Se non piove, alle 10 son lì.
Parco Sempione, vicino al laghetto, anche coi bimbi.
- - - - - - - - -
Ah, ci siamo andati. Da principianti totali, abbiamo eseguito le 8 posizioni fondamentali. Francesca entusiasta, al punto da riprodurle anche a casa stasera, mentre spiegava a Tri cosa si intende come "energia interna". Lorenzo invece ha seguito solo fino a metà percorso, poi ha preferito dedicarsi a insetti e vegetazione.
Infine, dopo avere assistito a varie dimostrazioni, l'attenzione si è spostata sulle tartarughe del laghetto. Sono rimasto sorpreso dai loro colori e disegni, nonché dalla condiscendenza con cui una di esse si è lasciata trastullare dalle mani delicate dei miei cuccioli.
Domanda del giorno, pervenuta via cellulare: Chi pratica tale arte essendo un po' sovrappeso si potrà definire tai-ciccione?
29 aprile 2006
28 aprile 2006
Vedere la musica
Puoi guardarlo o scaricarlo liberamente (sono circa 18 mega).
27 aprile 2006
Poesia da favola
Quella di Lorenzo che avvista la nuova e improvvisa bianca fioritura di piante e prato all'ingresso della sua scuola d'infanzia e sentenzia ridendo:
"Sembvra polvevre di fata!"
"Sembvra polvevre di fata!"
26 aprile 2006
NRG
Energy, energia.
C'è quella interna che viene dall'ascolto di sé, riserva inesauribile se si alimenta di abbracci, carburante che si distribuisce con un gesto e si accende con uno sguardo.
C'è quella esterna che viene dalla terra e dal cielo, rinnovabile se si alimenta di ricerca, inesauribile solo se usata con parsimonia e consapevolezza. Consapevolezza dei costi non solo immediati, dei danni non solo privati. Con attenzione speciale al tempo e allo spazio.
Anche per tutto questo, concordo con Mafe.
C'è quella interna che viene dall'ascolto di sé, riserva inesauribile se si alimenta di abbracci, carburante che si distribuisce con un gesto e si accende con uno sguardo.
C'è quella esterna che viene dalla terra e dal cielo, rinnovabile se si alimenta di ricerca, inesauribile solo se usata con parsimonia e consapevolezza. Consapevolezza dei costi non solo immediati, dei danni non solo privati. Con attenzione speciale al tempo e allo spazio.
Anche per tutto questo, concordo con Mafe.
25 aprile 2006
Festa della liberazione
Qualora scocchi il 25 aprile nel bel mezzo di una festa di compleanno addolcita dal babà, il dj sagace saprà far uscire con opportuno tempismo dalle casse dello stereo Bella ciao nel travolgente riarrangiamento di Goran Bregovic con i Modena City Ramblers, atto a trasformare i balli in cori e battimani da scandire e ribadire fino sul terrazzo, come è giusto che sia.
Molte ore di treno dopo, due bimbetti in pigiama abbarbicati al papà, due babà veri e propri per tenerezza e dolcezza, riferiranno sulle manifestazioni della giornata, ricordando entusiasti la presenza della Banda degli Ottoni a Scoppio e i brani eseguiti dal vivo.
Il senso della festa torna ascoltando la diretta di Appunti partigiani su Radio Popolare.
Un sapore, quello della festa, che non deve mancare per un 25 aprile autentico.
E il babà? Quello non guasta, si gusta e non basta, quello è una festa in sé.
Molte ore di treno dopo, due bimbetti in pigiama abbarbicati al papà, due babà veri e propri per tenerezza e dolcezza, riferiranno sulle manifestazioni della giornata, ricordando entusiasti la presenza della Banda degli Ottoni a Scoppio e i brani eseguiti dal vivo.
Il senso della festa torna ascoltando la diretta di Appunti partigiani su Radio Popolare.
Un sapore, quello della festa, che non deve mancare per un 25 aprile autentico.
E il babà? Quello non guasta, si gusta e non basta, quello è una festa in sé.
24 aprile 2006
Da qui a lì
Giri turistici, incontri professionali, bagni termali, riunioni scritturali, cene pizze caffè, bellezze naturali, pontili di nuova strutturazione, regge borboniche... l'ultima cosa che ti viene in mente è entrare in un internet point. Però, quando infine si approda in casa di blogger, la tentazione è troppo forte: siamo dei malati? Insomma, giusto un saluto, da una dimora in cui fervono grandi preparativi per la festa di compleanno della padrona di casa. Nonostante la mia proverbiale pigrizia, ho partecipato alla rituale bagnatura del babà.
A presto, e buon 25 aprile se non ci sentiamo prima.
A presto, e buon 25 aprile se non ci sentiamo prima.
20 aprile 2006
Note dipinte
MIRÓ © by Pontebragas
Me lo dicono le onde / viste dal cielo
Sponde di un mare / che unisce
Els teus colors / meu únic paisatge
Mateix record / braç de mar
Miró Miró Miró Miró / Lleus colors travessen el mar
Miró Miró Miró Miró / Desperten imatges
Miró Miró Miró Miró / Mediterraneo
Miró Miró Miró Miró / Affaccia al mio mare
Per attraversare questo mare / basta poggiare il piede
da un'isola all'altra, / dimenticare le parole
e tuffarsi nei colori / blau i roig i groc
giallo ocra blu mediterraneo / La finestra sul mio stesso mare
Miró Miró Miró Miró / Colors que pinten el mar
Miró Miró Miró Miró / Desperten imatges
Miró Miró Miró Miró / Mediterraneo
Miró Miró Miró Miró / Affaccia al mio mare
Miró Miró Miró Miró / Mediterraneo / Blau i roig i groc
Blau i roig i groc / Mediterraneo / Miró Miró Miró Miró / Mediterraneo
* se non erro, fu durante un concerto al Nidaba Theatre di Milano. Ricordo che il pezzo era stato costruito in sala prove su un giro di accordi proposto da Renzo Belardi, nostro chitarrista all'epoca.
19 aprile 2006
Canto per te che mi vieni a sentire
17 aprile 2006
Cinema
Inside man di Spike Lee trabocca intelligenza: quella del rapinatore che architetta il colpo perfetto, quella del poliziotto nel ruolo del negoziatore, quella della raffinata intrallazzatrice occupata a coprire segreti imbarazzanti.
Oltre a quella dei personaggi, interpretati da un cast di prim'ordine, c'è quella della regia, dinamica e d'effetto ma anche funzionale al racconto, e quella della sceneggiatura, con una storia capace di avvincere e sorprendere esprimendo nel contempo un minimo di morale e senso civico.
Il tutto ottimamente shakerato in una produzione che assicura allo spettatore due ore e passa di coinvolgente divertimento, titoli di testa e di coda compresi.
Oltre a quella dei personaggi, interpretati da un cast di prim'ordine, c'è quella della regia, dinamica e d'effetto ma anche funzionale al racconto, e quella della sceneggiatura, con una storia capace di avvincere e sorprendere esprimendo nel contempo un minimo di morale e senso civico.
Il tutto ottimamente shakerato in una produzione che assicura allo spettatore due ore e passa di coinvolgente divertimento, titoli di testa e di coda compresi.
15 aprile 2006
Pasqua
Mi sono purificato le mani come insegnarono gli Esseni e chinato a lavarti i piedi, con amore, dedizione e forza.
Mi sono prodigato a condividere pane e companatico, brindisi ed energie, carmi e fantasie, parole e sguardi, deliziandomi di un'effimera ma non per questo meno intensa convivialità.
Mi sono avviato al percorso scontato, vedendo dall'anima praterie e ruscelli laddove l'occhio sbigottiva per la desolazione e la gola per l'arsura.
Mi sono aperto il torace per cercarti una sorpresa e sono stato lì con la mano tesa e colante sangue a porgere al nulla il muscolo palpitante, ancora per un po', fino allo spegnersi del sorriso.
Mi sono sentito venir meno e m'accascio sereno, certo della resurrezione.
Mi sono prodigato a condividere pane e companatico, brindisi ed energie, carmi e fantasie, parole e sguardi, deliziandomi di un'effimera ma non per questo meno intensa convivialità.
Mi sono avviato al percorso scontato, vedendo dall'anima praterie e ruscelli laddove l'occhio sbigottiva per la desolazione e la gola per l'arsura.
Mi sono aperto il torace per cercarti una sorpresa e sono stato lì con la mano tesa e colante sangue a porgere al nulla il muscolo palpitante, ancora per un po', fino allo spegnersi del sorriso.
Mi sono sentito venir meno e m'accascio sereno, certo della resurrezione.
13 aprile 2006
Leggi scrivi e scopri
Ho pubblicato su Letture e riletture un'altra recensione inviatami da Matteo Ferrario, di cui segnalo il raccontino Levonorgestrel.
12 aprile 2006
Toh, un blog
Niente male questo Blogorrea.
Ne ho appena riportato degli spunti su Tomato Republic e CuT'n'PaStE, ma a occhio e croce vale una lettura integrale.
Ne ho appena riportato degli spunti su Tomato Republic e CuT'n'PaStE, ma a occhio e croce vale una lettura integrale.
11 aprile 2006
Te facessi capa e muro
Anzi, capa e spigolo.
A te e a chi a dargli un martello, subito si massacra i testicoli, mannaggia a chitemmuorte e al suffragio universale.
A te e a chi a dargli un martello, subito si massacra i testicoli, mannaggia a chitemmuorte e al suffragio universale.
10 aprile 2006
Secondo me
Votare, è meglio votare. Non che tutto si esaurisca lì, anzi, ma intanto è un modo per influire sulla ponderazione del da farsi.
Pertanto, non appena riapriranno i seggi, andrò a esercitare il mio diritto, votando il più possibile a sinistra.
Pertanto, non appena riapriranno i seggi, andrò a esercitare il mio diritto, votando il più possibile a sinistra.
08 aprile 2006
Seguono 229 firme
Abbiamo scritto a Ciampi. Se ti va, diffondi pure. Grazie.
Caro Presidente
Siamo un gruppo di amici di Enzo Baldoni.
Da anni ci frequentiamo quotidianamente via internet grazie alle mailing list da lui fondate.
Recentemente Lei ha assegnato una medaglia d'oro al valor civile alla memoria di Fabrizio Quattrocchi.
Noi non vogliamo entrare nel merito di ciò: c'è già chi lo ha fatto, con opinioni diverse e contrapposte.
Non chiediamo una medaglia d'oro, che lui non avrebbe voluto e che noi non sapremmo dove appuntare.
Le chiediamo però un riconoscimento per il nostro amico Enzo, scomparso in Iraq dove, senza armi, era andato a cercare di capire le ragioni di una guerra, e ad aiutare, per quel che poteva, chi aveva bisogno, al di là della fede politica o religiosa.
Questo gli è costato la vita.
Per lui adesso vorremmo sì una medaglia, ma di cristallo: una medaglia simbolica alla chiarezza e alla serenità.
La chiarezza che Enzo amava cercare durante i suoi viaggi, e la serenità che ha saputo insegnare a chi ha avuto il privilegio di essergli amico.
La chiarezza per noi di capire infine cosa è realmente successo in quei giorni dell'agosto 2004, e la serenità che in parte ci restituirebbe il riavere ciò che resta del nostro amico di nuovo qui vicino.
Senza cerimonie e clamori, come Enzo e la sua famiglia ci hanno insegnato.
