi il costume e nuotare nudo come mi piace. Così, perché mi piace, mica per piantare una bandierina sexy su Andora.
Ricomposta per l'occasione la formazione familiare completa, siamo stati dalla Cajuina, che è in colonia, tutta elettrizzata e divertita, ma ben contenta dell'annunciata visita domenicale. E il primo motivo-per-cui è proprio lei, che prima saluta dal vetro e poi ti getta le braccia al collo, affettuosa e coi capelli morbidi e splendidi. Poi quello di una giornata al mare, che per fortuna è meglio di quanto racconta la bella canzone del roco astigiano. Una giornata al mare e stai nei colori e nei suoni presenti, presente tra le movenze e gli spruzzi vivi. Una giornata al mare e per me vuol dire bagno non appena possibile, e al mattino sono bastate poche bracciate per portarmi in zona discreta, cavarmi il costume e nuotare nudo come mi piace. Così, perché mi piace, mica per piantare una bandierina sexy su Andora.
28 giugno 2007
O almeno, stiràcchiati
Per la manutenzione dell'automobile o per far riparare un qualsiasi elettrodomestico il tempo lo trovi e per il tuo corpo no? Qui sotto voglio raccogliere idee ed esempi di piccoli esercizi che possano migliorare la qualità del vivere nella realtà fisica, muscolare, articolare. E di conseguenza, tutto il resto.
1° RSI prevention
Una serie di semplicissimi esercizi illustrati per la prevenzione dei dolori posturali o di sindromi quali il tunnel carpale. Le spiegazioni sono in inglese, ma le immagini chiariscono tutto anche ai non anglofoni. (*)
2° Zhang Zhuang
Gaspar Torriero è un drago garbato, l'ho già detto. Ergo, se vuoi praticare l'esercizio da lui suggerito, concediti pure di dimezzarne i tempi o perfino ridurli di molto. L'importante è cominciare, anche un minuto è meglio di niente per il proprio benessere.
3° Tai Chi
"Esercizi mattutini dalla Cina" a cura di Ludo e Gilgamesh, che in tre lezioni insegnano come provvedere da sé a tenersi in forma grazie alla cosiddetta ginnastica dolce. Gratis e senza effetti collaterali. (*)
4° Paschimottanasana
Al piegamento in avanti da seduti, se mai vi si arriverà, occorre puntare piano piano, come suggerisce Gianni Lombardi.
5° Saluto al sole
Una semplice sequenza di posizioni facile da ricordare che in un minuto comprende piegamenti, stiramenti, flessioni, che coinvolgono tutte le parti del corpo e il respiro. Secondo l'hata yoga, andrebbe ripetuta al mattino e al tramonto.
(segnalazione di Su)
6° Orologio pelvico
Gnamina consiglia di "sdraiarsi a pancia in su, gambe piegate e un po' divaricate, far aderire bene tutta la schiena a terra, parte lombare compresa, braccia lungo i fianchi con il palmo della mano rivolto verso l'alto. Chiudete gli occhi e poi visualizzate mentalmente il cerchio di un orologio esattamente tra il pube e l'ombelico. Ora inventatevi una sequenza di orari e muovete il bacino in quella direzione. Es. destra-sinistra (ore 9 e poi ore 15). Nota: il bacino deve rimanere aderente al suolo."
[eccetera]
Qui c'è spazio per quel che mi suggerirai tu (e anche per quel che descriverò io, forse).
(*) questi li avevo già segnalati nel libricino compilato per Grazia.
--
Tra i suggerimenti più generici, ma non per questo meno validi:
§ Su consiglia il ballo in ogni sua forma e le capriole sul prato ("Conosco qualcuno che non ha mai smesso di farle perciò anche a settant'anni ci riesce benissimo, e assicura abbiano un effetto benefico anche sull'umore").
§ Intempestiva punta sullo yoga: "Per me fa davvero la differenza" e segnala un video e una serie di link.
§ Bhuidhe risponde: "Dormire: si bruciano 60 calorie all'ora."
§ Claudia: "Il karate! Libera corpo e mente."
§ Alliandre: "Suggerisco Workrave, un programmino che fa le stesse cose del software segnalato sul sito RSI Prevention, e in più è gratuito. Per la manutenzione, poi, vado di jogging e cavallo, per me l'effetto è lo stesso del karate di Claudia."
1° RSI prevention
Una serie di semplicissimi esercizi illustrati per la prevenzione dei dolori posturali o di sindromi quali il tunnel carpale. Le spiegazioni sono in inglese, ma le immagini chiariscono tutto anche ai non anglofoni. (*)
2° Zhang Zhuang
Gaspar Torriero è un drago garbato, l'ho già detto. Ergo, se vuoi praticare l'esercizio da lui suggerito, concediti pure di dimezzarne i tempi o perfino ridurli di molto. L'importante è cominciare, anche un minuto è meglio di niente per il proprio benessere.
3° Tai Chi
"Esercizi mattutini dalla Cina" a cura di Ludo e Gilgamesh, che in tre lezioni insegnano come provvedere da sé a tenersi in forma grazie alla cosiddetta ginnastica dolce. Gratis e senza effetti collaterali. (*)
4° Paschimottanasana
Al piegamento in avanti da seduti, se mai vi si arriverà, occorre puntare piano piano, come suggerisce Gianni Lombardi.
5° Saluto al sole
Una semplice sequenza di posizioni facile da ricordare che in un minuto comprende piegamenti, stiramenti, flessioni, che coinvolgono tutte le parti del corpo e il respiro. Secondo l'hata yoga, andrebbe ripetuta al mattino e al tramonto.
(segnalazione di Su)
6° Orologio pelvico
Gnamina consiglia di "sdraiarsi a pancia in su, gambe piegate e un po' divaricate, far aderire bene tutta la schiena a terra, parte lombare compresa, braccia lungo i fianchi con il palmo della mano rivolto verso l'alto. Chiudete gli occhi e poi visualizzate mentalmente il cerchio di un orologio esattamente tra il pube e l'ombelico. Ora inventatevi una sequenza di orari e muovete il bacino in quella direzione. Es. destra-sinistra (ore 9 e poi ore 15). Nota: il bacino deve rimanere aderente al suolo."
[eccetera]
Qui c'è spazio per quel che mi suggerirai tu (e anche per quel che descriverò io, forse).
(*) questi li avevo già segnalati nel libricino compilato per Grazia.
--
Tra i suggerimenti più generici, ma non per questo meno validi:
§ Su consiglia il ballo in ogni sua forma e le capriole sul prato ("Conosco qualcuno che non ha mai smesso di farle perciò anche a settant'anni ci riesce benissimo, e assicura abbiano un effetto benefico anche sull'umore").
§ Intempestiva punta sullo yoga: "Per me fa davvero la differenza" e segnala un video e una serie di link.
§ Bhuidhe risponde: "Dormire: si bruciano 60 calorie all'ora."
§ Claudia: "Il karate! Libera corpo e mente."
§ Alliandre: "Suggerisco Workrave, un programmino che fa le stesse cose del software segnalato sul sito RSI Prevention, e in più è gratuito. Per la manutenzione, poi, vado di jogging e cavallo, per me l'effetto è lo stesso del karate di Claudia."
22 giugno 2007
Occhio, Tano!
Ieri è morto il mio Presidente. Mi riferisco al baffo occhio di lince con cui abbiamo giocato, riso, scherzato, mangiato e bevuto tante e tante volte.
Stavo per scrivere se n'è andato, ma non mi pare che le cose stiano così. Prima sì che se n'era andato, per un po', quando il glioblastoma giocava a risiko col suo cervello, invadendone un pezzo per volta. Ora invece è di nuovo intero, il nostro Presidente, al quale brinderemo al più presto, di nuovo.
Ieri sono state avvisate un po' di persone, qualcuno oggi, qualcuno non si riuscirà a rintracciare, perché vent'anni di storie in comune portano inevitabilmente a disperdersi un po', anche dopo aver condiviso per tanto tempo e tante volte corse salti sudori docce cibo musica e vino.
Adesso non c'è una canzoncina pronta, l'ultima te l'abbiamo cantata come ogni anno da quattro lustri il 26 dicembre, stavolta sulle note di Oh Happy Day, facendo le rime sull'età e prendendoti in giro come al solito, con il massimo di affettuosa bastardaggine che nemmeno la malattia poteva attenuare - e lo so che sei stato orgoglioso di noi, indefessi e va be' anche fessi, ma più inde secondo me, per come siamo riusciti a non farci abbattere né la voglia di ritrovarci, né quella di sgolarci e ridere insieme.
Domenica, tra la maschera e i tubicini, ho avuto l'impressione che tu fossi già pronto e che in qualche modo attendessi dai tuoi cari l'immenso coraggio di lasciarti andare. Ma no, pirla, non lasciar andare nel senso di una scorreggia. Insomma, stavo per parlare del massimo gesto d'amore possibile e invece dobbiamo per forza farci riconoscere per la consueta trivialità, ma è giusto sia così: il resto resti non detto, che tanto si sente e tracima da bocca e occhi, in un piantoriso che non si fa domare e scalpita sfondando soglie temporali, viaggiando su e giù per la vita come un lampo, perché ogni ricordo sia qui e ora.
