31 luglio 2005

Ieri sposi

Il gran caldo, certo. Però anche tante e diverse cose che l'han fatto perdonare.

Piacevoli presenze e folgoranti già in chiesa e il cantico dei cantici, sebbene non esattamente la parte che preferisco.

All'aperitivo e negli intervalli tra le portate, godimento per le orecchie con il quartetto jazz di Paolo Tomelleri, musicalmente un vero maestro. Uno che sa ricavare un suono caldo anche da un clarinetto, contraddicendo il perfido Ambrose Bierce. Quando poi con lo stesso nero strumento ha interpretato My Melancholy Baby senza farmi rimpiangere Charlie Parker, ho avuto la riprova che questo signore classe '38 è davvero un grande.

Bravissimi e gioviali anche i musicisti che lo accompagnavano, ma è con lui che ci siamo intrattenuti a chiacchierare, permettendoci di fargli ascoltare le registrazioni dal vivo dei Blubaluba (i tre pezzi già online, assolo dello sposo compreso, più qualche altro che renderemo presto disponibile).
Sottolineatura per il perplesso Matteo: anche il Maestro ha battezzato favorevolmente il nome del gruppo (come del resto, più tardi, un'incantevole invitata).

La serata, in prossimità di torta e spumanti, ha virato verso l'ambito folk, con l'esibizione violinistica di Raffaele Nobile accompagnato da un fisarmonicista e le danze saltellanti dei convitati più resistenti.

Fuori programma, invece, tra un brindisi e l'altro, i canti popolari della mamma dello sposo, che ho accompagnato come seconda voce nel ritornello "non ti potrò scordare / piemontesina bella" (sarà mica vita vissuta?).

Infine, pensando di accelerare il congedo di chi cominciava a lasciarsi avviluppare dalla notte stellata, abbiamo riproposto gli mp3 dei Blubaluba e... si sono messi a ballare perfino Cantaloupe Island!

Tante e diverse cose belle, ma quella che più di ogni altra mi ha rallegrato il cuore è stato assistere agli scambi di sguardi tra Mauro e Camilla: felici l'uno dell'altra, emanavano la gioia di chi ha trovato l'altra metà della mela.

30 luglio 2005

M'agghinderei

Canotta, pantaloncini, sandali e due ghiaccioli alla menta sotto le ascelle saranno abbigliamento adeguato a una cerimonia nuziale?
Lo scoprirò oggi pomeriggio a Monza, dove si sposerà il sax tenore dei Blubaluba.

29 luglio 2005

Motore fuso

Forse anche il mio, di sicuro quello dell'automobile, che si è fatta dare un passaggio da un carro attrezzi per la tratta Santhià-Milano.

Moto refuso
formse anche il mio , di sicuro cuqlello dell'automobile, che si è fatta dare un pasaggi da un carro attrezzi per la tratta santhià-milano.

28 luglio 2005

Fotoparole

Flicktionary mira a creare un dizionario per immagini. Le regole sono semplici: il titolo dell'immagine è la parola raffigurata. La definizione, preferibilmente, sarà tratta da un dizionario di tutto rispetto.
Grazie Babsi per l'invito.

17 luglio 2005

Salperò

Domani mattina partenza per Livorno, con deviazione alla volta di un castello emiliano per salutare un amichetto di Lorenzo e forse assistere a una tenzone medievale.

La sera salperemo per Olbia, l'indomani faremo tappa dalle parti di Siniscola per un primo brindisi con amici e la sera finalmente raggiungeremo sulla costa sud, a metà strada tra Cagliari e Villasimius, "la casa dell'amaca", dove ci accoglieranno Gilgamesh e Mistral (donna panciuta).

Ci si risente tra una decina di giorni.

Baci e abbracci,
Zu

15 luglio 2005

***

Let me forward / forward kisses...

Mi piacerebbe inventarmi un brano confidenziale che inizi così o che si sdrai su un ritornello del genere, anche solo perché inoltrare baci sfrontati mi piace(rebbe).

Dichiarazione d'intenti

Lunedì festeggerò il compleanno in Sardegna, a un paio di tavolate su un paio di litorali e forse finirò lungo e disteso su un'amaca...

P.S.: attenzione: gli auguri non si anticipano!

13 luglio 2005

Solo se (non) hai tempo

La Mauvaise Reputation, un blog che mi piaceva, non esiste più.
Vero è che non lo visitavo spesso, d'altronde ho le mie scusanti, come tutti quelli sottoposti all'angheria dell'arbitraria ripartizione del nulla in asincrone frazioni.
Anni suddivisi in dodici sottoinsiemi, mesi che annoverano (in genere) 30 unità, settimane di 7 giorni, formati però da 24 giri di lancetta corta, le ore, che andranno, guarda un po', scomposte in 60 parti, per puro miracolo o mera casualità a loro volta costituite da 60 minuzie, per frammentare le quali tuttavia si procede seguendo il sistema decimale, finendo decimati da infinito sfinimento.
Per chi insista a voler sopravvivere a tutto ciò, rimane la triste consapevolezza dell'inesorabile passaggio di frammenti minerali in strettoie di vetro, posto che sadicamente se ne vogliano approntare e osservare.

In definitiva: è sempre troppo tardi, né c'è modo di accorgersene per tempo.
Però, se con i blog che s'accendono e spengono come stelle lontane non c'è rimedio, altro paio di maniche s'arrotolano sulla volontà di vigilare nel quotidiano sentire.
Così, è sempre possibile comporre un numero di telefono e comunicare in quattro parole maldestre l'ombra fuggevole o l'opaco riflesso di una sensazione avvertita in un pomeriggio assolato, quando il brillare di uno sguardo ha trovato accoglienza nell'angolo delle emozioni speciali, che sanno prendersi il loro spazio in un cuore morbido.

