24 giugno 2006

Elementare, matematico, forse

Il fuoco l'ho visto l'altra sera, ora mi accingo a raggiungere l'acqua, ad aggiunger la terra e a far turbinare tutto in aria.
Dalla miscela tirerò le somme, moltiplicherò le facce del poliedro di cristallo finché il loro numero non tenderà all'infinito e dalla boccia risultante sottrarrò le nubi nere e dividerò equanime il bene sbocciato, fattoriale dell'unguento estratto alla radice del vivere per elevarsi alla potenza del divenire.
Insomma, vado in vacanza al mare e forse ne avevo bisogno.
Arrivederci al nove luglio.

P.S.: prima di partire, si andrà a votare.

21 giugno 2006

Anello in chiave di Fa

Sono appena tornato dai festeggiamenti per il matrimonio tra il nostro bassista Ray e la sua Giorgia.
Attenzione equamente spartita tra libagioni e palco, che ha ospitato i Funky Jazz Reds, parte dei Blubaluba e altri musicanti, con jam session eterogenee (da Jimi Hendrix a Herbie Hancock, da I Feel Good a Corcovado e Mas Que Nada, per esempio).

Gli auguri avremo modo di rinnovarli giovedì sera:
se ti va l'idea, vieni anche tu al
c o n c e r t o
soul funky groove&love



Osteria Garibaldi - via Longoni (strada tra Barlassina e Cogliate)
Barlassina (MI) - tel. 0362 563741
[parcheggio interno, ingresso gratuito]
>>> raggiungibile:
. dalla Statale dei Giovi (n. 35)
. dalla Superstrada Milano-Meda-Como (uscita Barlassina)

giovedì 22 giugno 2006 ore 22

(il locale, all'aperto, è un posto speciale per me che lo frequentavo da ragazzo, ma speciale lo ridiventa per tutti quanti ogni volta che ci suoniamo)

18 giugno 2006

Senegal in Bovisa

Qualcuno ricorderà di Antonio, mio vicino di casa partito per l'Africa a dare una mano all'Associazione Les enfants d'Ornella. Qualcuno no, e allora ecco i riferimenti: #, ##, ###, ####.

Comunque sia, lunedì sera (19 giugno 2006 ore 20:30), Antonio sarà alla Biblioteca Rionale di via Baldinucci 76 a Milano per raccontare questa esperienza di solidarietà in Senegal, dove "moltissimi bambini vivono al di sotto della soglia di povertà, in condizioni igienico-sanitarie molto precarie, rischiando di morire anche per patologie semplici. Il livello di scolarità è bassissimo. È nostro dovere di solidarietà offrire una dignità maggiore a questi bambini, permettere che frequentino la scuola, destinarli a un futuro più sereno".
Già allestita presso la stessa sede e visitabile fino a venerdì 23 giugno, una mostra fotografica illustra la vita quotidiana della comunità rurale di Yenne.

17 giugno 2006

Weltmeisterschaft

Diretta: la cosa più divertente di questa partita sono Lorenzo e il suo amichetto Diego che fanno la moviola, replicando dal vivo le azioni più rilevanti a loro insindacabile giudizio.
Esempio: fallo e ammonizione di Zambrotta.
- io sono quello che spingeva.
- no, posso farlo io?
- va bene, dai.
- ecco, arrivo di qua...
(e cadono entrambi con grande trasporto)

16 giugno 2006

Da un'altra parte

"Je voudrais m'en aller ailleurs", diceva la ragazzina mentre aspettavamo di essere serviti da sua madre, tunisina tradizionalista e DOCG come il suo couscous. Seconda generazione, residente a Lille, molto graziosa e simpatica, una sensualità precoce e un sorriso etnicamente marcato accompagnavano l'esposizione delle sue smanie adolescenziali.
Era come me ospite di Fatima, prototipo della bellissima emancipata dall'allure internazionale, una zia ancora giovane e ovvio modello di vita, per uno sguardo non allenato a cogliere ombre e malinconie tra le volute di fumo e le unghie smaltate.
Vorrei andarmene altrove, e io che avrei persin tentato di spiegarle che il mito dell'altrove non risolve le inquietudini e che l'altrove di uno è il qui di qualcun altro e se fosse stata italiana le avrei citato Vasco Rossi oppure le avrei raccontato di quelli che la sera varcano i confini provinciali perché "di là son tutte zoccole e ci stanno", scambiandosi inconsapevolmente di posto con i dirimpettai che nutrono pensieri speculari sulle loro conterranee.
Se non che, era pronto il couscous e mi dedicai a onorarlo, ripetutamente.

15 giugno 2006

*

Le leggi di Murphy sui blog son belle e carine però manca quella di chi s'incazza perché gli hai linkato la ragazza.

