30 giugno 2024

Piccola cronaca

L'oleandro è fiorito bene; sul balconcino esposto a sud tutte le piante vivono felici: ho perfino gustato qualche pomodoro (datterini e sardi) nato e maturato lì. 

L'esame l'ho passato, benissimo, conseguendo ufficialmente l'abilitazione all'insegnamento dell'inglese (la seconda, giacché la prima l'avevo presa per sbaglio in francese, avendo clamorosamente equivocato sulla classe di concorso al momento della frettolosa iscrizione due anni prima, in piena era Covid). 

Nel frattempo, è passato anche il tuo quinto non-compleanno, papà Umberto, che manchi e ci sei. 


Riposati, mi hanno suggerito alla fine degli impegni scolastici; invece, ho approfittato per festeggiare e divertirmi in questo entr'acte, prima di immergermi in un luglio denso di impegni, familiari e in qualche modo scolastici, giacché accompagnerò dapprima la mamma in Trentino (non vede l'ora) e poi i miei studenti in Inghilterra (finalmente ci torno). 

31 maggio 2024

Su, coraggio

L'oleandro sul balcone sta fiorendo, sempre che la grandinata non l'abbia fatto fuori. Domattina, se farò in tempo, darò un'occhiata. 

Ho una prova di abilitazione tra tre giorni e mi torna in mente Eduardo De Filippo, Gli esami non finiscono mai: visto che ho già superato i sessanta, a quanto pare aveva ragione lui. 

Si possono sempre scovare motivi per essere lieti tra una tragedia e l'altra, purché non bombardino noi. E non mi riferisco alla grandine. 

Tra meno di una decina di giorni ci sono le europee: pur senza entusiasmo, a votare andiamoci, ché quelli là sono pericolosi, anche un secolo dopo. 

La stanchezza non vale come scusa. 

Tra parentesi, non vedo l'ora di tornare a ballare, soprattutto perché al momento me ne devo astenere per prepararmi all'esame; ma in fondo è solo per qualche giorno, De Filippo non avrà ragione del tutto... a parte le inevitabili incombenze legate agli esami dei miei alunni di terza media!

Come, scusa? La stanchezza non vale?

29 aprile 2024

Ora e sempre (resistenza)

Imbracciammo il fucile
per tornare a ballare.

Questo è il punto, la differenza essenziale tra partigiani e fascisti. 

Per circa un ventennio le camicie nere avevano usurpato posti di potere in virtù della catena di comando instaurata dalla violenza ingiusta: repressione, ricino e bastonate al servizio dei più abbienti senza scrupoli e con la complicità degli ignavi. 

L'orizzonte dei resistenti nasceva dalla disperazione, ma tra lacrime e stenti si colmava di speranza per un futuro di gioiosa normalità, di vita e giustizia. I nostri ragazzi, ossia i nonni e bisnonni che all'epoca erano per lo più giovinetti, di far la guerra avrebbero fatto volentieri a meno. 
Anche per questo dico che nella seconda parte della seconda guerra mondiale, in Italia un partigiano sarà stato sempre meglio di un fascista. 

31 marzo 2024

Di (n)uovo

Oh, sì, dai, sorprendimi! Detto, fatto. Come si è schiusa, la giornata mi ha annunciato il regalino: un'ora in più. Che bello, pensavo, e invece no. L'ora in più era sull'orologio, non nel tempo a disposizione. 

Stavolta mi ha colto impreparato, totalmente ignaro, ma dov'ero stato? Forse impegnato a ballare, probabilmente distratto da begli scambi comunicativi, sicuramente inebriato da una personale risurrezione, sta di fatto che il passaggio all'ora legale me lo sono proprio perso. 

Ho rimediato con una corsa, un affrettarsi che è sempre alla portata più di quanto si pensi, e il resto è fluito. 
Alla nuova luce e nuova ombra mi abituerò piano piano, come tutti. 

29 febbraio 2024

Un giorno in più?

Che te ne faresti di un giorno in più? 
Ventiquattro preziose ore regalate, pensaci. Nel momento in cui ti dovessi sentire in affanno, ecco un bacino di espansione per affrontare gli imprevisti, evadere le incombenze, sciogliere i nodi, mettersi in pari. Già: mettersi in pari, ma in pari con cosa? 

Quando può capitarti un giorno in più? 
Trecentosessantasei invece di trecentosessantacinque, è chiaro: in un anno bisestile. Bonus per tutti: anche dovesse piovere, sempre di bonus si tratta. Proprio quello che ti serviva, dici, giusto il tempo di recuperare, di fare quel che hai ripetutamente rimandato. Dunque, dipende dal calendario? 

Un giorno è un giorno; se è in più, a deciderlo non sarà una convenzione appesa al muro, ma il tuo atteggiamento. Come in quel film bellissimo, About time, con l'intuizione che non sto a svelare qui, ma che riguarda il modo di porsi nei confronti di ogni singola giornata e di ciascun istante del suo svolgersi. Non ci credi? 