Con profondo rispetto.
N° | NOME | COGNOME | EVENTUALE MAILING LIST DI APPARTENENZA | PROVENIENZA
...
165 | GIULIO "ZU" | PIANESE | ZONKER'S ZONE | MILANO
...
Caro Presidente
Siamo un gruppo di amici di Enzo Baldoni.
Da anni ci frequentiamo quotidianamente via internet grazie alle mailing list da lui fondate.
Recentemente Lei ha assegnato una medaglia d'oro al valor civile alla memoria di Fabrizio Quattrocchi.
Noi non vogliamo entrare nel merito di ciò: c'è già chi lo ha fatto, con opinioni diverse e contrapposte.
Non chiediamo una medaglia d'oro, che lui non avrebbe voluto e che noi non sapremmo dove appuntare.
Le chiediamo però un riconoscimento per il nostro amico Enzo, scomparso in Iraq dove, senza armi, era andato a cercare di capire le ragioni di una guerra, e ad aiutare, per quel che poteva, chi aveva bisogno, al di là della fede politica o religiosa.
Questo gli è costato la vita.
Per lui adesso vorremmo sì una medaglia, ma di cristallo: una medaglia simbolica alla chiarezza e alla serenità.
La chiarezza che Enzo amava cercare durante i suoi viaggi, e la serenità che ha saputo insegnare a chi ha avuto il privilegio di essergli amico.
La chiarezza per noi di capire infine cosa è realmente successo in quei giorni dell'agosto 2004, e la serenità che in parte ci restituirebbe il riavere ciò che resta del nostro amico di nuovo qui vicino.
Senza cerimonie e clamori, come Enzo e la sua famiglia ci hanno insegnato.
Con profondo rispetto.
N° | NOME | COGNOME | EVENTUALE MAILING LIST DI APPARTENENZA | PROVENIENZA
...
165 | GIULIO "ZU" | PIANESE | ZONKER'S ZONE | MILANO
...
07 aprile 2006
Meglio tardi che mai
Ti consiglio La maga delle spezie di Chitra Banerjee Divakaruni, che ho letto all'inizio del 2006.
02 aprile 2006
Succede
Ieri non ho scritto alcunché perché non mi avresti preso sul serio.
Oggi sono le dita a non prendere sul serio la tastiera. Ce le ho messe, in posizione giusta anche, con gli indici su F e J e tutto il resto, ma non scorrono da sole.
Dice il saggio, anzi la saggia:
"Quando è il momento viene fuori da sé."
A presto, forse.
Oggi sono le dita a non prendere sul serio la tastiera. Ce le ho messe, in posizione giusta anche, con gli indici su F e J e tutto il resto, ma non scorrono da sole.
Dice il saggio, anzi la saggia:
"Quando è il momento viene fuori da sé."
A presto, forse.
31 marzo 2006
29 marzo 2006
"Punto, punto e virgola, due punti!"
Oh che bello mi ha pubblicato il commento e allora scrivo così senza metterci nemmeno un segno d'interpunzione a titolo di omaggio tributo riconoscimento e intanto saluto gli amici la mamma il papà e tutte le persone che mi conoscono speriamo che torno presto a casa non vedo l'ora di riabbracciarvi tutti fatemi sentire la canzone quella che mi piace tanto magari datemi un pizzicotto ma dai non ci posso credere non ci posso madonna è troppo bello ma ti rendi conto oppure no insomma punto e stop
Sei un genio!
(e io che pensavo fossi solo una bella ragazza)
Zu martedì, 28 marzo 06 00:39
27 marzo 2006
Secondo me devi piantare il computer...
Lo faccio, lo faccio: sabato, per esempio, siamo andati tutti e quattro a Ivrea per assistere a una partita dei cuginetti, che hanno vinto con il nostro caloroso incoraggiamento dagli spalti.
Ieri poi ho portato i bimbi al parco di Villa Litta, ad Affori, dove Lorenzo ha provato il suo nuovo equipaggiamento da minibasket mentre Francesca con un'amichetta non si scollava dall'esibizione ippica che era in corso.
Però, di tanto in tanto, momenti di dolce malinconia mi acchiappano comunque, indipendentemente dalla presenza davanti al monitor. Per fortuna non mi ammosciano la voglia di vivere né prosciugano l'energia per sorridere, nonostante una sorta di patimento per una mancata pienezza, quella che reclamano il sangue e il cuore quando pulsano per conto loro.
Ieri poi ho portato i bimbi al parco di Villa Litta, ad Affori, dove Lorenzo ha provato il suo nuovo equipaggiamento da minibasket mentre Francesca con un'amichetta non si scollava dall'esibizione ippica che era in corso.
Però, di tanto in tanto, momenti di dolce malinconia mi acchiappano comunque, indipendentemente dalla presenza davanti al monitor. Per fortuna non mi ammosciano la voglia di vivere né prosciugano l'energia per sorridere, nonostante una sorta di patimento per una mancata pienezza, quella che reclamano il sangue e il cuore quando pulsano per conto loro.
26 marzo 2006
Sedani, ancora
Pubblicata anche la continuazione in 997 battute dell'incipit di Paolo Bolla, che ho intitolato Chiamo io.
24 marzo 2006
30 anni dal golpe militare in Argentina
Tre promemoria, poi magari qualche parola in più:
- il film di Marco Bechis Garage Olimpo
[un capolavoro per come riesce a far inorridire* senza mostrare direttamente le torture fisiche. Nota a margine sulla scomposizione del meccanismo narrativo: interessante come cambia nello spettatore la considerazione dell'atto terroristico iniziale dopo che vengono rese note le circostanze.
* Andai a vederlo da solo. All'intervallo, una ragazza della fila davanti alla mia corse in bagno a vomitare. Scoprii alla fine che era lì con una mia conoscente e decidemmo di andare tutti insieme a rifarci la bocca con qualche bicchiere di vino: la vita si prendeva l'ennesima rivincita contro la desolazione subumana]
- il romanzo di Manuel Vázquez Montalbán Quintetto di Buenos Aires
[per una volta, Pepe Carvalho indaga in Sudamerica e affiorano o meglio si impongono i nodi irrisolti dell'ingiustizia disumana, come i bambini sottratti ai desaparecidos e dati in adozione agli amici dei golpisti]
- il raccontare di Massimo Carlotto Le irregolari. Buenos Aires Horror Tour
[il tema delle Abuelas e un giro turistico impietoso nel ricordare che la spietatezza insana e imperdonabile va moltiplicata per 30.000, trentamila vite calpestate]
- il film di Marco Bechis Garage Olimpo
[un capolavoro per come riesce a far inorridire* senza mostrare direttamente le torture fisiche. Nota a margine sulla scomposizione del meccanismo narrativo: interessante come cambia nello spettatore la considerazione dell'atto terroristico iniziale dopo che vengono rese note le circostanze.
* Andai a vederlo da solo. All'intervallo, una ragazza della fila davanti alla mia corse in bagno a vomitare. Scoprii alla fine che era lì con una mia conoscente e decidemmo di andare tutti insieme a rifarci la bocca con qualche bicchiere di vino: la vita si prendeva l'ennesima rivincita contro la desolazione subumana]
- il romanzo di Manuel Vázquez Montalbán Quintetto di Buenos Aires
[per una volta, Pepe Carvalho indaga in Sudamerica e affiorano o meglio si impongono i nodi irrisolti dell'ingiustizia disumana, come i bambini sottratti ai desaparecidos e dati in adozione agli amici dei golpisti]
- il raccontare di Massimo Carlotto Le irregolari. Buenos Aires Horror Tour
[il tema delle Abuelas e un giro turistico impietoso nel ricordare che la spietatezza insana e imperdonabile va moltiplicata per 30.000, trentamila vite calpestate]
23 marzo 2006
22 marzo 2006
21 marzo 2006
Sbocciò
Questa mattina con la Primavera alle 6.00 è nata ANNA.
Rita e Mario
Una bimba doppiamente benedetta dalla musica, se è vero com'è vero che i suoi genitori convolarono sui ritmi della BSM e se è vero come mi sussurrarono che fu concepita dopo un concerto estivo dei Blubaluba.
Benvenuta piccolina!
Congratulazioni e baciabbracci affettuosi a mamma e papà.
Rita e Mario
Una bimba doppiamente benedetta dalla musica, se è vero com'è vero che i suoi genitori convolarono sui ritmi della BSM e se è vero come mi sussurrarono che fu concepita dopo un concerto estivo dei Blubaluba.
Benvenuta piccolina!
Congratulazioni e baciabbracci affettuosi a mamma e papà.
DiVersiOne
Le Spaventapassere, segnalando che oggi è la giornata mondiale della poesia, invitano a pubblicarne una sul proprio blog. Volentieri provvedo (e traduco).
Si fosse n'auciello
Si fosse n'auciello, ogne matina
vurria cantà 'ncoppa 'a fenesta toja:
"Bongiorno, ammore mio, bongiorno, ammore!"
E po' vurria zumpà 'ncoppa 'e capille
e chianu chiano, comme a na carezza,
cu stu beccuccio accussì piccerillo,
mme te mangiasse 'e vase a pezzechillo...
si fosse nu canario o nu cardillo.
(Antonio De Curtis, in arte Totò)
Se fossi un uccello
Se fossi un uccello, ogni mattina
vorrei cantare sulla tua finestra:
"Buongiorno, amore mio, buongiorno, amore!"
E poi vorrei saltarti sui capelli
e piano piano, come una carezza,
con questo mio beccuccio piccolo,
ti mangerei di baci a pizzico...
se fossi canarino o cardellino.
Si fosse n'auciello
Si fosse n'auciello, ogne matina
vurria cantà 'ncoppa 'a fenesta toja:
"Bongiorno, ammore mio, bongiorno, ammore!"
E po' vurria zumpà 'ncoppa 'e capille
e chianu chiano, comme a na carezza,
cu stu beccuccio accussì piccerillo,
mme te mangiasse 'e vase a pezzechillo...
si fosse nu canario o nu cardillo.
(Antonio De Curtis, in arte Totò)
Se fossi un uccello
Se fossi un uccello, ogni mattina
vorrei cantare sulla tua finestra:
"Buongiorno, amore mio, buongiorno, amore!"
E poi vorrei saltarti sui capelli
e piano piano, come una carezza,
con questo mio beccuccio piccolo,
ti mangerei di baci a pizzico...
se fossi canarino o cardellino.
EvapoRAM
Ci ho messo il titolo e 1000 battute e le ho incollate sotto l'incipit di Luca Ragagnin per Sedani, il gioco-concorso delle storie raccontate a mano ideato da Alice Avallone per conto della Biblioteca Astense.
20 marzo 2006
No, no, no, non si può più dormire
(Babsi Jones)
Notti di sangue e di terrore
scendono a valle sul mio paese
chi pagherà le vittime innocenti?
chi darà vita a Pinelli il ferroviere?
(Yu Kung, Luna rossa)
18 marzo 2006
Festa del papà
Lorenzo ha dettato alla sua educatrice Stefania e sottoscritto in lettere dorate: "Il mio papà è spesso contento. Al mio papà piace tanto guardare le partite. Mio papà è contento quando insieme facciamo le passeggiate in bici." Poi mi ha spiegato dettagliatamente la realizzazione della scultura-ritratto.