14 giugno 2006

Dire, fare, poi forse baciare

Un ubriaco, rientrando barcollante a tarda notte invita un neocompagno di bisboccia a casa sua. "E la tua signora?" si preoccupa l'altro. "Tranquillo, amico, ha il sonno pesante." Dopo avere un bel po' zigzagato, una volta ingarrata a fatica la serratura, entrano e la visita guidata comincia: "Ecco," dice, "la mia umile, hic, dimora. Lì c'è la cucina, di qua la sala..." "Ah, bello! Quello è il mobile bar?" "Sì, ma prima ti mostro il resto: questo è il bagno, va' che bella la doccia nuova! E questa, piano eh? Questa è la camera... il lettone... sssht, guarda: quella lì è mia moglie e quello che le dorme accanto... quello sono io."

La discrepanza tra quel che sei e quel che credi, la distanza tra dove sei e dove ti vedi è proporzionale allo schermo che separa il dire e il fare, mentre frasi lanciate come un giavellotto coprono tese e tese d'intenzioni e intessono una fragile copertura a rete su un'entrata in campo annunciata dagli speaker e attesa da uno stadio vuoto, mentre parole inanellate su un filo umorale dipingono e si dipingono, tratteggiano vaghe vagheggiamenti d'illusioni e aggregano scomposti mosaici di cui chissà quali muse forse ispireranno il disegno complessivo...

Nel tragitto che porta dal dire al fare, sii guida e portatore, occhio e mano, timone e vela, respiro e passo.
Tra il dire e il fare, dicevano quelli, c'è di mezzo "e il".
Non roba da poco, considerando che a rigor di grammatica si tratta di congiunzione e determinazione.

13 giugno 2006

Clima carezzevole

Sole caldo da tepore, brezza piacevolissima, atmosfera tranquilla.
Ho tagliato i capelli cortissimi e andando in bici l'aria mi faceva ghiri ghiri sulle tempie e sopra le orecchie.

Pantera

Le fauci aperte, spalancate per te. I muscoli in tensione, lo sguardo puntato più vicino di un balzo. La selvatica diffidenza pronta a esplodere distruttiva, potenza atta a farti in brani. Nari inquiete soffiano aggressione. Scostante, la belva pone mondi di giungle tra sé e chiunque.

Ma tu non hai paura. Tu non pensi, ti lasci andare a quel che essere deve. Ti lasci fiutare, guatare, puntare. Lieve e tranquillo, non ti aspetti alcunché. Aspetti, invece, paziente, e provi a essere te. Niente da perdere, ti godi lo spettacolo di beltà animale.

Iconiconiriche, fluttuanti parole si miscelano a sogni d'immagini. Sogni e bisogni si fondono, percezioni impossibili traversano l'etere. Sillabe eteree pulsano in vena e schizzano vita mugolante.

Le fauci aperte, spalancate per te. I muscoli in arcione, lo sguardo penetrato più profondo di un tarlo. La selvatica sapienza lesta a esplodere istruttiva, urgenza orgasmica che brami. Nari d'ariete che s'apre a percezione. Ansante, la belva gode mondi creati con te ovunque.

12 giugno 2006

Antidoti

Piedi nudi sull'erba, corricchiare dietro a un pallone con i bimbi.
More di gelso colte lì per lì a tingere bocca e denti e mani.
Voci calde per ogni via: telematica, telefonica, telepatica... (grazie).
Pennichella sul prato e gli occhi si riaprono su un verde più verde che frastaglia un azzurro più azzurro.
Alberi frondosi, giganti nel venticello a coronare il pensiero che un sorriso prima o poi tornerà, torna, è già tornato.

11 giugno 2006

Cose minime

Ieri sera avevo mal di testa, cosa più unica che rara per me, e sono andato a dormire.
Così il mal di testa m'è passato.

Però andando presto a dormire non ho fatto gli esercizi e stamattina patisco un po' alla schiena.
Risvegliando il corpo coi movimenti giusti so che le dolenzie passeranno.

Oggi andrò a fare un picnic al parco qua vicino, ma prima vorrei pulire un po' la casa.
Fare le pulizie significa spostare lo sporco altrove.

La testa stamane è pulita, il pulsare delle palpebre stanche svanito.
Il peso si è spostato altrove, più o meno tra stomaco e cuore.

09 giugno 2006

Un boccaglio di libertà

C'è gente che per lei ci ha rimesso la vita, dunque si può ben sacrificare un giorno di ferie già pagate per difendere la Costituzione.
Partiremo per il mare con un giorno di ritardo per votare No al referendum del 25 giugno 2006.

08 giugno 2006

@ @

Una succinta documentazione fotografica e le relative didascalie riassumono la storia di due chiocciole conosciute di persona.

07 giugno 2006

Cinquemila

Tu hai già deciso a chi devolvere il 5 x 1000?
Stavo pensando ad Amnesty (codice 0303 111 05 82) oppure a Emergency (codice 971 471 101 55).
Oppure?
Kekule propone l'Ospedale Meyer di Firenze (codice 94080470480)
"È una di quelle realtà che funziona ma parecchio, quando posso ci vado a fare volon... ma neanche, a stare coi bimbi.
Bimbi che (sop)portano fardelli di patologie più grandi di loro."


