30 giugno 2012

Summer's lease

Se la giornata deborda, prendi in prestito un pezzettino di quella che segue.

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vedi anche: *

29 giugno 2012

Movimentazioni

Per fare le cose ci vogliono energie e tempo. Il tempo non c'è, bisogna prenderselo. Quanto alle energie, le abbiamo, le abbiamo tutti, anche se talvolta sembrano irrimediabilmente sepolte e servirebbe una scintilla a ravvivarle. Casomai il difficile è incanalarle in modo utile.

Le persone del Collettivo Agitamente di Seregno questo lo stanno già facendo: dopo una strenua lotta con la burocrazia degna di un episodio delle dodici fatiche di Asterix, l'altra sera sono riuscite a offrire alla cittadinanza (e a chiunque altro volesse assistervi) una proiezione cinematografica in piazzale Cadorna, mentre l'amministrazione comunale da due anni sta negando i finanziamenti alla rassegna estiva di cinema all'aperto.
Al di là della bella pellicola (Quasi amici è un film davvero godibile, capace di trattare con intelligenza e in modo divertente temi decisamente drammatici), il gradimento per la serata mi è derivato dal piacere della riappropriazione sociale di uno spazio pubblico, con la popolazione che risponde attivandosi per partecipare e contribuire alla riuscita anche economica della coraggiosa iniziativa (pare che le fanciulle del comitato ce l'abbiano fatta per un soffio a coprire le spese).

Alla fine, una birretta e qualche ciacola hanno suggellato degnamente la piacevole serata. È stato bello percepire in loro la meritata soddisfazione e ammirevole constatare che queste fantastiche creature, capaci di trovare in una vita densa d'impegni lavorativi e familiari il tempo e le energie per regalare qualcosa alla collettività, sono già in pista per il prossimo appuntamento, l'incontro con Salvatore Borsellino fissato per venerdì 28 settembre 2012 al teatro Santa Valeria di Seregno ("La pagliuzza e la trave: la mafia in Brianza e in Lombardia [non] c'è").

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contatti: AG!TAmente / movimentiamo pensieri collettivi agitamente@libero.it

28 giugno 2012

Succede abbandoneandosi

Una volta un'animadorata, che per tutto il giorno era stata preda dello sconforto, mi disse: "Poi sono andata a ballare e mi è passato tutto. Se me lo avessero detto qualche mese fa, non ci avrei creduto."
È questo uno degli effetti del ballo quando il ballo è una passione vissuta, come quasi sempre capita nel caso del tango argentino, musica che prende corpo in una danza a quattro gambe che si prende l'anima e tutto il resto.

L'altra sera, alla festa di fine anno del corso, oltre al piacere del ballo c'era quello dello stare insieme. Un sentimento di contentezza per il fatto di esserci e che anche gli altri ci fossero: i compagni di corso e quelli più esperti, i volti delle complicità settimanali e quelli di felici incontri occasionali. Sì, certo, c'era la musica, c'erano cibo e libagioni, ma c'era anche un senso di appartenenza dovuto alla passione condivisa e alle difficoltà riconosciute, alle simpatie reciproche e alla bravura dei maestri nel tenere insieme il gruppo, che infatti fatica a separarsi, indugiando fino alle ore piccole anche a musica ormai spenta.

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Malena, nelle tue vene scorre il sangue del bandoneón.

27 giugno 2012

Cinema all'aperto

Stasera a Seregno, nel piazzale delle scuole Cadorna (le mie elementari) proietteranno Quasi amici. L'obiettivo è sensibilizzare chi di dovere affinché tornino le serate estive di cinema all'aperto. Intervenite e... portatevi una sedia.

24 giugno 2012

Ecco fatto

A un certo punto il patatino, che era andato a dormire perché domattina parte per la colonia, è tornato tra gli spalti sul divano e allora mi sono ricordato che porta buono baciarlo in testa prima di ogni rigore, come quella volta là.
Perché per il resto, i ghiaccioli li avevo comprati anche stavolta, ma ne abbiamo mangiati solo tre su cinque.