La Cajuina, dopo essersi trattenuta a lungo sul ballatoio, si è presentata con disegno e dedica: "Caro papà, visto che a scuola non abbiamo festeggiato la festa del papà, e io non ho avuto il tempo di farti un regalo, ho improvvisato ora e ho fatto un ritratto a un passerotto, che si era posato per un po' facendo ogni tanto un breve tratto volando. Tanti auguri papi! Francesca P."
16 marzo 2006
I got the blues
La sera di domenica 19 marzo 2006 potrai trovarmi lì, al Mi Cantino di Monza, per una volta come avventore, e dopo un po' di sbevazzamenti e smangiucchiamenti, traduzione pratica di happy hour, goderti il concerto.
Sul palco salirà questa formazione:
Roberta: voce (già BSM)
Matteo: chitarra (vedi Blubaluba)
Nicola: chitarra
Aurelio: sax tenore
Stefano: tastiere
Paolo: basso
Ferruccio: batteria
15 marzo 2006
Quando i sedani fan primavera
Siamo quasi agli sgoccioli, ma sono sicuro che se vuoi troverai il tempo, perché quando si tratta di scrittura non sai resistere.
Per questo, forse, parteciperai entro il limite fissato (21 marzo 2006) al gioco-concorso organizzato per conto della Biblioteca Astense e così sceglierai un incipit, lo continuerai in mille battute, gli imporrai un titolo e lo spedirai con la vecchia magica posta ordinaria.
Buon divertimento!
Per questo, forse, parteciperai entro il limite fissato (21 marzo 2006) al gioco-concorso organizzato per conto della Biblioteca Astense e così sceglierai un incipit, lo continuerai in mille battute, gli imporrai un titolo e lo spedirai con la vecchia magica posta ordinaria.
Buon divertimento!
14 marzo 2006
Un flash dalla lampada
Sono contento che esista questo ragazzo e orgoglioso di potermi annoverare tra le sue amicizie.
Lo dico con vivo affetto, nonostante le insanabili differenze legate alla fede (lui, infatti, purtroppo, è interista).
Lo dico con vivo affetto, nonostante le insanabili differenze legate alla fede (lui, infatti, purtroppo, è interista).
13 marzo 2006
Lepre
Ti tocca passando. Tocca a te, vedi, ti ha toccato. Ma sei pazzo? Ma che cazzo. Disarticoli disappunto e rabbia inopportuna, sproporzionati entrambi al banale episodio. No, guarda, non c'entro. Ho da fare, io.
Inutile, se l'occhio altrui è uno specchio, rifletti. E poi la data, base cognitiva impropria che tutto contiene, come ogni altro frammento nato o creatosi.
Ti tocca correndo. Il vorticare plurimo del suo movimento articolare si trasferisce d'un tratto alle tue sinapsi e i collegamenti s'inseguono più rapidi del senso che pretenderebbe governarli, in corse più ampie del bagno cranico che ambirebbe a contenerli. Il database, fuso.
Ma è pazza? Pazza pazza pazza pazza. Non t'immagini nemmeno come fare a fare cosa, ma al tuo viso tirato lei che corre sorride serena e quando guardi meglio, lo sta facendo col tuo sorriso.
Tuffo al cuore oltre l'iride.
Inutile, se l'occhio altrui è uno specchio, rifletti. E poi la data, base cognitiva impropria che tutto contiene, come ogni altro frammento nato o creatosi.
Ti tocca correndo. Il vorticare plurimo del suo movimento articolare si trasferisce d'un tratto alle tue sinapsi e i collegamenti s'inseguono più rapidi del senso che pretenderebbe governarli, in corse più ampie del bagno cranico che ambirebbe a contenerli. Il database, fuso.
Ma è pazza? Pazza pazza pazza pazza. Non t'immagini nemmeno come fare a fare cosa, ma al tuo viso tirato lei che corre sorride serena e quando guardi meglio, lo sta facendo col tuo sorriso.
Tuffo al cuore oltre l'iride.
11 marzo 2006
Hagas lo que hagas...
A gentile richiesta, ho reso disponibili per intero i pezzi dei Pontebragas che furono registrati al Jungle Sound di Milano nel 1995.
Quando cominciammo a mettere insieme il gruppo, la cosa che più mi riempiva di piacere era la constatazione della fiducia e dell'entusiasmo che mi venivano riservati. Avevo campo libero e potevo contare su un'assistenza infinitamente preziosa. Mi bastava arrivare in sala prove con una melodia in testa, canticchiarla spiegando genericamente le intenzioni ritmiche, con gli accenti principali, e su quella linea melodica veniva costruito all'istante il giro di basso mentre nasceva la parte di batteria. In tutti i primi brani la chitarra fu inserita solo in un secondo momento.
Per alcune canzoni, ricordo perfettamente la genesi mentale: la più curiosa in tal senso è forse Vida de alquiler, che mi ritrovai a cantare pedalando solitario nella notte di Formentera e che mi rimase talmente scolpita da poter essere proposta mesi e mesi dopo al resto del nascente gruppo.
Quando cominciammo a mettere insieme il gruppo, la cosa che più mi riempiva di piacere era la constatazione della fiducia e dell'entusiasmo che mi venivano riservati. Avevo campo libero e potevo contare su un'assistenza infinitamente preziosa. Mi bastava arrivare in sala prove con una melodia in testa, canticchiarla spiegando genericamente le intenzioni ritmiche, con gli accenti principali, e su quella linea melodica veniva costruito all'istante il giro di basso mentre nasceva la parte di batteria. In tutti i primi brani la chitarra fu inserita solo in un secondo momento.
Per alcune canzoni, ricordo perfettamente la genesi mentale: la più curiosa in tal senso è forse Vida de alquiler, che mi ritrovai a cantare pedalando solitario nella notte di Formentera e che mi rimase talmente scolpita da poter essere proposta mesi e mesi dopo al resto del nascente gruppo.
10 marzo 2006
Saggezza contadina 2.0
Riguardo al virus dell'aviaria, leggi le parole di Stefan.
Hai letto? Bene.
Valgono anche per i virus in generale, per le malattie o le strane insorgenze che giungono ad affligere il singolo umano.
Dunque occorre riconsiderare un po' di cose.
Non dico mica di snobbare l'intervento invasivo (medicina allopatica o chirurgia), che è rassicurante e talvolta indispensabile alla sopravvivenza immediata, ma trascurare di individuare il motore simbolico (o inconscio, o profondo, o superiore) che permette al malanno di attecchire e devastare significa esporsi a nuove rotture di scatole, nonché rinunciare alla possibilità di evolvere imparando dalle somatizzazioni spinte.
Hai letto? Bene.
Valgono anche per i virus in generale, per le malattie o le strane insorgenze che giungono ad affligere il singolo umano.
Dunque occorre riconsiderare un po' di cose.
Non dico mica di snobbare l'intervento invasivo (medicina allopatica o chirurgia), che è rassicurante e talvolta indispensabile alla sopravvivenza immediata, ma trascurare di individuare il motore simbolico (o inconscio, o profondo, o superiore) che permette al malanno di attecchire e devastare significa esporsi a nuove rotture di scatole, nonché rinunciare alla possibilità di evolvere imparando dalle somatizzazioni spinte.
09 marzo 2006
'mmiezo a via
Se solo potessi dire / che gli spazi siamo noi
La scrittura di strada produrrà senso per chi impugnerà la penna, per chi fornirà il foglio bianco, per chi porgerà una sedia e un invito ad accomodarsi, per chi ne parlerà o leggerà. Non solo il senso delle parole, ma quello della città come luogo fruibile.
L'iniziativa Scritture di strada, scaturita in questa forma da conversazioni che trovarono attenzione e riscontro nei commenti di Herzog, è già un blog: Le parole si fanno strada, nato per coordinare le attività di chi vorrà partecipare organizzando qualcosa nella propria città o anche solo rilanciando la notizia, da ora e qui al 7 maggio 2006.
Il comune ci prestava una piazzetta e io portavo tavolini e siggiulelle e poi adescavo i passanti. Obiettivo: scrivere due, tre ore. C'è stata gente che non ha azzeccato un congiuntivo ma era commossa, non scriveva da 35 anni, si sentiva riappropriata di qualcosa. (Flounder)Se potessimo creare / suscitare intensi sogni noi
è una cosa che si fa proprio per chi non ha l'abitudine di scrivere.
chi invece lo fa si assume il compito - con grazia e levità - di guidare gli altri con un po' di animazione. (flounder)
La scrittura di strada produrrà senso per chi impugnerà la penna, per chi fornirà il foglio bianco, per chi porgerà una sedia e un invito ad accomodarsi, per chi ne parlerà o leggerà. Non solo il senso delle parole, ma quello della città come luogo fruibile.
L'iniziativa Scritture di strada, scaturita in questa forma da conversazioni che trovarono attenzione e riscontro nei commenti di Herzog, è già un blog: Le parole si fanno strada, nato per coordinare le attività di chi vorrà partecipare organizzando qualcosa nella propria città o anche solo rilanciando la notizia, da ora e qui al 7 maggio 2006.
08 marzo 2006
06 marzo 2006
05 marzo 2006
Nobile sport
Alle 11 iniziano a giocare. È piovuto, fango garantito: lo spettacolo sarà completo. Andiamo a vedere.
(...)
Avevo accettato di buon grado la sveglia mattutina, nonostante le poche ore di sonno della nottata postconcerto, soprattutto per due motivi: accontentare Lorenzo che da tempo aspettava di poter assistere a una partita di rugby dal vivo e vedere all'opera Fabio Accaputo, ex vicino di casa conosciuto quando aveva più o meno l'età attuale di mia figlia e che ora è giovane uomo nonché agonista fatto e temprato.
Famigliola al completo, abbiamo raggiunto Lambrate portandoci i cuscinetti del Milan, da qualche anno in disuso, ma utilissimi per i gradoni ancora bagnati del Crespi.
Una alla volta le squadre si riscaldano e provano qualche schema, poi è partita, subito vera. Lorenzo si informa su quale sia la nostvra squadvra, si esalta con il tifo alla meta e trasformazione, poi si avvicina a un signore e prima di accarezzare la boxer tigrata che tiene al guinzaglio, gli chiede per chi faccia il tifo. Per i gialli, risponde quello che poi scopriremo essere il presidente della Union Rugby Milano.
In campo si procede senza esclusione di colpi, fango e sangue si mischiano nelle pozzanghere, c'è parecchia tensione e non solo muscolare, ma trova spazio anche un siparietto simpatico quando un treno passa e fischia per un saluto di incitamento.
Le azioni si alternano alle mischie, e non ti posso dire dove mi porta la mente quando al contatto i pacchetti mugghiano in una sorta di gemito collettivo.
Tutti ci danno dentro con ardore e generosità fino all'ultimo e alla fine Union Rugby Milano - A.S.R. Lainate finisce in parità, con due mete e due trasformazioni a testa.
Torneremo a vederli, anche perché oggi a Fabio è toccato il turnover e la panchina, ma soprattutto perché questo rimane e si conferma uno sport bestiale giocato da gentiluomini, in cui dopo essersi massacrati ci si stringe la mano e si va a bere qualcosa tutti insieme.
(...)
Famigliola al completo, abbiamo raggiunto Lambrate portandoci i cuscinetti del Milan, da qualche anno in disuso, ma utilissimi per i gradoni ancora bagnati del Crespi.
