In questo fine settimana ho dovuto rinunciare all'idea di raggiungere gli amichetti impegnati nella preparazione della Pazziata di Portobeseno.
Ieri, a causa della festa per il quinto compleanno di Lorenzo, e fin qui tutto bene (i bambini sono sempre uno spettacolo, talvolta anche le loro mamme, dunque ne è valsa la pena).
Oggi, per via di impegni lavorativi, e questa è un po' più dura da digerire, ma non di sola _ _ _ _ vive l'uomo.
A proposito di... pazziati, alla combriccola s'è aggiunta Auro!
29 maggio 2005
27 maggio 2005
Gita in Trentino
Vuoi farci un pensierino? Considera la possibilità di scegliere un fine settimana di giugno, così potrai goderti le iniziative di Portobeseno sfruttando le offerte turistiche raccolte e presentate da Davide Ondertoller.
Se deciderai di essere a Castel Beseno domenica 12 giugno*, assisterai (o parteciperai) alla Pazziata.
* Per votare ai referendum avrai tempo anche lunedì 13, fino alle tre del pomeriggio.
Se deciderai di essere a Castel Beseno domenica 12 giugno*, assisterai (o parteciperai) alla Pazziata.
* Per votare ai referendum avrai tempo anche lunedì 13, fino alle tre del pomeriggio.
26 maggio 2005
Non farsi accoppare
Mi sa che ha ragione Bea... e comunque la necessità di non arrendersi mai è la lezione che ho cercato di trasmettere a Francesca stamattina spiegandole la sconfitta.
Peraltro, ho anche provveduto ad armarla di argomenti affinché possa controbattere alle prevedibili prese per i fondelli di qualche compagno di scuola: solo tre squadre italiane hanno finora vinto la Coppa dei Campioni (mi piace chiamarla così) e sono il Milan (6 volte, dico sei volte, tra il 1963 e il 2003 - ero allo stadio in tre occasioni, tutte vincenti), la Juventus (2 volte, nel 1985 e nel 1996 - lasciando perdere i discorsi su stragi e doping) e l'Inter (2 volte, nel 1964 e nel 1965 - sono nerazzurri, ma l'hanno vista solo in bianco e nero).
P.S.: ad ogni modo, tre pere sono un po' troppe... per questo voglio trascurare il calcio per dedicarmi alle donne.
Peraltro, ho anche provveduto ad armarla di argomenti affinché possa controbattere alle prevedibili prese per i fondelli di qualche compagno di scuola: solo tre squadre italiane hanno finora vinto la Coppa dei Campioni (mi piace chiamarla così) e sono il Milan (6 volte, dico sei volte, tra il 1963 e il 2003 - ero allo stadio in tre occasioni, tutte vincenti), la Juventus (2 volte, nel 1985 e nel 1996 - lasciando perdere i discorsi su stragi e doping) e l'Inter (2 volte, nel 1964 e nel 1965 - sono nerazzurri, ma l'hanno vista solo in bianco e nero).
P.S.: ad ogni modo, tre pere sono un po' troppe... per questo voglio trascurare il calcio per dedicarmi alle donne.
25 maggio 2005
Robb de matt
Da tre a zero a tre a tre e poi perdere ai rigori può sembrare incredibile, ma tutto ha una spiegazione.
Al primo tempo, la Cajuina era qui con me a vedere la partita, poi se n'è andata a letto. Era ancora insonne allorché l'ho recuperata per i supplementari, ma quando si è addormentata sul divano, prima dei rigori, l'ho portata definitivamente a nanna. Mica mi chiamo Abramo io, da sacrificare una figlia per una coppa...
Al primo tempo, la Cajuina era qui con me a vedere la partita, poi se n'è andata a letto. Era ancora insonne allorché l'ho recuperata per i supplementari, ma quando si è addormentata sul divano, prima dei rigori, l'ho portata definitivamente a nanna. Mica mi chiamo Abramo io, da sacrificare una figlia per una coppa...
24 maggio 2005
Se la scarichi, ti carica: cos'è?
In 3 me l'hanno chiesto, si vede che 'sti mp3 contano... comunque sia, dopo essermi illuso di averla scampata, raccolgo il testimone da Chettimar, Kiara e Copiascolla e provo a rispondere:
1. Volume totale dei file musicali sul computer: meno di due giga.
2. L'ultimo CD che ho comprato: qualcosa che ho regalato, ma non ricordo cosa. Allo stesso scopo, di recente ho provato invano ad acquistare Kanakapila dei Figli di Madre Ignota, poi ho provveduto diversamente.
