30 settembre 2004

Per ogni dove

Lorenzo sul seggiolino, io che pedalo. Passiamo accanto alla sua educatrice Stefania che si accinge a salire in auto.
Lorenzo: - Deve fave un tvagitto lungo?
Zu: - Credo di sì, visto che va in macchina.
L.: - E se il tvagitto è bveve?
Z.: - Si va a piedi.
L.: - E se è un tvagitto "giusto"?
Z.: - In bici.
L.: - E se uno deve andave dall'altva pavte della Tevva?
Z.: - Se deve attraversare il mare, dici? Mmh, vediamo: secondo te?
L.: - Pvende la nave!
Z.: - E dimmi: se uno deve andare dall'altra parte della Terra, ma vuole andare veloce e arrivare presto, cosa prende?
L.: - ...SPIDIGONZAAALEEEEES!

[Andrea, prendi nota?]

29 settembre 2004

Una vignetta

Mauro Biani dimostra che il detto "vale più un'immagine di mille parole" ha un suo perché. Lo fa riuscendo con una vignetta a ricomporre il dolore di una perdita incolmabile e il sollievo per altre vite ritrovate.

28 settembre 2004

26 settembre 2004

Bradipo

Più passa il tempo e più il giorno successivo ai concerti dev'essere dedicato al recupero fisico... così ho molto tambasiato leggendo qualche racconto, ciondolato sistemando un po' casa, vissuto al rallentatore ma senza sensi di colpa, primo perché la lentezza ti permette di godere meglio alcune cose, secondo perché mi sono ricordato di un e-mail di Riccionascosto con l'astrologico suggerimento di "marinare il lavoro", "allentare la presa", "vegetare".
E va be', correrò domani. Però al ritmo di Stormy Monday versione Allman Brothers Band, quella che sta andando ora in radio.

24 settembre 2004

"Quando il caso dice la combinazione"

Giorni fa ho ricevuto una missiva elettronica di questo tenore:
Buongiorno!

Ho seriamente pensato di aver trovato il sito di mio cugino quando per caso in una ricerca su google ho visto apparire il nome di Giulio Zu!
Non sono riuscito a trattenermi dallo scriverti (spero non te la prenda se ti do del tu ma siamo quasi "parenti").

Ebbene sì, il mio cognome è proprio Zu; sì lo so, è strano, ma ho pensato che fosse ancora più strano utilizzarlo come nick name.

Ma perché proprio Zu? Sì, insomma, perché scegliere questo nome? Ho scoperto che anche un gruppo musicale ha scelto di chiamarsi così! Incredibile.

In fondo Zu è il nome di una divinità inferica.... o meglio a me piace pensare che voleva solo avere la sua indipendenza, ha perso la guerra e si sa la storia seguente la scrive chi vince...

E non mi dire che sei siciliano e quindi Zu sta per zio... ho visto il tuo telefono e a occhio e croce sei di Milano.

Comunque tanti saluti
   Luciano Zu

Per soddisfare la curiosità sull'origine del mio nomignolo, basta un clic.
Invece chi mi spiega la storia di quella divinità inferica, che ignoravo?

23 settembre 2004

Finèster

Guardo fuori e mi dimentico
delle ore già passate
Il paesaggio è un bacio saffico
che risponde a certe occhiate
Pare incanto quel romantico
cielo a praterie rosate
Lassù non si vede traffico...
tranne quello da Linate.

Ovazione funebre

Se non confondi i suffragi con le suffragette, se pensare alla signora con la falce non t'induce gesti apotropaici, se cerchi un post che faccia schiattare, ehm, allora prova con questo di Effe, che il funerale è la morte sua (oddio, che ho detto?).

22 settembre 2004

Uffa..!

Manco fosse una nuova pratica erotica, il plagio sembra andare per la maggiore. Ti commissionano un articolo e non sai cosa scrivere? Pesca pure in rete, tanto qualcuno l'avrà già scritto per te.
Ora è successo a Mafe, che ha subìto il torto da tale Anselmina Cerella, come spiegato qui.
Appropriarsi di un testo altrui senza citare la fonte è come vivere per interposta persona: roba da larve.