22 giugno 2012

Sotto il segno del pesce fresco

Quando mi hanno detto "Leoncavallo", pensavo a uno dei tanti G.A.S. e ho chiesto: dammi l'indirizzo preciso, è proprio via Leoncavallo? No, givattau. Come? G. Wattau. Ah, il centro sociale! Così, oggi ho consegnato il buonissimo pesce della Cooperativa del Golfo, arrivato direttamente da Catania, alle cucine del Leonka [in via Antoine Watteau, 7]. Non so nemmeno da quanto tempo non ci mettessi piede, anni, aaaaanni, e di sicuro non c'ero mai stato di pomeriggio: la sensazione, bellissima, è stata quella di visitare un luogo turistico fuori stagione, quando alle folle si sostituisce il silenzio e alla malagrazia dettata dalla fretta e dalla furia, una tranquillità che permette di intrecciare mani e saluti e qualche chiacchiera al volo, con la promessa di tornare a trovarli, magari proprio una delle sere in cui organizzano le cene (di solito, il mercoledì).
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nota quasi nostalgica: della vecchia sede del C.S. in via Leoncavallo, quella abbattuta dalle ruspe nell'agosto 1989, calcai il palco in diverse occasioni con i Fragole & Sangue.

21 giugno 2012

Non è dove il punto

Mi hanno chiesto dove vorrei andare a vivere se dovessi scegliere di allontanarmi da Milano e dal suo hinterland. Non è che sia uno di quelli che odiano questa città e nemmeno uno di quelli che la amano incondizionatamente.* Mi godo qualcosa di quel che c'è, conscio di alcuni suoi pesanti limiti, dunque non sarebbe un dramma né continuare a ronzarci intorno, né abbandonarla. Però, questo è il punto che mi stranisce, non sono stato in grado di pensare immediatamente a un posto alternativo.

In effetti, sebbene abbia dei luoghi del cuore, anche parecchi, sparsi in giro, sono ben consapevole che:
a) un conto è passarci qualche giorno o settimana, un altro sarebbe viverci tutto l'anno;
b) per me, in ogni caso, più dei luoghi contano le persone.

per il punto b)
Vero è che le persone le trovi in tutto il mondo e quindi tanto varrebbe orientarsi su un luogo più ameno che diviso per. Osservazione a margine: il discorso dei figli, è ovvio, pesa immensamente in senso positivo, ma niente è eterno e un giorno o l'altro nel futuro potrebbero essere loro a trasferirsi altrove.

riguardo al punto a)
Un posto, anche bellissimo, in certi mesi dell'anno può essere noioso come non immagini se ti limiti a estrapolare i tuoi ricordi limitati facendo un copia-incolla eterno (la stessa cosa, a pensarci, può succedere con i rapporti personali non vissuti nella quotidianità).

quindi, sintetizzando
Qualsiasi posto, anche non bellissimo, diventa speciale se lo vivi in modo soddisfacente, facendo quel che ti aggrada davvero. Come ripetutamente dichiarato, anche nel sottotitolo di questo blog, per me tutto ciò diventa assai più bello se condiviso con qualcuno che conta (nelle cerchie via via più ampie degli amori, degli affetti, degli amici e delle conoscenze gradite). Quindi non avrei timori o troppi pregiudizi né a restare né ad andarmene, però dipende con chi.

Vedi anche:
- in Lessico da amare: [amore sconfinato]
- su twitter: Per un momento

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* Ripenso e cito a memoria una vecchia vignetta di MAD, giornaletto umoristico americano, in cui a un adesivo con la scritta perentoria: "America: love it or leave it!" rispondeva un altro affermando: "I just sort of like it. Can I live on the Canadian border?"
(America: amala o vattene! / A me piace, ma solo un po'. Posso vivere sul confine col Canada?)

