29 febbraio 2004
Anno a doppio sesto
Boh, dice che vale la pena, che mica capita tutti gli anni. E allora baro un po' con blogger e anch'io avrò un "post" datato 29 febbraio.
27 febbraio 2004
È quasi carnevale - d'ambrosia
Vèstiti sol di coriandoli - per me, stasera.
Io, io ti farò filare - le stelle.
Io, io ti farò filare - le stelle.
26 febbraio 2004
forse
...magari se fossi stata nel mio palazzo, da piccoli avremmo litigato. Anzi, senza magari: avremmo litigato di brutto. Perché io ero un bel testone prevaricatore e tu eri sicuramente, non provarci nemmeno a negarlo, competitiva. Avresti voluto vincere a tutto. E siccome sei intelligente come un maschio, ma sei femmina, avresti inventato nuove regole per ogni gioco pur di vincere sempre. E mi avresti un giorno ammaliato e un giorno schiacciato.
25 febbraio 2004
Sphera di rel-azioni
Succede che c'è una tipa, ci sei? Sta tipa ha un blog, capito, cioè ci si legge, capito lì, vedo che mi legge, mi linka. Poi la trovo in qualche commento, ricordo il nick, associo il titolo del blog a una canzone che stavo imparando, quella dove la voce per partire aspetta il basso che fa du-du-dù-duu-dù-dudù-dudù... No, la canzone non c'entra, è solo per dire. Insomma, 'sta tipa mi manda i suoi link per le reti relazionali, sai quelle delle domande di quali blogger conosci? Di persona, dico, ovvio, mica quelli che leggi ma non sai manco che faccia hanno (per tacer del resto). Allora la pubblico e mi fa: "Oh, sai che avevamo fatto una roba più o meno così, uno schemino di relazioni, in una compagnia dove ci si conosceva e ogni tanto si limonava?" E allora pubblicalo, lo schemino, le faccio io. No fallo tu. No, aspetto. Alla fine la vince la mia pigrizia.
Occhiate:
a little less conversation. (di sphera)
rel-azioni (a cura della stessa in persona)
Reti relazionali (di cui galeotto fui me medesimo)
Occhiate:
24 febbraio 2004
*
Il blog è un apostrofo che rende pubblico un diario segreto, per cui si passa dall'io che soffre all'io che s'offre.
(Zu)
(Zu)
Good morning Booweesah!
Basta che il sole decida di colorar d'intensità lo spazio, basta che il vento corra a sgombrarti la visuale fino a lasciarti scorgere i dettagli alpini, basta capire che devi aprire la serranda palpebrale, basta seguire l'idea di avviare una cassetta di Ray Charles e il caldobagno. Basta poco per riuscire a neutralizzare l'immane fatica di issare dal letto il sonno arretrato e prepararsi a scherzare il gelo che sferza il sorriso su una bicicletta a pieno carico, prezioso.
You got to ho-o-o-o-o-old hold me in your arms
And that's enough
Yeah, that's enough
Sì, basta poco.
You got to ho-o-o-o-o-old hold me in your arms
And that's enough
Yeah, that's enough
Sì, basta poco.
23 febbraio 2004
Chi non ha memoria non ha futuro
In piazzale Lugano, vicino a dove abito, il 23 febbraio 1986 un ragazzo fu ucciso da una pallottola vagante. Si chiamava Luca Rossi.
Come ogni anno, oggi ci sarà una commemorazione collettiva legata anche ad altre iniziative.
Perché da uno strappo possa nascere unione, dall'assurdità consapevolezza, dall'assenza presenza. E perché la pioggia non ci trascini con sé nell'oblio.
Come ogni anno, oggi ci sarà una commemorazione collettiva legata anche ad altre iniziative.
Perché da uno strappo possa nascere unione, dall'assurdità consapevolezza, dall'assenza presenza. E perché la pioggia non ci trascini con sé nell'oblio.
20 febbraio 2004
Vorrei la pelle nera
Come rabdomanti, chiudiamo gli occhi e veniamo a cercarti...
(Ray Charles non ne avrebbe avuto bisogno)
...sappiamo che quando ti incroceremo ci seguirai...
