La canzone bella è quella che hai voglia di riascoltare subito. Il cibo buono è quello che ti delizia senza appesantirti. Il passatempo benefico è quello che ti lascia indosso il sorriso. Il lavoro migliore è quello che non ti accorgi di svolgere. L'amore ideale è quello che si lascia cantare.
La musica benefica è quella che non ti accorgi di ascoltare. Il passatempo bello è quello che ti delizia subito. Il cibo migliore è quello che hai voglia di rimangiare presto. La canzone buona è quella che ti lascia addosso la musica. L'amore ideale è quello che ti induce a cantare.
Il passatempo buono è quello che il tempo delizia. Il lavoro benefico è quello che sparge intorno il sorriso. Il cibo bello è quello che hai voglia di riguardare. La canzone migliore è quella che non ti accorgi di cantare. L'amore ideale è quello che si lascia riascoltare.
Il cibo benefico è quello che ti lascia indosso il sorriso. Il lavoro bello è quello che si pasce della sua stessa delizia. Il passatempo migliore è quello che ti induce a cantare. La canzone benefica è quella che suona come un sorriso. L'amore ideale è quello che ti vuole ascoltare.
30 novembre 2020
E il mattino avrà l'oro in bocca
29 novembre 2020
La polpa dei polpastrelli
La polpa dei polpastrelli me l'affettai nel 1984 per mancanza di prudenza: lavoravo come cameriere in un ristorantino italiano a Plymouth e dovendo preparare un'insalata mista, pensai che poche fettine di cetriolo sarebbero bastate e quindi non utilizzai la protezione, ma tenni l'ortaggio direttamente in mano, procedendo con l'affettatrice per qualche millimetro di troppo.
In quella occasione constatai innanzitutto la padronanza dell'italiano che John, cameriere esperto di origine spagnola (era di Malaga), aveva imparato ascoltando i dischi degli Squallor: alla vista del danno che mi ero procurato in quel frangente delicato per il servizio in sala, scandì con un aplomb del tutto British una sola frase: "Certo che sei proprio un cacacazzo."
Sempre in quella occasione, a testimonianza del fatto che l'apprendimento avviene in modo ottimale tramite l'esperienza, venni a sapere e mai più dimenticai che in inglese i punti di sutura si chiamano stitches.
Visti da vicino, ancora oggi l'indice e il medio della mano destra portano traccia di quell'incidente, e mi viene da rimproverare il ragazzo che ero per la sconsideratezza e la distrazione. Poi però gli mando un sorriso carezzevole per i pensieri che già davano le ali al cuore.
28 novembre 2020
Un tango e il Pibe de Oro
Dopo diverse settimane, di nuovo mezz'ora di corsetta al parco. Dopo diversi giorni, di nuovo mezz'ora di tango casalingo. Piccole attività benefiche da non trascurare troppo a lungo.
A introdurre la tanda, una richiesta particolare mi è stata esaudita e così abbiamo ballato El sueño del pibe in una interpretazione non ortodossa, quella cantata da Diego Maradona. Il Pibe un sogno l'aveva davvero, anzi due, e li esprime in modo semplice e diretto all'inizio del brevissimo video: "Il primo è giocare il mondiale, il secondo è vincerlo." Ballare e pensare alla semplicità e purezza di quel ragazzino è stato doppiamente bello e per me anche un po' commovente, se devo dirla tutta.
Poi, naturalmente, abbiamo ballato la versione di Osvaldo Pugliese.
27 novembre 2020
Rispetto
Non puoi definire un essere umano, dire chi o cosa è stato, etichettarlo e riporlo così. Tutt'al più, potrai dire cosa è stato per te.
26 novembre 2020
La magia
"Papà, esiste la magia?", chiedeva mia figlia da piccola. Le rispondevo di sì. "E noi siamo magici?", incalzava. Certo, replicavo: basta vedere che effetto fai sui nonni con la tua sola presenza.
Magico mi sono sentito molte volte, ma si sa che sono fortunato. È una bella sensazione, sebbene lasci un sapore strano, come qualcosa d'immeritato, di troppo bello perché sia lì da cogliere senza fatica. Eppure, forse basta convincersi che ci siano non solo fatiche e asperità, ma anche tante bellezze ad attenderci lungo il cammino, e che per incontrarle, osservarle o assaporarle, ammirarle o captarle, sia sufficiente procedere con l'occhio aperto, lo sguardo attento e il cuore rilassato.
