31 dicembre 2012

Comunque decidiate di festeggiare...

Il brano è ancora una volta quello che suggerisce di considerare sempre gli aspetti positivi della vita, ma in una versione ad hoc: Always Look on the Bright Side of Life Sing-Along

30 dicembre 2012

Ball drop

Che fossero tutti partiti se ne accorse dalla facilità di parcheggio. Quasi tutti partiti, magari alcuni stavano ancora preparando i bagagli. Si apprestavano a scendere i gradini a ritroso con la valigia in mano, pronti, al primo accenno di presenza estranea nell'androne, a risalire come se invece stessero rientrando. Nessuno ammetteva di voler disertare, ma di fatto il deserto si stava piano piano creando, con una discrezione quasi clandestina, come se un silenzioso tam-tam partito dalle personalità più paurose stesse ora allertando anche gli insospettabili, quelli fino a ieri tra i più ragionevoli e affidabili.
Il timore, non detto, era quello di una trasmutazione e sebbene se ne conoscesse la natura simbolica e convenzionale, il passaggio spaventava e non intendevano affrontarlo. Non lì, quantomeno, in quei luoghi extraurbani connotati dall'indeterminazione, non così, da elettroni nell'orbita indistinta del grande nucleo cittadino. Il passaggio da attraversare, si vociferava, sarebbe stato di natura temporale e per quantico istinto, se non per erudizione, percepivano la propria discontinuità e il rischio di non esserci al momento giusto, perché, dicevano, non era una cosa certa, ma sarebbe stata una questione di probabilità e sebbene in pochi fossero contenti della propria condizione, nessuno avrebbe osato lasciarsi sfasare in una realtà parallela.
Mentre parcheggiava, immaginò la scena di un'enorme sfera pronta a calare sulla folla spaurita e subito dopo ne mutò la raffigurazione in una sparuta pluralità di superstiti, dei pochi non contagiati dalla serpeggiante follia. Poi la fantasia cambiò e si avvide della foggia geodetica del corpo sospeso e della sua dimensione e dell'immensa sua forza gravitazionale. Per questo, dunque, con un senso di incomprensione dovuto all'inafferrabilità dell'argomento, salì in casa e a sua volta si mise ad allestire i bagagli, preparandosi per non andare da nessuna parte.

Semplici domande

Com'è possibile la contemporaneità della nebbia e di una stellata con luna sontuosa a orchestrarla, com'è possibile il parallelismo tra una giornata di sole e una gelata serale sul parabrezza, come si conciliano entusiasmo e stanchezza, come si completano contemplazione e azione, come si miscelano sapori e odori nella memoria sensoriale? E poi invece, sul lato delle cose brutte, come si fa a mantenere il controllo di fronte a perfide provocazioni, com'è possibile rimanere sereni donando affetto e riuscendo a ignorare il disturbo di persone maniacalmente ostili? Domande oziose o viziose, domande astruse o semplici domande, con o senza risposta, ma una richiesta al sé: tira dritto al bello e lascia che il resto scivoli via lontano da te.

29 dicembre 2012

Ma che stagione è questa?

C'è mancato poco, mentre passavo l'aspirapolvere, che non finisse nel tubo. Solo all'ultimo ho notato gli occhioni scuri e le antenne che si muovevano, altrimenti quell'enorme cavalletta seminascosta dietro un piede della scala a pioli in alluminio non avrebbe avuto scampo. Che ci facesse da 'ste parti in questo periodo dell'anno è quasi un mistero, nonostante la giornata di sole quasi primaverile. Comunque, dopo avermi sorpreso e quasi impressionato, la sua inopinata presenza m'ha indotto a constatare che nemmeno i flagelli ("Ah, le cavallette!") sono quelli di una volta: la cavalletta era una soltanto. Alla fine, volendo rimandarla all'aria aperta senza ferirla, ho preso la scala, l'ho sporta dalla finestra e al primo scrollone lei è zompata via, con un balzo alato da record condominiale.

