Tre promemoria, poi magari qualche parola in più:
- il film di Marco Bechis Garage Olimpo
[un capolavoro per come riesce a far inorridire* senza mostrare direttamente le torture fisiche. Nota a margine sulla scomposizione del meccanismo narrativo: interessante come cambia nello spettatore la considerazione dell'atto terroristico iniziale dopo che vengono rese note le circostanze.
* Andai a vederlo da solo. All'intervallo, una ragazza della fila davanti alla mia corse in bagno a vomitare. Scoprii alla fine che era lì con una mia conoscente e decidemmo di andare tutti insieme a rifarci la bocca con qualche bicchiere di vino: la vita si prendeva l'ennesima rivincita contro la desolazione subumana]
- il romanzo di Manuel Vázquez Montalbán Quintetto di Buenos Aires
[per una volta, Pepe Carvalho indaga in Sudamerica e affiorano o meglio si impongono i nodi irrisolti dell'ingiustizia disumana, come i bambini sottratti ai desaparecidos e dati in adozione agli amici dei golpisti]
- il raccontare di Massimo Carlotto Le irregolari. Buenos Aires Horror Tour
[il tema delle Abuelas e un giro turistico impietoso nel ricordare che la spietatezza insana e imperdonabile va moltiplicata per 30.000, trentamila vite calpestate]
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