Di mio aggiungo:
Come affronto il problema del caro-CD? Prendendoli in prestito alla biblioteca rionale (negli ultimi mesi: Charlie Parker, Ella Fitzgerald, Sonny Rollins, Jay Jay Johnson, Henry "Red" Allen, John Coltrane...).
3. Canzone che sta suonando ora: avevo intenzione di sincronizzare la scrittura del post e la programmazione (su computer o stereo) per tirar fuori qualcosa di memorabile. Invece, a dire il vero, sto ascoltando una cavolo di radio del Kansas, per preparare le orecchie a un interpretariato che m'attende tra qualche giorno.
4. Cinque canzoni che ascolto spesso (ultimamente) o che significano molto per me: in questi giorni riascolto spesso Cold Sweat e Out Of Sight di James Brown e Hallelujah I Love Her So e I Got A Woman di Ray Charles perché le dovrò eseguire con i Blubaluba il 9 giugno prossimo.
Moltissime canzoni hanno la facoltà di catturarmi. Tra quelle che posso ascoltare solo sul computer: Small dei Lamb, Inedito della Pizia, Puro Teatro della Lupe, Even After All di Finley Quaye.
5. Persone cui passo il testimone:
- Rillo (che è senza connessione in questo periodo)
- Effe (che è senza scheda audio in ufficio)
- Séverine (la dj di RadioSéverine)
- Entre mer et maquis... (che vale doppio perché straniera)
- Ark (che figurati se risponderà mai, anche se proprio a lei devo la perla "Small").
1. Volume totale dei file musicali sul computer: meno di due giga.
2. L'ultimo CD che ho comprato: qualcosa che ho regalato, ma non ricordo cosa. Allo stesso scopo, di recente ho provato invano ad acquistare Kanakapila dei Figli di Madre Ignota, poi ho provveduto diversamente.
Di mio aggiungo:
Come affronto il problema del caro-CD? Prendendoli in prestito alla biblioteca rionale (negli ultimi mesi: Charlie Parker, Ella Fitzgerald, Sonny Rollins, Jay Jay Johnson, Henry "Red" Allen, John Coltrane...).
3. Canzone che sta suonando ora: avevo intenzione di sincronizzare la scrittura del post e la programmazione (su computer o stereo) per tirar fuori qualcosa di memorabile. Invece, a dire il vero, sto ascoltando una cavolo di radio del Kansas, per preparare le orecchie a un interpretariato che m'attende tra qualche giorno.
4. Cinque canzoni che ascolto spesso (ultimamente) o che significano molto per me: in questi giorni riascolto spesso Cold Sweat e Out Of Sight di James Brown e Hallelujah I Love Her So e I Got A Woman di Ray Charles perché le dovrò eseguire con i Blubaluba il 9 giugno prossimo.
Moltissime canzoni hanno la facoltà di catturarmi. Tra quelle che posso ascoltare solo sul computer: Small dei Lamb, Inedito della Pizia, Puro Teatro della Lupe, Even After All di Finley Quaye.
5. Persone cui passo il testimone:
- Rillo (che è senza connessione in questo periodo)
- Effe (che è senza scheda audio in ufficio)
- Séverine (la dj di RadioSéverine)
- Entre mer et maquis... (che vale doppio perché straniera)
- Ark (che figurati se risponderà mai, anche se proprio a lei devo la perla "Small").
23 maggio 2005
Sì, farò 13
Rileggo e ricordo che la votazione per i referendum si svolgerà domenica 12 giugno 2005 dalle 8:00 alle 22:00 e lunedì 13 giugno 2005 dalle 7:00 alle 15:00.
Dunque anche noi pazziati, volendo, faremo in tempo a votare.
Io lo voglio, e voglio votare sì.
Le ragioni sono tante, tanti i punti di vista espressi. Ne riporto uno dell'amica Lulù, ricercatrice dall'immensa umanità:
Dunque anche noi pazziati, volendo, faremo in tempo a votare.
Io lo voglio, e voglio votare sì.
Le ragioni sono tante, tanti i punti di vista espressi. Ne riporto uno dell'amica Lulù, ricercatrice dall'immensa umanità:
Un embrione è un mucchietto di cellule.
