02 marzo 2006

Cose così cosà

C'è da imparare per tutti, da tutti si può imparare. La prova? Una volta una tipa neoadepta di Dianetics mi disse una frase rivelatrice sulle contraddizioni tipo che connotavano la mia adolescenza: "Tu sei estroverso con gli altri, ma introverso con te stesso." Non la capii mica del tutto, nel senso che ancora oggi fatico a spiegarla, ma la captai come veritiera. Potenza delle formulazioni pseudosimmetriche? Di fatto, pur espansivo, avevo introiettato l'assetto timido della gracile insicurezza e di conseguenza tendevo a non scavare abbastanza dentro di me, se più timoroso o pudico non saprei. Poi sono cresciuto, poi ho continuato a crescere ma in larghezza, poi piano piano ho cominciato a delinearmi anche interiormente e financo a vedermi. Ti vedi ora, ora ti vedi? A un passo dal burrone, col passo del burlone, elusivo un poco, non fino in fondo. Il coraggio si dà da sé e ti lascia anche speculare, riflettere, in specchiata onestà, spocchiosa sicumera, nuovo saluto da vacanze elleniche. Giri in tondo, in fondo, in tondo. Il mondo, lui, ti sta dicendo qui e lì e dove sei, scegli dai. Dannosauro, ripeti gli stessi errori e riillumini lo stesso crepuscolo. Ragion impura senza un opuscolo chiede istruzioni e non le segue. Severo sguardo dolce se vero (lo è). Ogni faro gira e sarà luce dove c'era buio ieri e ad ogni giro farà luce e buio veri dove c'eri tu.

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a cura di Giulio Pianese

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