29 luglio 2006
Falsi falsetti
Italia: malafemmina pallista e pallonara nel cui tricolore il bello lascia il posto al belletto: distrae col rossetto poi mette il bianchetto sul verdetto.
*
Suonare e cantare con entusiasmo e dedizione scoprendo poi che all'esterno l'impianto restituiva risultati gracchianti è come scopare con duratura passione venendo poi a sapere che i suoi non erano ansiti di godimento, bensì asma.
27 luglio 2006
I misteri d'una stilla vera
Ricordavo, ma in modo un po' vago (dopo trent'anni, nemmeno la mia memoria è impeccabile). L'avevo comunque messa in guardia, invitandola a procedere con gli altri titoli della serie che sta divorando in questi mesi, perché riguardo a quel volume in me era rimasta registrata una sensazione di disagio e di paura, legata soprattutto a un nome: Thugs.
La setta di quegli stessi strangolatori che ieri sera hanno attaccato e ucciso un amico di Tremal-Naik e Kammamuri, dopo che in un'ottantina di pagine la Cajuina aveva fatto in tempo ad affezionarsi. E così la mia cucciola ha pianto a dirotto e disperatamente per colpa (o merito) di un viaggiatore mancato, quell'Emilio Salgari già capace di ipnotizzarmi in fanciullezza con pirati e tigrotti in ogni mare, con avventure e pericoli in ogni dove.
Come sempre accade, il preavviso di un genitore vale poco: occorre sbatterci il musino di persona per capire; ed è giusto che sia così.
La setta di quegli stessi strangolatori che ieri sera hanno attaccato e ucciso un amico di Tremal-Naik e Kammamuri, dopo che in un'ottantina di pagine la Cajuina aveva fatto in tempo ad affezionarsi. E così la mia cucciola ha pianto a dirotto e disperatamente per colpa (o merito) di un viaggiatore mancato, quell'Emilio Salgari già capace di ipnotizzarmi in fanciullezza con pirati e tigrotti in ogni mare, con avventure e pericoli in ogni dove.
Come sempre accade, il preavviso di un genitore vale poco: occorre sbatterci il musino di persona per capire; ed è giusto che sia così.
26 luglio 2006
Come un raggio dal cuore
Dal cuore di chi suona o canta, o ascolta, ondeggia, balla.
Un raggio che nasce insieme alle note, un palpito che scaturisce dal ritmo.
Esserci perché ciascun concerto è unico, come ogni istante di vita vera.
Come far l'amore con l'anima.
Blubaluba dal vivo: venerdì 28 luglio 2006, ore 22:30
Osteria Garibaldi - via Longoni, 150
Barlassina (MI) - tel. 0362 563741
[il locale si trova lungo la strada tra Barlassina e Cogliate ed è facilmente raggiungibile, per esempio, dalla Superstrada Milano-Meda-Como, uscita Barlassina]
Sul palco la solita formazione, ma con un ospite speciale:
alla batteria, Domenico Gallelli
Un raggio che nasce insieme alle note, un palpito che scaturisce dal ritmo.
Esserci perché ciascun concerto è unico, come ogni istante di vita vera.
Come far l'amore con l'anima.
Blubaluba dal vivo: venerdì 28 luglio 2006, ore 22:30
Osteria Garibaldi - via Longoni, 150
Barlassina (MI) - tel. 0362 563741
[il locale si trova lungo la strada tra Barlassina e Cogliate ed è facilmente raggiungibile, per esempio, dalla Superstrada Milano-Meda-Como, uscita Barlassina]
Sul palco la solita formazione, ma con un ospite speciale:
alla batteria, Domenico Gallelli
25 luglio 2006
Con l'afa non ce la si fa
Ti piacciono i baci, scommetto di sì. Piacciono a tutti, credo.
Com'è possibile che l'afa invece non piaccia a nessuno?
In fondo, si tratta di calore avvolgente che toglie il respiro...
Preda rassegnata di insolubili dilemmi, lemme lemme mi defilo, cerco il canto o mi ci provo, esco un poco e un poco fresco spero tanto troverò.
P.S.: da Maltusiani&C. poche righe in tre rime, anzi due e mezza.
Com'è possibile che l'afa invece non piaccia a nessuno?