Stavo per scrivere se n'è andato, ma non mi pare che le cose stiano così. Prima sì che se n'era andato, per un po', quando il glioblastoma giocava a risiko col suo cervello, invadendone un pezzo per volta. Ora invece è di nuovo intero, il nostro Presidente, al quale brinderemo al più presto, di nuovo.
Ieri sono state avvisate un po' di persone, qualcuno oggi, qualcuno non si riuscirà a rintracciare, perché vent'anni di storie in comune portano inevitabilmente a disperdersi un po', anche dopo aver condiviso per tanto tempo e tante volte corse salti sudori docce cibo musica e vino.
Adesso non c'è una canzoncina pronta, l'ultima te l'abbiamo cantata come ogni anno da quattro lustri il 26 dicembre, stavolta sulle note di Oh Happy Day, facendo le rime sull'età e prendendoti in giro come al solito, con il massimo di affettuosa bastardaggine che nemmeno la malattia poteva attenuare - e lo so che sei stato orgoglioso di noi, indefessi e va be' anche fessi, ma più inde secondo me, per come siamo riusciti a non farci abbattere né la voglia di ritrovarci, né quella di sgolarci e ridere insieme.
Domenica, tra la maschera e i tubicini, ho avuto l'impressione che tu fossi già pronto e che in qualche modo attendessi dai tuoi cari l'immenso coraggio di lasciarti andare. Ma no, pirla, non lasciar andare nel senso di una scorreggia. Insomma, stavo per parlare del massimo gesto d'amore possibile e invece dobbiamo per forza farci riconoscere per la consueta trivialità, ma è giusto sia così: il resto resti non detto, che tanto si sente e tracima da bocca e occhi, in un piantoriso che non si fa domare e scalpita sfondando soglie temporali, viaggiando su e giù per la vita come un lampo, perché ogni ricordo sia qui e ora.
21 giugno 2007
A che pensa il Pensatore?*
si scopre la regina
l'alfiere mi protegge
dalla dannata torre
per evitar d'esporre
i pezzi come un gregge
madonna beduina
mi toccherà lo stallo.
* domanda posta da Placida Signora.
19 giugno 2007
Ballatoio
Che bello, anche a metà mattina si comincia a sentire quel sole che ti morde la pelle. Il calore ti sfiora pian piano, l'insolazione arriva discreta e la luce è abbacinante, ma te ne accorgi solo dopo aver ritrovato rifugio all'ombra delle mura domestiche, di cui solo allora avverti la preziosa frescura. Tra i pallini neri retaggio del bagliore, i soli contorni percepiti sono fatti di penombra e riservatezza, nel silenzio.
Tornerò al sole dopo che avrò rubato l'idea a un personaggio di Gide: procurarmi due pietre lisce e piatte, che stiano in pugno alternativamente a rinfrescare il palmo acquistandone il calore e rilasciandolo poi, sebbene non mi sia chiaro se avrò più bisogno di sole o di ombra.
Tornerò al sole dopo che avrò rubato l'idea a un personaggio di Gide: procurarmi due pietre lisce e piatte, che stiano in pugno alternativamente a rinfrescare il palmo acquistandone il calore e rilasciandolo poi, sebbene non mi sia chiaro se avrò più bisogno di sole o di ombra.
15 giugno 2007
Monito(r)
Quando le parole si staccano dalle labbra o dai polpastrelli, in un certo senso non ci appartengono più, o meglio: ci appartengono quanto il resto del mondo, di cui vanno a far parte. Così, ritrovandole, uno le sente come se provenissero da un'altra voce, le ascolta e se ne fa nuovo destinatario.
(l'amore sta in noi, non là dove l'abbiamo proiettato)
08 giugno 2007
Parametri
Una prima buona misura della stima che nutri per le persone è pensare a chi affideresti per un paio d'ore i tuoi figli.
07 giugno 2007
Come pioveva
Una volta che pioveva ero su una macchina che si girò minimo due o tre volte su sé stessa a cento all'ora o quasi, era una cinquecento gialla e guidava un tipo che insomma non era proprio il miglior pilota del mondo, ma eravamo ragazzi e lui era uno dei pochissimi con la patente - e l'auto. Agnimodo, quella volta lì eravamo sul vialezara, così come chiamavamo e molti chiamano ancora in Brianza la "Nuova Valassina", che è per l'appunto il prolungamento della strada che a Milano di nome e cognome fa Viale Zara. Eravamo in quattro, io ero seduto dietro, mi ricordo, e ricordo che non smisi di ridere e raccontare non so cosa mentre roteavamo in preda alla combinazione tra velocità lineare e qualche vettore generato immagino da un'inopportuna pressione sul freno in concomitanza con un'azzardata azione sul volante, il tutto miscelato dal fondo bagnato, perché era una volta che pioveva. Ero incosciente, ma non di un'incoscienza compiaciuta: era piuttosto una sorta di presunzione, l'assurda sicurezza che a me, a noi, non sarebbe mai potuto capitare niente di male. Comunque, per fortuna, dopo qualche giravolta ci rimettemmo in traiettoria favorevole, mentre le altre auto ci sfrecciarono ai lati, evitandoci, ed evitandoci così una fine prematura.
05 giugno 2007
Cinque/sei/sette
Oggi la data si potrebbe anche scrivere così, in effetti. Una semplificazione che porta all'enumerazione, processo rassicurante, t'assicuro.
Quasi quanto l'archiviazione, forma di riordino che fornisce l'illusoria sensazione di controllo su (riempi lo spazio a piacere).
Dev'essere questo uno dei motivi per cui sta prendendo piede e riscuotendo successo in misura esponenziale l'applicazione che permette di esporre la propria biblioteca personale. Ho appena cominciato e cerco di non essere sistematico, mentre respingo ansia e fretta onde evitare che uno sfizio diventi un vero e proprio lavoro di catalogazione, richiedendo tempo ed energie che, nel caso, preferirei impiegare leggendo un buon libro, per esempio.
Comunque: divertiti anche tu con aNobii.
Quasi quanto l'archiviazione, forma di riordino che fornisce l'illusoria sensazione di controllo su (riempi lo spazio a piacere).
Dev'essere questo uno dei motivi per cui sta prendendo piede e riscuotendo successo in misura esponenziale l'applicazione che permette di esporre la propria biblioteca personale. Ho appena cominciato e cerco di non essere sistematico, mentre respingo ansia e fretta onde evitare che uno sfizio diventi un vero e proprio lavoro di catalogazione, richiedendo tempo ed energie che, nel caso, preferirei impiegare leggendo un buon libro, per esempio.
Comunque: divertiti anche tu con aNobii.
31 maggio 2007
Because the night
vorrei lasciarmi scrivere da quel che viene, lasciarmi vivere da quel che chiama, respirarmi più vivo e riassaggiarmi più folle mentre vado dritto per la rotta riaggiustata
oppure
verrei a lasciarti leggere quel che mi preme, lasciarti scindere per ciò che brami, riassaggiarti lasciva a respirar tra le zolle mentre t'inoltri nel bosco dei desideri veri
vorrei, verrei, ma l'eco è muta tra le pareti di uno stomaco notturno
verrei, vorrei, ma l'ego sputa trame e reti d'uno stomachevole turno
29 maggio 2007
Partiture
Anzi che il pentagramma, il foglio bianco; sequenze alfanumeriche a far da notazione; il clic dei tasti e il monitor strumenti che rimpiazzano la penna d'oca e il rigo; quanto al resto, ci siamo: è musica, musica polifonica eseguita attraverso le parole di quattro personaggi.
Frasi che toccano e scardinano quanto un cantabile dai molteplici registri, motivi che si rincorrono attraversando la cronologia come fosse un setticlavio, in grado di moltiplicare le coesistenze in barba alle distanze spaziotemporali.
Sono i termini e i temi a ricorrere e a legare tra loro le voci di quattro donne, femmine o bambine, esseri umani, nella pagina di Bhuidhe che s'intitola: Penelope è partita, Penelope è tornata.
Frasi che toccano e scardinano quanto un cantabile dai molteplici registri, motivi che si rincorrono attraversando la cronologia come fosse un setticlavio, in grado di moltiplicare le coesistenze in barba alle distanze spaziotemporali.
Sono i termini e i temi a ricorrere e a legare tra loro le voci di quattro donne, femmine o bambine, esseri umani, nella pagina di Bhuidhe che s'intitola: Penelope è partita, Penelope è tornata.
Messaggi in bottiglia
Per caso, o coincidenza, o.
Raccolgo, apro, leggo: "gentilmente ti mangerei"
e lascio che un sorriso goloso contrasti la malinconia.
(nel frattempo, più o meno casualmente, si sente Neil Young)
Raccolgo, apro, leggo: "gentilmente ti mangerei"
e lascio che un sorriso goloso contrasti la malinconia.
