Ero in sala d'attesa per un esame di controllo, poi andato bene, e al telefono raccontavo che subito dopo sarei partito per la Romagna perché era morta zia Giulia. Mi sembrava strano e non vero, come d'altronde mi sembra ancora adesso mentre lo scrivo, ma a parlarne la voce di quando in quando mi si strozzava. Alla domanda "Come ti senti?" risposi: "Eh, è un pezzo di me che se ne va."
La zia Giulia, bisogna sapere, non ha mai avuto figli e quando eravamo piccoli è stata spesso a lungo con noi. Nutriva per noi quattro nipotini un affetto forte e profondo e ce lo ammanniva miscelato con un piglio severo ma giusto, mai contestato perché coerente e chiaro. Lei e zio Aldo sono sempre state per noi figure carissime e la loro rara presenza contemporanea un motivo di festa in sé.
Parlando di un pezzo di me che se ne va, pensavo alla condivisione di antiche atmosfere nelle memorie di una persona che ti ha conosciuto e voluto bene fin dai primi vagiti. A quel punto, però, l'empatica amica con cui discorrevo mi ha regalato una frase preziosa: "Non è un pezzo di te che se ne va, è un pezzo di lei che rimane in te."
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bonus: Joni Mitchell, The Circle Game
28 febbraio 2015
27 febbraio 2015
Giro di
Quant'è bello condividere la soddisfazione incredula di quando a lezione un passo nuovo riesce quasi subito. Quando poi, prima o poi, riuscirai a eseguirlo davvero dentro la musica, dipingendola un pochino, almeno un pochino; quando riuscirai, con qualche tratto da amatore, ché non si parla di vere pennellate, a godertelo appieno, ecco che sentirai, e condividerai, un clic che è quasi un flash, un sentimento da cui alla fine scaturirà un sorriso complice di approvazione reciproca. Eh, perché un tango è quasi sempre meno di un giro di pista, ma qualche volta, o forse spesso, è meglio di un giro di giostra.
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bonus: Fuimos, orchestra di Osvaldo Pugliese, canta Roberto Chanel
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bonus: Fuimos, orchestra di Osvaldo Pugliese, canta Roberto Chanel
25 febbraio 2015
Passi croccanti
Correndo ripasso sul tratto di sentiero che poche settimane o forse pochi giorni fa era parzialmente coperto di neve, poso il piede dove c'era quel ghiaccio croccante capace d'insaporire il ritmo dei passi incalzanti e del respiro affannato, poso il piede e ora c'è terra umida, erba e fango. Passo e penso che la terra beve e assorbe tutto, compreso il seme schizzato sul pavimento e il detersivo occorso per lavarlo, corro e penso che la Terra beve e poi risputa tutto nell'atmosfera e di nuovo beve e riassorbe, spugna del suo vissuto, spugna del nostro piccolo vivere e dei nostri grandi ricordi. Gira e beve, e sputa e respira, gira e un po' sospira.
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bonus: Sharon Jones and the Dap Kings, This Land is Your Land
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bonus: Sharon Jones and the Dap Kings, This Land is Your Land
20 febbraio 2015
Invece di
Probabilmente sono spesso troppo ottimista o troppo ingenuo, ma la consapevolezza di ciò non mi conduce ad atteggiamenti cinici, anche laddove sta in agguato la rassegnazione, pronta a divorare come un contagio le energie fattive.
Certo le immediate conseguenze di un atteggiamento oltremodo fiducioso comprendono talvolta un certo carico di incazzature per le esagerate discrepanze tra aspettative e realtà, più di rado qualche delusione, ma più spesso succede che da apertura nasca apertura, che sorriso coltivi sorriso, che un gesto gentile innaffi fiori futuri.
Perfino in contesti improbabili, decisamente improbabili, come in quell'assemblea condominiale in cui mi sentii pronunciare un discorso conciliante e questa conclusione: "Non siamo millesimi, siamo esseri umani."
Insomma, come dice la canzone ascoltabile dal bonus sottostante: invece di sentirti triste, lasciati entrare il sole nel cuore.
P.S.: a proposito di contesti improbabili, vedi anche l'ormai antico post: Frasi da ascensore.
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bonus: Madeleine Peyroux, Instead
Certo le immediate conseguenze di un atteggiamento oltremodo fiducioso comprendono talvolta un certo carico di incazzature per le esagerate discrepanze tra aspettative e realtà, più di rado qualche delusione, ma più spesso succede che da apertura nasca apertura, che sorriso coltivi sorriso, che un gesto gentile innaffi fiori futuri.
Perfino in contesti improbabili, decisamente improbabili, come in quell'assemblea condominiale in cui mi sentii pronunciare un discorso conciliante e questa conclusione: "Non siamo millesimi, siamo esseri umani."
Insomma, come dice la canzone ascoltabile dal bonus sottostante: invece di sentirti triste, lasciati entrare il sole nel cuore.
P.S.: a proposito di contesti improbabili, vedi anche l'ormai antico post: Frasi da ascensore.
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bonus: Madeleine Peyroux, Instead
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