20 giugno 2012

Parole

Quand'è che le parole sono belle? Quando non sono solo parole. Quando riescono a dire l'indicibile e sono vere nel farlo. Quando il dolore patito o la gioia sprigionata che esprimono è in loro. E quando ti conducono per mano a conoscere qualcosa che non sapevi di sapere.

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precedenti: a proposito di parole, e una canzone.

19 giugno 2012

Tanti gradi

Fa così caldo che la volontà c'era e perciò si è fusa.
Fa così caldo che la ventola del PC è un phon per le cimici.
Fa così caldo che la brezza usa gli alberi per sventolarsi.
Fa così caldo che la zuppa sa di umanità.
Fa così caldo che si sciolgono i preservativi.
Fa così caldo che si suda a ricordare.
Interi asciugamani intrisi di ricordi.

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bonus musicale: Pino Daniele, Che calore

18 giugno 2012

Fino allo stecco

C'è una gelateria niente male davanti all'ingresso di Villa Litta ad Affori. Hanno anche i ghiaccioli artigianali e ne ho presa una manciata a gusti misti mentre andavo in Bovisa per vedere la partita coi miei ragazzi. Me n'è toccato uno allo yogurt, gusto inedito per me in questa forma. Buono, sembrava una specie di gelato ghiacciato. Più tardi ho festeggiato la qualificazione mangiandone un altro, stavolta al limone. Illusorio refrigerio che ho gustato fino in fondo, succhiando anche il legnetto intriso di succo, alla fine.

17 giugno 2012

Non sempre il gin tonifica

Mi si dice che gli inglesi ridono più degli italiani. Correggerei il tiro riferendo tale affermazione agli expat, inglesi, anzi britannici, anzi anglofoni, in trasferta all'estero: loro sì che sono indubbiamente una compagnia gradevolmente rumorosa e incline alla risata. L'ho verificato con piacere brindando ripetutamente a un aperitivo del British Council, ambito che sa alternare il rigore del lavoro con le atmosfere da allegra brigata. Brigata multinazionale e di svariate fasce d'età che ha poi sciamato verso altri luoghi. Mi sono accodato allo sciame più frizzante attraverso parchi e strade fino ai tavolini di un bar e se tra chiacchiere e risate non avessi esagerato coi drink avrei potuto parlare di serata magnifica in tutti i sensi, anziché trascinarmi a fatica fino a casa senza essere nemmeno in grado di rispondere degnamente a una telefonata.

16 giugno 2012

Dal tango ai balcani

Ha un certo fascino ballare il tango sul tetto di un centro commerciale lasciandosi investire dai raggi orizzontali del sole calante. Ha un certo fascino anche Elena Sorba, che mi ha trasmesso un paio di graziosi consigli sulla postura prima di esprimere pubblicamente la sua sensualità tanguera in un'esibizione insieme ad altri maestri presenti.
Passare l'ora che volge il disio in compagnia amichevole disinnesca in modo efficacissimo la malinconia e prepara ai godimenti successivi, come quello di ballare al suono di un'orchestrina composta da pianoforte, contrabbasso, violino e due bandoneón.

Dal tango ai balcani si arriva in fretta seguendo i mutevoli cromatismi del cielo fino al Carroponte, giusto in tempo per assistere al concerto della Babbutzi Orkestar, che non vedevo dal vivo da qualche tempo. Li ho trovati ulteriormente migliorati negli arrangiamenti dei brani e nella cura delle esecuzioni, ma senza tradire il senso di divertimento e l'energia che sprigionano, bravi!
A seguire, i Nema Problema, una bella e travolgente valanga di suono portato dai fiati che ruota attorno allo spettacolare basso tuba nomade per il palco (ascolta Balkan, per esempio).