(nel frattempo, più o meno casualmente, si sente Neil Young)
27 maggio 2007
Incipit è un termine che significa inizio
Qualcuno mi ha chiesto di riportare gli incipit di 5 libri per me importanti (di sicuro Sara e Jane, non ricordo se anche altri - nel caso, dimmelo e segnalerò), ma al momento mi vengono invece in mente un paio di finali: uno è quello del Corsaro Nero di Salgari, con le parole: "Guarda lassù: il Corsaro Nero piange!" scolpite nella mia memoria di fanciullino e ritrovate 35 anni dopo, quando la Cajuina ha ultimato la lettura del romanzo (ormai del finto viaggiatore veronese ha spulciato quasi l'intera serie).
L'altro è l'unico motivo per cui son grato a Baricco Alessandro, che lo lesse in TV anni e anni orsono: il paragrafo che suggella L'amore ai tempi del colera di García Márquez, del quale mi piace riportare anche l'originale, oltre all'efficace traduzione di Claudio M. Valentinetti:
Quanto agli incipit, ce ne sono mille milioni di miliavrdi, come direbbe Lorenzo, ma per ora me la cavo con uno che m'ha sempre divertito, in ragione di quel Barrabás destinato a infilzare cagnoline sulla sua verga: La casa degli spiriti di Isabel Allende.
L'altro è l'unico motivo per cui son grato a Baricco Alessandro, che lo lesse in TV anni e anni orsono: il paragrafo che suggella L'amore ai tempi del colera di García Márquez, del quale mi piace riportare anche l'originale, oltre all'efficace traduzione di Claudio M. Valentinetti:
-Y hasta cuándo cree usted que podemos seguir en este ir y venir del carajo?- le preguntò.
Florentino Ariza tenía la respuesta preparada desde hacía cincuenta i tres años, siete meses y once días con sus noches.
-Toda la vida- dijo.El amor en los tiempos del cólera
"E fino a quando crede che possiamo continuare con questo andirivieni del cazzo?" gli domandò.
Florentino Ariza aveva la risposta pronta da cinquantatré anni sette mesi e undici giorni, notti comprese.
"Per tutta la vita" disse.
Quanto agli incipit, ce ne sono mille milioni di miliavrdi, come direbbe Lorenzo, ma per ora me la cavo con uno che m'ha sempre divertito, in ragione di quel Barrabás destinato a infilzare cagnoline sulla sua verga: La casa degli spiriti di Isabel Allende.
Barrabás arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l'abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che, cinquant'anni dopo, i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato, e per sopravvivere al mio stesso terrore.(traduzione di Angelo Molino e Sonia Piloto di Castri)
Barrabás llegó a la familia por vía marítima, anotó la niña Clara con su delicada caligrafía. Ya entonces tenía el hábito de escribir las cosas importantes y más tarde, cuando se quedó muda, escribía también las trivialidades, sin sospechar que cincuenta años después, sus cuadernos me servirían para rescatar la memoria del pasado y para sobrevivir a mi proprio espanto.La casa de los espíritus
25 maggio 2007
Pubblicità blogresso
Nel libricino l'avevo scritto, che Rillo "ha saputo più volte farsi promotore e attore d'iniziative volte a portare l'esperienza dei blog a contatto con il resto del mondo".
Così, dopo un paio di pazziate e una pasolinata, stasera, venerdì 25 maggio, allo Spazio Civico di Casarile, alle porte di Milano (ma anche non lontano da Pavia), lo si potrà vedere insieme a Fraps, Aladin, Narsil e altre fantastiche creature in quattro intermezzi comici.
Lui si schermisce, ma credo che chi potrà farci un salto non se ne pentirà:
Così, dopo un paio di pazziate e una pasolinata, stasera, venerdì 25 maggio, allo Spazio Civico di Casarile, alle porte di Milano (ma anche non lontano da Pavia), lo si potrà vedere insieme a Fraps, Aladin, Narsil e altre fantastiche creature in quattro intermezzi comici.
Lui si schermisce, ma credo che chi potrà farci un salto non se ne pentirà:
Non posso assicurarvi nulla. Magari sbaglieremo le battute topiche. Magari canneremo i tempi. Ma se volete avere una minima idea di cosa voglia dire avere un Rillo che gira nudo per casa, se volete immaginare Narsil tra quarant'anni e Aladin negli agghiaccianti panni di una bimba petulante, beh, non mancate. È pure gratis ed è alle 21.
24 maggio 2007
Tredici per mille
Qualche giorno fa ho messo giù le due firme dal commercialista: quest'anno ho destinato l'8 per mille ai Valdesi (che non usano i fondi ricevuti per spese di culto e che hanno una posizione molto aperta su parecchie questioni cruciali) e il 5 per mille ad Amnesty International (che tra l'altro proprio in questi giorni ha pubblicato il rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo - da brividi se ci pensi).
23 maggio 2007
Magia? Prestigio? Scaramanzia!
Quello scaramantico di Martyn me l'aveva scritto, di sentirsi come il tacchino alla vigilia di Natale. Son contento che abbia avuto ragione, ma so benissimo il motivo per cui stavolta è andata bene: la Caju ha seguito la partita fino all'ultimo minuto (Lorenzo s'era arreso prima, ma già sereno per il vantaggio del Milan).
22 maggio 2007
Orco can
A proposito del Crimen sollicitationis, stavo per scrivere semplicemente: "Joseph Ratzinger, sei un orco", ma ho pensato che prima sia meglio documentarsi e riflettere senza farsi venire il sangue agli occhi, specialmente considerando che il personaggio in questione mi sta parecchio antipatico.
18 maggio 2007
Il disegno di Dio sull'uomo
...il disegno di Dio sull'uomo era effettivamente e senza dubbio il tatuaggio più bello del mondo, ma il tatuato s'imbarazzava, lui era uno che avrebbe voluto starsene tranquillo, bere un tè alla menta guardando il sole calare dopo una giornata di lavoro e prima di andare a farsi le abluzioni serali. E invece tutti quanti lo guatavano, timorosi perfino d'avvicinarsi alla radiosità che sprigionava dal cromatismo ineffabile della sua epidermide.
Le donne non erano esenti dal suo fascino, ma nemmeno le più coraggiose reggevano la vista di quel lucore, che le inibiva totalmente. Una vita frustrante, fatta di slanci repressi, di voglie taciute, di rapporti solo sognati. Anche i dialoghi risultavano frettolosi, quando non venivano evitati. Ai suoi spunti, le persone rispondevano tutt'al più con monosillabi, frutto d'improvvisa balbuzie.
Provò la strada del romitaggio, dell'esilio, del viaggio. Passarono così anni di nuovi orizzonti, ogni volta oscurati agli occhi altrui dall'arcobaleno cangiante della sua tela epiteliale.
Solo, solo, disperata meraviglia perennemente fuori luogo.
Fino al mattino in cui le sue palpebre ricevettero il bacio d'un angelo senza ali. Non volle aprire gli occhi, temendo che il sogno finisse. Erano proprio quelle le labbra d'innumerevoli fantasie oniriche, d'impossibili sogni a occhi aperti, le stesse incontrate giù, nell'abisso del sonno più profondo e dimentico di sé.
Così, a occhi chiusi si lasciò baciare, a occhi chiusi rispose all'incanto, con le palpebre ancora abbassate permise alle mani di percorrere il profilo di quella creatura, lieve, morbida e calda come il sangue che ribollendo gli risvegliava le membra, gli rizzava il membro, lo induceva a cercare umido rifugio in anfratti che mai, mai aveva potuto nemmeno pensare di avvicinare, lui, frutto della maledetta predilezione divina.
Si amò attraverso quell'angelo, il cui ansimare era tale e quale al suo, il cui pulsare rispondeva alle stesse impellenze, i cui dolci rantoli lo facevano lievitare, perdere, ritrovare. Esploso e più intero, nel buio blu di mille universi, si risdraiò, senza perdere il contatto tattile.
Poi, piangendo per il timore, aprì gli occhi. Era lì, era vero, un angelo bellissimo ma senza piume, le cui ali erano le mani che lo accarezzavano, il cui volo era l'ondeggiare del bacino che ancora lo provocava e ricercava, il cui sguardo era nelle labbra protese, nelle narici allargate, nel sorriso disteso di un viso stupendo, e nel vacuo biancore di due occhi senza retina.
Le donne non erano esenti dal suo fascino, ma nemmeno le più coraggiose reggevano la vista di quel lucore, che le inibiva totalmente. Una vita frustrante, fatta di slanci repressi, di voglie taciute, di rapporti solo sognati. Anche i dialoghi risultavano frettolosi, quando non venivano evitati. Ai suoi spunti, le persone rispondevano tutt'al più con monosillabi, frutto d'improvvisa balbuzie.
Provò la strada del romitaggio, dell'esilio, del viaggio. Passarono così anni di nuovi orizzonti, ogni volta oscurati agli occhi altrui dall'arcobaleno cangiante della sua tela epiteliale.
Solo, solo, disperata meraviglia perennemente fuori luogo.