La magia è il respiro del vivere e ti tocca nel vivo, con intensità tale da risultare perfino dolorosa: una velatissima percezione del tutto, di tutto quanto e oltre che oltre si situa, come una luce dolorosamente inagguantabile. Una traslucenza che ti pianta lì nel presente, al quale mentre già sfugge non puoi far altro che sorridere appena, vagamente consapevole di aver sfiorato l'ineffabile con almeno una parte di te.
24 novembre 2020
Il sapore di un ricordo
Quando posso e me ne rammento, metto nel caffè un pizzico di cannella per aiutarmi a berlo senza zucchero. Oggi l'ho aggiunta anche nel caffè freddo (sì, non avevo voglia di rifarlo né di scaldarlo) e la cannella ha prevalso nettamente, facendomi inalare il sapore di un ricordo.
Ho percepito, o creduto di percepire, il gusto dei coni di panna montata che prendevamo da piccoli la domenica mattina accompagnati da papà nella latteria di via Cavour a Seregno. Buoni, gustosi e con una spolverata di cannella.
Dal ricordo di un sapore al sapore del ricordo passa un sorriso che nessuna malinconia può cancellare: una di quelle piccole grandi cose che niente ci potrà mai portare via (a parte l'alzheimer, ovviamente, ma lo dico facendo i debiti scongiuri).
23 novembre 2020
Per i risultati
Per i risultati, ci vuole tempo. Una semplice verità, applicabile quasi a tutto, che però tendiamo a scordare, presi dall'impazienza, dall'ansia o dalla frettolosità. Se hai prefissato un programma per giungere all'obiettivo, non abbandonarlo prima che possa fare effetto.
Questo vale per: una dieta, un allenamento, l'apprendimento di un'abilità, l'abbandono di una cattiva abitudine, l'acquisizione di una benefica attitudine, la conquista di un traguardo, l'avvicinamento a una meta, la ricerca del benessere, del piacere, della serenità, o anche la mitigazione di una pandemia. Per dire.
22 novembre 2020
La foglia prima che cada
Prima che cadano, non vuoi fotografarle tutte, quelle foglie? Colori d'autunno, meravigliosi quanto effimeri, o meravigliosi soprattutto in quanto effimeri. Il fatto è che niente sembra più imperdibile di ciò che sta per scomparire, come la storia del mandala destinato alla cancellazione.
Se così è, si prospettano due strade: quella della continua e inevitabile malinconia per la continua e inevitabile perdita, oppure quella che passo dopo passo conduce alla capacità di cogliere e godere ciascun raggio in ciascun istante.
Quest'ultima, ricordiamocelo, può funzionare anche dopo il calar del sole, come la musica.
21 novembre 2020
Alle giostre solo se ne hai voglia
Vai alle giostre solo se hai voglia di andare alle giostre. Fatti una passeggiata solo se ti va di passeggiare. Ordina una birra solo se davvero desideri berla. Scegli dal menu quello che intendi mangiare e nient'altro. Guarda la tivù solo se trasmettono qualcosa che ti interessa o ti diverte.
Non andare alle giostre solo per incontrare quella ragazza. Non stare in giro giusto per paura di annoiarti a star fermo. Non prendere da bere o da mangiare tanto per prendere qualcosa. Non scegliere il meno peggio: anziché fare zapping sul vivere, opta consapevolmente per quello che vuoi.
Però, se l'unico modo per incontrare quella ragazza è andare alle giostre, allora vacci pure alle giostre, vacci in ogni caso.
17 novembre 2020
Occhi al cielo
Hai apprezzato anche tu la sottilissima falce di luna che disegnava un arco pastello tra il tramonto e il crepuscolo? Hai considerato il privilegio di poterne gioire con gli occhi, di riuscire col respiro a ingurgitarne il sentimento fino a lasciartene pervadere? Hai inseguito l'emozione nel suo rapido tragitto verso il limitare dei dotti lacrimali?
Niente di male se qualche groppo di troppo s'è sciolto, niente di male se è invece il riso che ti ha arriso.
Quel che hai sentito è vissuto, quel che hai sognato è compiuto: s'intende l'eterno nel tempo di un solo minuto.