27 dicembre 2012

La fine e l'inizio

Ho iniziato questo 2012 a tavola con persone speciali e sebbene l'anno stia per finire non ho ancora ascoltato per intero il CD che mi avevano preparato, ma lo farò, ah, sì, lo farò, anzi lo sto già facendo, perché mi torna in mente l'uroboro e anche perché contiene parecchie chicche, come puoi desumere leggendo la scaletta:
1. In A Lifetime - Clannad and Bono
2. Mad World - Michael Andrews
3. The End - Eddie Vedder
4. End Of A Circle - Dead Can Dance
5. The End - The Doors
6. Waiting For The End - Linkin Park
7. When The World Ends - Dave Matthews Band
8. Time Waits For No One - Rolling Stones
9. Until The End Of The World - U2
10. Closer To The Edge - 30 Seconds To Mars
11. (I'll love you) Till The End Of The World - Bad Seeds
12. In The End - Linkin Park
13. Fat Old Sun - David Gilmour
Tutte canzoni che in qualche modo richiamano la fine di qualcosa, però la frase in esergo recita: Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
2012, appunto, dove la fine è l'inizio.

26 dicembre 2012

Su!

Delle gioie del condividere si potrebbe dire a iosa, invece basta farci caso anche solo qualche volta per convincersi. Per esempio, se ti trovassi a rivedere un bel film con persone che non l'hanno mai visto e se quelle persone ti fossero care e tu sapessi che lo gradiranno, ne godresti molto, perfino in barba a eventuali limitazioni tecniche.
È quanto m'è successo stasera con Up!, visto in TV a casa dei miei genitori insieme ai miei figli. L'avevo visto in 3D al cinema ben tre anni fa ("come passa il tempo", direbbe Fido - com'è utile lasciare tracce in rete, dico io) e sostanzialmente confermo le impressioni di allora:
Credevo che Up fosse un film sui meccanismi di friendfeed, invece è bellissimo. Ha dei dettagli di una delicatezza estrema: dietro l'intreccio, una storiellina bislacca fruibile anche solo superficialmente, ho creduto di percepire i fili che collegano la narrazione piana alla raffigurazione dell'indicibile, con un gioco di elastici tra limiti e slanci della condizione dell'umano vivere. Malinconia e capacità di reazione, ancoraggio al vissuto e crescita evolutiva (questo anche a livello di simbologia materiale). Non avevo visto i trailer, anzi non ne sospettavo nemmeno l'esistenza ed è stata dunque una sorpresa totale ritrovarmi a ridere, divertirmi, emozionarmi, perfino commuovermi dietro gli occhiali da 3D. Oltre a soffrire un po' di vertigini.

25 dicembre 2012

Fori forever

Credevo che i buchi ai lobi si fossero ormai richiusi completamente, dopo tre anni e più senza orecchini, invece oggi mia nipote non ha faticato a reintrodurvi un paio di chiodini con brillantino reperiti da mia sorella. Magari potrei anche ricominciare a addobbarmi, chissà.
Intanto mi ricordo che il foro a sinistra risale al 1987 (Antiparos, Cicladi), mentre quello a destra fu praticato a Napoli nel 1999 e riaperto a Milano, Bovisa qualche tempo dopo perché si stava inopportunamente rimarginando.
Certo che non si può mai dire che le cose passino, che le ferite si rimarginino del tutto, che il passato non torni, ma perlomeno in questo caso il risultato è solo un potenziale luccichio in più, senza alcun dolore e anzi col sorriso doppio, cronologicamente bidirezionale, anzi triplo, perché irradia un po' anche il presente.

24 dicembre 2012

Prescrizioni

Per la vigilia di Natale, indulgere ai piaceri del pesce e non solo a quelli della carne.

23 dicembre 2012

E ora qualcosa di completamente diverso

Motivo d'italico orgoglio: il bidet è proprio una bella cosa.