Fino al mattino in cui le sue palpebre ricevettero il bacio d'un angelo senza ali. Non volle aprire gli occhi, temendo che il sogno finisse. Erano proprio quelle le labbra d'innumerevoli fantasie oniriche, d'impossibili sogni a occhi aperti, le stesse incontrate giù, nell'abisso del sonno più profondo e dimentico di sé.
Così, a occhi chiusi si lasciò baciare, a occhi chiusi rispose all'incanto, con le palpebre ancora abbassate permise alle mani di percorrere il profilo di quella creatura, lieve, morbida e calda come il sangue che ribollendo gli risvegliava le membra, gli rizzava il membro, lo induceva a cercare umido rifugio in anfratti che mai, mai aveva potuto nemmeno pensare di avvicinare, lui, frutto della maledetta predilezione divina.
Si amò attraverso quell'angelo, il cui ansimare era tale e quale al suo, il cui pulsare rispondeva alle stesse impellenze, i cui dolci rantoli lo facevano lievitare, perdere, ritrovare. Esploso e più intero, nel buio blu di mille universi, si risdraiò, senza perdere il contatto tattile.
Poi, piangendo per il timore, aprì gli occhi. Era lì, era vero, un angelo bellissimo ma senza piume, le cui ali erano le mani che lo accarezzavano, il cui volo era l'ondeggiare del bacino che ancora lo provocava e ricercava, il cui sguardo era nelle labbra protese, nelle narici allargate, nel sorriso disteso di un viso stupendo, e nel vacuo biancore di due occhi senza retina.
16 maggio 2007
Cento desideri tascabili
Link, 100 link. Se lo ripeti cento volte, link, diventa una specie di luccichio intermittente su una fine tessitura ampia quanto il globo e fitta fitta, ricca di collegamenti e di pensiero: il web.
...il resto su Grazia, a pag. 200.
(tutto per presentare un libricino che uscirà in allegato alla rivista la prossima settimana: "100 siti per 100 desideri. La rete in tasca", della cui compilazione sono stato lieto di occuparmi, collaborando con la redazione del blog di Grazia)
...il resto su Grazia, a pag. 200.
(tutto per presentare un libricino che uscirà in allegato alla rivista la prossima settimana: "100 siti per 100 desideri. La rete in tasca", della cui compilazione sono stato lieto di occuparmi, collaborando con la redazione del blog di Grazia)
10 maggio 2007
Quasi quasi il cuore sanguina
I complimenti al secondo numero di Buràn li faccio ancor prima di averlo letto, e non solo per motivi estetici. Creare dal nulla e diffondere una rivista di traduzione letteraria on-line non è cosa da poco, ma in prospettiva ancor più valore acquista l'impegno reiterato, testimonianza di volontà e continuità. Mi dicono di gran bei racconti e me li leggerò, non appena potrò staccare per qualche ora gli occhi e l'attenzione dalle attuali incombenze.
Di Buràn e le Scritture Invisibili della rete mondiale si parlerà sabato 12 maggio al LitCamp di Torino. Ottima occasione d'incontro con amici vicini e lontani e, ne son quasi certo, foriera di bisbocce indimenticabili.
Sempre a Torino, alla Fiera internazionale del libro, domenica 13 maggio ci sarà Mike a presentare il suo A passo d'angelo, con il polline di Untitl.Ed e la corolla affettiva dei pazziati, specialmente quelli che saranno lì in carne e ossa.
Un programma im-per-di-bi-le! e invece... me lo perderò, ahiiii.
In quei momenti, comunque, sarò con i Blubaluba in concerto per una bella sposa. Il posto è assai romantico, quasi struggente, ma prometto di non gettarmi nel blu dal dirupo. Ora vado, ché mi devo ristudiare le carte sullo jus primae noctis, che secondo me spetta al cantante.
Di Buràn e le Scritture Invisibili della rete mondiale si parlerà sabato 12 maggio al LitCamp di Torino. Ottima occasione d'incontro con amici vicini e lontani e, ne son quasi certo, foriera di bisbocce indimenticabili.
Sempre a Torino, alla Fiera internazionale del libro, domenica 13 maggio ci sarà Mike a presentare il suo A passo d'angelo, con il polline di Untitl.Ed e la corolla affettiva dei pazziati, specialmente quelli che saranno lì in carne e ossa.
Un programma im-per-di-bi-le! e invece... me lo perderò, ahiiii.
In quei momenti, comunque, sarò con i Blubaluba in concerto per una bella sposa. Il posto è assai romantico, quasi struggente, ma prometto di non gettarmi nel blu dal dirupo. Ora vado, ché mi devo ristudiare le carte sullo jus primae noctis, che secondo me spetta al cantante.
08 maggio 2007
Perdindirindina
Non trovo più il cellulare. Provo a chiamare dal fisso e non risulta raggiungibile. Si è scaricato o m'ha scaricato?
(comunque, c'è chi fa cappellate peggiori)
--
Aggiornamento: ho di nuovo un telefonino. Il numero è immutato, anche se avendo dovuto bloccare la scheda ho perso tutta la rubrica.
(comunque, c'è chi fa cappellate peggiori)
--
Aggiornamento: ho di nuovo un telefonino. Il numero è immutato, anche se avendo dovuto bloccare la scheda ho perso tutta la rubrica.
05 maggio 2007
Oggi com'è oggi
- contaminato da Contaminazioni, mimo Momoblog e rendo pubblico lo sfondo odierno*
(lo scatto è da attribuirsi a Cosima)
* il lancio iniziale pare sia stato di Giovy
04 maggio 2007
Vuoi giustizia? Vai in TV
Lo diceva anche Carlo, comprensibilmente incattivito, in una nota in calce a uno dei suoi brodi antiveltroniani. Purtroppo è vero è vero è vero e apparentemente inevitabile.
Lo testimoniano i miei cari cognati Enzo e Cinzia, persone integre e più che oneste, costrette a ricorrere all'attenzione di Mi manda Rai Tre. Stasera saranno ospiti della trasmissione per esporre il loro caso, che li vede vittime di una palese ingiustizia dovuta ai nodi della burocrazia più ottusa, una sorta di mostro a cento teste e zero cervello degnissimo di Franz Kafka.
Lo testimoniano i miei cari cognati Enzo e Cinzia, persone integre e più che oneste, costrette a ricorrere all'attenzione di Mi manda Rai Tre. Stasera saranno ospiti della trasmissione per esporre il loro caso, che li vede vittime di una palese ingiustizia dovuta ai nodi della burocrazia più ottusa, una sorta di mostro a cento teste e zero cervello degnissimo di Franz Kafka.
Di acqua e di sole
Ho fatto da interprete a una donna con l'acqua nel nome e il sole nel sorriso. Acqua di un fiume sacro quella del suo nome, sole splendente come una benedizione quello del suo sorriso.
Mi ha chiesto se questa precipitazione durerà per un mese. Le ho spiegato che qui non c'è la stagione delle piogge e che in genere ce la caviamo in tre giorni, a Milano. Perché se invece vai a Napoli, per esempio, spesso capita che l'acquazzone, il temporalone, duri violento un paio d'ore, prima di lasciar nuovamente campo libero al sole.
Ho poi raccontato di una doppia lettura, perché l'idea della pioggia uscita dalle sue parole mi ha fatto tornare in mente una scena, drammatica, di quel libro tanto bello e terribile.
Non le ho detto, invece, di come i rainy days talvolta, dentro, durino ben più a lungo. Non oggi, però: oggi il cielo mi è amico, lava l'aria e l'accarezza e poi alla fine di certo avrà un colore che prima non aveva.
Mi ha chiesto se questa precipitazione durerà per un mese. Le ho spiegato che qui non c'è la stagione delle piogge e che in genere ce la caviamo in tre giorni, a Milano. Perché se invece vai a Napoli, per esempio, spesso capita che l'acquazzone, il temporalone, duri violento un paio d'ore, prima di lasciar nuovamente campo libero al sole.
Ho poi raccontato di una doppia lettura, perché l'idea della pioggia uscita dalle sue parole mi ha fatto tornare in mente una scena, drammatica, di quel libro tanto bello e terribile.
Non le ho detto, invece, di come i rainy days talvolta, dentro, durino ben più a lungo. Non oggi, però: oggi il cielo mi è amico, lava l'aria e l'accarezza e poi alla fine di certo avrà un colore che prima non aveva.
02 maggio 2007
Roba da fumetti
Scott Adams è l'autore di Dilbert e ha un blog. Un blog vivace, in cui non di rado pone al lettore problemi esistenziali o etici in modo brillante.
Or ora invece, su una notizia curiosa proveniente dall'India, ho letto due sue ipotesi che mi hanno divertito. Vai a leggere: I Need Pictures!
...
D'accordo, se con l'inglese prevale la pigrizia, riassumo qui:
Or ora invece, su una notizia curiosa proveniente dall'India, ho letto due sue ipotesi che mi hanno divertito. Vai a leggere: I Need Pictures!
...
D'accordo, se con l'inglese prevale la pigrizia, riassumo qui:
Voglio le foto!
