Imbracciammo il fucile
per tornare a ballare.
per tornare a ballare.
Questo è il punto, la differenza essenziale tra partigiani e fascisti.
Per circa un ventennio le camicie nere avevano usurpato posti di potere in virtù della catena di comando instaurata dalla violenza ingiusta: repressione, ricino e bastonate al servizio dei più abbienti senza scrupoli e con la complicità degli ignavi.
L'orizzonte dei resistenti nasceva dalla disperazione, ma tra lacrime e stenti si colmava di speranza per un futuro di gioiosa normalità, di vita e giustizia. I nostri ragazzi, ossia i nonni e bisnonni che all'epoca erano per lo più giovinetti, di far la guerra avrebbero fatto volentieri a meno.
Anche per questo dico che nella seconda parte della seconda guerra mondiale, in Italia un partigiano sarà stato sempre meglio di un fascista.