Il comune ci prestava una piazzetta e io portavo tavolini e siggiulelle e poi adescavo i passanti. Obiettivo: scrivere due, tre ore. C'è stata gente che non ha azzeccato un congiuntivo ma era commossa, non scriveva da 35 anni, si sentiva riappropriata di qualcosa. (Flounder)Se potessimo creare / suscitare intensi sogni noi
è una cosa che si fa proprio per chi non ha l'abitudine di scrivere.
chi invece lo fa si assume il compito - con grazia e levità - di guidare gli altri con un po' di animazione. (flounder)
La scrittura di strada produrrà senso per chi impugnerà la penna, per chi fornirà il foglio bianco, per chi porgerà una sedia e un invito ad accomodarsi, per chi ne parlerà o leggerà. Non solo il senso delle parole, ma quello della città come luogo fruibile.
L'iniziativa Scritture di strada, scaturita in questa forma da conversazioni che trovarono attenzione e riscontro nei commenti di Herzog, è già un blog: Le parole si fanno strada, nato per coordinare le attività di chi vorrà partecipare organizzando qualcosa nella propria città o anche solo rilanciando la notizia, da ora e qui al 7 maggio 2006.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.