Una alla volta le squadre si riscaldano e provano qualche schema, poi è partita, subito vera. Lorenzo si informa su quale sia la nostvra squadvra, si esalta con il tifo alla meta e trasformazione, poi si avvicina a un signore e prima di accarezzare la boxer tigrata che tiene al guinzaglio, gli chiede per chi faccia il tifo. Per i gialli, risponde quello che poi scopriremo essere il presidente della Union Rugby Milano.
In campo si procede senza esclusione di colpi, fango e sangue si mischiano nelle pozzanghere, c'è parecchia tensione e non solo muscolare, ma trova spazio anche un siparietto simpatico quando un treno passa e fischia per un saluto di incitamento.
Le azioni si alternano alle mischie, e non ti posso dire dove mi porta la mente quando al contatto i pacchetti mugghiano in una sorta di gemito collettivo.
Tutti ci danno dentro con ardore e generosità fino all'ultimo e alla fine Union Rugby Milano - A.S.R. Lainate finisce in parità, con due mete e due trasformazioni a testa.
Torneremo a vederli, anche perché oggi a Fabio è toccato il turnover e la panchina, ma soprattutto perché questo rimane e si conferma uno sport bestiale giocato da gentiluomini, in cui dopo essersi massacrati ci si stringe la mano e si va a bere qualcosa tutti insieme.
03 marzo 2006
Concerto Blubaluba
Sicuramente hai voglia anche tu di tornare ad ascoltare, a ondeggiare, a farti coinvolgere, a ballare con il groove & love delle melodie e dei ritmi funky, soul e rhythm&blues, suonati come li suonano i Blubaluba quando pensano a te che sei lì e si ispirano a Ray Charles, James Brown, Aretha Franklin, Jaco Pastorius, Stevie Wonder, Otis Redding, Cab Calloway, Sam&Dave, Wilson Pickett, Roberta Flack, Marvin Gaye...
Sicuramente hanno voglia di suonare di nuovo anche per te: Zu ed Elisa (voci), Ivan (tromba), Mauro (sax tenore), Max (sax contralto), Stefano (tastiere), Matteo (chitarra), Cristiano (basso), Roberto (batteria).
E sicuramente non saranno mai troppi i ringraziamenti a Broono per le riprese e la postproduzione video e ad Aladin per le foto.
Aggiornamento: ho reso disponibile anche uno zip del filmato, visto che qualcuno aveva difficoltà a scaricare il normale wmv.
Mi segnalano gentilmente che in ogni caso dalla pagina blubaluba ospitata su altervista si riesce ad accedere al file senza problemi.
02 marzo 2006
Cose così cosà
C'è da imparare per tutti, da tutti si può imparare. La prova? Una volta una tipa neoadepta di Dianetics mi disse una frase rivelatrice sulle contraddizioni tipo che connotavano la mia adolescenza: "Tu sei estroverso con gli altri, ma introverso con te stesso." Non la capii mica del tutto, nel senso che ancora oggi fatico a spiegarla, ma la captai come veritiera. Potenza delle formulazioni pseudosimmetriche? Di fatto, pur espansivo, avevo introiettato l'assetto timido della gracile insicurezza e di conseguenza tendevo a non scavare abbastanza dentro di me, se più timoroso o pudico non saprei. Poi sono cresciuto, poi ho continuato a crescere ma in larghezza, poi piano piano ho cominciato a delinearmi anche interiormente e financo a vedermi. Ti vedi ora, ora ti vedi? A un passo dal burrone, col passo del burlone, elusivo un poco, non fino in fondo. Il coraggio si dà da sé e ti lascia anche speculare, riflettere, in specchiata onestà, spocchiosa sicumera, nuovo saluto da vacanze elleniche. Giri in tondo, in fondo, in tondo. Il mondo, lui, ti sta dicendo qui e lì e dove sei, scegli dai. Dannosauro, ripeti gli stessi errori e riillumini lo stesso crepuscolo. Ragion impura senza un opuscolo chiede istruzioni e non le segue. Severo sguardo dolce se vero (lo è). Ogni faro gira e sarà luce dove c'era buio ieri e ad ogni giro farà luce e buio veri dove c'eri tu.
01 marzo 2006
Concerti
Una vita non basta a fare tutto, ma anche se non potrò esserci, ti consiglio queste due serate musicali:
- giovedì 2 marzo 2006, ore 22: Burp Quintet, concerto jazz al Bluestage di Linarolo (PV) in via Cavallotti 26
(di Cristiano Callegari, in arte blogghistica zio Burp, ho sentito un disco e ritengo strameriti l'ascolto dal vivo)
- venerdì 3 marzo 2006, ore 22: The Field, concerto beat al Diavolo e l'Acqua Santa di Omegna (VB) in via Cavallotti [che storia questi indirizzi]
(ero andato a sentirli il mese scorso e fu un concerto molto divertente, per la scelta dei pezzi e per l'atmosfera che i ragazzacci riuscirono a creare)
Sabato, poi, sarà la volta dei Blubaluba, ma ne riparliamo.
- giovedì 2 marzo 2006, ore 22: Burp Quintet, concerto jazz al Bluestage di Linarolo (PV) in via Cavallotti 26
(di Cristiano Callegari, in arte blogghistica zio Burp, ho sentito un disco e ritengo strameriti l'ascolto dal vivo)
- venerdì 3 marzo 2006, ore 22: The Field, concerto beat al Diavolo e l'Acqua Santa di Omegna (VB) in via Cavallotti [che storia questi indirizzi]
(ero andato a sentirli il mese scorso e fu un concerto molto divertente, per la scelta dei pezzi e per l'atmosfera che i ragazzacci riuscirono a creare)
Sabato, poi, sarà la volta dei Blubaluba, ma ne riparliamo.
28 febbraio 2006
Anche a me
A mia madre piacciono le donne (A mi madre le gustan las mujeres), di Inés París e Daniela Fejerman, l'ho visto solo quest'anno e grazie alla biblioteca rionale.
Di fatto, da quando sono al mondo i due gioiellini che qualche amico reputa "troppo belli per essere davvero i tuoi figli", le sortite verso il grande schermo si sono rarefatte quanto e più delle festività soppresse. La visione sui pochi pollici di un apparecchio vetusto non è di per sé esaltante, ma usufruire di un DVD e dunque poter gustare anche la versione in lingua originale compensa la parziale frustazione e arricchisce l'esperienza.
Nella fattispecie, la pesca dagli scaffali mi ha portato una commedia che a onta dei temi trattati risulta leggera e delicata ma non evanescente, dolce ma non sdolcinata, in cui i personaggi sono delineati con accuratezza e le vicende si dipanano in modo godibile e divertente.
Pochi giorni fa ho poi scoperto che la protagonista, Leonor Waitling, è anche la sensuale voce dei Marlango.
Di fatto, da quando sono al mondo i due gioiellini che qualche amico reputa "troppo belli per essere davvero i tuoi figli", le sortite verso il grande schermo si sono rarefatte quanto e più delle festività soppresse. La visione sui pochi pollici di un apparecchio vetusto non è di per sé esaltante, ma usufruire di un DVD e dunque poter gustare anche la versione in lingua originale compensa la parziale frustazione e arricchisce l'esperienza.
Nella fattispecie, la pesca dagli scaffali mi ha portato una commedia che a onta dei temi trattati risulta leggera e delicata ma non evanescente, dolce ma non sdolcinata, in cui i personaggi sono delineati con accuratezza e le vicende si dipanano in modo godibile e divertente.
Pochi giorni fa ho poi scoperto che la protagonista, Leonor Waitling, è anche la sensuale voce dei Marlango.
27 febbraio 2006
Futuro incerto
Lorenzo, mentre lo accompagnavo alla materna: "Sono indeciso: da gvrande non so se favre il vetevrinavrio o le olimpiadi".
25 febbraio 2006
Ieri sera al Dal Verme
Bella serata con diversi artisti e comici, ma soprattutto con il piacere di reincontrare un sacco di persone perse un po' di vista ma indimenticate.
Parecchi i momenti divertenti o pregnanti sul palco, ma in particolare ho visto un cortometraggio che sarebbe valso da solo la serata: Che idea nascere di marzo, diretto da Osvaldo Verri e dedicato a Fausto e Iaio, mischia vita morte amore sesso spirito poesia speranza in modo commovente e delicato.
Lo si può trovare in uno dei CD allegati al libro 20 per Luca.
Dicevo delle persone ritrovate, frequentate all'epoca e nel corso degli anni soprattutto in ambito musicale: sono quel che sono, ma per me anche quel che hanno fatto. Tuttavia la domanda si pone: cosa resta nel tempo di una produzione artistica, piccola o grande che sia?
Una risposta l'ho trovata al bar dell'atrio, dove una tipa, sentendo menzionare i Fragole e Sangue mi ha detto che si ricordava... si ricordava di uno che metteva l'intero pugno in bocca. Dopo un attimo di smarrimento ho capito che non parlava dei concerti, ma di una delle libere prestazioni giullaresche di Beppe e del suo spettacolare smascellarsi.
Parecchi i momenti divertenti o pregnanti sul palco, ma in particolare ho visto un cortometraggio che sarebbe valso da solo la serata: Che idea nascere di marzo, diretto da Osvaldo Verri e dedicato a Fausto e Iaio, mischia vita morte amore sesso spirito poesia speranza in modo commovente e delicato.
Lo si può trovare in uno dei CD allegati al libro 20 per Luca.
Dicevo delle persone ritrovate, frequentate all'epoca e nel corso degli anni soprattutto in ambito musicale: sono quel che sono, ma per me anche quel che hanno fatto. Tuttavia la domanda si pone: cosa resta nel tempo di una produzione artistica, piccola o grande che sia?
Una risposta l'ho trovata al bar dell'atrio, dove una tipa, sentendo menzionare i Fragole e Sangue mi ha detto che si ricordava... si ricordava di uno che metteva l'intero pugno in bocca. Dopo un attimo di smarrimento ho capito che non parlava dei concerti, ma di una delle libere prestazioni giullaresche di Beppe e del suo spettacolare smascellarsi.
24 febbraio 2006
Riconoscimenti (?)
Mi hanno riferito che mia figlia ha detto: "Anche quando sta al computer un sacco di tempo, mio papà poi è... intelligente."
23 febbraio 2006
Oggi in piazzale Lugano
22 febbraio 2006
21 febbraio 2006
Con la lingua a zigzag
Le persone nate ai primi del '900 fecero in tempo a subire il passaggio dal francese all'inglese come lingua ufficiale della diplomazia internazionale.
Sentendo pronunciare in una cronaca di slittino olimpico chicane all'inglese (scikéin) anziché, come mi era sempre successo nelle vecchie telecronache automobilistiche, alla francese (scikàn), ho intuito quale orrore dovette gelar loro il sangue all'epoca.
P.S.: sono stato contento di trovare proprio oggi da mirumir la presentazione di Tlaxcala, la rete dei traduttori per la diversità linguistica...
Sentendo pronunciare in una cronaca di slittino olimpico chicane all'inglese (scikéin) anziché, come mi era sempre successo nelle vecchie telecronache automobilistiche, alla francese (scikàn), ho intuito quale orrore dovette gelar loro il sangue all'epoca.
P.S.: sono stato contento di trovare proprio oggi da mirumir la presentazione di Tlaxcala, la rete dei traduttori per la diversità linguistica...