15 giugno 2012

Certe volte

Certe volte la pigrizia o la fretta ti fa tralasciare di controllare cosa dica esattamente una canzone, ma ne prendi un verso e lo fai tuo, tuo in quel momento specifico e trovi l'inno dell'istante che chiede di esprimersi. Certe volte sei lì e sai che devi sbrigarti perché le cose da fare sono tutte o quasi urgenti e ruggenti, ma il loro accumulo ti porta allo stallo e ti metti a fare qualcosa che non c'entra niente e che al momento sembra farti perdere tempo e invece te lo fa prendere, il tempo. Certe volte non puoi andare a vivere in un posto che ti piacerebbe molto, così ti accontenti di andarci in vacanza per qualche giorno* e finisci per cogliere qualche momento magico che s'infilerà per sempre (o finché alzheimer non vi separi) nella collana di perle della tua memoria. Certe volte il pensiero ti rimane a metà perché le immagini per dipingerlo sono sparse per i ricordi condivisi del mondo o perché le frasi che ne potrebbero parlare sono scritte da qualche parte a matita, ma il sorriso lieve che scaturisce è intero e si chiama fruizione malinconica del vivere.

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* vedi le considerazioni di Pennac in Comme un roman quando parla dei diritti del lettore (Come un romanzo nella traduzione di Yasmina Melaouah).

14 giugno 2012

Tu, per esempio, come osi?

Ci sono persone che frenano e persone che si buttano, nel senso di osare. Tutte, sicuramente, lo fanno perseguendo il bene per sé.
Immagino che in una sorta di dialogo tra la propria anima, per così dire, e la parte di sé che le custodisce o le guida, ovvero, altrimenti detto, tra il sentire e la ragione, le prime abbiano complessivamente una considerazione positiva per le sofferenze evitate ("Vedi, ti ho preservato da quell'esperienza perché successivamente ti avrebbe potuto causare dolore." "Brava, grazie."), mentre le seconde il freno lo mordano ("Vaffanculo, mi hai precluso tale e tale godimento, chissenefrega del ginepraio che avrei poi dovuto attraversare!") e sebbene non possa ragionevolmente attribuire maggiore saggezza a queste ultime, sento di esservi proclive.
L'importante è che buttarsi mantenga il senso di osare e non quello di finire tra i rifiuti.

13 giugno 2012

L'arte del mestiere

Mi piace chi fa bene il proprio mestiere, l'ho già scritto e lo ribadisco. È una cosa che noto e mi fa un bell'effetto, mi sembra ogni volta un sorriso in più regalato al mondo, che si tratti di un ferramenta della Bovisa (quello in piazza Bausan, tanto per non far nomi), di un gelataio (quando le papille fanno faville) o di un barbiere (ma per la precisione dovrei dire acconciatore, visto che mi riferisco a Daniele di MIDA, in quel di Cinisello Balsamo).

Il mestiere fatto per bene si percepisce dai particolari e dalle attenzioni inattese, oltre che dal risultato finale: è una pietanza fatta di competenza, ma il suo condimento è la passione.

Un lavoro svolto con passione riesce meglio e in più ti evita l'alienazione, annullando la noia e trasformando la fatica in soddisfazione. Ti porta a regalare qualche sforzo in più senza patirne il peso e senza nemmeno sapere che alla lunga ne sarai ripagato (quasi un paradosso, la remunerazione della gratuità, ma in genere, in una forma o nell'altra, funziona).
Succede anche a me in vari ambiti e il bello è quando a fine compito, nonostante le lunghe fatiche, non sembra nemmeno di aver lavorato. Non approfittatene, però, eh!

12 giugno 2012

En passant

Alla fine è sempre il sonno il sacrificato di turno. E l'orario dei post, qualche volta.

11 giugno 2012

Atrás

La donna che ballando procede a ritroso arpeggia la terra coi suoi passi mentre solca lo spazio con l'aggraziata sfrontatezza delle sue curve vitali. Curve del bacino, sporgenza del posteriore, violino di delizie sicuro e audace perché si esprime nell'arte che traduce i segni in sogni; femmina, mappa terrena di un mondo ulteriore che interpretando la musica ne sviluppa il senso, magicamente alimentando e soddisfacendo anche lo spirito, in uno sconfinato fugace paradiso ancorato alla terra, anzi, al pavimento, l'unico vero amico di chi si cimenta nel tango.
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Proponendo l'ascolto di Por una cabeza eseguita da Itzhak Perlman, matoart sottolinea come nel tango il violino rappresenti la grazia femminile.