04 febbraio 2024

Ieri e ieri l'altro e di nuovo

Non vi è stato alcun bisogno di infilare occhiali rosa con quel cielo confetto: un rosazzurro quasi da cartone animato. Rosazzurro come il negozio nel quale i miei si servivano quando eravamo piccoli: la tranquillità esperita inconsapevolmente e perciò data per scontata. Bellezze incredibili, a riguardarle con gli occhi della memoria.

Un bianco e nero quasi seppiato poche ore più tardi al cinema, con temi trattati in modo crudamente geniale, vedi le violente movenze sui virtuosismi vocali di Petra Magoni. Scene e vicende che lasciano l'amaro in bocca, perché l'apparente esagerazione caricaturale è purtroppo molto meno di quel che accadeva e continua ad accadere. C'è ancora domani, dice lei, ed è purtroppo vero ancora oggi. 

Bianca e nera anche la torta per la festa del Tangoy sabato. Un'intera sera a ballare: non ci si stufa mai, e come si potrebbe?, di musica e abbracci, quelli ritrovati e rinnovati, quelli nuovi che spesso celano piacevoli scoperte, quelli riscoperti. 

Oggi un'altalena al parco Trotter ha ospitato una ottantanovenne, che a un certo punto ha perfino iniziato a spingersi da sola: mia mamma, se sollecitata, lo spirito ce l'ha. Sorrido. 

01 febbraio 2024

Lo stupore degli occhi bambini

Lo stupore degli occhi bambini che abbiamo in noi se non lo soffochiamo ci permette di godere di tanti piccoli frammenti di felicità. Si tratta di istanti da cogliere e custodire poi sorridendo nella memoria delle inezie senza scopo specifico. 

Un semplice esempio è rievocare l'incredula divertita gioia di quando per la prima volta mi resi conto che in Mrs Robinson Simon e Garfunkel menzionavano un nome che per me che avevo studiato francese alle medie e al liceo era stato assolutamente impossibile captare fino a quel momento: Joe DiMaggio, poesia sonora pur non avendo io mai apprezzato né conosciuto il baseball. 

Il verso richiama l'Ubi sunt? già risonante nella Ballade des dames du temps jadis di François Villon:

Where have you gone, Joe DiMaggio?

E la sottostante malinconia si fa plurale in quello seguente:

Our nation turns its lonely eyes to you

Canticchiamola. [testo qui]

30 gennaio 2024

Malie

Che cosa bussa al tuo cuore? Memoria o passione?

Se ti svegli dal buio alla luce, cosa cerchi oltre all'acqua che plachi l'arsura del respiro mozzato? Sono di più i perché o i sorrisi, i rammarichi o gli entusiasmi, gli slanci o gli affanni, nel tuo salire e scendere le scalinate del quotidiano esistere?

Tra quelli che affiorano al tuo dire, quanti verbi sono al presente? Quanto te ne discosti armeggiando tra futuro e passato, brandendo condizionali o evasioni ipotetiche? Come ti agganci al qui e ora, come resisti all'altrove spaziotemporale? 

E se invece sei saldamente nel reale, riesci nondimeno a coltivare ogni espansione di te in tempi e distanze vissuti e da vivere? 

Voglio musica ad avvolgermi fin qui, estatica dinamica d'abbracci.

31 dicembre 2023

Buon ognigiorno

Mettersi a chiedere cose all'anno che verrà, se non sei Lucio Dalla, ha davvero poco senso. Se qualcosa migliorerà, non sarà certo dovuto all'ultimo foglio di calendario che lascia il posto a un nuovo fascicolo. E poi, chi è questo Anno che arriva? La personificazione è un tentativo perso in partenza poiché colloca al di fuori di noi le responsabilità, come fanno i fanatici. 
È pur vero che chiedendo si mettono a fuoco i desideri e che questo è il primo passo per puntare a realizzarli. Quindi in questo senso potrebbe anche andare, purché in qualche modo gli auspici riguardino direttamente noi e le nostre azioni. 

Augurare un intero anno buono è di un ottimismo che supera perfino il mio, ma va bene, è una bella intenzione. 
Tuttavia, pensando che in realtà sia il qui e ora a decidere e influenzare il futuro, preferisco un augurio che ci segua passo passo, nell'attenzione vigile alle piccole cose, nell'apprezzamento del bello e dei momenti di gioia, nella cura nei confronti delle mini-decisioni che grandemente informano la nostra quotidianità. 

Per questo vi auguro e ci auguro Buon Ognigiorno, fin dall'inizio del 2024.

30 novembre 2023

Affettuosità

Questo è uno dei doni che mi hanno trasmesso i miei genitori e in generale tutti i miei cari. Si tratta di un atteggiamento beneficamente contagioso, a ricarica reciproca automatica, una modalità che in molte situazioni è salvifica, tendendo a instillare buonumore. 

In determinati ambiti può essere considerata affine all'invadenza, ma basta controllarsi un pochino per evitare di risultare fastidiosi; oppure, orientarsi verso ambiti in cui viene apprezzata come valore predefinito, e crogiolarvisi. 



a cura di Giulio Pianese

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