20 febbraio 2006
Ieri alla festa di quartiere
Presenti la Banda degli Ottoni a Scoppio e la Banda Roncati di Bologna, i giocolieri e trampolieri del Torchiera, il coro di Micene, le due teatranti Fedra ed Elisabetta Jancovich, che conoscevo tramite RadioPop, un burattinaio (Oscar, del Torchiera), le bancarelle del mercato equo e solidale, SocialPress col libro 20 per Luca, Daniele Biacchessi col suo ricordo di Fausto e Iaio, il banchetto dell'ANPI, laboratori creativi e animatori di attività ludiche per bambini piaciute anche ai grandi.
E poi i compagni veri, quelli che ho sempre visto darsi da fare attivamente sul campo, nelle strade e nelle piazze, nei centri sociali, con le persone e senza tessere. Quelli che dopo vent'anni continuano a farlo, tenendo in braccio i figli piccoli. Quelli che ho abbracciato e ringraziato di esserci, e che si sono messi a ridere, non essendo abituati a vedersi riconoscere esplicitamente e affettuosamente gli sforzi compiuti e il lavoro svolto.
Tocco magico: mi ha emozionato gioiosamente riconoscere Gabriella e poterla risalutare, dopo quella volta al Torchiera.
Sono contento di essere vivo.
19 febbraio 2006
Venti per Luca
Domani qui alla Bovisa speriamo nella clemenza del tempo, per portare anche i bambini a godersi la Banda degli Ottoni, la Banda Roncati di Bologna, i giocolieri e le bancarelle.
Aggiornamento: per fronteggiare l'instabilità meteorologica, il tutto si è spostato presso la Biblioteca rionale di via Baldinucci 60 (c'è anche l'ANPI Bovisa, con Licia e i suoi giovanotti).
Tra qualche giorno, poi, presenteranno un libro su quegli anni e sono orgoglioso del fatto che in uno dei CD allegati sia presente un brano dei Fragole e Sangue:
Se potessi
Se solo sapessi dove
Aggregare voci e idee
Se potessi fonderci
Non direbbero sogni tuoi
Se solo sapessi dire
Che gli spazi siamo noi
Se potessi offrirteli
Non diresti più sogni tuoi
Se solo potessi urlare
Sensazioni di energia
Se potessimo creare
Suscitare intensi sogni noi
18 febbraio 2006
Muscolazione sentimentale
Una cosa bella di oggi è successa in tarda mattinata, quando ancora in pigiama ho passato una ventina di minuti sul divano con Francesca e Lorenzo, tra avvinghiamenti, lotte e solletico, scherzi, ruggiti, urla e risate, proteste alternate di basta! e ancora!
Cordiale fisicità, reciproco toccasana, momento strappato a qualsiasi incombenza. Di quelle piccole grandi cose che nessuno (tranne l'Alzheimer) ti può portare via.
Mi è tornata in mente quando ho letto questo (grazie a La magia della scrittura).
Cordiale fisicità, reciproco toccasana, momento strappato a qualsiasi incombenza. Di quelle piccole grandi cose che nessuno (tranne l'Alzheimer) ti può portare via.
Mi è tornata in mente quando ho letto questo (grazie a La magia della scrittura).
Canzoni
Ne ho cantate e udite tante stasera, ma rientrando ce n'è un'altra che a sorpresa mi risuona struggente tra orecchie e memoria:
Pequeño vals
Would you mind if I just sit down here
And watch you dance that waltz?
It brings faith just to see
What two people can be
With a pattern
And a glass of bubbles
You go round and round and round
Round and round
Who can tell if the colours I see
Are the same for you and me?
Who can say if the scent that I smell
Is the same for both of us?
Would you mind if I just sit down here
And watch you dance that waltz?
It gives faith just to see
What two people can be
With a pattern
And a glass of bubbles
You go round and round and round
Round and round
Your steps draw the milkyway
I see stars glowing in your footsteps
Would you mind if I just sit down here
And watch you dance that waltz?
'Cause it gives faith just to see
What two people can be
Given a pattern
And a glass of bubbles
You go round and round
Round and round
Round building a milkyway for me
Round and round
Round and round building a milkyway for me
Round and round
Round and round building a milkyway for me
[Piccolo valzer]
Ti dispiace se mi siedo qui
e vi guardo ballare quel valzer?
Mi dà fede vedere cosa
possono essere due persone
con una figura
e un bicchiere di bollicine
Giri in tondo
in tondo
Chi può dire se i colori che vedo
sono gli stessi per te e per me?
Chi può dire se il profumo che sento
è lo stesso per tutti e due?
I tuoi passi disegnano la via lattea
nelle tue orme vedo stelle lucenti
Girando in tondo
in tondo a costruire una via lattea per me
- - - - - - -
La traduzione è mia, fatta al volo tra un concerto concluso e il sonno che non arriva ancora. Il pezzo è dei Marlango, che ne parlano qui.
L'ho ascoltato per la prima volta qualche giorno fa, in calce a un post.
Pequeño vals
Would you mind if I just sit down here
And watch you dance that waltz?
It brings faith just to see
What two people can be
With a pattern
And a glass of bubbles
You go round and round and round
Round and round
Who can tell if the colours I see
Are the same for you and me?
Who can say if the scent that I smell
Is the same for both of us?
Would you mind if I just sit down here
And watch you dance that waltz?
It gives faith just to see
What two people can be
With a pattern
And a glass of bubbles
You go round and round and round
Round and round
Your steps draw the milkyway
I see stars glowing in your footsteps
Would you mind if I just sit down here
And watch you dance that waltz?
'Cause it gives faith just to see
What two people can be
Given a pattern
And a glass of bubbles
You go round and round
Round and round
Round building a milkyway for me
Round and round
Round and round building a milkyway for me
Round and round
Round and round building a milkyway for me
[Piccolo valzer]
Ti dispiace se mi siedo qui
e vi guardo ballare quel valzer?
Mi dà fede vedere cosa
possono essere due persone
con una figura
e un bicchiere di bollicine
Giri in tondo
in tondo
Chi può dire se i colori che vedo
sono gli stessi per te e per me?
Chi può dire se il profumo che sento
è lo stesso per tutti e due?
I tuoi passi disegnano la via lattea
nelle tue orme vedo stelle lucenti
Girando in tondo
in tondo a costruire una via lattea per me
- - - - - - -
La traduzione è mia, fatta al volo tra un concerto concluso e il sonno che non arriva ancora. Il pezzo è dei Marlango, che ne parlano qui.
L'ho ascoltato per la prima volta qualche giorno fa, in calce a un post.
16 febbraio 2006
Oscilloscopio
Alla fine di un suo saggio, uno di quelli la cui lettura fa benissimo in età adolescenziale, Erich Fromm lamentava la povertà del linguaggio dedicato alla sfera dei sentimenti. Abbiamo migliaia di parole, diceva più o meno, per definire nei minimi particolari qualsiasi macchinario, ma ne usiamo solo una, amore, nel vano tentativo di inquadrare situazioni e sensazioni dalle infinite sfumature.
There's an island way out in the sea
Where the babies they all grow on trees
And it's jolly good fun to swing in the sun
But you gotta watch out if you sneeze
Una tassonomia sentimentale sarebbe ardua se legata al lessico, sebbene gli sforzi effettuati anche in tal senso possano risultare apprezzabili e talora istruttivi.
You hear more
You see farther
You feel the planets in your body
La rivincita del nominalismo è dura correttezza: "Sono i comportamenti a determinare il posizionamento". Alla fine dei conti, giustamente, è solo e sempre una questione di scelta. E il dilemma irrisolto, se non è tragedia, è quantomeno fonte di infelice marasma.
Hijack The Starship
Carry 7000 people past the sun
Sento una dolenzia un poco sopra il plesso solare, come se il cuore trasudasse la nebbiolina che fa da sfondo al paesaggio qui fuori, tra il fango e i treni che passano.
There's an island way out in the sea
Where the babies they all grow on trees
And it's jolly good fun to swing in the sun
But you gotta watch out if you sneeze
Una tassonomia sentimentale sarebbe ardua se legata al lessico, sebbene gli sforzi effettuati anche in tal senso possano risultare apprezzabili e talora istruttivi.
You hear more
You see farther
You feel the planets in your body
La rivincita del nominalismo è dura correttezza: "Sono i comportamenti a determinare il posizionamento". Alla fine dei conti, giustamente, è solo e sempre una questione di scelta. E il dilemma irrisolto, se non è tragedia, è quantomeno fonte di infelice marasma.
Hijack The Starship
Carry 7000 people past the sun
Sento una dolenzia un poco sopra il plesso solare, come se il cuore trasudasse la nebbiolina che fa da sfondo al paesaggio qui fuori, tra il fango e i treni che passano.
15 febbraio 2006
14 febbraio 2006
Questo è un messaggio d'amore
Lo è per vari motivi, che ti sto a spiegare solo in cambio di un bacio, un bacio che potrai dare a chi vuoi tu, purché non ti scordi di darlo:
perché la musica è fatta di onde e come l'amore è vibrazione,
perché il venerdì è sacro a Venere dea dell'amore e il concerto sarà di venerdì,
perché le nostre serate sono state fatidiche per taluni cuori, ma soprattutto
perché mentre suoniamo e ci ascolti balli canti noi ti amiamo dal cuore alla pelle attraverso le note.
Vieni, troverai i Blubaluba al Mi Cantino di via Dante 6 a Monza (MI).
Il concerto inizierà alle ore 23 in punto di venerdì 17 febbraio 2006.
È consigliabile arrivare un po' prima e meglio ancora prenotare telefonando allo 039-322970.

perché la musica è fatta di onde e come l'amore è vibrazione,
perché il venerdì è sacro a Venere dea dell'amore e il concerto sarà di venerdì,
perché le nostre serate sono state fatidiche per taluni cuori, ma soprattutto
perché mentre suoniamo e ci ascolti balli canti noi ti amiamo dal cuore alla pelle attraverso le note.
Vieni, troverai i Blubaluba al Mi Cantino di via Dante 6 a Monza (MI).
Il concerto inizierà alle ore 23 in punto di venerdì 17 febbraio 2006.
È consigliabile arrivare un po' prima e meglio ancora prenotare telefonando allo 039-322970.
San Valentino
Scegli tu a cosa pensare: cuoricini e cioccolato con nocciole tritate o una famosa strage o un possibile martirio, tutti con lo stesso nome.
Oppure, tra altre ispirazioni, puoi considerare quanto di più prezioso vi è in questo e ogni altro giorno, ma con le parole di Rillo via sms:
Un bacio, il modo più raffinato per sputarsi in bocca...
N.B.: naturalmente il permesso di pubblicare il messaggino l'ho chiesto e ottenuto:
:-) come preferisci.
Sai che le cose romantiche fanno audience.
La voce roca intanto canta:
...I changed my name
and I didn't think you'd ever find me here
to send me blue valentines
like half forgotten dreams
Oppure, tra altre ispirazioni, puoi considerare quanto di più prezioso vi è in questo e ogni altro giorno, ma con le parole di Rillo via sms:
N.B.: naturalmente il permesso di pubblicare il messaggino l'ho chiesto e ottenuto:
Sai che le cose romantiche fanno audience.
La voce roca intanto canta:
...I changed my name
and I didn't think you'd ever find me here
to send me blue valentines
like half forgotten dreams
13 febbraio 2006
Volée
(nel senso di al volo e nel senso di olé)
Col piede sull'uscio, dico e scrivo che son passati un po' di anni, ma su mariemarion è ancora valido quanto affermai allora.