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*** = decoder per il titolo del post

22 dicembre 2012

In quell'esatto istante

L'altra sera a festeggiare Elena e Paolo mi sono divertito, ho bevuto e parlato, ho brindato e ho ballato, purtroppo non ho cantato (non ci penso quasi mai, però stavolta mi è pesato non poter salire sul palco insieme alle voci care che lo calcavano in quel momento), comunque la musica l'ho apprezzata anche da fruitore, con le orecchie e col corpo, che si muoveva contento sebbene non ci fosse di mezzo il tango.
Come sempre, è stata una gioia rivedere persone che hanno costellato vari percorsi di vita, sprizzando affetto reciproco anche quando le frequentazioni sono tutt'altro che assidue (però dimmi, quanti punti avrò guadagnato ricordandomi una data di compleanno dopo quattro lustri di lontananza?). Poi ci sono le sfiziosità, come quella di constatare che il mondo è piccolo e la rete è grande, rete di amicizie che s'intrecciano a sorpresa anche tra le generazioni successive, belle da veder crescere, così uguali e così diverse.
Qualche volta nel corso degli anni mi è stato fatto notare come in certe situazioni appaia preda di una sorta di beatitudine ingiustificata, ma non sono io, è il miele per gli occhi golosi e l'impasto di mandorle d'anima che fluiscono intorno al sorridere vero. A tratti, una volta che impari a lasciar correre il respiro, t'investe un'onda tanto forte quanto impalpabile, tanto bella quanto inafferrabile, un po' come un flusso musicale visibile nel distendersi dello spirito, nel rincuorarsi dell'animo, nell'entusiasmarsi dell'io ebbro di vita in quell'esatto istante.

21 dicembre 2012

Per sfizio e in pace

Gli è che s'eran dimenticati d'aggiunger la postilla, quella che figura anche nella canzone dei R.E.M. (o degli ar-i-em, se preferisci):
It's the end of the world as we know it, ovvero "è la fine del mondo come lo conosciamo".
Un cambiamento che poi, se ci pensi, è quel che succede ogni giorno.
Buon nuovo inizio, ne sarai capace, e goditi il solstizio come più ti piace.

19 dicembre 2012

Riavvio

Del microsonno riparatore già ho detto, or ora di strano c'è stato solo il fatto di svegliarsi senza sapere dov'ero, né che giorno fosse, né se fosse mattina o sera. Senza riferimenti tecnologici esterni non sarebbe stato facile raccapezzarsi. Comunque, basta stropicciarsi la faccia, rivolgere un bel saluto al mondo dei sogni, un nuovo benvenuto alla realtà e ripartire.

Buonanotte

Musica musica musica, musica prima dopo e durante, musica per le orecchie e per gli occhi.
Musica del saggio alle scuole medie, grazie all'impegno dei ragazzini e dei loro insegnanti: bello riconoscerne tanti là in mezzo, oltre ovviamente alla presa della presenza dolce della figliolanza, Lorenzo sul palco e la Caju accanto a me, intenta a frenarmi durante alcune esecuzioni particolarmente coinvolgenti per il mio orecchio emotivo (alcuni brani kletzmer più un elettricissimo Hideaway, che mi scaglia immediatamente nei solchi di Blues Breakers e quel che per me comporta).
Musica alla festa della scuola di tango, con tante belle persone e parecchie tande altrettanto belle, col taglio della torta per Antonio (riauguri!) e numerosi brindisi ottimamente musicalizzati.
Musica del ridere e sorridere, musica di luci e lucine dal firmamento che colora il centro città e i suoi bijoux, musica della radio fino in mezzo alla nebbia sulla via del ritorno, e musica anche al calduccio mentre scrivo questa buonanotte ai suonatori, ai danzatori e ai brindatori.

17 dicembre 2012

Vai che vai che va

Va tutto bene, l'importante è non sbagliare i tempi, l'importante è addormentarsi quando il semaforo è rosso e l'auto ferma, l'importante è rimanere svegli in ogni momento durante il movimento. Va tutto bene, la stanchezza poi passerà e poi non è nemmeno stanchezza, solo un po' di sonno da recuperare, come sempre, come quasi da sempre, sembra. Va tutto bene: alla fine, alla fine del mondo non credo, anche se le possibilità sono molteplici e anche se dal punto di vista del singolo la fine individuale sarebbe indistinguibile dalla catastrofe globale. Va tutto bene, va tutto veloce, soprattutto il tempo che corre più della luce, anche ora, e difatti, se non mi sbrigo, sarò in ritardo. Ciao ciao.