(ascolta l'altoparlante della Bluesmobile)
...con le buone...
(al contrario di quanto ti sarebbe successo con James Brown)
E canterai con noi...
(te lo chiede Cab Calloway)
...ti verrà voglia di metterti a ballare...
(come con Aretha Franklin)
...ma lasceremo spazio anche all'intimità...
(tipo quando Jake si toglie gli occhiali)
...perché sappiamo cosa vuole il cuore.
(Everybody Needs Somebody To Love)
Black Sound Machine
domenica 22 febbraio 2004 ore 19:00
(suoneremo durante l'happy hour)
al Film - via Bolchini 31 - Varese - tel. 0332 212199
P.S.: mi fanno notare che nel sito del locale la programmazione è sbagliata, ma vieni pure: il concerto è confermato.
(Ray Charles non ne avrebbe avuto bisogno)
...sappiamo che quando ti incroceremo ci seguirai...
(ascolta l'altoparlante della Bluesmobile)
...con le buone...
(al contrario di quanto ti sarebbe successo con James Brown)
E canterai con noi...
(te lo chiede Cab Calloway)
...ti verrà voglia di metterti a ballare...
(come con Aretha Franklin)
...ma lasceremo spazio anche all'intimità...
(tipo quando Jake si toglie gli occhiali)
...perché sappiamo cosa vuole il cuore.
(Everybody Needs Somebody To Love)
Black Sound Machine
domenica 22 febbraio 2004 ore 19:00
(suoneremo durante l'happy hour)
al Film - via Bolchini 31 - Varese - tel. 0332 212199
P.S.: mi fanno notare che nel sito del locale la programmazione è sbagliata, ma vieni pure: il concerto è confermato.
19 febbraio 2004
Collegamento ipervocale
Può a buon titolo definirsi "critica costruttiva" quella espressa da Rillo: prendendo spunto da una cazziata (definizione mia, da lui negata) alla pizia, propone letture pubbliche incrociate di... blog, in cui saranno le voci a fare da link.
18 febbraio 2004
Galassia Guttalax?
Dai tempi di Blog Age ci si è resi conto che dei convegni sui blog la parte più bella è quella fatta di carne e ossa e scambi comunicativi diretti. Forse perché per sua natura è scevra da generalizzazioni, quelle che a turno annoiano, infastidiscono o addirittura fanno imbestialire.
Non dico che tutto il resto sia da buttare, ché l'autoconsapevolezza passa anche attraverso la ponderazione. Ben vengano le discussioni e i confronti, purché si sappia di che cosa si sta parlando. Purché non ci si dimentichi che scrivere viene meglio dopo che si è imparato a leggere.
Minirassegna provvisoria e aperta a segnalazioni:
1) a Napoli
la cronaca di Gilgamesh (neoconvitato d'onore alla tavolata) + una romantica serata
il ritorno della pizia (che si becca una cazziata da Rillo)
le perplessità di Antonio Montanaro (Il mappamondo)
gli appunti di aitan (Gaetano Vergara)
il feroce Strelnik (guardate che in realtà è un cuore d'oro)
era anche una fiera di libri, disorganizzata (dice Annarita Briganti)
è la piazza il vero luogo d'incontro (lo confermano i registri dell'Hotel Messico)
lo sa bene anche Monia (Comzine)
però se invece dell'aperitivo prendi l'amaro... (la delusione del Mullah)
c'è chi ci ha passato il compleanno (Ludik)
Luca Sofri dichiara di essersi divertito (di più al convegno o a Marechiaro?)
le impressioni di Arsenio Bravuomo (segnalato da Effe)
c'era anche Raffaele (mianonnaincarriola)
un articolo di Pietro Plastina per Rai.it (segnalato da sand)
il fastidio e la rabbia di Ellie
un altro tassello, scritto da buiototale
blog e tarallucci, di Knef (segnalato da Antonio)
sensazioni mancate ed emozioni di pervinka
il filmato del dibattito (segnalato da Massimo Mantellini)
scena e retroscena, di cattive inclinazioni
le emozioni di Maria Circassa
...