Però ci sono due novità: una è che Bea ha cancellato di botto tutti gli archivi; l'altra è che... ha aperto i commenti!
P.S.: purtroppo, a quanto pare, si è persa definitivamente la pagina in cui ancor prima di leggere il mio blog, saputo dalla mia "recensione" mi mandava preventivamente affanculo, salvo poi avvicinarsi poco alla volta alla vera e duratura amicizia.
Col piede sull'uscio, dico e scrivo che son passati un po' di anni, ma su mariemarion è ancora valido quanto affermai allora.
Però ci sono due novità: una è che Bea ha cancellato di botto tutti gli archivi; l'altra è che... ha aperto i commenti!
Per la prima, un parziale rimedio si trova grazie alla Wayback machine e alla cache di Google:
2003-2005
2002-2005
2006
Riguardo alla seconda: dateci dentro (ma vi avverto: è una dolce tigressa).
P.S.: purtroppo, a quanto pare, si è persa definitivamente la pagina in cui ancor prima di leggere il mio blog, saputo dalla mia "recensione" mi mandava preventivamente affanculo, salvo poi avvicinarsi poco alla volta alla vera e duratura amicizia.
12 febbraio 2006
3nitalia
Anch'io trovo irritante udire certi annunci agli altoparlanti ferroviari: "Si avvisa la clientela..." .
Il fatto è che i (signori) viaggiatori li hanno fatti fuori, insieme alle linee secondarie, alla capillarità dei collegamenti, ai trasporti intesi come servizio.
Gli unici "signori" oggi sono quelli dell'Alta Velocità. E i pendolari si fottano.
Eppure, viaggiare in treno continua a piacermi: puoi leggere, scrivere, dormire... senza contare che in stazione o sui convogli le belle ragazze sono più facilmente apprezzabili che in autostrada (autogrill compresi).
Il fatto è che i (signori) viaggiatori li hanno fatti fuori, insieme alle linee secondarie, alla capillarità dei collegamenti, ai trasporti intesi come servizio.
Gli unici "signori" oggi sono quelli dell'Alta Velocità. E i pendolari si fottano.
Eppure, viaggiare in treno continua a piacermi: puoi leggere, scrivere, dormire... senza contare che in stazione o sui convogli le belle ragazze sono più facilmente apprezzabili che in autostrada (autogrill compresi).
11 febbraio 2006
Attenti al gorilla
Il merito va ascritto a Mi, che me lo consigliò in una serata di tè caldi e altre bevande, ed è un peccato non riuscire a riprodurre la sua zeta romagnola mentre pronunciava il nome di Sandrone Dazieri, lo conosci senz'altro, è di Milano.
Detto fatto, biblioteca rionale ti ringrazio, mi procurai il suo primo romanzo e ne terminai la lettura talmente in fretta da rimanere per quasi due giorni in balia della settimana enigmistica, anzi, di una delle sue innumerevoli imitazioni, lassù tra i bricchi, dove non mi ero portato altro.
Gli ho finalmente dedicato due righe su Letture e riletture.
Detto fatto, biblioteca rionale ti ringrazio, mi procurai il suo primo romanzo e ne terminai la lettura talmente in fretta da rimanere per quasi due giorni in balia della settimana enigmistica, anzi, di una delle sue innumerevoli imitazioni, lassù tra i bricchi, dove non mi ero portato altro.
Gli ho finalmente dedicato due righe su Letture e riletture.
10 febbraio 2006
Pre-posizione
Un segaligno porporato della setta più ricca del mondo, parlando di martirio, afferma: "la libertà religiosa è la madre di tutte le libertà".
Trovo giusto condannare le persecuzioni ideologiche, ma considerando pensiero e azione, influenza e nocività di questo genere di potentati e in special modo di quelli monoteisti, mi pare più corretto asserire che la madre delle libertà sia la libertà dalle religioni.
Il che, sia ben chiaro, non comporta affatto la rinuncia a una dimensione spirituale.
Trovo giusto condannare le persecuzioni ideologiche, ma considerando pensiero e azione, influenza e nocività di questo genere di potentati e in special modo di quelli monoteisti, mi pare più corretto asserire che la madre delle libertà sia la libertà dalle religioni.
Il che, sia ben chiaro, non comporta affatto la rinuncia a una dimensione spirituale.
09 febbraio 2006
EcCessi
Poniamo il caso di voler dar retta alle parole di un tizio il quale, avendo ucciso un'altra persona, adduca a mo' di giustificazione il fatto di essere rimasto "sconvolto dalle vignette". Ebbene, quel tizio lo farei appendere per gli alluci una dozzina di minuti, acciocché abbia modo di riflettere sulla relatività di uno sconvolgimento.
In questi giorni non sto vedendo telegiornali, ma diverse fonti confermano quanto osservato da Piano B a proposito di inquadrature e inquadramento dell'informazione, il che suscita tutta una serie di amari retropensieri.
Religione ha due diverse etimologie possibili: legame e scelta. Al bivio tra soggiogare o elevare corrispondono infantilismo o crescita, che producono feccia subumana o esseri evoluti. Che cosa costituirebbe maggiore offesa per uno o più dei eventualmente esistenti?
In questi giorni non sto vedendo telegiornali, ma diverse fonti confermano quanto osservato da Piano B a proposito di inquadrature e inquadramento dell'informazione, il che suscita tutta una serie di amari retropensieri.
Religione ha due diverse etimologie possibili: legame e scelta. Al bivio tra soggiogare o elevare corrispondono infantilismo o crescita, che producono feccia subumana o esseri evoluti. Che cosa costituirebbe maggiore offesa per uno o più dei eventualmente esistenti?
08 febbraio 2006
92
Stavo quasi mancando la fermata nei pressi della Centrale, preso e perso a scribacchiare tra i sobbalzi...
...quasi ogni esperienza del presente istante richiama un frammento di passato, a partire dal mattino presto, che in data odierna mi coglie a ghiacciarmi il culo sulla plastica arancione appena assegnata alla circolazione cittadina in filobus cadenzati.
Una volta, Carate Brianza e via Farini a Milano erano collegate dal "gamba de lègn", storico tram interurbano sul quale mio padre saliva a Seregno per raggiungere Desio e il suo bancolotto durante la settimana, Milano e la sacra Intendenza di Finanza il sabato, per portare il piego.
Non so più in quale occasione, mi trovavo con lui e mi spiegò il trucchetto che adottava nei primi tempi, quando pativa ancora troppo il freddo di quel lontano settentrione raggiunto per amore: aspettare che qualcuno si alzasse dal legno dei sedili per subentrare, accomodandosi in un posto caldo.
Ove mi dovessi trovare a salirci lungo il tragitto anziché al capolinea, sperimenterò se funziona anche per la plastica arancione di questi filobus. Per oggi, montgomery corto, mi ghiaccio il culo.
...quasi ogni esperienza del presente istante richiama un frammento di passato, a partire dal mattino presto, che in data odierna mi coglie a ghiacciarmi il culo sulla plastica arancione appena assegnata alla circolazione cittadina in filobus cadenzati.
Una volta, Carate Brianza e via Farini a Milano erano collegate dal "gamba de lègn", storico tram interurbano sul quale mio padre saliva a Seregno per raggiungere Desio e il suo bancolotto durante la settimana, Milano e la sacra Intendenza di Finanza il sabato, per portare il piego.
Non so più in quale occasione, mi trovavo con lui e mi spiegò il trucchetto che adottava nei primi tempi, quando pativa ancora troppo il freddo di quel lontano settentrione raggiunto per amore: aspettare che qualcuno si alzasse dal legno dei sedili per subentrare, accomodandosi in un posto caldo.
Ove mi dovessi trovare a salirci lungo il tragitto anziché al capolinea, sperimenterò se funziona anche per la plastica arancione di questi filobus. Per oggi, montgomery corto, mi ghiaccio il culo.
07 febbraio 2006
06 febbraio 2006
Notizie dal Senegal / 3
Dopo una pausa di qualche giorno, riprendo a pubblicare il diario del mio vicino di casa Antonio, che per godersi il recente pensionamento ha pensato bene di spostarsi per qualche tempo in Senegal a dare una mano per un progetto di solidarietà.
[segue]
[segue]
Nei quindici giorni trascorsi (mi sembra ieri) abbiamo avuto occasione di fare alcune cose concrete. Secondo me la cosa più importante è stato aver conosciuto una donna francese, Silvana, che lavora per una ONG belga occupandosi di studio e ricerca sulla condizione delle donne in tutto il territorio della comunità rurale di Tubab Bialao, che è il centro di cui fa parte anche Kelle. Silvana si occupa pure di intervenire sulla sanità, in particolare a favore delle donne, riguardo a maternità e altro.
La sua ONG ha fatto arrivare già due container: l'ultimo è arrivato proprio questa settimana e lei ci ha chiesto se potevamo aiutarla nel lavoro di distribuzione del materiale. Il container è depositato all'interno di una scuola; giovedì, quando ci siamo andati, prima di tutto abbiamo dovuto parlare con il responsabile, in questo caso il direttore (un personaggio che ho difficoltà a descrivere). Poi apri il container ed è un caos: banchi, sedie, libri, materiale per la pulizie, materiale elettrico, materiale per officina, insomma un caos. Metti un po' di ordine nel caos e cominci a caricare il furgoncino. Altro problema: sei circondato da centinaia di ragazzini che spingono, urlano, si menano tra di loro per avere il privilegio di aiutarti a caricare il furgoncino. Un macello. Alla fine riesci a mettere ordine e si può cominciare a lavorare.
Nel frattempo chiedo se posso visitare una classe. L'insegnante mi dice che ha sessanta alunni, ma a me paiono un centinaio. Faccio per scattare una foto e ricomincia il caos; viene di nuovo rimesso ordine e l'insegnante mi spiega un po' cosa insegna, date quelle condizioni (c'è da tenere presente che non tutti hanno la stessa età).
Partiamo per la consegna del materiale ai vari dispensari dei diversi villaggi della comunità rurale. Il materiale consiste in scatoloni con panni per le pulizie, disinfettanti, spugnette e pensate un po' un bidoncino di cera per pulire i pavimenti! In ogni villaggio bisogna andare dal capo villaggio, il quale poi ti porta dal responsabile della struttura sanitaria. La struttura sanitaria in alcuni casi è nuova di pacca, in altri ci sono solo le fondamenta, comunque noi lasciamo il materiale, dopo aver spiegato alle donne che nel frattempo sono state chiamate per capire l'utilizzo del materiale.