16 dicembre 2012

In piscina la domenica mattina

Di nuovo in acqua clorata insieme al patatino, dopo essermi dotato di occhialini nuovi a tenuta adeguata (piccolo spot gratuito per arena). Il successo è stato convincere la Caju a unirsi a noi. Ha una bella acquaticità la mia sedicenne, scivola che è una bellezza, ma la pigrizia la frena assai (io: "Dodici", lei: "Sarò a due e mezza" -- però non smette di muoversi, tra burle e facezie col fratello e mezze vasche in apnea) e la induce poi a sollecitare l'uscita (io: "Ventotto", lei: "Arrivi a trenta e poi andiamo, sì?", io: "Aspetta, ne voglio fare almeno due in più dell'altra volta"). Comunque bello, bello rivederli giocare insieme e scherzare in acqua e prendersi in giro anche alla fine, quando la gentilissima Marta, assistente bagnanti nelle ore rubate allo studio, evita all'allegrotto Lorenzo lo smarrimento degli occhialini.

15 dicembre 2012

Lucine

In soffitta a prendere le decorazioni natalizie ci sono andato durante la pubblicità del thriller che ci stavamo vedendo io e la Caju, col patatino già nel mondo dei sogni. Mi sono portato torcia e cellulare oltre alle chiavi e quando sono giunto lassù ho illuminato ben bene gli anfratti, a evitare sorprese d'ogni genere, visti i criminali che ci sono in giro sul piccolo schermo. Ho compiuto la missione agevolmente, grazie alla previdenza con cui avevo riposto il materiale, tutto in un unico sacco nero. Ci sta tutto lì perché si tratta di poca roba: un alberello da mobiletto, qualche cosina da appendere qua e là e tre file di lucine colorate, che ora campeggiano su una parete, una finestra e l'alberello. Anche il thriller alla fine è finito bene, d'altronde si sa che alla fine tutto va bene e se non va bene, allora non è ancora la fine.

14 dicembre 2012

Primarie coi fiocchi

L'auto è dal gommista per il montaggio dei quattro pneumatici invernali, così tra l'altro domani dovrei riuscire a raggiungere il seggio e votare alle primarie per la regione Lombardia.
Sentendo parlare i tre candidati, veniva voglia di votarli tutti, comunque penso di orientarmi su Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori ed esperto di economia (etica) anche sulle frequenze di Radio Popolare.

13 dicembre 2012

A cavallo degli occhi

Cosa t'ha portato Santa Lucia? Non dire "niente", non dirlo, perché di sicuro potresti trovarti in qualunque momento o spazio futuro a rimpiangere ciò che qui e ora hai e vivi o puoi avere e vivere senza magari apprezzarlo a dovere, perché la cosa più facile è dare per scontato quanto c'è di bello e buono e non accorgersi che riempie tempo e spazio, sia pure come un groviera bucherellato dalla malinconia o dal desiderio non (ancora) soddisfatto. Cosa t'ha portato santalùssia, mandarini e bagigi? Addentali, ma solo dopo averli sbucciati, ché solo allora saranno delizie, semplici e dirette, non elaborate né artificiose, delizie antiche rinnovabili. Cosa ti porterà ancora Santa Lucia? Tutto, tutto quel che vorrai davvero accogliere. Preparati, dunque, prepara cuore e sguardo.

12 dicembre 2012

Commenti

Posso dirlo, posso? Lo dico: mi mancano, certe volte mi mancano i vecchi commenti (di quando ancora funzionava il vecchio sistema Haloscan). Mi mancano sia per ragioni affettive, sia perché mi piaceva il fatto che si commentassero i post con la trasparenza di presenze personali riconoscibili e con la volontà di seguire fili comunicativi. Oggi, qualcuno per fortuna lo fa ancora, qualcun altro invece preferisce usare questi spazi come bizzarro sfogatoio con qualche deriva solipsistica.