Lo sposo si è presentato alla cerimonia ubriaco e lo hanno sostituito con il fratello minore.
Io però vorrei sapere se la sposa è brutta, e allora mi immagino lo sposo al bar prima della cerimonia. Il barista gli chiede cosa desidera e lui gli mostra la foto della sua promessa: "Può farla diventare almeno un po' carina?"
Così è il fratellino a rimanere fregato.
Oppure, la sposa è bellissima e allora il fratellino realizza la fantasia erotica di essere invitato a un matrimonio e farsi la sposa. Se poi tra i fratelli vi fosse rivalità, ci si può immaginare l'audio della prima notte di nozze:
"E questa è per... avermi... battuto a... ping pong. Questa per aver... detto che... ero stato... io a... rompere... la lampada!"
In ogni caso, le riunioni familiari dei prossimi 50 anni saranno imbarazzanti. E chissà quale dei due fratelli dirà all'altro: "Gne gne gne!"
01 maggio 2007
Libertimaggio
s.m., neol.: arditezza di pensiero condita da attenzione sociopolitica.
Il termine, testé creato, ben si attaglia, specie nell'occasione odierna, a descrivere l'atteggiamento e le verbalizzazioni di Daniele Luttazzi, per esempio in questo suo "Contro il Partito Democratico", che sottoscrivo.
Il termine, testé creato, ben si attaglia, specie nell'occasione odierna, a descrivere l'atteggiamento e le verbalizzazioni di Daniele Luttazzi, per esempio in questo suo "Contro il Partito Democratico", che sottoscrivo.
30 aprile 2007
Ciao, Manilo
Luce siete e luce ritornerete.
Ora siamo acqua e mare, spuma e sale, aria e vento, luce e orizzonte. Ora siamo.
(da Presti siamo nella pioggia)
Ho perso un amico: mio fratello
(da Zallaq)
Me lo voglio ricordare
come un Gladiatore Azzurro
(da mariemarion)
--
Caro Manilo,
Lettere a un fratello scomparso
(di Pietro B.)
(da Presti siamo nella pioggia)
Ho perso un amico: mio fratello
(da Zallaq)
Me lo voglio ricordare
come un Gladiatore Azzurro
(da mariemarion)
--
Caro Manilo,
Lettere a un fratello scomparso
(di Pietro B.)
29 aprile 2007
24 aprile 2007
ANPI Bovisa
Domattina sarò, saremo in giro per le strade della Bovisa coi partigiani. In bici, coi fazzoletti rossi, col tricolore ,con i canti e con le musiche, visto che probabilmente ci saranno anche un po' di quelli della Banda degli Ottoni.
"quella del 25 aprile per gli italiani è una data che è parte ormai essenziale della loro storia: hanno acquistato il diritto alla parola. Mi permetto solo di dirvi che non è storia passata: anche oggi c'è sempre da resistere a qualcosa, a promesse, a tentazioni, a corse al potere. La Resistenza non è mai finita"Non sono parole di un rivoluzionario, bensì di un tizio piuttosto pacioso: Enzo Biagi (le ha dette in TV, io le ho trovate tramite Babsi).
20 aprile 2007
Allergia, allegria!
Il prezzo da pagare l'ho pagato, l'altra mattina. Intrufolatomi anch'io come altri genitori nella zona atleti, mi sono steso sul prato e ho visto gare: di corsa, di lancio, di salto. Sole, erba, vociare e risate. Ah, e polline. Quello c'era di sicuro, non l'ho visto ma l'ho sentito, poi.
I bimbi son stati tutti bravissimi, quelli veloci come schegge ma anche le patatone che durante i 30 metri piani sono tornate indietro a raccogliere il cappellino caduto, raddoppiando i tempi. Si sono divertiti da matti, specialmente dopo aver superato l'emozione iniziale. Così sono giunti al salto in lungo esaltati e tranquilli, un ossimoro che li ha portati a prestazioni super. "Mi hanno dato centoquavrantadue, papi!" (Evvai pasticcio, t'avrei incoraggiato comunque, ma davvero 1 m e 42 da fermo secondo me è niente male).
Biglietto d'ingresso personalizzato: una crisi allergica da lacrimazione e starnuti a raffica per qualche ora, finché non ho potuto guadagnare un po' di pace con una lunga doccia.
Torna più che mai in auge il Lamento dell'allergico, che ripesco dal sito dei Maltusiani&C:
I bimbi son stati tutti bravissimi, quelli veloci come schegge ma anche le patatone che durante i 30 metri piani sono tornate indietro a raccogliere il cappellino caduto, raddoppiando i tempi. Si sono divertiti da matti, specialmente dopo aver superato l'emozione iniziale. Così sono giunti al salto in lungo esaltati e tranquilli, un ossimoro che li ha portati a prestazioni super. "Mi hanno dato centoquavrantadue, papi!" (Evvai pasticcio, t'avrei incoraggiato comunque, ma davvero 1 m e 42 da fermo secondo me è niente male).
Biglietto d'ingresso personalizzato: una crisi allergica da lacrimazione e starnuti a raffica per qualche ora, finché non ho potuto guadagnare un po' di pace con una lunga doccia.
Torna più che mai in auge il Lamento dell'allergico, che ripesco dal sito dei Maltusiani&C:
Il polline impera,
attendo la sera,
ma senza collirio
è tutto un delirio.
Di qui alla vendemmia
sarà la bestemmia
il sol corollario
a questo sudario.
17 aprile 2007
Inglese gratis (a Milano)
Mi ricorda i tempi delle free lessons a Hastings, e per più di un motivo, questa opportunità di seguire gratuitamente delle lezioni d'inglese: Teacher Training, una scuola di specializzazione per insegnanti madrelingua, prevede come parte integrante dei suoi corsi la teaching practice, "vere e proprie esercitazioni durante le quali i partecipanti devono preparare e tenere delle lezioni in aula con un certo numero di studenti (in numero variabile da 6 a 12)".
Per gli studenti l'iscrizione e la frequenza sono gratuite, ma bisogna acquistare un libro di testo del costo di 20 euro. Tre i corsi in programma, che si terranno presso la sede di via Fabio Filzi 1 a Milano:
- tutti i venerdì, dalle 12.30 alle 14.30, dal 27 aprile al 22 giugno 2007 [livello (B2) Upper-intermediate]
- dal lunedì al giovedì, dalle 12.30 alle 14.00, dal 14 maggio al 14 giugno 2007 [livelli (A2) Pre-intermediate e (B2) Upper-intermediate]
- sabato dalle 14.30 alle 16.30, dal 14 aprile al 26 maggio 2007 [livelli (B1) Intermedio e Intermedio +].
È possibile verificare il proprio livello ricorrendo al test di autovalutazione*.
I posti sono limitati. Per poter partecipare a queste lezioni bisogna prenotarsi inviando una e-mail a info@teachertraining.it oppure telefonando a Morgan Cox 328.887.3365. È possibile iscriversi anche a corso iniziato, salvo disponibilità.
(*) o anche semplicemente leggendosi le descrizioni dei livelli.
Per gli studenti l'iscrizione e la frequenza sono gratuite, ma bisogna acquistare un libro di testo del costo di 20 euro. Tre i corsi in programma, che si terranno presso la sede di via Fabio Filzi 1 a Milano:
- tutti i venerdì, dalle 12.30 alle 14.30, dal 27 aprile al 22 giugno 2007 [livello (B2) Upper-intermediate]
- dal lunedì al giovedì, dalle 12.30 alle 14.00, dal 14 maggio al 14 giugno 2007 [livelli (A2) Pre-intermediate e (B2) Upper-intermediate]
- sabato dalle 14.30 alle 16.30, dal 14 aprile al 26 maggio 2007 [livelli (B1) Intermedio e Intermedio +].
È possibile verificare il proprio livello ricorrendo al test di autovalutazione*.
I posti sono limitati. Per poter partecipare a queste lezioni bisogna prenotarsi inviando una e-mail a info@teachertraining.it oppure telefonando a Morgan Cox 328.887.3365. È possibile iscriversi anche a corso iniziato, salvo disponibilità.
(*) o anche semplicemente leggendosi le descrizioni dei livelli.
16 aprile 2007
Come si posa lo sguardo
È questa una delle cose che più ci possono avvicinare o allontanare da una persona e prescinde dai gusti specifici. Per esempio, capterai affinità con qualcuno che in un dato momento sente il bisogno di ascoltare musica, indipendentemente dal genere prediletto, o che ama soffermarsi all'incanto di una luce che cambia nei colori di un paesaggio, o che risponde in ogni cellula alle pulsioni proprio come succede a te o addirittura nello stesso istante.
Weltanschauung è una delle rare parole tedesche che mi sono note pur non avendole lette sui cartellini multilingue delle Ferrovie dello Stato (un'altra è gemüse, verdura, che non so come mai pronunciavamo scompigliando i ricci di una compagna di scuola interpreti). Significa, più o meno, "visione del mondo" e ritengo sia difficile per chiunque esplicitarla.