Per chi ha voglia di approfondimenti, segnalo tre articoli di Gilgamesh (1, 2, 3) e le considerazioni di Babsi (parole scritte per il recente caso di Monia danneggiata da Cristina Gavello, ma ovviamente ancora valide).

Aggiornamento: sito utile segnalato da Dario nei commenti.

E ho detto tutto.

È tornato The Blob Of The Blogs!

Intrecci passati:
- la mia prima citazione (*)
- il mio primo blob (*)
- le prime adesioni

21 settembre 2004

Dunque

Esordisce ilTigro su Letture e riletture, intanto che piano piano Lessico da amare viene impreziosito da Chiaraaa e FemmeFatale, mentre alla tavolata si trovano occasioni per brindare e su CuT'n'PaStE le riflessioni s'alternano allo svago.

So che qui dovrei tirare le somme di vari giochini e iniziative (acrostici, esercizi di traduzione, reti relazionali), ma ora invece vorrei stendere un materasso per riposarmi un pochino. Perché come dice il saggio: "sera leoni, mattino c..." e io la mattina non posso nemmeno ciondolare troppo, ché altrimenti la bici sovraffollata si ribalta.

Però vale la pena essere un po' stanchi per avere scorrazzato fino alla fine di una serata densa di parole e di non detti, ricca di bicchieri e anche nei piatti, sfavillante d'occhi tutti matti.

20 settembre 2004

18 settembre 2004

Com'è andata?

Preparare la scaletta di riferimento per un concerto significa pensare al pubblico del locale in cui si suonerà, ascoltare il parere degli elementi del gruppo (12, ciascuno con le sue esigenze) e... tenere conto delle preferenze espresse dai lettori del blog!
Ieri sera, rispetto alle solite versioni, abbiamo variato Hit The Road Jack inserendovi due strofe di Fever e assoli un po' jazzati, poi abbiamo spostato il momento delle presentazioni di Angelo (un vero istrione) da Everybody Needs Somebody a Get Up Off-A That Thing.

Il pubblico è parso soddisfatto e divertito dalla serata, compresa la nutrita rappresentanza di motociclanti, anche se un habitué delle nostre esibizioni mi ha rimproverato per l'assenza di parolacce e frasi spinte nei miei interventi verbali (si vede che non ero abbastanza brillo).
A me è piaciuta tanto la visita a sorpresa della nostra ex corista Francesca, salita con noi sul palco per due o tre brani. È stato bello e non solo dal punto di vista esecutivo: la musica è magica nell'estrarre affettuosità e diffonderla attorno.

Ecco i brani eseguiti: Peter Gunn Theme, Flip Flop And Fly, Hard To Handle, Hit The Road Jack - Fever - Tu vuo' fa' l'americano, Il tuo bacio è come un rock, Chain Of Fools, Respect, A Little Less Conversation, What'd I Say, Sex Bomb, Everybody Needs Somebody, Mustang Sally, Mr. Pitiful, The House That Jack Built, Mo' Better Blues
E poi: Green Onions, Movin' On Up, Proud Mary, Minnie The Moocher, Land Of 1000 Dances, I Feel Good, Think, Long Train Running, Lady Marmelade, Shake Your Tailfeather, Jail House Rock, Treat Her Right, Get Up Off A That Thing, Sweet Home Chicago, La pelle nera

Sabato prossimo saremo al Box 31.

16 settembre 2004

Mi piace vivere

Stamane la panettiera mi serve chiedendo: "Quanti, mister allegria?"
Di primo acchito ho pensato fosse ironica, poi mi son reso conto di essere entrato lì fischiettando e le ho risposto dicendo la verità: "Mi piace vivere".
Questo può valere sempre, in qualsiasi situazione se ci ricordiamo che ogni giorno è un giorno speciale e può essere un nuovo inizio. Oggi, per esempio, è Rosh Hashanà.

15 settembre 2004

Copiona, copiona, la rete non perdona

Tale Cristina Gavello ha scritto un libro copiando di sana pianta la tesi di laurea di Monia Alessandrini.

È tutto spiegato in Comzine, il blog di Monia. Il link è nella frase qui sotto e invito tutti a replicarlo per esporre al pubblico ludibrio della rete chi commette scorrettezze del genere.