11 dicembre 2012

Prossimamente dall'iPad scolastico

Era iniziata con una supplenza, poi le supplenze si sono moltiplicate, poi le ore fisse, quindi, quest'anno scolastico, l'affidamento di altre classi e materie, così oltre all'inglese mi ritrovo a insegnare scienze, andando a ripescare qua e là dalla memoria, a ripassare qui e lì su qualche testo e, per fortuna, a esplorare in rete: oggi per collaudare l'Apple TV dell'aula 22 abbiamo proiettato l'inizio del video in cui Amedeo Balbi chiarisce la materia oscura e presto lo mostrerò integralmente, sperando di ingolosire la curiosità dei ragazzi più giovani della Mazzini.

10 dicembre 2012

Su la tapparella e

Stamattina era ancora notte, ma una notte così chiara che si vedeva anche la parte nera della luna, quella ombreggiata, più un pianeta e qualche stella a far da corolla alla visuale, tra il freddo della stagione e il gelo cosmico che solo lo sguardo sa riscaldare di bellezza, così come fanno gli occhi di chi s'innamora, o la musica.

09 dicembre 2012

Cambiare le pile non è servito

Viva la natura, viva la natura, sì, certo, ma prova a ripetertelo con convinzione mentre ti lavi con l'acqua gelida perché lo scaldabagno è andato in crisi proprio durante un triduo festivo (diciamo pure che quelle che tendono a erompere non sono propriamente preghiere).

08 dicembre 2012

Passatelli prossimi

Non so se hai presente quella ghiottoneria della cucina romagnolo-montefeltrina che risponde al nome di passatelli in brodo. Oggi sono passato dai miei e mia madre ne aveva preparato l'impasto (pan grattato, formaggio, uova), ma era inaspettatamente in difficoltà nel trafilarli. Aiutandola ho per la prima volta contribuito a realizzare i passatelli, che da piccolo manco mi piacevano, ma dei quali sono diventato goloso in età adulta. Ho altresì piegato l'attrezzo che manco Uri Geller, ma il fatto è che quella torza di mia mamma aveva ceduto il suo "ferro", originale romagnolo, a una signora trentina, illudendosi di poterlo ricomprare tale e quale. Tzè, robaccia di metallo molle. Comunque poi s'è scoperto, grazie alla mia indagine minuziosa (ovvero, domanda diretta con sguardo indagatore), che per il pan grattato aveva usato quello di kamut. Ora, non so se ciò possa essere la causa delle difficoltà di cui sopra (l'impasto era più molto duro del dovuto, sebbene poi da mangiare fossero buoni), ma ad ogni buon conto l'ho ammonita: "Gli esperimenti con le cose sacre non li devi fare!"

07 dicembre 2012

Ma secondo te

Oggi c'è stato un veloce scambio via e-mail con la mia amica Annalaiser che a rileggerlo sembra una mini-intervista:

> Ma secondo te, basta avere un lavoro che piace per essere felice? Però poi la tua vita interiore fa schifo. O puoi anche essere felice con un lavoro che ti dà da mangiare, cercare di farlo al meglio e trovar fuori la felicità?

La seconda che hai detto, senza dubbio.

> Tu mi sembri felice anche quando consegni il pesce e non è il tuo lavoro.

"Felice" forse è un'espressione un po' esagerata, però è vero che sono contento di quasi tutto quel che capita, perché riesco a trovare soddisfazione anche nelle piccole cose e a gustarmi il lato bello del vivere in molti momenti.

> Se dovessi rinunciare a far il traduttore, saresti felice uguale?

Sì, anche perché non sempre le cose più importanti che si combinano sono quelle retribuite. Dopotutto, potrei continuare a tradurre di tanto in tanto canzoni o vignette per conto mio pur svolgendo un lavoro totalmente diverso.

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A tutto ciò, aggiungerei che la passione per ciò che si fa può essere applicata ovunque, perfino alle piccole mansioni obbligatorie, tipo la cura della casa o la spesa, ma forse dipende anche dal dosaggio. In effetti il troppo stroppia, il troppo stroppia, soprattutto se è ripetitivo.