Il contadino ci prova e ci riesce, in questo suo pezzo da non trascurare.
Tanto per essere chiari: non sono altrettanto estremo nelle mie convinzioni, ma trovo che qualche fondamento ci sia, nel suo modo di vedere il visibile e l'invisibile.
Weltanschauung è una delle rare parole tedesche che mi sono note pur non avendole lette sui cartellini multilingue delle Ferrovie dello Stato (un'altra è gemüse, verdura, che non so come mai pronunciavamo scompigliando i ricci di una compagna di scuola interpreti). Significa, più o meno, "visione del mondo" e ritengo sia difficile per chiunque esplicitarla.
Il contadino ci prova e ci riesce, in questo suo pezzo da non trascurare.
Tanto per essere chiari: non sono altrettanto estremo nelle mie convinzioni, ma trovo che qualche fondamento ci sia, nel suo modo di vedere il visibile e l'invisibile.
13 aprile 2007
Chicche d'orgoglio
Tra un andirivieni e l'altro, registro questo dialogo intercorso oggi in auto con Francesca e Lorenzo, dopo che avevano visto un episodio di Star Trek da un'amica:
F.: "Ho notato che dopo aver visto la televisione, non si sa a cosa giocare."
io: "Perché?"
F.: "Perché la televisione ti toglie la fantasia."
io: "E i libri?"
L.: "I libvri te la mettono in testa!"
Visto che sono in vena di vanterie paterne, annuncio che prossimamente ricopierò qui il primo (e finora unico) capitolo de Il mistero del tesoro sepolto, che la Cajuina mi ha letto oggi nella sua seconda versione (la prima bozza risaliva a un paio d'anni fa, ma solo di recente ha ripreso questo suo progetto, in seguito al naufragio dell'iniziativa che la voleva promotrice di un giornalino di classe con le amichette della 5a D).
F.: "Ho notato che dopo aver visto la televisione, non si sa a cosa giocare."
io: "Perché?"
F.: "Perché la televisione ti toglie la fantasia."
io: "E i libri?"
L.: "I libvri te la mettono in testa!"
Visto che sono in vena di vanterie paterne, annuncio che prossimamente ricopierò qui il primo (e finora unico) capitolo de Il mistero del tesoro sepolto, che la Cajuina mi ha letto oggi nella sua seconda versione (la prima bozza risaliva a un paio d'anni fa, ma solo di recente ha ripreso questo suo progetto, in seguito al naufragio dell'iniziativa che la voleva promotrice di un giornalino di classe con le amichette della 5a D).
12 aprile 2007
E non ho ancora capito bene come si pronuncia
Kurt Vonnegut è morto, i suoi libri no.
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Per omaggiarlo, Vanz pubblica una serie di regolette sulla scrittura, che più o meno dicono:
1. Usa il tempo di un estraneo in modo che non senta di averlo perso.
2. Al lettore dai almeno un personaggio per cui possa fare il tifo.
3. Ogni personaggio deve volere qualcosa, anche solo un bicchier d'acqua.
4. Ogni frase deve o svelare il carattere o far progredire l'azione.
5. Inizia il più possibile vicino alla fine.
6. Sii sadico. Non importa quanto siano dolci e innocenti i protagonisti, fa' che capitino loro cose terribili, in modo che il lettore possa vedere di che pasta sono fatti.
7. Scrivi per piacere a una sola persona. Se apri la finestra e fai l'amore con il mondo, per così dire, la tua storia prenderà la polmonite.
8. Fornisci ai lettori più informazioni possibili prima che puoi. Al diavolo la suspense. I lettori devono avere una comprensione completa di quel che succede, del dove e del perché: che siano in grado di concludere la storia da sé, qualora gli scarafaggi dovessero mangiarsi le ultime pagine.
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Aggiornamento: su come si debba pronunciare il suo nome, sentiamo lui in persona.
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Per omaggiarlo, Vanz pubblica una serie di regolette sulla scrittura, che più o meno dicono:
1. Usa il tempo di un estraneo in modo che non senta di averlo perso.
2. Al lettore dai almeno un personaggio per cui possa fare il tifo.
3. Ogni personaggio deve volere qualcosa, anche solo un bicchier d'acqua.
4. Ogni frase deve o svelare il carattere o far progredire l'azione.
5. Inizia il più possibile vicino alla fine.
6. Sii sadico. Non importa quanto siano dolci e innocenti i protagonisti, fa' che capitino loro cose terribili, in modo che il lettore possa vedere di che pasta sono fatti.
7. Scrivi per piacere a una sola persona. Se apri la finestra e fai l'amore con il mondo, per così dire, la tua storia prenderà la polmonite.
8. Fornisci ai lettori più informazioni possibili prima che puoi. Al diavolo la suspense. I lettori devono avere una comprensione completa di quel che succede, del dove e del perché: che siano in grado di concludere la storia da sé, qualora gli scarafaggi dovessero mangiarsi le ultime pagine.
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Aggiornamento: su come si debba pronunciare il suo nome, sentiamo lui in persona.
11 aprile 2007
Un proverbio non fa primavera
Da eiochemipensavo si gioca spesso: stavolta tocca ai proverbi rotti. Come al solito, i commentatori si scatenano con diverse trovate, ma cito questa di Placida perché mi piace anche ritmicamente:
Tanto va la gatta al lardo, che le vien la cellulite.
10 aprile 2007
07 aprile 2007
Giùbboks
"Cos'è un... giù bò?"
Una macchina in cui inserisci monete per ascoltare musica. Una specie di flipper...
"Flipper?!"
Uh. Immagina un comò pieno di dischi: tu selezionavi la canzone che volevi sentire: A1, B6, J3, K9, come a battaglia navale. Si pagava: mettevi i soldini o i gettoni (da cui le più gettonate, le cose maggiormente gradite ai più).
"Ah."
Le prime volte scorrevi l'indice, dopo un po' sapevi già a memoria quale valesse la pena, per quale avresti potuto rinunciare a una partita a calcetto (il calciobalilla, eh, mica quell'altra roba del calcio a 5 dentro una gabbia prenotabile), mentre t'incazzavi persino con Anna se sprecava una delle sue cento lire per quel cesso di Tozzi o qualche altra insulsaggine Abbacinante. Non che ci fosse una vasta scelta, però trovavi salvabili Santana, Pink Floyd e Rino Gaetano, uno nuovo che in una canzone parlava anche di sesso. Donna Summer e il suo Love to love you baby erano sulla linea di confine, chissà se per motivi ormonali (oggi potrai anche trovare il brano passabile e la vocalità interessante, ma guarda il balletto e dimmi se non sembra Woody Allen quando in discoteca lo liquidano con: "Sparisci, sgorbio").
Dissolvenza. Adolescenza. Effervescenza.
Il juke-box ti si ripresenta un anno dopo il Mundial, nei tardi pomeriggi postarcheologici (seeh, a scavar cortili nel centro di Grenoble, cosa mai pretendevi di trovarci) e la crisi di astinenza ti fa accontentare e cacciare il franco per gli unici due pezzi decenti del non ancora del tutto sbiancato Michael Jackson: Billy Jean e soprattutto Beat It (che ha un giro mica male, comunque). Per il resto, ti struggi con Every Breath You Take degli ultimi Police e godi di belva con dei Rolling Stones d'annata, per la dannata Beast of Burden (su youtube però non ti mando dall'istrionico nonnetto, bensì dalla Vanessa, che guadagnò il bonus del mondo mondano cinguettando per Chanel e quello dell'ultradevozione sublime per essersi esposta ai coltelli in un film di Leconte).
Ora dammi tu un euro e ti canto quello che vuoi, ma dirti, no, quello no, le parole io le dico solo se vengono da sé, non son mica un giùbboks, ricòrdatelo.
Una macchina in cui inserisci monete per ascoltare musica. Una specie di flipper...
"Flipper?!"
Uh. Immagina un comò pieno di dischi: tu selezionavi la canzone che volevi sentire: A1, B6, J3, K9, come a battaglia navale. Si pagava: mettevi i soldini o i gettoni (da cui le più gettonate, le cose maggiormente gradite ai più).
"Ah."
Le prime volte scorrevi l'indice, dopo un po' sapevi già a memoria quale valesse la pena, per quale avresti potuto rinunciare a una partita a calcetto (il calciobalilla, eh, mica quell'altra roba del calcio a 5 dentro una gabbia prenotabile), mentre t'incazzavi persino con Anna se sprecava una delle sue cento lire per quel cesso di Tozzi o qualche altra insulsaggine Abbacinante. Non che ci fosse una vasta scelta, però trovavi salvabili Santana, Pink Floyd e Rino Gaetano, uno nuovo che in una canzone parlava anche di sesso. Donna Summer e il suo Love to love you baby erano sulla linea di confine, chissà se per motivi ormonali (oggi potrai anche trovare il brano passabile e la vocalità interessante, ma guarda il balletto e dimmi se non sembra Woody Allen quando in discoteca lo liquidano con: "Sparisci, sgorbio").
Dissolvenza. Adolescenza. Effervescenza.