2) in viaggio
volare, oh oh (di X§)
volare, ahi ahi (di b.georg)
...
3) post-scriptum
il dire e non dire di Giulio Mozzi
la nausea di Pros
blog, radio e TV... (di Ludik)
la gioia di manu e il suo sentire (mardin)
e qualcosa rimane (vero, Strel?)
...
4) di riflesso
le parole e le persone, di Mike del Pallone d'Achille
...
Non dico che tutto il resto sia da buttare, ché l'autoconsapevolezza passa anche attraverso la ponderazione. Ben vengano le discussioni e i confronti, purché si sappia di che cosa si sta parlando. Purché non ci si dimentichi che scrivere viene meglio dopo che si è imparato a leggere.
Minirassegna provvisoria e aperta a segnalazioni:
1) a Napoli
2) in viaggio
3) post-scriptum
4) di riflesso
17 febbraio 2004
Mi guardo dalle foto ritrovate
Sono io quello lì? Sono sempre lo stesso di quelle foto? Più facile rispondere considerando immagini di un periodo remoto che farlo con quelle dell'altro ieri o di due anni fa.
Uguale e diverso, chili in più, chili in meno, barba lunga o basette, ma è soprattutto il "resto" a cambiare. A cambiare è soprattutto quello che non si vede, quello che sta intorno, tra noi e la prossemica, quello che unisce i fili tra il detto e l'indicibile, il profumo di un'emanazione reciproca, lo sguardo capace di oltrepassare l'altrui pupilla, i sorrisi che raccolgono lo scintillio dell'inafferrabile.
E la raffigurazione mancata di un dipanarsi che sfugge. Sfugge alla riconversione razionale la rappresentazione del proprio flusso vitale nell'acronia tralfamadoriana, eppure la si coglie nella cocciuta e altrimenti inspiegabile convinzione che sì, sono io quello lì, sono sempre lo stesso e sono qui e lì contemporaneamente, se devo dar retta alla memoria e al mio sentire.
Uguale e diverso, chili in più, chili in meno, barba lunga o basette, ma è soprattutto il "resto" a cambiare. A cambiare è soprattutto quello che non si vede, quello che sta intorno, tra noi e la prossemica, quello che unisce i fili tra il detto e l'indicibile, il profumo di un'emanazione reciproca, lo sguardo capace di oltrepassare l'altrui pupilla, i sorrisi che raccolgono lo scintillio dell'inafferrabile.
E la raffigurazione mancata di un dipanarsi che sfugge. Sfugge alla riconversione razionale la rappresentazione del proprio flusso vitale nell'acronia tralfamadoriana, eppure la si coglie nella cocciuta e altrimenti inspiegabile convinzione che sì, sono io quello lì, sono sempre lo stesso e sono qui e lì contemporaneamente, se devo dar retta alla memoria e al mio sentire.
16 febbraio 2004
Microcosmi aperti
La diffusione della scrittura pubblica avrà un buon effetto sulle prossime generazioni? Vanz dice di sì.
Anch'io sono fiducioso: largo ai giovani e ai giovanissimi, così noi possiamo andare al bar.
Anch'io sono fiducioso: largo ai giovani e ai giovanissimi, così noi possiamo andare al bar.
14 febbraio 2004
Galassie
Ripensando alle esortazioni dell'altra sera, quando il Poeta e il Confuso mi tentavano, mi sono dovuto legare alla scrivania per non seguirli a Napoli... la città che io amo!
Ne amo tante, in verità, però il sangue non mente, la gola reclama, il cuore palpita e insomma, certe volte si fa proprio fatica a seguire la strada del dovere e della responsabilità. Gli abbracci, comunque, sono soltanto rimandati.
Buon divertimento a tutti!Galassia Gutenberg
il programma
il blog
la festa
Colonna sonora personale: Have you seen the stars tonight?
Ne amo tante, in verità, però il sangue non mente, la gola reclama, il cuore palpita e insomma, certe volte si fa proprio fatica a seguire la strada del dovere e della responsabilità. Gli abbracci, comunque, sono soltanto rimandati.
Buon divertimento a tutti!Galassia Gutenberg
Colonna sonora personale: Have you seen the stars tonight?