In fondo, si tratta di calore avvolgente che toglie il respiro...
Preda rassegnata di insolubili dilemmi, lemme lemme mi defilo, cerco il canto o mi ci provo, esco un poco e un poco fresco spero tanto troverò.
P.S.: da Maltusiani&C. poche righe in tre rime, anzi due e mezza.
24 luglio 2006
Mali di stagione
Fa così caldo da togliere il respiro.
Ma forse, a pensarci bene, non è mica il caldo.
Ma forse, a pensarci bene, non è mica il caldo.
23 luglio 2006
La freccia del tempo
Ogni anno, il 17 giugno, la famiglia di Diego Goldberg compie un piccolo rituale, fermando in uno scatto fotografico il dardo temporale.
Lo fa da trent'anni, più o meno l'età della mia ossessione per questo misterioso elemento, il tempo, riguardo al quale talvolta sorgono interrogativi che ti invito a considerare.
Lo fa da trent'anni, più o meno l'età della mia ossessione per questo misterioso elemento, il tempo, riguardo al quale talvolta sorgono interrogativi che ti invito a considerare.
22 luglio 2006
E se no, a che servono i blog?
C'è Lia di Haramlik che cerca casa a Genova, magari tu puoi darle una dritta (o spargere la voce, come ha già fatto Ste).
Nei panni di
Certe cose le capisci solo se ci passi attraverso, la comprensione sarà anche un dono, ma non mi son mai sognato di chiedere alla luna illustrami col metodo Stanislavsky il punto di vista delle sigarette quando qualcuno decide di smettere di fumare. E comunque, perbacco, si sappia: son certo, certissimo, di non procurare tutti quei loro brutti effetti collaterali.
21 luglio 2006
20 luglio 2006
Non fa niente
Se organizzano i Campionati mondiali di Pigrizia tu magari pensi di avere buone possibilità e allora partecipi.
Invece, come è giusto che sia, vincerà uno che non aveva nemmeno voluto compilare il modulo d'iscrizione.
Invece, come è giusto che sia, vincerà uno che non aveva nemmeno voluto compilare il modulo d'iscrizione.
19 luglio 2006
Meglio non dire
Quand'anche le parole, convinte alla convenzione, si attestassero su significati univoci traballando nell'aria dalla bocca emittente all'orecchio destinatario, occorrerebbe, per non correre detestati rischi d'incomprensione, prenderne la misura, campirle per capirle, saperne registrare portata e capienza nonché attitudine a perdurare superne. Altrimenti, belle come il vento, atte allo scompiglio, un attimo solo infocheranno il cielo già pronto ad annegar nel tramonto e puff.
Ma tu non ammainare gli occhi e guarda: il cielo scuro stanotte perfino qui regala Giove splendente e Antares la rossa, adesso verso occidente. Chiudi la bocca e apri il cuore.
Ma tu non ammainare gli occhi e guarda: il cielo scuro stanotte perfino qui regala Giove splendente e Antares la rossa, adesso verso occidente. Chiudi la bocca e apri il cuore.
18 luglio 2006
17 luglio 2006
Onda su onda
- Ho scritto t'amo tra le squame.
- Muto, tu, branzino masochista.
- Io invece ho preso un granchio, ma non perché mi sia sbagliata.
- Guarda un po' se una medusa può far la spiritosa.
- Gli è che mi sognai ciliegia e invece nacqui qui.
- Ma dimmi te se è il caso...
- Non è per caso che non trovava casa, era un paguro tutt'altro che sicuro.
- Infatti dalla paura faceva le bolle.
- T'ho detto muto! Fai il pesce.
- Se sei nato con la giacca morirai nella risacca.
- Uffaaa! Io, i-o sono qui per scelta, non come voi arenati.
- Non importa, il mare monda tutto, prima o poi.
- Dubito che l'abbia vinta, hai visto la marea cos'ha portato oggi?
- ...
- ...!
- Che minchia sto facendo? Mo' attizzo pure la conversazione...
- M'hai stupito!
- Son basita.
- Basta, siete morti, esistete solo perché io, i-o vedo i fumetti sopra le vostre spoglie puzzolenti.
- E tu sei sicuro di esistere?
- Oh oh, da quale accademia, credi che questa sia epistemologia?
- Codesta, vorrai dire.