06 dicembre 2012

Grandi fiori profumati

C'era un grande schermo e sullo schermo grande un film, ma non voglio ora parlare di quel film. C'era un fiore ad ampi petali sul manifesto fuori, c'eran rane tra la pioggia ad annaffiare storie. E c'era una colonna sonora, di sicuro c'era, ma non la ricordavo mica finché non mi ci imbattei per caso, riassaporandola poi brano dopo brano.
Da lì in poi, periodicamente rispondo al richiamo andando a riascoltare canzoni quali Save me, di Aimée Mann così come Deathly oppure, stasera, Wise Up, il cui testo rammenta in un certo qual modo che i nodi si scioglieranno solo quando avrai capito davvero.

05 dicembre 2012

Contro ogni opposta corrente d'oblio

Parlando di un famoso torero appena morto, Hemingway scrive:
Men and boys bought full-length colored pictures of him to remember him by, and lost the picture they had of him in their memories by looking at the lithographs.
(da Banal Story, in The First Forty-Nine Stories)
ovvero
Uomini e ragazzi ne compravano grandi ritratti a colori per ricordarselo, e guardando le litografie perdevano l'immagine che di lui avevano nella memoria.
Quando l'ho letto ho pensato: "È vero, mannaggia alle foto, che sovrapponendovisi oscurano i momenti custoditi in qualche remoto anfratto dell'archivio neuronale, tanto più preziosi quanto irripetibili."
Poi, però, subito dopo il pensiero mi si è sovraffollato di finestre nelle quali scorrevano scene a tutto tondo e a tutti sensi, vissute e amate, evidentemente salvaguardate contro ogni opposta corrente d'oblio.

04 dicembre 2012

Ocho agli impegni

Tra lezioni, ripassi, recuperi e pratiche, col tango sto riempiendo il calendario.
Dice: "Ma dai, non c'è solo il tango nella vita!"
"Vero, ci sono anche la milonga e il vals."

03 dicembre 2012

Vento di stelle

Vento, cielo terso, stelle. Da ieri sera, vento freddo e cielo stellato. Di ieri sera dalle stelle del cielo il vento. Vento freddissimo, ma sorriso caldo, perché quel vento terso stellato portava chissà come chissà da dove pensieri radiosi.

02 dicembre 2012

Di nuovo in vasca

Dopo un anno e mezzo di assenza, sono tornato in piscina. Insieme al patatino, siamo andati in quella di Desio, dove sedici anni fa portammo una Cajuina di pochi mesi al corso di acquaticità, dove qualche anno dopo tornammo in varie occasioni tutti quanti, talvolta anche insieme ai cuginetti. Rivedendo le docce, ho ricordato e raccontato a Lorenzo l'episodio di quando da piccolino strillava e piangeva a pieni polmoni perché aborriva lo shampooo, al che lo ammansivo dicendogli: "Non piangere, non ti sto ancora facendo lo shampoo", ottenendo una subitanea tranquillità. Subito dopo: "Adesso, invece, piangi" e procedevo tra le sue urla, sorridendo per la scena che assomigliava molto alla sequenza Don't panic / Now, panic. Oggi comunque siamo stati bene, tra le chiacchiere, le nuotate e il corpo che ringrazia per essere stato infine nuovamente sollecitato. Di mio, sono contento di aver raggiunto l'obiettivo minimo, 30 vasche, senza sforzo. Adesso però aspetta a leccarmi, potrei sapere ancora un po' di cloro.

01 dicembre 2012

Per andare dove dobbiamo andare...

Tom tom, e chi è? Qua ci si arrangia studiando le mappe, chiedendo ai passanti, evocando intuizione e ricordando analogie. Si esplora il territorio, si percorrono itinerari sconosciuti senza raffigurazioni commentate in monotonia. Si spera di azzeccarci, qua e là ci si preoccupa un po' di non riuscire a farcela. Poi la lunghissima giornata si chiude senza che la malinconia abbia avuto opportunità di mangiarsene qualche brandello e se esistono un bene e un male ciò sembra un bene; se non che, nel contempo nemmeno il cielo ha avuto opportunità di farsi notare, nemmeno le cime innevate sono state viste e questo, se esistono un bene e un male, sembra un male, perché al tom tom si può rinunciare, al tum tum no, mai.


a cura di Giulio Pianese

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