13 febbraio 2004
Sera leoni...
L'altra sera tutto bene, ieri mattina mica tanto. Avevo bevuto troppo, avevo dormito troppo poco. Passando la giornata a tentare di riprendermi, ho capito perché i postumi da fumi dell'alcol in inglese si chiamino hangover, come il verbo che significa "rimanere sospeso" (to hang over). Quasi uno straccio con il cerchio alla testa, non ho potuto fare a meno di lasciar prevalere fino al crepuscolo quell'onda di fancazzismo sempre latente e in perenne attesa di diventare tsunami. Ma ero contento e lo sono ancora.
Perché una semplice uscita serale produca grandi effetti positivi sul cuore non è totalmente spiegabile e ti risparmio la ripetizione di cose già dette. Ti rimando invece a un resoconto fresco, un punto di vista che passa attraverso gli occhi luminosi di una per cui era la prima volta.
P.S.: per chi ne ha la voglia e la forza, ricordo le Reti relazionali, pagina sempre aperta ad aggiornamenti e nuovi contributi (succulenti o pigri, dipende da te).
Perché una semplice uscita serale produca grandi effetti positivi sul cuore non è totalmente spiegabile e ti risparmio la ripetizione di cose già dette. Ti rimando invece a un resoconto fresco, un punto di vista che passa attraverso gli occhi luminosi di una per cui era la prima volta.
P.S.: per chi ne ha la voglia e la forza, ricordo le Reti relazionali, pagina sempre aperta ad aggiornamenti e nuovi contributi (succulenti o pigri, dipende da te).
12 febbraio 2004
11 febbraio 2004
Varie ed eventuali
(si fa così quando non si sa che titolo mettere, no?)
Promemoria: oggi il doposcuola milanese dei blog si dà una mossa (dalle ore 19:30).
Musica per le mie orecchie, Leonardo lo è quasi sempre. Quando parte dalle parole dei Talking Heads, poi...
Frasi Storiche ha abbandonato Clarence che crolla e da transfuga è stato gentilmente accolto dal contadino. Come regalo di inaugurazione, gli ho mandato una domanda della Cajuina.
Promemoria: oggi il doposcuola milanese dei blog si dà una mossa (dalle ore 19:30).
Musica per le mie orecchie, Leonardo lo è quasi sempre. Quando parte dalle parole dei Talking Heads, poi...
Frasi Storiche ha abbandonato Clarence che crolla e da transfuga è stato gentilmente accolto dal contadino. Come regalo di inaugurazione, gli ho mandato una domanda della Cajuina.
10 febbraio 2004
Blues Age?
I blogger continuano a incontrarsi e si appassionano al successivo resoconto soprattutto perché la moltiplicazione dei punti di vista arricchisce la tridimensionalità della verbalizzazione pubblica.
Come succede anche nei classici, però, per uno stesso evento diverse fonti possono generare racconti diversi, e lo si può notare confrontando quello di Squonk, quello di Herzog e quello di Marquant.
Ecco invece come andò in realtà quando il Sir conobbe Effe:
Come succede anche nei classici, però, per uno stesso evento diverse fonti possono generare racconti diversi, e lo si può notare confrontando quello di Squonk, quello di Herzog e quello di Marquant.
Ecco invece come andò in realtà quando il Sir conobbe Effe:
Giro di Squonk (in F)
Un dì di febbraio in quel di Torino
città dove Squonk seminò il portafoglio
avvenne un incontro al quale m'inchino,
ché certo mancar di rispetto non voglio.
Non voglio scherzare né prendermi beffe
dell'uomo dal cuore rimasto in Sardegna:
un pellegrinaggio dal magico Effe
lo consideriamo una pratica degna.
I due salutandosi senza parole
a un cenno d'intesa e senza più indugio
in quella città trascurata dal sole
trovarono presto in un bar il rifugio.
Per sciogliere i nervi fu presa la stecca
per scioglier la lingua giù litri di birra
e mentre la gola non resta mai secca
nel cervello brucian l'incenso e la mirra.