- Prego?
- Con me, con noi non puoi perderti in un deittico. Uah uah!
- Hi ihihihih...
- Mannaggia a me che rimango al sole...
- Aaah noi del mare siam le vi-ooo-leee...
- Belle nel mare siamo vi-ooo-leee...
- ...finché mi scotta la capoccia.
- ...cogline uuu-na mentre sbooo-cciaaa...
- ...coglila presto e fa' biis-booo-cciaaa...
- Muto, tu, branzino masochista.
- Io invece ho preso un granchio, ma non perché mi sia sbagliata.
- Guarda un po' se una medusa può far la spiritosa.
- Gli è che mi sognai ciliegia e invece nacqui qui.
- Ma dimmi te se è il caso...
- Non è per caso che non trovava casa, era un paguro tutt'altro che sicuro.
- Infatti dalla paura faceva le bolle.
- T'ho detto muto! Fai il pesce.
- Se sei nato con la giacca morirai nella risacca.
- Uffaaa! Io, i-o sono qui per scelta, non come voi arenati.
- Non importa, il mare monda tutto, prima o poi.
- Dubito che l'abbia vinta, hai visto la marea cos'ha portato oggi?
- ...
- ...!
- Che minchia sto facendo? Mo' attizzo pure la conversazione...
- M'hai stupito!
- Son basita.
- Basta, siete morti, esistete solo perché io, i-o vedo i fumetti sopra le vostre spoglie puzzolenti.
- E tu sei sicuro di esistere?
- Oh oh, da quale accademia, credi che questa sia epistemologia?
- Codesta, vorrai dire.
- Prego?
- Con me, con noi non puoi perderti in un deittico. Uah uah!
- Hi ihihihih...
- Mannaggia a me che rimango al sole...
- Aaah noi del mare siam le vi-ooo-leee...
- Belle nel mare siamo vi-ooo-leee...
- ...finché mi scotta la capoccia.
- ...cogline uuu-na mentre sbooo-cciaaa...
- ...coglila presto e fa' biis-booo-cciaaa...
15 luglio 2006
Altro giro
Non si finisce mai d'imparare. Sarà che sono imbranato, ma ho fatto la ruota per la prima volta in vita mia a 42 anni suonati, sulla battigia ionica. L'ho eseguita imitando Lorenzo e chiedendo dritte alla Cajuina, che procedendo a sua volta alla dimostrazione ha spiegato, osservato e infine sentenziato: "Per essere un principiante, non l'hai fatta per niente male."
A vent'anni ovviamente consideravo i trentenni dei vegliardi e gli anta manco li vedevo, collocandoli oltre lo scollinamento del cammino mortale. Mai avrei immaginato che in quest'epoca della vita sarei riuscito a godermi le cose meglio di allora, anche le stesse in certi casi, ma con più gusto: quello della consapevolezza, tuttora unita al sorriso degli occhi.
Ora so o quantomeno immagino che ci sia sempre da assaggiare qualcosa di nuovo, che occorra imparare a gustarlo e talora a gestirlo. Va bene, mi dico, continuiamo l'apprendimento, una sorta di educazione permanente da sorbire diluita nella crapula di una voracità da temperare, da affinare, da orientare alla qualità. Va bene la qualità, dico, purché sia tanta. Purché ci sia sempre o almeno spesso.
No? Devo imparare la pazienza, lasciare tempo al tempo, concentrarmi sull'istante presente come recita l'Hagakure. D'accordo, ci provo, anzi, lo faccio. Poi però, ti avverto, non è detto che quanto avrò imparato non finisca appallottolato in un cestino, con la realizzazione del canestro accompagnata da un liberatorio vaffanculo.
Intanto, ho fatto la ruota.
A vent'anni ovviamente consideravo i trentenni dei vegliardi e gli anta manco li vedevo, collocandoli oltre lo scollinamento del cammino mortale. Mai avrei immaginato che in quest'epoca della vita sarei riuscito a godermi le cose meglio di allora, anche le stesse in certi casi, ma con più gusto: quello della consapevolezza, tuttora unita al sorriso degli occhi.