10 giugno 2012

Bovisa bazar

Ogni domenica, che piova o splenda il sole, nel piazzale antistante alle Ferrovie Nord ha luogo il mercatino della Bovisa.

Una specie di bazar dell'usato, dove scambio e compravendita di oggetti di ogni genere vivacizzano la mattinata e il primo pomeriggio. Per pochissimi euro si possono trovare: "usato di pregio, modernariato, vintage, creazioni artistiche, antiquariato, bigiotteria, libri, dischi, vestiti, elettronica, biciclette, utensili, elettrodomestici, mobili e molto altro ancora."

È bello osservarne il brulicare con lo stupore ad affollarti lo sguardo la prima volta che apri le persiane su quel paesaggio umano inaspettato. A me è capitato il fine settimana in cui ero sfuggito al papa ed è allora che ho scattato la foto col cellulare.

Stavolta, invece, ho avuto il privilegio di assistere ai primi allestimenti, perché un sms all'alba mi ha ricordato di... spostare l'auto rimasta nel parcheggio! Così, in tempo zero, stamane sono sceso a spostarne due, giacché anch'io, dimentico dell'evento, avevo posteggiato lì. Per fortuna, che piova o splenda il sole, riesco a riprendere il sonno più o meno dove l'avevo lasciato.

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bonus musicale: Ray Charles, Come Rain or Come Shine

09 giugno 2012

Votaladebbie!

Di Deborah Ardes conservo un ricordo prorompente. Non intendo alludere alle sue doti di femmina procace, bensì a quando cantammo insieme, con i Blubaluba, a una festa di matrimonio nei dintorni di Parma. Lei aveva sostituito la temporaneamente indisponibile Elisa e con una sola sessione di prove ci avventurammo a intrattenere i festanti convitati. Furono tutti soddisfatti, e anche noi: menzione particolare a una focosa esecuzione di Sex Machine, omaggio a James Brown ma anche all'entusiasmo di tutti i presenti. Magari Debbie non si ricordava proprio tutte le parole dei pezzi, però l'interpretazione era indubbiamente carica d'energia espressiva.

Ora le parole mi pare le abbia trovate, scrivendo un suo pezzo, Luna Park, che propone all'ascolto (e alla votazione) nel sito Music Flash.
[Se vuoi votare devi registrarti e accedere alla sezione "votazioni" -- per invogliarti ti fanno anche partecipare all'estrazione di alcuni aggeggi (iPhone e iPad).]

08 giugno 2012

Accauno in finale

Dalle ore 22 di oggi venerdì 8 giugno a Sesto San Giovanni gli H1 (con mio fratello Beppe alla batteria) concorrono nella finale dello "Spazio A Rock Contest".

Vieni a goderti il concerto e, se ti garbano, a tifare per loro.

07 giugno 2012

Escuchando a tus ángeles

C'è ancora posto per iscriversi al Workshop di traduzione letteraria dallo spagnolo con Ilide Carmignani che si terrà sabato 9 giugno 2012 a Milano grazie all'organizzazione di Dori Agrosì.

06 giugno 2012

Dance dance dance

Pensavo di fare io un favore a lui e invece l'ha fatto lui a me. Mi riferisco a Lorenzo, che ha chiesto e ottenuto di essere accompagnato allo spettacolo di danza moderna organizzato e coreografato da OrMars presso l'Auditorium Don Bosco (quello dove andavo al cineforum). Pensavo di stufarmi e invece ho applaudito convinto. Sul palco per Renaissance c'erano in gran numero anche i ragazzini e i bambini delle medie e delle elementari della Bovisa e ne abbiamo ammirato la bravura, raggiunta dopo mesi e mesi di intensi allenamenti e prove. Alla fine, tra chiacchiere amene e sorrisi radiosi, siamo andati a congratularci in particolare con Julian e Rehana, da kids a grown-ups in un batter di lunghe ciglia. Keep dancing!