E fu una partita guidata dal bere
in cui ogni rutto sembrava un petardo
ma poi giunse il colpo che li fe' tacere
lo strappo che sfregia per sempre il biliardo.
S'adira il barista, un tal Salomone,
"Dannati ubriaconi, vi porto alla neuro!"
ma poi prova a far prevaler la ragione:
"Orsù, risarcitemi seicento euro."
A quelle parole il volto di Effe
si fa cadaverico, bianco lenzuolo
il suo bel compare ne ha viste a bizzeffe
ma sviene a sua volta e s'accasciano al suolo.
Riaprono gli occhi in un'altra stanza
ancelle li attorniano a passi di danza
una meridiana già segna le tre
si accorgon di stare al cospetto d'un re.
"Avete peccato, v'impongo la pena:
voi oggi al crepuscolo, prima di cena,
sarete divisi in questa città."
E aggiunse: "Li voglio tagliati a metà."
Seguirono pianti di disperazione
stridore di denti e lacrime triste
rimpianser gli eccessi della libagione
che li condannavano a cose mai viste.
Mai viste davvero, perché dopo un po'
benché in ogni osso sentissero male
capirono d'essere vivi però
sdraiati per terra dinanzi al locale.
Dall'onta di essere buttati fuori
si alzan malconci, ma dopo un bel grog,
ancora un po' in preda ai freddi sudori,
si scordano l'incubo e tornano al blog.
In un certo senso
Lo scorso autunno vidi in TV Il sesto senso, bello. Mi incuriosiva perché qualche anno fa per il DVD avevo tradotto le interviste e qualche spezzone, tra cui alcune scene poi tagliate nella versione uscita nelle sale, però non avevo mai visto il film per intero.
Vederlo quando oramai ne sapevo già i segreti non me l'ha rovinato, mi ha invece permesso di gustarne aspetti che avrei rischiato di trascurare se fossi stato assorbito dalla curiosità dell'intreccio.
Analogo meccanismo può azionarsi se ci riavviciniamo a persone conosciute in precedenza: si saltano i livelli primari, scontati, e si passa a qualcosa di più interessante, profondo e troppo spesso negletto nella frenesia del correre a vuoto.
In una certa misura, vale anche quando incontriamo di persona individui dei quali ci erano già noti alcuni aspetti, magari tramite la scrittura.
Vederlo quando oramai ne sapevo già i segreti non me l'ha rovinato, mi ha invece permesso di gustarne aspetti che avrei rischiato di trascurare se fossi stato assorbito dalla curiosità dell'intreccio.
Analogo meccanismo può azionarsi se ci riavviciniamo a persone conosciute in precedenza: si saltano i livelli primari, scontati, e si passa a qualcosa di più interessante, profondo e troppo spesso negletto nella frenesia del correre a vuoto.
In una certa misura, vale anche quando incontriamo di persona individui dei quali ci erano già noti alcuni aspetti, magari tramite la scrittura.
09 febbraio 2004
Generazione B
06 febbraio 2004
Dai, riattacca la spina
Domani sera sabato 7 febbraio torniamo sul palco e ci piacerebbe suonare anche per te.
La musica più o meno la conosci: la spina dorsale dei pezzi che riproponiamo è fatta di rhythm & blues, soul, funky, rock'n'roll. Il divertimento, invece, quello è sempre diverso, per tempi, modi, coinvolgimento, esaltazione, estasi, assuefazione... (si', siamo stupefacenti).
Ah, l'anima pòrtatela pulita da casa, che la nostra è già nera.
Black Sound Machine @ Busker via S.Anna 2 - Vimodrone (MI) - tel. 02 25007083
La musica più o meno la conosci: la spina dorsale dei pezzi che riproponiamo è fatta di rhythm & blues, soul, funky, rock'n'roll. Il divertimento, invece, quello è sempre diverso, per tempi, modi, coinvolgimento, esaltazione, estasi, assuefazione... (si', siamo stupefacenti).
Ah, l'anima pòrtatela pulita da casa, che la nostra è già nera.
Black Sound Machine @ Busker via S.Anna 2 - Vimodrone (MI) - tel. 02 25007083
04 febbraio 2004
...capirò
I will understand... "perché è una cosa che tutti ovunque fanno nella stessa lingua". Come la musica.