Ora so o quantomeno immagino che ci sia sempre da assaggiare qualcosa di nuovo, che occorra imparare a gustarlo e talora a gestirlo. Va bene, mi dico, continuiamo l'apprendimento, una sorta di educazione permanente da sorbire diluita nella crapula di una voracità da temperare, da affinare, da orientare alla qualità. Va bene la qualità, dico, purché sia tanta. Purché ci sia sempre o almeno spesso.
No? Devo imparare la pazienza, lasciare tempo al tempo, concentrarmi sull'istante presente come recita l'Hagakure. D'accordo, ci provo, anzi, lo faccio. Poi però, ti avverto, non è detto che quanto avrò imparato non finisca appallottolato in un cestino, con la realizzazione del canestro accompagnata da un liberatorio vaffanculo.
Intanto, ho fatto la ruota.
14 luglio 2006
Anche da noi il 14 luglio
Scesero in piazza gli Smutandati, si presero una Pastiglia e proclamarono i sacri principii di Liberismo, Globalizzazione e Massoneria.
Seguì il periodo del Terrone, in cui decapitarono le Nobili e riformarono il calendario e la serie A.
Indi, assediati dalle forze congiunte del Fondo Marchettaro Internazionale, si affidarono a Napoconiglio per respingerle. Inizialmente fu un successo, ma la scalata borsistica virò in orchite quando lui s'incaponì su una società di celle frigorifere implicata nelle quote latte illegali. Fu messo fuori gioco in ambito WTO.
Fuggì su un vecchio taxi in disuso, un'Elba Diesel. Dopo cento giorni trovò la compagnia di tale Elena, una vera santa, se è vero che riuscì a sopportar le sue manie di grandezza fino all'età pensionabile.
Gli altri nel frattempo chiamarono carpentieri ucraini e muratori maghrebini per restaurare tutto, soggiorno compreso, ma senza il permesso.
Così si arrivò in nero, alla Cosa-di-tutti, quella di Costituzione cagionevole, col Parlamento nuovo e i Prefetti vecchi. Immobile, orbace di tanto spiro.
Corsi e ricorsi e obiezioni e mozioni. Obiezioni accettate, con l'ascia. E mozioni scritto staccato, grazie. Ricorsi respinti. Corsi con esami ma senza appello.
E i fuochi d'artificio bocciati, tanto ci sarà il temporale.
Seguì il periodo del Terrone, in cui decapitarono le Nobili e riformarono il calendario e la serie A.
Indi, assediati dalle forze congiunte del Fondo Marchettaro Internazionale, si affidarono a Napoconiglio per respingerle. Inizialmente fu un successo, ma la scalata borsistica virò in orchite quando lui s'incaponì su una società di celle frigorifere implicata nelle quote latte illegali. Fu messo fuori gioco in ambito WTO.
Fuggì su un vecchio taxi in disuso, un'Elba Diesel. Dopo cento giorni trovò la compagnia di tale Elena, una vera santa, se è vero che riuscì a sopportar le sue manie di grandezza fino all'età pensionabile.
Gli altri nel frattempo chiamarono carpentieri ucraini e muratori maghrebini per restaurare tutto, soggiorno compreso, ma senza il permesso.
Così si arrivò in nero, alla Cosa-di-tutti, quella di Costituzione cagionevole, col Parlamento nuovo e i Prefetti vecchi. Immobile, orbace di tanto spiro.
Corsi e ricorsi e obiezioni e mozioni. Obiezioni accettate, con l'ascia. E mozioni scritto staccato, grazie. Ricorsi respinti. Corsi con esami ma senza appello.
E i fuochi d'artificio bocciati, tanto ci sarà il temporale.
13 luglio 2006
ij sìngher d'la nassion
RadioPop ha appena trasmesso il concerto dei Mau Mau da Arezzo Wave.
Bello è stato riascoltare l'esecuzione di un brano dal loro primissimo disco, di cui possiedo il vinile.
Mi trovavo lì coi miei amici dei Ça Ira quando da semisconosciuti i tre Mau Mau degli esordi lo proposero in un bar di Milano in versione completamente acustica. Una vita fa.
Bello è stato riascoltare l'esecuzione di un brano dal loro primissimo disco, di cui possiedo il vinile.
Mi trovavo lì coi miei amici dei Ça Ira quando da semisconosciuti i tre Mau Mau degli esordi lo proposero in un bar di Milano in versione completamente acustica. Una vita fa.
