02 ottobre 2007

A riverbero

Fu il tempo di un lento. Una festa con le luci accese, in un appartamento del centro storico, ma un centro storico che sarebbe stato demolito entro pochi mesi. Un appartamento vuoto, con i materassi per terra e la finestrella del bagno rotta, che in settembre lasciava entrare refoli troppo freschi al momento della doccia serale.
Miscele d'etnie e nazionalità, ma l'animo umano quello è, a tutte le latitudini. Con qualche sfumatura, in effetti: chi troppo trasparente, chi un sacco saccente, chi nettamente naturale. Comunque tutti van d'accordo con tutti, tra il superficiale divertimento di moniti astrologici e una sorta di benessere diffuso.
La spaghettata, il vino, musica rimediata chissà come, poche persone e tutte malamente spaiate, con qualche sovrapposizione inopportuna, si sa com'è beffardo il caso in certi casi.
Le coinquiline differiscono alquanto per aspetto fisico e solo una viene puntata. Il vero architetto della serata ha trovato una spalla che però non ha intenzione d'assecondarlo fino in fondo, perché anche l'amicizia ha i suoi limiti.
Tu sei felice che ti piaccia Cathy, pur sapendola innamorata del suo americano lontano, quello di cui t'ha parlato spiegandoti che loro New Orleans lo pronunciano quasi alla francese. Sei felice che ti piaccia molto perché è un buon segno di ripresa, dopo che per l'ennesima volta ti stavi struggendo col marchio a fuoco d'una meteora, mannaggia alle stelle cadenti.
Il tempo chiede respiro, ma la vita è un gelato che si scioglie, per un bambino scalpitante il futuro non esiste. Pare non vi sia scelta, d'altronde: sono le case e i pianeti a decidere, con gli accoppiamenti tra i segni ben spiegati nello schemino e cosa vuoi, se i conti non tornano sarà per mancanza d'approfondimento.
Del ballo non t'importa, ma a un lento non si rinuncia, specialmente se la più bella della serata lo vuole ballare con te. Per simpatia, mica per altro, ma i seni prorompono clamorosi da un sorriso perfetto. Nome italiano, lingua francese, sangue sardo e sode carni di femmina più esperta, e che ci voleva, ammaestrandoti di lingua a darti lezioni in bocca, a lungo, prima di rispedirti con un sorriso al tuo livello, non ancora abbastanza per lei.
Tutti malamente spaiati e qualche sovrapposizione inopportuna, con un bacio che forse ne precluderà altri, pensi incrociando lo sguardo di Cathy, tanto è innamorata del suo americano, ma allora perché quell'ombra, sarà lo stupore o che altro, intanto chi avrebbe mai potuto saputo voluto resistere a Ariellà, nome italiano, lingua francese, prosperosa e calda ma non ancora per te, giovanotto, devi ancora percorrere a lungo le strade dei sensi prima di arrivare alla sua altezza, è come un videogame, ma di carne, carni di femmina prorompente e dolce se lo vuole lei.
Poche settimane, un po' di juke box, tanti scavi, qualche lettura, giri e chiacchierate, aperitivi e passeggiate e intenzioni non concretizzate. Poi alla fine c'è un treno da prendere e hai salutato tutti la sera prima, ma alla stazione ti accompagna lei, Cathy, graziosa e simpatica, e ti piace sempre tanto, ma tanto è innamorata di quello là.
E intanto t'ha accompagnato in stazione, fino al treno, e ti lascia un sacchetto con dei panini, e la ringrazi e la saluti dal finestrino e quando si fa piccola figura lontana apri e solo allora trovi il bigliettino, semplice e sincero: J'ai passé des moments très chouettes avec toi. Dei momenti molto carini che s'imprimono con un'eterna dolcezza, delicatezze che s'imbozzolano e liberano farfalle incapaci di ferire, carezze che stasera ritornano nell'aria, ancora una volta, a tracciare una melodia rimasta muta.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

scrivimi