La musica che mi accompagnava in cuffia nel cuore della notte da adolescente era spesso quella della west coast e sebbene i miei ascolti siano sempre stati variegati, certe corde sono tuttora particolarmente sensibili.
Prima stavo lavando i piatti (la lavastoviglie si è rotta e non ho nemmeno bestemmiato) mentre alla radio andava in onda una nuova trasmissione: "Da portar via". Dopo Wooden Ships, un bluesazzo di B.B.King sul quale narravano sue vicende di discriminazione razziale dell'altro ieri. Quindi infierivano con un brano dal mio disco preferito, riguardo al quale il dire traboccherebbe.
La musica che mi accompagnava in cuffia nel cuore della notte da adolescente era spesso quella della west coast e sebbene i miei ascolti siano sempre stati variegati, certe corde sono tuttora particolarmente sensibili.
Prima stavo lavando i piatti (la lavastoviglie si è rotta e non ho nemmeno bestemmiato) mentre alla radio andava in onda una nuova trasmissione: "Da portar via". Dopo Wooden Ships, un bluesazzo di B.B.King sul quale narravano sue vicende di discriminazione razziale dell'altro ieri. Quindi infierivano con un brano dal mio disco preferito, riguardo al quale il dire traboccherebbe.
Se mi sorridi...
If you smile at me... è uno dei versi di Wooden Ships, che sto ascoltando a Radio Pop nella versione che preferisco, quella dei Jefferson Airplane.
Potrei raccontare per ore, ma adesso no altrimenti me la perdo.
Potrei raccontare per ore, ma adesso no altrimenti me la perdo.
03 febbraio 2004
Cherchez la femme
Qualche giorno fa al baretto di Bea, dopo avere espresso la supposizione che io conosca bene le donne, Lisbeth mi aveva affettuosamente ribattezzato con il titolo di un libro.
La mia risposta a quanto pare è svaporata nel limbo dei pixel e allora la ripropongo qui:
La mia risposta a quanto pare è svaporata nel limbo dei pixel e allora la ripropongo qui:
Un'amica tempo fa mi ha gratificato di un'osservazione che è per me un bellissimo complimento:
"Sai Zu, non è vero che a te piacciono tutte, però è vero che in ciascuna riesci a vedere cosa c'è di bello e a notarlo."
Dunque al titolo del libro da te menzionato, Lisbeth, preferirei quel film di Truffaut...
Se poi devo provare a risponderti, lo faccio con una domanda: come si potrebbe dire di conoscere la musica? Tanto semplice da apprezzare eppure infinitamente complessa, al punto che anche praticandola attivamente non si finisce mai d'imparare.
La stessa considerazione può valere per i vini: innumerevoli sono le sfumature da cogliere ed è già un successo se col tempo si impara a discernere le qualità oltre a lasciarsi inebriare.
Contemplando il firmamento, bearsi di una comunione universale intuita percepita gustata e goduta è una pratica dell'essere che accresce piacere e consapevolezza in egual misura, ma come si potrebbe dire di conoscere le stelle?
E tuttavia, non è detto che le differenze tra i sessi siano più imperscrutabili di quelle tra due diversi esseri umani. Meravigliosi abissi insondabili o esplorabili a seconda di come vorremo illuminare l'immersione di chi si tuffa nella nostra anima.
baci e abbracci,
Zu
P.S.: a proposito di stelle, può anche capitare d'innamorarsi di una cometa...
02 febbraio 2004
Nonna Teresita
01 febbraio 2004
Ninna nanna dei nomi
In II D stanno studiando le rime e si sono inventati la Ninna nanna dei nostri nomi (Papà Andrea, prendi nota):
Ninna nanna a Simona e AmiraCome si può notare, la Bovisa è già multietnica.
Alessandro Francesco e Clara,
a Federico Daniele e Andrea
a Matteo Elisa e Bea
Ninna nanna ad Alissa e Alice
ad Alicia Bianca e Beatrice
a Francesca Andres e Bruno
a Kennedy Davide e a qualcuno.
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