Ci sono almeno un sette o otto dispensari e altre strutture cui lasciamo questo materiale, ma siamo andati anche in un villaggio che era una cosa che per capirlo bisogna viverlo, perché qualunque descrizione non è sufficiente. Comunque provo a scrivere ciò che ho visto: ci allontaniamo di poche centinaia di metri dalla strada asfaltata ed entriamo in una pista di terra rossa; bisogna stare attenti a non insabbiare la macchina e si fa un dieci forse quindici km. E poi vedi il villaggio, quattro cinque capanne piccole buie, piene di fumo perché per loro fa freddo, non c'è acqua e luce, ci sono un po' di mucche, ma la cosa particolare è che siccome dato l'isolamento fanno figli tra di loro, ci sono dei bambini albini, cioè hanno i tratti somatici dei neri ma sono bianchi. Oltretutto hanno la pelle delicata, per cui sono pieni di scottature e di croste. Anche lì comunque siamo bene accolti e ci ringraziano; il capo villaggio piglia in disparte me e la Silvana, ci fa entrare nella sua casa e ci mostra con orgoglio una piccola cassaforte. Una cassaforte in una capanna! Ci domandiamo come ha fatto ad arrivare fino a lì, ma la cosa più strana è che ci spiega che non riesce ad aprirla. Dopo varie spiegazioni ci facciamo dare le istruzioni, per scoprire comunque che ha gli ingranaggi rotti per cui è inutilizzabile, ma lui la mostra con orgoglio. Ci salutano e ci ringraziano, per cui torniamo sulla strada e terminiamo le nostre consegne.
Il giorno seguente, con i nuovi arrivati Fausta e Lillo, siamo andati a fotografare i pescatori. Pescano come facevano da noi 50 anni fa, cioè tirano le reti a riva. Mi sono messo anch'io a tirare le reti: è una fatica bestiale e inoltre quel giorno, essendo il mare mosso, è stata una pesca misera. Ci hanno comunque spiegato che normalmente va meglio. Non troppo, ma comunque meglio.
Per ora vi lascio anche perché stanno preparando da mangiare e si sta facendo tardi, comunque sto cercando di scrivere un diario per cui dovrei riuscire a spiegarvi poi le mie impressioni e le esperienze che sto facendo.
Il tempo qui è bellissimo e riesco addirittura ad abbronzarmi. Sto comunque bene e si mangia bene, vi saluto tutti e vi prego di inviarmi informazioni per quanto riguarda le primarie ed altro, a Rosanna e a Matteo un grosso abbraccio, salutatemi tutti gli amici e i compagni non raggiungibili dalla hot mail. Un ciao a tutti, proprio tutti.Antonio
05 febbraio 2006
Ammarando
Esci dalla Fiera, superi il circo, arrivi alla prima pizzeria, dove insieme a un po' di persone si ferma un pezzetto di cuore, prosegui, chiedi indicazioni ricevendo in risposta un cantilenio da collezione, arrivi a quell'altra pizzeria, vai di focaccia al formaggio e birra e chiacchiere, nel senso di "conversazioni", stai bene, non sei nel posto sbagliato. Caffè, saluti, poi la serata dovrebbe terminare e invece non t'accontenti e riparti, con te quegli altri, e tenendo il mare a destra arrivi a Boccadasse. Meraviglia, sciabordio, nerostelle, luccichio, trasparenze azzurroblu, malinconia.
04 febbraio 2006
Quasi pronto, quasi in ritardo
Vado a Genova, treno delle 11:10 in partenza da Milano C.le per IneditaBlog.
Grafici, ci siete?
Ancora riguardo alle vignette contestate da talune frange di persone poco inclini all'umorismo, mi piacerebbe se qualche volontario desse veste grafica a un segnalino da esporre e diffondere (detto banner in italiano) recante le seguenti sloganistiche parole:
Al diavolo le teocrazie!
03 febbraio 2006
InSomma!
Infatti, dopo un esordio annullato e un rinvio per neve, sono finalmente pronti a confermare che una scozzese modello rossa super non può sbagliarsi ricordando il motto: third time lucky! (la fortuna arriva al terzo colpo)...
Curiosità personale: verificare la tranquillità di Franco G. al basso sapendomi seduto accanto alla sua procace metà, visto che fu proprio lui a rivolgerle le seguenti parole in un'occasione conviviale: "Di lasciarti lì da Zu mi fido come di farmi fare un pompino da un coccodrillo."
Lo scopriremo dalle 22 in poi al caffè Castigo di Somma Lombardo.
Tradurre in pratica
Primo: non mollare mai.
"Hard times don't last, hard people do."
I tempi duri non durano, i duri invece sì.
(da un articolo, segnalato da Gaspar Torriero, sulla sopravvivenza alla futura vera crisi petrolifera e che per certi aspetti si può considerare un manuale per superare le avversità in genere)
"Hard times don't last, hard people do."
I tempi duri non durano, i duri invece sì.
(da un articolo, segnalato da Gaspar Torriero, sulla sopravvivenza alla futura vera crisi petrolifera e che per certi aspetti si può considerare un manuale per superare le avversità in genere)
Anche alla montagna
A parte il fatto che vorrei fosse assicurata la facoltà di porcodiare, come si fa a menarsela tanto per qualche vignetta quando ne esisteva già da tempo un intero campionario? Secondo i suoi seguaci, Maometto sarebbe dunque stato un rompicoglioni senza senso dell'umorismo? Sarà mica la maniera di fare!
02 febbraio 2006
Post a tre gambe
Sono quattro anni oggi dacché è morta la mia nonnina. Stamattina camminando al sole la pensavo sorridendo e le ho anche mandato un bacino.
Mi diceva alle volte (in dialetto, ma il romagnolo è difficile da trascrivere) "quando non ci sarò più ti dimenticherai di me", ma lo faceva cercando invano di occultare il tono interrogativo e allora la rassicuravo.
Se conoscessi l'email dell'aldilà, le manderei anche qualche riferimento: #, ##, ###, ####.
Mi diceva alle volte (in dialetto, ma il romagnolo è difficile da trascrivere) "quando non ci sarò più ti dimenticherai di me", ma lo faceva cercando invano di occultare il tono interrogativo e allora la rassicuravo.
Se conoscessi l'email dell'aldilà, le manderei anche qualche riferimento: #, ##, ###, ####.
30 gennaio 2006
Notizie dal Senegal / 2
Antonio, il mio vicino di casa, ha promesso e mantiene. Ha scritto una lettera lunghetta in cui racconta questa sua prima esperienza solidale africana. Comincio a pubblicarne la parte iniziale:
Carissimi amici e compagni,
finalmente riesco a scrivervi. Qui le difficoltà sono enormi; in più, come ieri sera, va via la corrente e io sono nei guai. Tralasciamo questi piccoli inconvenienti e cominciamo a raccontare ciò che accade intorno a me.
Per chi è a conoscenza dell'attività della ONG I bambini di Ornella creata da Severino Proserpio, le cose, cioè la costruzione di un edificio che ospiterà i bambini di strada del villaggio di Kelle e dintorni, le cose sono a buon punto essendo proprio oggi (sabato) iniziata la copertura del tetto.
Ho fatto delle foto, che se sono venute bene descrivono in maniera esauriente il lavoro. Tutto viene fatto a mano: i mattoni, il cemento, la stessa acqua viene raccolta dal pozzo a mano, portata in testa dalle donne e versata parte in cisterna e parte in bidoni coi secchi; una fatica immane. Abbiamo - molto parzialmente - collaborato anche noi, ma un conto è un'ora, un'altra cosa è tutto il giorno.
Sono arrivati giovedì Fausta e Lillo, due pensionati che fanno parte dell'associazione, portando i soldi raccolti dalla C.G.I.L. che permetteranno di andare avanti nei lavori. Fausta inoltre, siccome scrive per l'Unità, è venuta apposta per fare un servizio sull'associazione e su Severino.
Qui è un porto di mare, gente che va e gente che viene in continuazione... Oggi è arrivata una ragazza italiana che vive e lavora a Dakar: traduce per l'ambasciata e lavora in un liceo.
p.s. Fausta e Lillo hanno portato inoltre prosciutti e salami.
[continua]
28 gennaio 2006
Primarie sindaco Milano
Voterò Dario Fo.
C'è chi obietta che pur trovandolo "straordinario come artista, come attore, come uomo di teatro" non lo trova plausibile come "bravo amministratore" e che, per dire, non affiderebbe il proprio condominio a un bravo pittore.
Rispondo che il paragone col condominio non regge, perché un sindaco può sempre e comunque contare su competenze di supporto, per cui si avvarrà della consulenza dei tecnici per le questioni tecniche, dei ragionieri per quelle contabili e così via, ma per guidare una città non basta essere un buon tecnico o un buon ragioniere, occorre anche avere la capacità mentale e il coraggio di provare a sovvertire le solite logiche.
Esempio: a Fano, qualche anno fa, avevano inserito dei bambini nel consiglio comunale, utilizzandoli come consulenti, per provare a ripensare la città anche in funzione loro.
In genere, invece, le città sembrano pensate in funzione dell'automobile, che cessa di essere strumento per farsi tormento.
Per migliorare davvero, occorre la volontà di scegliere il meglio per la collettività e non solo per gli sponsor.
Per questo non è nemmeno sufficiente l'onestà di base, quella che non infrange la legge. Serve anche l'incoscienza di chi non ragiona in base a miopi calcoli politici o di visibilità.
Dunque voterò Fo, che peraltro trovo bravo ma non sempre straordinario.
Confortante, se vero quanto mi hanno riferito, il fatto che tutti i partecipanti alle primarie del centrosinistra entreranno nella squadra del candidato sindaco.
27 gennaio 2006
"Arrivare a primavera"
Basta immaginarsi in un giorno di questi di stare all'aperto per qualche minuto di troppo, magari senza giaccone, figuriamoci poi in maniche di camicia; e anziché per pochi istanti e con la prospettiva di rientrare al calduccio delle tiepide case, di doverci rimanere per ore. Allora forse si comprenderà come si possa adorare il sole.
Oggi medito che questo è stato, concordo sulla necessità che resti scolpito nei cuori. L'indifferenza è sempre in agguato.
Oggi medito che questo è stato, concordo sulla necessità che resti scolpito nei cuori. L'indifferenza è sempre in agguato.
26 gennaio 2006
Mondo dificile... futuro incerto
Tutt'oggi dalla finestra lo spettacolo dell'immensa forfora dall'alto dei cieli; sul computer traduzioni futili ma sfiziose e soprattutto correttamente remunerate; nelle orecchie musica varia: dalla prima sinfonia di Mahler a Sonny Rollins, da Jay Jay Johnson ad Astor Piazzolla, dai Canti randagi a Moni Ovadia. Niente però, nemmeno l'ylang-ylang nelle volute che si dipartono dai bastoncini d'incenso bruciati a ripetizione, niente cancella il mezzo sorriso della malinconica consapevolezza di Lorenzo che ieri sera, mentre cenavamo noi due soli (ho cucinato filetti di rombo e li ha graditi perfino lui che non ama il pesce), dopo aver ricordato con fare dispiaciuto l'estinzione dei dinosauri di cui parla il suo documentario preferito, ha ipotizzato, o forse sentenziato: "Mi sa che anche l'uomo si estinguerà."
Non ha saputo dirmi il perché e dal canto mio ho evitato di elencare alcune possibili cause.
Non ha saputo dirmi il perché e dal canto mio ho evitato di elencare alcune possibili cause.
25 gennaio 2006
Ci si riprova
The Field, al Castigo cafè di Somma Lombardo (VA), 27 gennaio 2006, ore 22.
24 gennaio 2006
23 gennaio 2006
22 gennaio 2006
Notizie dal Senegal
Come annunciato, mi ha scritto Antonio, il mio vicino di casa:
Caro Giulio,
non ti ho scritto finora perché una volta è andata via la corrente, un'altra il computer era occupato, ma ora comunque sono qui a darti notizie, seppur limitate.
Da dove comincio... mah, cominciamo dal fatto che quando si dice povertà non abbiamo idea di cosa è veramente: qui vedi cose che sono davvero angoscianti e ti rendi conto che tutto cio che fai è solo una piccolissima goccia in un mare.