>>> Cristina Gavello è una copiona. <<<

14 settembre 2004

Pomeriggio piovoso (Rainy day)

All'inizio ho sentito i cani guaire. "Stanno piangendo", ho detto avvicinandomi. Dribbling tra gli ombrelli per un abbraccio, due, poi il corteo. In chiesa jazz acustico sopraffino eseguito dal vivo condiva magicamente l'impotente liturgia tradizionale. Al cimitero, il cielo scioglieva in fango la terra, pesante su quella bara troppo giovane. Inzuppato e inzaccherato, dentro e fuori, nemmeno una parola mi usciva a confortare l'amico mutilato della sua discendenza. Solo l'abbraccio contava qualcosa. Fors'anche la simbologia dei gesti. Per aiutarlo a reggere, a sfangarla, a ricordarsi del fiore tra le zolle. Indurlo a distogliere lo sguardo dalla fossa malgrado l'orizzonte muto. Per provare ad attraversare lo strazio sorvolando la materia.

13 settembre 2004

Scaletta

Devo preparare la scaletta per il prossimo concerto della Black Sound Machine. Tu quali pezzi sceglieresti, pescando in questo repertorio?

Saremo sul palco dell'Indian's Saloon di Sesto S.Giovanni tra quattro giorni, venerdì 17. Ma no, ma no, dai! Rimetti le mani sulla tastiera...

09 settembre 2004

Sapere dove guardare

Mi ha scosso. Anzi, direi che il mondo mi è scoppiato in testa.
Urla e polvere e poi tutto si è attutito e si è spento per un attimo.
Ora però sono qui a fluttuare, qui sopra di voi che mi piangete.
No, quella laggiù è solo la carcassa, io sono qui leggero leggero...
Dai, voltatevi in su con gli occhi del cuore: "Ciao!".


"Anche oggi, ricordati di trovare almeno una cosa bella nella tua giornata e di regalare un sorriso a uno sconosciuto."

07 settembre 2004

06 settembre 2004

Tre domande, tre risposte

1.
Massimo: Disporre di troppe informazioni può essere uguale a nessuna informazione. Quale è la tua opinione, con particolare riferimento ai blogs ed alle loro potenzialità?
Zu: Nel 1996, ai tempi dei miei primi collegamenti a Internet, tale Salvo Pagliarello scrisse (cito a memoria): "Cercare informazioni su Internet è come volersi dissetare a una manichetta antincendio. Si riceve sicuramente una grande quantità d'acqua, ma si finisce col rinunciare a bere."
Per rimediare, il criterio rimane quello della selezione, come d'altronde già ci succede per la fruizione di libri, film, programmi radiotelevisivi...

2.
Massimo: Nei blogs, spesso i propri pensieri assumono un taglio "umoristico". Satira o umorismo si rivelano forse gli strumenti più adatti per rendere più interessante e chiaro quello che si vuole comunicare. È solo un aspetto della personalità di chi scrive, oppure un espediente per essere sintetici ed efficaci?
Zu: Da un lato è un modo per risultare accattivanti. Dall'altro può essere uno schermo dietro il quale nascondere timidezze, timori, chiusure. Comunque, se usati da chi li sa suonare e su uno spartito sostanzioso, quegli strumenti sanno rendere la musica ancor più apprezzabile.
Al di là della piacevolezza, un aspetto importante dell'umorismo è che obbliga chi scrive e poi chi legge a considerare le cose da punti di vista meno scontati, dunque può configurarsi in strumento di indagine e conoscenza.

3.
Massimo: Quale è la prima cosa che hai pensato quando hai iniziato a scrivere nel tuo blog e quali opinioni hai cambiato da allora?
Zu: Pensai che era bello poter disporre di un attrezzo così semplice e potente al tempo stesso. Non ho cambiato opinione, però ho progressivamente visto sfumare l'emozione dovuta all'utilizzo del mezzo in sé e per sé. In compenso sono cresciute altre emozioni, grazie alle interazioni telematiche e personali aumentate in modo esponenziale senza perdere di qualità.

[tutto ciò fu un tempo pubblicato sul Salto del Canale, ma poi... il canale saltò]

04 settembre 2004

Pinzillacchere

1)
Stasera con la Black Sound Machine sarò qui:
Osteria Garibaldi
Strada tra Barlassina e Cogliate (MI)
(uscita Barlassina della superstrada Milano-Meda) tel. 0362-563741
22:00 inizio concerto
e tu?