E comunque, alzheimer permettendo, persiste la memoria come serra per i fiori delicati o dileguati.
E ovunque, crisi energetica permettendo, sussiste la Wayback Machine, che funziona, a brandelli, anche per La Mauvaise Reputation.

11 luglio 2005

Nessi... né no

Nel piccolo elenco di capitali non avevo incluso Belgrado, perché intendevo "rimanere ancorato agli eventi più recenti e strettamente collegati".

Eppure alla città bianca, qui a un tiro di schioppo da noi, avevo pensato. Uno dei numerosi esempi di quando per "colpire un dittatore" si bombarda la popolazione civile. Alla fine, lui in genere si salva, mentre il metallo dilania e le macerie schiacciano ossa carni e organi interni di tante persone inermi che per sfiga si trovavano lì. In effetti, non solo non si può scegliere dove nascere, ma talvolta nemmeno dove morire.

Oggi leggo un pezzo di Babsi, un pezzo che non avevo letto allora (non si riesce a star dietro a tutto, nemmeno quando è roba di valore) e metto in discussione la mia frase virgolettata.
Nulla fa storia a sé, tutto è connesso a tutto il resto: dal momento in cui si accetta di essere umani, non c'è modo di districarsi senza rimanere impigliati in qualcosa.

08 luglio 2005

Perdiluvi

Gianni, il direttore di Hotel Messico, scrive delle storie che poi restano dentro, forse per sempre.
Per esempio, ogni volta che mi faccio un pediluvio mi torna in mente quella del pedicurista.
L'ultima volta, mi sono talmente distratto che ho continuato a strofinare la pietra pomice sotto l'alluce fino alla carne viva.
Sono scemo io oppure è lui che racconta troppo bene?

07 luglio 2005

Eh, già

È deprecabile colpire con deflagrazioni dei civili inermi.

La considerazione vale ovunque, vero?
Londra, Madrid, New York, Baghdad, Kabul...

Detto meglio

"Noi non siamo virtuali."

Ora leggitelo nell'appassionante scrittura di Babsi.

06 luglio 2005

Per gli amici vicini e lontani

Nella pagina dei Blubaluba sono disponibili tre file mp3 con brani registrati dal vivo ai concerti di giugno e liberamente scaricabili.

05 luglio 2005

"Miii... tce anni!"

Me l'ha ricordato Astrid in un commento: oggi è il terzo blogcompleanno di Verba manent.
5 luglio 2002
5 luglio 2003
5 luglio 2004

Blogger non avrai il mio scalpo

Avevo scritto una cosa domenica e oggi mi hanno avvisato che era sparita dal blog.
Per puntiglio, la copio dalla cache di Google e la ripropongo.

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domenica, luglio 03, 2005

Dov'è Fraps?
Sembra destino che poco prima dell'inizio sia questa la domanda da porsi, visto che lui entra talmente nel personaggio del fantasma smemorato da scomparire fino a poco prima dell'entrata in scena.
Tutto ciò è successo oggi da Rillo, nella cui corte abbiamo allestito una pazziata semicasalinga alla quale hanno assistito anche i vicini di casa, sebbene i destinatari principali fossero i nostri bimbi e segnatamente Samuele, che dopo essersi esibito al pianoforte si è entusiasmato insieme agli altri per lo strano processo che finisce in un lancio d'insalata e sulle note di Rumbablu.
Al termine, ovviamente, cibarie e libagioni fino alla comparsa del cielo stellato.


scritto da Zu alle 23:57 # ancoraggio
(6) commenti finora | Trackback (0)


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E magari recupero anche i commenti, tiè:

Bru: per la prossima avvertiremo prima, d'accordo?
Zu | Homepage | 07.05.05 - 10:14 am | #

Ma daiiiii pure questa mi sono perso :(
Eh ma verrà giorno.... lo dico sempre io :D
Bru | Homepage | 07.04.05 - 9:43 pm | #

>>> Placida: sì. Anzi, guarda: te lo consiglio!
>>> Sphera: chissà se la casa era di marzapane. La prossima volta assaggio.
>>> Rillo: se la mettiamo così, scatta la lingua...
Zu | Homepage | 07.04.05 - 7:25 pm | #

ciao placidasignora, un bacio da qui per lei e un bacio per Effe, che via email è sempre un casino. :) e un bacio al padrone di casa, ovviamente da parte di mia moglie. :)
rillo | Homepage | 07.04.05 - 6:00 pm | #

Sì, sì. L'insalata e anche il gesso che era zucchero.
sphera | Homepage | 07.04.05 - 2:07 pm | #

Vi siete divertiti, eh?
;-*
PlacidaSignora | Homepage | 07.04.05 - 11:58 am | #

Le grandi domande

Se c'è un perché a tutto, perché Haloscan dà i numeri? Quanti commenti ci sono sotto un post? Da cosa dipende? Da dove veniamo? Qual è il nostro destino? E soprattutto, che c'è per cena?

01 luglio 2005

Cocco... di mamma

"La donna in gravidanza mangia cocco in abbondanza".
Questo è lo slogan testé coniato da Gennaro, napoletano, che percorre in lungo e in largo la spiaggia di Cala Giunco, in quel di Villasimius, vendendo noci di cocco.
Me ne informa un sms proveniente dalla panciuta Mistràl (lì col suo Gilgamesh).
Non vedo l'ora di raggiungerli, anche per risentire la voce dell'artista partenopeo di cui sopra (che l'anno scorso mi apostrofò improvvisando: "Il turista col pizzetto mangia il cocco con diletto").


a cura di Giulio Pianese

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