Oggi siamo andati a Rifisque, che è una cittadina tra Dakar e Kelle, villaggio in cui sono io. Beh, forse rischio un'infezione o la malaria o anche altro più a Rifisque che non dove risiedo, anche se dove sono io esiste una povertà maggiore che non in una cittadina, perché lì le fogne sono a cielo aperto e c'è una massa talmente enorme che il degrado che esiste anche nel mio villaggio lì è triplicato. Siamo andati in un mercato: c'era il negozio bello, ma c'era la macelleria che era una cosa terribile... ma questa è l'Africa.
Sto comunque cercando di scrivere un diario che poi vedremo insieme, il tempo qui è stupendo e oggi è stata una giornata bellissima e calda. Molto probabilmente tornerò abbronzato.
Ti scriverò ancora e se possibile continuerò a raccontarti parte del diario.
Per ora ti saluto e ti ringrazio, il mio indirizzo di posta elettronica è antoniosenegal presso hotmail.it
21 gennaio 2006
L'uomo senza passato
Penso che la gente sia essenzialmente la stessa, non credo nelle frontiere...
...puoi andare ovunque e incontri sempre esseri umani.
Aki Kaurismaki
Poesia e determinazione guidano e accompagnano il percorso del protagonista, la sua riaffermazione nel consesso sociale senza mai rinunciare all'umanità, attraverso comportamenti che coniugano realismo e generosità, piedi per terra e apertura di cuore, intraprendenza e capacità di gratitudine.
Violenza e meschinità, sopravvivenza e povertà, miracolo e calore, musica e amore sono ingredienti che il maestro finlandese riesce a mescolare con dose piacevolmente massiccia di ironia.
20 gennaio 2006
L'amore che risplende a mezzanotte
19 gennaio 2006
Dalla Bovisa all'Africa
Antonio, un mio vicino di casa da poco pensionato, è partito alla volta del Senegal per dare una mano al progetto solidale dell'associazione onlus I bambini di Ornella.
Mi ha promesso di raccontarmi via e-mail la sua esperienza in diretta e la riporterò qui, anche perché da tempo sognavo di poter scrivere:
prossimamente su Verba manent
Mi ha promesso di raccontarmi via e-mail la sua esperienza in diretta e la riporterò qui, anche perché da tempo sognavo di poter scrivere:
17 gennaio 2006
Purché ci sia allegria!
Tra le varie Birrati che ci sono a globi, oggi non sapevo quale scegliere.
Poi, grazie alla segnalazione inviata a Langit da una collega, ho avuto l'opportunità di scoprire Hogorocchio.
Consiglio vivamente una visita a questo sito, dove pretendono di spiegarci le caratteristiche di una birra norvegese usando un italiano molto... a capocchio. Si vede che era ubriaco perfino il traduttore automatico che hanno usato tra un boccale e l'altro. Evviva!
Per un momento, avevo anche pensato si fossero ispirati al Jabberwocky, ma è bastata un'ulteriore occhiata alle varie pagine, anche in altre versioni linguistiche, per convincermi della genuinità di questa scelta comunicativa.
Dopotutto, non succede poi tanto di rado che piccoli e medi imprenditori decidano di risparmiare proprio sulla voce "traduzioni".
Hanno ragione loro a pensare che le parole non siano importanti per presentarsi, oppure ho fatto bene ad aggiornare la pagina del curriculum?
P.S.: tre anni fa avevo presentato sul blog un esempio pratico di traduzione automatica, ma per quanti sforzi avessi compiuto, il risultato non era riuscito a raggiungere raffinatezze da anfratti linguistici evidentemente possibili solo tra i fiordi.
Aggiornamento: il tizio ritratto nella foto, il "direttore delle pubbliche relazioni di Hogorok per l'Europa centrale", assomiglia tanto tanto tanto a... Guglielmo Marconi.
Poi, grazie alla segnalazione inviata a Langit da una collega, ho avuto l'opportunità di scoprire Hogorocchio.
Consiglio vivamente una visita a questo sito, dove pretendono di spiegarci le caratteristiche di una birra norvegese usando un italiano molto... a capocchio. Si vede che era ubriaco perfino il traduttore automatico che hanno usato tra un boccale e l'altro. Evviva!
Per un momento, avevo anche pensato si fossero ispirati al Jabberwocky, ma è bastata un'ulteriore occhiata alle varie pagine, anche in altre versioni linguistiche, per convincermi della genuinità di questa scelta comunicativa.
Dopotutto, non succede poi tanto di rado che piccoli e medi imprenditori decidano di risparmiare proprio sulla voce "traduzioni".
Hanno ragione loro a pensare che le parole non siano importanti per presentarsi, oppure ho fatto bene ad aggiornare la pagina del curriculum?
P.S.: tre anni fa avevo presentato sul blog un esempio pratico di traduzione automatica, ma per quanti sforzi avessi compiuto, il risultato non era riuscito a raggiungere raffinatezze da anfratti linguistici evidentemente possibili solo tra i fiordi.
Aggiornamento: il tizio ritratto nella foto, il "direttore delle pubbliche relazioni di Hogorok per l'Europa centrale", assomiglia tanto tanto tanto a... Guglielmo Marconi.
16 gennaio 2006
De moovi!
Insieme a me a presentarlo ci saranno: Copiascolla, Narsil, Mike, Broono (se ce la fa a districarsi col lavoro) ... [attendo conferme dagli altri]
E tu, ci verrai?
Di sicuro là troveremo Placida Signora; inoltre si stanno attivando per esserci: Davide Ondertoller, Sphera, Auro, Flounder...
14 gennaio 2006
Mi faccio in 3 per la 194
Ho trovato il modo di fornire il mio contributo alla manifestazione di oggi a Milano: mi occuperò di tre bimbi mentre le loro mamme vanno a prender freddo per non farsi prendere in giro da chi piano piano sta tentando di riportare in auge i ferri da calza.
12 gennaio 2006
Coi piedi per terra
Sarà che sono ottimista, sarà che mi accontento, sarà per la filosofia del mezzo pieno, e che il mezzo strapieno non lo devo prendere spesso, sarà che sono fortunato ad avere o a trovare motivi per sorridere, sarà quel che sarà, ma stamattina, mentre percorrevamo il tratto che separa la fermata dell'autobus dalle scuole, non ho potuto fare a meno di elogiare il cielo, per un momento azzurro e luminoso, colorato di sole timido e striature di cirri.
Al che Lorenzo, implacabile: "Savà meglio che invece di guavrdave il cielo guavrdi pev tevvra, che se metti il piede su una cacca..."
In effetti, sui marciapiedi la situazione negli ultimi anni non è mutata.
Al che Lorenzo, implacabile: "Savà meglio che invece di guavrdave il cielo guavrdi pev tevvra, che se metti il piede su una cacca..."
In effetti, sui marciapiedi la situazione negli ultimi anni non è mutata.
11 gennaio 2006
Ricorrenze
Sette anni fa lo conoscevo più che altro attraverso l'ascolto di Creuza de mä, dello straordinario omaggio multilingue Canti randagi e di Anime salve.
Oggi ne assaporo poesia e profondità ripercorrendo anche altre sue strade musicali.
Sette anni fa parlai con L. di come ci avesse toccato la sua morte, al di là di quanto prevedessimo.
Oggi L. non c'è più, se ne andò anche lei quello stesso anno, in dicembre.
Sette anni fanno un'inezia per l'intramontabile vena artistica, ma anche la peritura memoria continua a farsi un baffo del tempo che scorre.
Oggi ricordo quel che ricorre nel cuore e quel che continua a scorrere... compreso il compleanno della mia cara cognata Cinzia.
Oggi ne assaporo poesia e profondità ripercorrendo anche altre sue strade musicali.
Sette anni fa parlai con L. di come ci avesse toccato la sua morte, al di là di quanto prevedessimo.
Oggi L. non c'è più, se ne andò anche lei quello stesso anno, in dicembre.
Sette anni fanno un'inezia per l'intramontabile vena artistica, ma anche la peritura memoria continua a farsi un baffo del tempo che scorre.
Oggi ricordo quel che ricorre nel cuore e quel che continua a scorrere... compreso il compleanno della mia cara cognata Cinzia.
10 gennaio 2006
C'è posta per te
Anziché proclamare, è meglio fare. Anziché rimandare, in attesa di chissà quale ispirazione, è meglio accontentarsi di metter giù qualche appunto e passare oltre.
Ho apprezzato: Antonio Skármeta, Il postino di Neruda.
Ho apprezzato: Antonio Skármeta, Il postino di Neruda.
08 gennaio 2006
Torino, massacro di alberi
Da Arsenio Bravuomo raccolgo e rilancio la segnalazione, l'allarme, l'appello sullo scempio di parco sempione (di torino), anche perché a quel genere di cose son sensibile.
Spargi la voce!
Spargi la voce!
05 gennaio 2006
04 gennaio 2006
03 gennaio 2006
Le orecchie della memoria
La migliore madeleine è la musica: efficace senza far ingrassare.
Su RadioPop hanno appena trasmesso un brano che ascoltai la bellezza di 25 anni fa nell'aula di un corso d'inglese: Every Night di Paul McCartney, del quale l'insegnante David Jelley si servì per spiegarci che il simple present si usa per esprimere un'azione abituale.
Lo ricordo con piacere e tra l'altro fu anche un suo giudizio incoraggiante (Giulio is very motivated) a indurmi ad approfondire gli studi linguistici, cominciando a trascorrere i mesi estivi all'estero.
Ancora oggi, ribadisco, spero non mi abbandonino mai la curiosità e la determinazione, unici veri antidoti all'indolenza.
Su RadioPop hanno appena trasmesso un brano che ascoltai la bellezza di 25 anni fa nell'aula di un corso d'inglese: Every Night di Paul McCartney, del quale l'insegnante David Jelley si servì per spiegarci che il simple present si usa per esprimere un'azione abituale.
Lo ricordo con piacere e tra l'altro fu anche un suo giudizio incoraggiante (Giulio is very motivated) a indurmi ad approfondire gli studi linguistici, cominciando a trascorrere i mesi estivi all'estero.
Ancora oggi, ribadisco, spero non mi abbandonino mai la curiosità e la determinazione, unici veri antidoti all'indolenza.
Curiosità
Bisogna ammettere che è la seconda cosa al mondo a tirare più di una pariglia di buoi, se mi fa vincere la pigrizia e andare in edicola per un acquisto diverso dal solito.
P.S.: sull'edizione cartacea mi hanno messo pure in foto, ricavata da uno scatto di Axell che mi ritrae mentre scrivevo questo a WebDays 2004.
P.S.: sull'edizione cartacea mi hanno messo pure in foto, ricavata da uno scatto di Axell che mi ritrae mentre scrivevo questo a WebDays 2004.
Con calma
Lo so che è già iniziato, ma questo, caro mio, è un anno nuovo di pacca, un nuovo anno che non ho ancora spacchettato, sebbene ne abbia già ammirato con fiducia la confezione, cartaregalo e fiocchettini compresi. Dentro, confido, ci saranno tante di quelle cose da perdercisi, se uno volesse comprenderle tutte e subito. Invece non ho fretta (imparo, da iniziato, a non proiettarmi) e progetto di gustarmele una a una, preferibilmente in giusta compagnia.
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