2)
Ho sei inviti Gmail da regalare, anche a chi non viene a vedere la BSM.

03 settembre 2004

Esercizio di traduzione 2

Lo so, è passato un bel po' di tempo, ma tanto si sa che è solo una categoria della mente, no? Riprendiamo dunque da dove avevamo lasciato, e cioè da qui (intervento e relativi commenti).
Anzi, visto che Haloscan si mangia i commenti vecchi, ho cominciato ad allestire una pagina indipendente dove raccogliere anche gli eventuali nuovi contributi.
Per dare il buon esempio, riparto io con l'ennesimo tentativo di rendere nella nostra lingua il pressoché intraducibile gioco di parole di Mark Twain:

Age is an issue of mind over matter. If you don't mind, it doesn't matter.

L'età è la conta dei tuoi passi, ma se te la spassi non conta.


Ora tocca a te.

02 settembre 2004

Facce rollà

Grazie a Giuseppe Granieri per avere messo a disposizione un nuovo simpatico aggeggino, che ho quasi prontamente inserito nella pagina delle Reti relazionali.
E speriamo di aver tradotto bene il titolo.

Dolce far niente

Da tutti si può imparare qualcosa. Nel 1979, finita la terza liceo, scelsi di occupare l'estate a fare un po' di soldi per comprarmi lo stereo e trovai lavoro nelle cucine di un ristorante a Cavalese. Insieme a me a lavare i piatti c'era un ragazzo "difficile". Si trattava in realtà di un diciottenne dalle normali potenzialità, che però da trovatello era stato sistemato in un istituto "coi bomboloidi", dove era rimasto per l'intera fanciullezza. Inutile dire che a saperlo prendere era tranquillissimo e perfino incline a sprazzi comunicativi. Fu in uno di quei rari momenti di buonumore confidenziale che mi disse: "Mi son qua a far el lavapiati, ma el mè vero sarìa no far un cazo!"

L'avrei abbracciato, sarà perché io quelli che s'annoiano a non lavorare non li capisco. In effetti, sebbene il mio mestiere continui a piacermi, preferirei non esservi vincolato da ragioni economiche. Sembrano frasi alla Catalano, ma so per certo che esistono persone afflitte da cefalea ogniqualvolta si astengono dalle attività lavorative. Temo dipenda dalla scarsa capacità di rivolgere lo sguardo interiore verso ambiti diversi. Non dover necessariamente lavorare sarebbe un privilegio sfruttabile per coltivare senza remore passioni e interessi personali, per abbandonarsi all'otium, ma anche all'ozio puro e semplice.

I simboli sommi di quest'ultima opzione sono per me essenzialmente due: farsi radere dal barbiere e dondolarsi su un'amaca. In questa estate ricca di vacanze li ho sperimentati entrambi, il primo vicino alla casa in cui sono nato e l'altro, naturalmente, alla casa dell'amaca.
Godendo soavemente mi ci dondolavo prima e dopo ogni escursione su una nuova spiaggia, gli occhi golosi e la pelle salata. Perlomeno quando l'amaca era libera dalle evoluzioni del mammosauro Lorenzo spinto dal mentore ammaestrato alla bisogna, nientepopodimeno che il suo "Gilgameshone", quello che "sa tutte le cose del mondo".
Di sicuro in quei momenti le cose del mondo sapevano identificarsi nel qui e ora. E con Mistral si diceva, appunto: "Quelli che s'annoiano a non lavorare non li capisco."

01 settembre 2004

"Gaglieda, caput mundi"

Sono appena rientrato da un'escursione di pochi giorni nella mia Romagna natìa: valle del Bidente, Galeata, provincia di Forlì (sarebbe Forlì-Cesena oramai, ma ancora non mi ci abituo). Ci sono tornato dopo un'assenza di qualche anno, se escludiamo il funerale della nonnina due anni orsono.
Tutto bellissimo, addirittura entusiasmante, come se la mia terra mi avesse baciato.

Nota: la frase tra virgolette era la presa per il culo preferita di un mio zio toscano nei confronti di noi romagnoli appenninici e del paese che forte fa sentire il suo richiamo.


a cura di Giulio Pianese

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