Meteoblog
(praticamente, una scoreggia)
Quando piove di smerza, non c'è ombrello che tenga.
Speriamo almeno nell'arcobaleno.
Quando piove di smerza, non c'è ombrello che tenga.
Speriamo almeno nell'arcobaleno.
12 luglio 2006
Precipitazione
Temporalone annunciato da scariche elettriche a rischiarare lo sfondo violaceo, celeste megaschermo in tilt fino al salutare copioso sfogo refrigerante.
Si respira e ci si può acquattare sotto ciascun gocciolone, lasciar sciogliere i dubbi o almeno i nodi, replicando un replicante.
E poi, in fretta, nuotar lontano da qui, nel recente ricordo di un bagno sotto la pioggia improvvisa: "A questo punto, meglio andare in mare: acqua sopra, acqua sotto." Pepite temporalesche grosse e rade, l'effetto d'un abito con perline a pelo d'acqua. Però non di gusto sciatto da umano manufatto, ma bello di natura, così l'occhio s'incanta e ringrazia del privilegio. Quindi riosserva il quadro, cogliendo mille e mille capezzoli del mare femmina che scaturiscono infiniti ad allattare la vista, ad allettar dello sguardo il sorriso. Infine, mutandosi il rovescio in pioggia leggera, produce tanti e innumerevoli cerchietti per le olimpiadi del plancton e degli scarichi abusivi.
Si respira e ci si può acquattare sotto ciascun gocciolone, lasciar sciogliere i dubbi o almeno i nodi, replicando un replicante.
E poi, in fretta, nuotar lontano da qui, nel recente ricordo di un bagno sotto la pioggia improvvisa: "A questo punto, meglio andare in mare: acqua sopra, acqua sotto." Pepite temporalesche grosse e rade, l'effetto d'un abito con perline a pelo d'acqua. Però non di gusto sciatto da umano manufatto, ma bello di natura, così l'occhio s'incanta e ringrazia del privilegio. Quindi riosserva il quadro, cogliendo mille e mille capezzoli del mare femmina che scaturiscono infiniti ad allattare la vista, ad allettar dello sguardo il sorriso. Infine, mutandosi il rovescio in pioggia leggera, produce tanti e innumerevoli cerchietti per le olimpiadi del plancton e degli scarichi abusivi.
11 luglio 2006
Grimble Gromble
Per me, a torto o a ragione, The Piper At The Gates Of Dawn, loro primo album, è sempre stato il migliore dei Pink Floyd.
Forse perché c'era Syd Barrett, che ora non c'è più.
(notizia intercettata tramite Bolo)
Forse perché c'era Syd Barrett, che ora non c'è più.
(notizia intercettata tramite Bolo)
Cadenze
24 anni dopo si rialza la coppa, sogni per 12 e sei in finale, 4 ogni volta poi c'è il mondiale, anni passati a scandire stagioni, quelle là fuori o segrete nei cuori, 4 per anno e mese per mese il soffio del vento l'amore cortese il sangue che urla e strizza i sorrisi, poi perdi il conto e la tela e dal centro sfilano ironiche le settimane, 4 dipingono piena la luna con i regali del desiderio, giorni che danzano e siedono a sera saltano in festa una volta su 7, quasi ogni giorno il sole risorge, quasi ogni ora cambia i suoi raggi, ma ogni minuto riemerge un pensiero e se lo assecondo ritorna a te.
10 luglio 2006
Una roba mondiale
E laddove prima erano stati ansia e affanno e tensioni e sudore, furono gioia esplosiva urlata, lucentezza col botto, baci e abbracci beati, sorrisi beoti per l'ubriachezza da felicità. Ripetutamente. Con la voglia incontenibile di far innalzare quel tripudio fino al cielo, in tutto il mondo.
Indimenticabile meraviglia, sogno incarnato, far l'amore con quella puledra.
Indimenticabile meraviglia, sogno incarnato, far l'amore con quella puledra.
09 luglio 2006
Arrivati, partita
Lorenzo è lì nudo che urla alla finestra "Italia! Italia!"
Ora lo lavo, lo vesto e lo porto al bar a vederla.
Ora lo lavo, lo vesto e lo porto al bar a vederla.
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