Caporale ha già dato al Consorzio sociale Goel (codice 02228660805)
"una cooperativa nella locride che gli hanno rotto i maroni"

06 giugno 2006

Formiche da cortile

"Però," pensò, "avevo buon gusto da piccolo." Dopo vent'anni i capelli lisci neri incorniciavano lo stesso grazioso musino, degni delle stesse carezze, ma per la prima volta si accorgeva di quanto fosse bello il sottobosco dipinto negli occhi di Raffaella.
"Che roba," disse, recuperando i toni da cortile, "siamo qua tutti, come quando votavamo per decidere se giocare a pallone o fare i giri in bici." Dentro di sé invece pensava al nascondino, a quelle carezze scambiate in cantina, con l'innocenza dettata dall'ignoranza. A come l'avrebbe baciata ora, con la lingua e tutto, figli o non figli.
Ai funerali capita sempre, è la vita a volersi prendere la rivincita sulla decomposizione imminente: una scossa di essenziale, un salvacondotto di autenticità dopo la pantomima della scelta tra le bare.
Il fremito di tenerezza attraversò il midollo di lei che gli stava di fronte, lo sentì; lo volle credere. Così come volle tralasciare la banalità delle parole per riscoprire piuttosto il colore di quella voce dalla cadenza convenzionale.
Fill in the gaps, esercizio carino nelle schede d'inglese, era il nomignolo del suo solito vizio: colmare del proprio miele le altrui discontinuità, fino a connotarle d'illusorio desiderio da pulcino.
Uh, già, la banda del boschetto. Perché bisognava avere una banda, esserne il capo, come in quel libro, o in quel film, o come aveva visto fare dai compagni più grandi e smaliziati. Banda che non era vera banda, con la sua composizione mista e la tranquillità territoriale. Quanto al boschetto: una sparuta messe di fronde atte tutt'al più a occultare i ragazzini alla vedetta familiare appostata sui balconi oltre lo scavo, ove le fondamenta di una futura costruzione tardavano a rivendicare quei dislivelli oramai adibiti al ciclocross.
Tutti uniti, sempre tutti insieme. Poi le strade divergono, si moltiplicano le diramazioni. Il mondo si allarga e nessuno ancora sa di essere formica tra boschi di steli e oceani di pozzanghera, a spaziare nell'immensità di un metro quadro, viaggiando in tondo per tornare ai sotterranei capillari in cui fu larva.
In silenzio si dispiacque, ancora una volta, di averla chiamata oca fino a farla piangere, quel giorno in cui presero un gol facile mentre lei stava giocando in porta. Solo ora capiva, con vent'anni di ritardo. Solo ora in un flash coglieva il gesto amoroso di una bambina che aveva rinunciato ai giri in bici alzando la mano a favore dell'ennesima partita di pallone. In un cortile allungato tra i garage, con le porte disegnate sul muro e i tombini a segnare simmetrici il centrocampo e i dischetti del rigore. Uno ogni tre calci d'angolo, ovviamente.

05 giugno 2006

Mani

Il contadino segnala un bell'articolo della Piccola Cuoca su lavoro e manualità.
Se posso, sottoscrivo. Il permesso lo devo chiedere perché in effetti rientro nella categoria imbranati se messo a confronto con certi maghi del bricolage o con gli aggiustatutto che fan sembrare facile ogni cosa, per non parlare di chi in cucina realizza opere da lasciarmi a bocca aperta ancor prima di mangiarle.
Tuttavia, il permesso lo perorerei e in verità e giustizia mi andrebbe accordato. Per la buona volontà, dimostrata in tante piccole umili azioni di domestica manovalanza. Dimostrata, ad onta della pigrizia e dell'autoconsapevolezza di un'abilità limitata, anche l'altro ieri, contribuendo a fissare a un muro irregolare un canestro regolamentare.
D'altronde, come ammoniva Kurt Vonnegut in Galapagos, il cervello umano è così grosso rispetto alle altre specie soprattutto perché deve comandare le mani. Se le teniamo inattive o le sottoutilizziamo, il gran bastardo si sfogherà entrando in circoli viziosi fino a farci impazzire di manie e frustrazioni.

02 giugno 2006

Diritti e rovesci

Evviva la Festa della Repubblica! Abbasso l'idea che l'unica rappresentazione dell'identità nazionale possano essere le Forze Armate.

60° anniversario del suffragio universale in Italia, evviva! Un po' mortificante, per la verità, il pensiero che soltanto da 60 anni le donne abbiano diritto di voto.

Giugno la porta dell'estate, uau! Però andando all'incirca in quella direzione sarà meglio portarsi un giacchetto in più.

A presto, probabilmente.

01 giugno 2006

Giugno, che sei maturità dell'anno...

E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro,
con le tue spighe doni all'uomo il pane,
alle femmine l'oro, alle femmine l'oro...


Tutto da dimostrare, per carità, sono solo parole, ma è probabile, assai, che in questo mese cadrà un solstizio, addirittura.


L'oro alcune femmine intanto ce lo regalano, almeno credo, visto che per ora lo dico sulla fiducia, ma è fiducia piena, avendo scorso l'elenco delle partecipanti ai Monologhi della Varechina.

,, , ,,,, ,,,
(avevo ancora una manciata di virgole)


a cura di Giulio Pianese

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