Il juke-box ti si ripresenta un anno dopo il Mundial, nei tardi pomeriggi postarcheologici (seeh, a scavar cortili nel centro di Grenoble, cosa mai pretendevi di trovarci) e la crisi di astinenza ti fa accontentare e cacciare il franco per gli unici due pezzi decenti del non ancora del tutto sbiancato Michael Jackson: Billy Jean e soprattutto Beat It (che ha un giro mica male, comunque). Per il resto, ti struggi con Every Breath You Take degli ultimi Police e godi di belva con dei Rolling Stones d'annata, per la dannata Beast of Burden (su youtube però non ti mando dall'istrionico nonnetto, bensì dalla Vanessa, che guadagnò il bonus del mondo mondano cinguettando per Chanel e quello dell'ultradevozione sublime per essersi esposta ai coltelli in un film di Leconte).
Ora dammi tu un euro e ti canto quello che vuoi, ma dirti, no, quello no, le parole io le dico solo se vengono da sé, non son mica un giùbboks, ricòrdatelo.
06 aprile 2007
Bello Leggere Ogni Giorno
Hai due orecchie e una sola bocca, quindi dovresti ascoltare il doppio di quanto parli. Lo stesso criterio deve valere, moltiplicato, per lettura e scrittura. Nel caso dei blogganti credo sia applicato da gran parte delle persone, malgrado quel che dicono certi detrattori.
Quando mi chiedono come faccia a star dietro al blog, rispondo sempre che il tempo per scrivere e autopubblicarsi è minimo, scippato ai ritagli di giornate o nottate, frutto di istanti d'urgenza o della volontà di farsi trovare da chi ti cerca, di interagire con un piccolo universo di individualità. Ciò che in realtà succhia e spreme è il corollario di tale interazione di rete: leggere, assorbire, riflettere, commentare, proiettarsi in nuovi spunti di un navigare fatto di parole...
Uno che questo tempo lo ruba assai di rado è Rillo; purtroppo, giacché ogni volta ne vale la pena.
Quando mi chiedono come faccia a star dietro al blog, rispondo sempre che il tempo per scrivere e autopubblicarsi è minimo, scippato ai ritagli di giornate o nottate, frutto di istanti d'urgenza o della volontà di farsi trovare da chi ti cerca, di interagire con un piccolo universo di individualità. Ciò che in realtà succhia e spreme è il corollario di tale interazione di rete: leggere, assorbire, riflettere, commentare, proiettarsi in nuovi spunti di un navigare fatto di parole...
Uno che questo tempo lo ruba assai di rado è Rillo; purtroppo, giacché ogni volta ne vale la pena.
05 aprile 2007
Corsa di taglio e cucito
Dal manuale* del vecchio bloggatore:
Oggi su Cut'n'Paste, alle 17:25, con Cosima (tranqui, avevo il preservativo sul mouse).
* chi lesse De bloggandi natura di Guia Soncini potrà capire l'allusione.
P.S.: ancora non riesco a commentare, ma vi leggo, belli che siete.
Quanto di più vicino alla copula virtuale è: postare insieme.
Oggi su Cut'n'Paste, alle 17:25, con Cosima (tranqui, avevo il preservativo sul mouse).
* chi lesse De bloggandi natura di Guia Soncini potrà capire l'allusione.
P.S.: ancora non riesco a commentare, ma vi leggo, belli che siete.
04 aprile 2007
Il bavaglio della sicurezza
Questa è una richiesta di aiuto o d'illuminazione: da qualche giorno non mi è più possibile commentare su Haloscan, perché scatta subito Norton con un avviso sulla prevenzione delle intrusioni e il relativo blocco (azione che non sono riuscito a disinnescare). Non ho cambiato le impostazioni di javascript e pop-up su Firefox, per cui non capisco dove poter intervenire. Il sistema operativo è Windows XP.
(non è la fine del mondo se manco dai commenti, però mi dispiace perdermi il piacere di questa forma d'interazione)
(non è la fine del mondo se manco dai commenti, però mi dispiace perdermi il piacere di questa forma d'interazione)
02 aprile 2007
Come un'armonica
Ti è mai capitato di leggere parole che avresti potuto scrivere tu, o avresti voluto farlo se avessi saputo? O magari che avrebbero potuto scrivere a te, o avresti voluto lo facessero, oppure hanno anche saputo farlo, ma nell'aria, dove poi tutto sarebbe svaporato come il respiro delle dame del tempo che fu?
Certo che ti è capitato, più e più volte, ma se anche così non fosse: che ne dici di questo vecchio pezzo di Narsil?
Certo che ti è capitato, più e più volte, ma se anche così non fosse: che ne dici di questo vecchio pezzo di Narsil?
01 aprile 2007
Domande e ridomande
Mons. Bagnasco: "Se l'unico criterio è il consenso, perché non legalizzare anche incesto e pedofilia?"
Ti piacerebbe, eh, generale?
Ti piacerebbe, eh, generale?
Tutte le direzioni
* ma anche altri, eh.
P.S.: Norton mi blocca haloscan, quindi rispondo da qui al commento di Broono. Stasera da mantellini ho visto l'elenco completo. Evidentemente lo scherzo è stato architettato solo da alcuni dei blogger coinvolti e questo spiega i mancati rimbalzi successivi.
Carta canta
"Adesso che ho Gmail Paper, capisco la differenza tra etichette e cartelle. Avevo un messaggio con due etichette, ma quando ho provato ad archiviare la versione cartacea contemporaneamente in due raccoglitori, non ha funzionato."
Gli mp3, però, non li stampano.
Gli mp3, però, non li stampano.
(da un link aprilino del mantellino)
29 marzo 2007
Fuori fase
Per fortuna quando risentii la voce di Antonella Ruggiero mi ero dimenticato dei Matia Bazar e di quanto mi avessero ammorbato, loro e lo stucchevole Julio Iglesias, per l'intero viaggio in pullman durante una gita fatta da piccolino con la cantoria (quasi sicuramente si trattava di Super8*, supporti d'ascolto che furono appannaggio di camionisti e autisti, come loro infaticabili e monodirezionali).
Fu in seguito a una dritta di Chawki Senouci che aprii le orecchie e più avanti anche il cuore all'ascolto di Registrazioni moderne, una raccolta di successi riarrangiati e reinterpretati dalla sublime vocalist accompagnata da gruppi quali Subsonica, Timoria, Ritmo Tribale...
Oggi, solo oggi, grazie al solito YouTube ho scoperto che la canzone d'apertura di quel disco, Amore lontanissimo, una canzone che mi piace tanto ma proprio tanto, partecipò al festival di Sanremo, classificandosi seconda nel 1998. No, per dire.
* sono grato a Vic che precisa: "super8 erano i filmini, le cassettone (con nastro senza fine) si chiamavano stereo8".
Fu in seguito a una dritta di Chawki Senouci che aprii le orecchie e più avanti anche il cuore all'ascolto di Registrazioni moderne, una raccolta di successi riarrangiati e reinterpretati dalla sublime vocalist accompagnata da gruppi quali Subsonica, Timoria, Ritmo Tribale...
Oggi, solo oggi, grazie al solito YouTube ho scoperto che la canzone d'apertura di quel disco, Amore lontanissimo, una canzone che mi piace tanto ma proprio tanto, partecipò al festival di Sanremo, classificandosi seconda nel 1998. No, per dire.
* sono grato a Vic che precisa: "super8 erano i filmini, le cassettone (con nastro senza fine) si chiamavano stereo8".
26 marzo 2007
Spostale ancora, Sam
Lancetta dà, lancetta toglie. E l'ora e il fato e il tempo rubato, ma come viaggi per questi paraggi, lo vedi che non hai più fiato, ti supera e sfreccia non fissa l'immagine e ancora ti manca l'afflato. Un'ora di musica un'ora d'amore un'ora di allora e di quando, un'ora di note mancate, un'ora di notte, di frasi spezzate. Tre fischi il vapore che parte, t'arrischi o resti in disparte. Tre carte le mischi, con arte t'imbrogli, va' pure, no, resta. Sei schiavo di chi ti fu schiava. L'ancella dà, l'ancella toglie.
22 marzo 2007
Duemila e sete
Senza acqua non c'è vita.
AMREF lo sa e cerca rimedi, sempre e sul serio.

Tu la puoi sostenere e, anche, fare qualcosa ogni giorno a casa tua.
AMREF lo sa e cerca rimedi, sempre e sul serio.
Tu la puoi sostenere e, anche, fare qualcosa ogni giorno a casa tua.
20 marzo 2007
"Il mio papà"
Prima elementare: al lavoretto, molto carino, Lorenzo ieri ha accluso una descrizione di questo esatto tenore:
AL MIO PAPÀ GLI
PIACCIONO I
PANORAMI. COSE
DELLA NATURA. GLI
PIACE LEGGERE.
QUANDO ERA
PICCOLO NON
MANGIAVA QUASI
NIENTE PERCHE LO
OBBLIGAVANO A
MANGIARE TUTTO
ANCHE I NERVI.
