24 aprile 2017

Tempo al tempo

Il fatto che "ora" sia il punto medio del segmento che va da "10 anni fa" a "tra 10 anni" un po' di vertigini le dà. O forse sono brividi, come quelli che danno i colpi di calore determinati da un'esposizione prolungata all'azione del sole.

Vertiginoso è lo sguardo che affonda nel tempo se questo si estende bidirezionalmente. Siamo quasi perfettamente in grado di gestire proiezioni nel passato, anche molto remoto, o nel futuro, anche infinito; laddove però la proiezione si fa duplice, l'intendimento smette di funzionare: è la capienza a sfondarsi, per azione delle due aste telescopicamente allungate in versi opposti, è il capire a perdere i sensi, è la comprensione che cessa di afferrare per mancanza di presa.

Se invece "ora" è centrato nel mirino del sentire, i brividi sono più simili agli sgrisoli, il calore accarezza l'epidermide insieme all'aria che s'attraversa una pedalata dopo l'altra, gli occhi riconfezionano scorci già visti regalandoli allo sguardo goloso di semplicità e felice d'innocenti intense condivisioni.

Centrandosi nel mirino del sentire ci si toglierà forse un po' di prospettiva, ma con generosità verso di sé e gli altri ci si potrà e si potrà donare un meraviglioso effetto di sorridente soddisfazione. Per colmo d'immediatezza, potranno bastare, nell'ordine, ingredienti quali: Hangar Bicocca, bikemi, Wan Jiao, bikemi, passeggiata, Castello Sforzesco, bikemi, rientro.

E un bonus musicale, come (Nothing but) Flowers dei Talking Heads (1988).


a cura di Giulio Pianese

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