20 aprile 2019

Nodi d'impermanenza

Tenere insieme tutti i fili è sempre più difficile, succede se non soffochi l'inclinazione a essere nodo relazionale ampio e aperto. La difficoltà nasce dall'esigenza di scegliere di momento in momento quali azioni intraprendere in via prioritaria tenendo conto degli impegni, degli affetti, degli auspici.

Dalla tensione a ricomporre il puzzle identitario del nostro intorno, sia esso ampio e rarefatto o circoscritto e denso, di quando in quando scaturisce un temporaneo blocco delle iniziative, blocco che va forzato per ripartire a essere e fare. Dopotutto, il più delle volte, basta darsi una mossa e il resto vien da sé, si spera.

Possiamo stare seduti sul cuor della terra, ma non siamo obbligati a restarci per sempre. Muovendosi anziché star fermi e facendolo in due, come succede nel tango in abbraccio chiuso, aumentano massa e velocità. Essendo queste le condizioni per il rallentare del tempo*, ecco spiegato il motivo per cui il ballo ringiovanisce.

Tenere insieme i fili vuol dire anche miscelare situazioni e iniziative, incontrando e facendo incontrare persone di ambiti differenti e dagli interessi variegati, oppure vedendo le stesse persone in ambienti diversi dal solito, innescando qualcosa di semplice e quasi banale, ma vero e godibile, come ad esempio un picnic quasitanguero al parco Nord a pasquetta.

* Carlo Rovelli, L'ordine del tempo


a cura di Giulio Pianese

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