05 giugno 2012

Mescolanza

La musica di Ratka Piratka m'accompagna nel tragitto automobilistico verso casa come tanti altri martedì, ma stavolta la serata è stata diversa dal previsto e dal consueto. Anche la giornata, in effetti. Ho vissuto il primo scrutinio scolastico dall'altra parte della barricata, tanto per dirne una. Poi ho fatto da taxista tra un pronto soccorso e tre piani a piedi, mannaggia a quel metatarso rotto, chissà che male. Alla cena superfamiliare sono giunto solo per il taglio della torta, ma in tempo per recuperare le mie due meraviglie e anche per imboscarmi un paio di leccornie che mi avevano messo da parte. Alla fine, insieme alla musica balcanica (e dei Carpazi, e kletzmer, eccetera), spettacolo per la coda dell'occhio e poi per lo sguardo tutto è la luna, la luna ancora quasi piena e il suo cielo d'intorno, acquerellato a tinte chiaroscurali, composizione d'artista dalla luminosità più che maliziosa, civettuola, invitante. Ora finisco d'ascoltare la trasmissione (viva RadioPop!) e come esempio ti metto questa stramberia: Yuri, degli Oi Va Voi.

04 giugno 2012

Un'isola a nord e un'isola a sud

La diaspora degli amici, ne sono convinto, non annulla i legami. Restano, tra le distanze, lunghi fili variamente intrecciati, di diverso spessore e più o meno tesi. Talvolta, addirittura, paradossalmente s'intensificano le vicinanze: lo si verifica quando succede di rivedersi, anzi quando non si manca di farlo capitare nelle rare occasioni che possono presentarsi. I fili, naturalmente, sono corroborati dalle svariate possibilità di comunicare, nelle forme concesse dal tempo e dalla tecnologia, ma quelle che contano sono la volontà e la voglia.

A proposito, c'è un bel blog, prevalentemente fotografico, che si presenta così:
Sono originaria di Milano. Mi sono trasferita in Sicilia per un anno. Almeno. Poi si vedrà.
Si chiama: La Sicilia vista da me.

03 giugno 2012

Tanto oggi non è mica lunedì

Se non vuoi ingrassare, non ti conviene avere un amico come lo Zio Masciu (el sio masciu), che allestisce e ti ammannisce una paella miracolosamente vicina alla bontà di quella che gustai a Llavaneras, nei pressi di Barcellona, insieme a un altro Massimo, con il quale girovagai in autostop l'estate della maturità.
Lo zio Masciu, poi, tra le varie leccornie, ti fa deliziare proponendoti tre chili di gelato, ovviamente fatto in casa, con quattro gusti uno più buono dell'altro (nella fattispecie: fior di latte con una punta di vaniglia, crema aromatizzata al liquore, marron glacé e cioccolato con un filo di rum) e come bicchiere della staffa un liquore polacco di vodka al caramello condito da foglie d'oro (seguirà documentazione fotografica).
Per fortuna oggi si va a mangiare dalla nonna, dove sicuramente (ehm) staremo a dieta...

02 giugno 2012

Un tabù di meno

Non mi sono imbarazzato nemmeno un po', pensa, ballando il tango per la prima volta davanti ai miei figli. L'ho fatto alla festa popolare in atto al parco di via Livigno e grazie alla bravissima Elena, che una volta di più è stata tanto gentile da prestarsi a farmi da partner.

01 giugno 2012

Astrology Domine

Per sfuggire alle orde del Paparatzi e all'enorme e inequivocabile rutto tonante che a metà della cerimonia liturgica il cielo di certo scatenerà sul suo palco pinkfloydiano, questo fine settimana migro in Bovisa.

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Floating down, the sound surrounds
Around the icy waters underground.


a cura di Giulio Pianese

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