Anzi che il pentagramma, il foglio bianco; sequenze alfanumeriche a far da notazione; il clic dei tasti e il monitor strumenti che rimpiazzano la penna d'oca e il rigo; quanto al resto, ci siamo: è musica, musica polifonica eseguita attraverso le parole di quattro personaggi.
Frasi che toccano e scardinano quanto un cantabile dai molteplici registri, motivi che si rincorrono attraversando la cronologia come fosse un setticlavio, in grado di moltiplicare le coesistenze in barba alle distanze spaziotemporali.
Sono i termini e i temi a ricorrere e a legare tra loro le voci di quattro donne, femmine o bambine, esseri umani, nella pagina di Bhuidhe che s'intitola: Penelope è partita, Penelope è tornata.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.