01 luglio 2007

R. di Ponente

Spesso chiedo a Lorenzo: qual è la cosa più bella che hai fatto oggi? Per indurlo a soffermarsi sugli eventi positivi anziché sugli unici sei minuti di noia che per lui però sono talmente insopportabili da andare a coprire il cielo del ricordo breve come brandelli estesi di nuvolaglia. E allora diciamolo: giornata luuuunga, oggi, ma per alcuni motivi ne è valsa la pena. È valsa la pena di alzarsi alle cinque, di passare diverse ore in auto sia all'andata sia al ritorno, di fare quelli del mordi-e-fuggi, di sorvolare su varie ed eventuali sulle quali sorvolo anche qui.
Ricomposta per l'occasione la formazione familiare completa, siamo stati dalla Cajuina, che è in colonia, tutta elettrizzata e divertita, ma ben contenta dell'annunciata visita domenicale. E il primo motivo-per-cui è proprio lei, che prima saluta dal vetro e poi ti getta le braccia al collo, affettuosa e coi capelli morbidi e splendidi. Poi quello di una giornata al mare, che per fortuna è meglio di quanto racconta la bella canzone del roco astigiano. Una giornata al mare e stai nei colori e nei suoni presenti, presente tra le movenze e gli spruzzi vivi. Una giornata al mare e per me vuol dire bagno non appena possibile, e al mattino sono bastate poche bracciate per portarmi in zona discreta, cavarmi il costume e nuotare nudo come mi piace. Così, perché mi piace, mica per piantare una bandierina sexy su Andora.

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a cura di Giulio Pianese

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