16 marzo 2007
Video che bello
Ci fu un tempo in cui era già un miracolo mandare e ricevere e-mail o caricare una pagina web nel giro di soli dieci minuti con un modem 14.400. Ora con la fibra ottica ci si è abituati talmente bene che un semplice ADSL fa storcere il naso e un 56k risulta inaccettabile se non per emergenze.
Il motivo non è solo l'impazienza, ma anche la possibilità concessa o negata di potersi gustare un repertorio sterminato... di video musicali (no, ma cosa pensavi: del porno è assai più facile fare a meno).
Video musicali, canzoni celestiali: per esempio Lábios que beijei interpretata da Caetano Veloso e orchestra, di cui su Lessico da amare trovi testo e traduzione.
Il motivo non è solo l'impazienza, ma anche la possibilità concessa o negata di potersi gustare un repertorio sterminato... di video musicali (no, ma cosa pensavi: del porno è assai più facile fare a meno).
Video musicali, canzoni celestiali: per esempio Lábios que beijei interpretata da Caetano Veloso e orchestra, di cui su Lessico da amare trovi testo e traduzione.
14 marzo 2007
"Piacere." "Piacere mio!" "Dai, sfogliamoci..."
Ora, trovami tu un motivo per cui non dovrei accorrere numeroso alla presentazione del romanzo La squadra spezzata, di Luigi Bolognini (ed. Limina), che avrà luogo domani, giovedì 15 marzo 2007 alle ore 18:30 presso il Multicenter Mondadori di via Marghera 28 a Milano (MM1 De Angeli).
C'era una volta un calcio diverso da quello attuale: che regalava spettacolo, che suscitava passioni, che faceva sognare popoli interi. Come in Ungheria, dove nel secondo dopoguerra la Honvéd e la Nazionale, guidate entrambe da Ferenc Puskas, riuscivano a fare dimenticare le miserie della dittatura comunista. La Coppa Rimet del 1954, che pareva certa, gli fugge di mano proprio all'ultimo minuto della finale e i sogni di libertà e felicità iniziano a morire lasciando milioni di ungheresi, tra cui il ragazzino Gabor, senza una speranza.
L'autore parla del suo libro insieme a Antonio Silva. Intervengono Gianni Mura e Roberto Beccantini.
Ci vediamo lì?
13 marzo 2007
Traduzioni ad abuso e consumo
Laura mi segnala e volentieri rilancio a mia volta l'Inchiesta sui traduttori di letteratura di consumo promossa dalla Sezione Traduttori del Sindacato Nazionale Scrittori.
Puoi comunicare quel che sai scrivendo ad Anna Carbone e Valentina Daniele.
Puoi comunicare quel che sai scrivendo ad Anna Carbone e Valentina Daniele.
08 marzo 2007
Quando ti fanno miagolare
Spesso avviene, se non sempre, di trovar su Gatti Pazzi mille cose interessanti, lampi intensi e fin spiazzanti messi giù da HangingRock.
Con parole e con disegni, questo proprio di recente, tra il faceto e il tono serio lei trattò Del desiderio provocando qualche shock.
Te lo dico e te lo scrivo senza tema di smentita: sia nel post sia nei commenti son concetti acuti e furbi, ma è la logica di Gurbj che sa surclassare Spock.
[bisogno... desiderio... piacere da bisogno... piacere da desiderio... autopoiesi del piacere...]
Con parole e con disegni, questo proprio di recente, tra il faceto e il tono serio lei trattò Del desiderio provocando qualche shock.
Te lo dico e te lo scrivo senza tema di smentita: sia nel post sia nei commenti son concetti acuti e furbi, ma è la logica di Gurbj che sa surclassare Spock.
[bisogno... desiderio... piacere da bisogno... piacere da desiderio... autopoiesi del piacere...]
03 marzo 2007
Guarda che luna
22:30, Milano Bovisa, terrazzo su al 4° piano che si vede meglio: si sta cominciando a diffondere un'ombra dai contorni irregolari sulla splendida luna piena, in alto nel cielo.
23:05, ibidem, ballatoio 3° piano: ho svegliato i bimbi come mi avevano chiesto, intimato, supplicato di fare prima di coricarsi sul divano. Lorenzo, portato in braccio al cospetto dell'astro semioscurato, ha socchiuso solo per un attimo gli occhi, per tornare protestando al sonno interrotto - ora è già a letto in pigiama; Francesca si è lasciata condurre fuori per mano, ha guardato, ha detto "Bene, bene" e se n'è andata a incontrare il cuscino.
23:20, ibid., di nuovo terrazzo 4° piano: della luna rimane visibile solo una falce, una fettina in alto. In città l'inquinamento luminoso non scherza, sarà per questo motivo che non si vede l'annunciato effetto rosseggiante, però tutt'attorno al nostro satellite naturale pare si accendano una dopo l'altra le stelle, tutte quelle di cui prima non notavamo il brillare a causa di una luce riflessa (oddio, sarà una metafora?).
23:35, sono risalito brandendo un telescopio giocattolo (45x40mm) e ho visto l'ombra grigia sulla rotondità della superficie lunare.
Dopo cinque minuti, a occhio nudo e molto meglio che con quel trabiccolo, mi si è manifestato il rosseggiare pallido e assorto. E in alto, un sacco di stelle che non so chiamare per nome (non è la prima volta che le vedo, d'accordo, ma stasera è una sera speciale).
00:05, ci siamo, ci sono, a canticchiare Buscaglione ammirando una luna marziana. Ammirando altresì e rimirando la vastità di quel blu punteggiato così graziosamente, così godibile eppure spaventevole per immensità, come notava giorni fa la Cajuina in una delle sue riflessioni esternate con il cucchiaio a mezz'aria.
(tra parentesi, son forse l'unico pirla di tutto il palazzo a stare e ristare col naso in aria ogni volta che l'occasione si dà)
01:11, è passata al di qua del tetto, va verso ovest e si lascia vedere dalla finestra della camera, riscoprendosi piano piano, maliarda (dall'imporporarsi al rinnovato candore, non so più se crederle).
23:05, ibidem, ballatoio 3° piano: ho svegliato i bimbi come mi avevano chiesto, intimato, supplicato di fare prima di coricarsi sul divano. Lorenzo, portato in braccio al cospetto dell'astro semioscurato, ha socchiuso solo per un attimo gli occhi, per tornare protestando al sonno interrotto - ora è già a letto in pigiama; Francesca si è lasciata condurre fuori per mano, ha guardato, ha detto "Bene, bene" e se n'è andata a incontrare il cuscino.
23:20, ibid., di nuovo terrazzo 4° piano: della luna rimane visibile solo una falce, una fettina in alto. In città l'inquinamento luminoso non scherza, sarà per questo motivo che non si vede l'annunciato effetto rosseggiante, però tutt'attorno al nostro satellite naturale pare si accendano una dopo l'altra le stelle, tutte quelle di cui prima non notavamo il brillare a causa di una luce riflessa (oddio, sarà una metafora?).
23:35, sono risalito brandendo un telescopio giocattolo (45x40mm) e ho visto l'ombra grigia sulla rotondità della superficie lunare.
Dopo cinque minuti, a occhio nudo e molto meglio che con quel trabiccolo, mi si è manifestato il rosseggiare pallido e assorto. E in alto, un sacco di stelle che non so chiamare per nome (non è la prima volta che le vedo, d'accordo, ma stasera è una sera speciale).
00:05, ci siamo, ci sono, a canticchiare Buscaglione ammirando una luna marziana. Ammirando altresì e rimirando la vastità di quel blu punteggiato così graziosamente, così godibile eppure spaventevole per immensità, come notava giorni fa la Cajuina in una delle sue riflessioni esternate con il cucchiaio a mezz'aria.
(tra parentesi, son forse l'unico pirla di tutto il palazzo a stare e ristare col naso in aria ogni volta che l'occasione si dà)
01:11, è passata al di qua del tetto, va verso ovest e si lascia vedere dalla finestra della camera, riscoprendosi piano piano, maliarda (dall'imporporarsi al rinnovato candore, non so più se crederle).
01 marzo 2007
Cosa vuol dire ombrello?
Son tempi da superstizioni quelli in cui si cercan messaggi ovunque. Numeri, date, tradizioni, e poi oroscopi, segni, premonizioni; e ancora segnali, coincidenze, agnizioni... Non c'è tregua: l'interpretazione schiaccia la percezione, la simbologia impera sui gesti, ne rischiara il senso ma con tale pretesa trascura i sensi, spostando in avanti o di lato la ricerca di significato.
Oscura è la via che dimentica il presente, tremendo il destino di chi non spreme l'hic et nunc. Vuota la bisaccia che si nutre di fuga, riarsa la gola volta a false sorgenti.
Così, almeno, dice l'oracolo.
Oscura è la via che dimentica il presente, tremendo il destino di chi non spreme l'hic et nunc. Vuota la bisaccia che si nutre di fuga, riarsa la gola volta a false sorgenti.
Così, almeno, dice l'oracolo.
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