Un mucchietto di cellule che sono in grado, potenzialmente, ovvero se mantenute nell'ambiente adatto, con i fattori di crescita necessari nella giusta dose, di moltiplicarsi e differenziarsi sino a riprodurre una serie di tessuti e di organi che costituiranno l'essere vivente. Si tratta di cellule totipotenti, ovvero in grado ciascuna di esse (mantenuta nell'ambiente adatto e via dicendo) di differenziarsi in uno qualsiasi dei tessuti che costituiscono un organismo vivente.
Questo vale per buona parte degli esseri viventi della specie animale.
Le cellule totipotenti che costituiscono l'embrione prendono il nome di cellule staminali.
Alcune cellule staminali sono presenti anche nel soggetto adulto: sono poche ed in parte già differenziate, perciò non sono più totipotenti ma multipotenti o addirittura monopotenti. Ovvero cellule in grado di dare origine ad alcuni tessuti ma non più a tutti.
Sono cellule staminali per esempio quelle dello strato basale dell'epidermide, in grado soltanto di riprodurre cellule uguali a se stesse, oppure le cellule del midollo osseo, in grado di dare origine alle cellule del sangue e non ad altre.
Le cellule staminali potrebbero essere utilizzate nella cura di malattie che, oggi, affliggono la popolazione mondiale.
Per intenderci, la leucemia è curata, oggi, con cellule staminali, e solo l'uso di queste cellule è in grado di garantire la guarigione del 70% dei bambini affetti da leucemia.
Con la legge attuale questo mucchietto di cellule non può essere usato, ma mantenuto congelato ad libitum, perché non può nemmeno essere buttato, poiché "vita in potenza".
Bene: io non sono d'accordo.
Perché non posso usare, io, ricercatore, queste cellule per curare le persone malate?
Perché non posso effettuare un'analisi sull'embrione, in modo da non impiantare un embrione malato? Che senso ha?
lulu
21 maggio 2005
La fortezza delle parole
Da pochi minuti i rodeanti hanno fatto il loro ingresso alla Fortezza da Basso di Firenze: per la terza volta in un anno il Blogrodeo godrà di una sessione dal vivo, proprio nell'anniversario della serata allo Spazio Aurora.
Non so se il risultato sarà qualcosa di nuovo e utile, ma sono certo che il divertimento non mancherà (stiamo a vedere se sarà possibile partecipare anche online).
Aggiornamento: tra poco il fischio d'inizio, anche per chi si collega da lontano.
Nota: meglio far riferimento all'indirizzo completo http://www.blogrodeo.org/index.html, che risulta aggiornato in tempo reale.
Non so se il risultato sarà qualcosa di nuovo e utile, ma sono certo che il divertimento non mancherà (stiamo a vedere se sarà possibile partecipare anche online).
Aggiornamento: tra poco il fischio d'inizio, anche per chi si collega da lontano.
Nota: meglio far riferimento all'indirizzo completo http://www.blogrodeo.org/index.html, che risulta aggiornato in tempo reale.
18 maggio 2005
Mi congederò così
Venerdì la Black Sound Machine sarà al Mi Cantino di Monza e ti avviso che si tratta dell'ultimo concerto della formazione attuale.
"Di' giuro."
"Giuro!"
...ancora una volta, ma solo per questa volta, sul palco troverai tutti insieme:
Zu (voce) - Elisa, Gabriella, Marina (voci e cori)
Angelo (sax tenore), Ivan (tromba), Mauro (sax tenore), Sergio (sax contralto)
Enzo (tastiera) - Matteo (chitarra) - Vincenzo (basso) - Roberto (batteria)
venerdì 20 maggio al Mi Cantino - Monza, via Dante 6 - tel. 039 322970
inizio concerto ore 23:00, ma è consigliabile venire lì un po' prima (o meglio ancora, telefonare per prenotare)
"Di' giuro."
"Giuro!"
...ancora una volta, ma solo per questa volta, sul palco troverai tutti insieme:
Angelo (sax tenore), Ivan (tromba), Mauro (sax tenore), Sergio (sax contralto)
Enzo (tastiera) - Matteo (chitarra) - Vincenzo (basso) - Roberto (batteria)
venerdì 20 maggio al Mi Cantino - Monza, via Dante 6 - tel. 039 322970
inizio concerto ore 23:00, ma è consigliabile venire lì un po' prima (o meglio ancora, telefonare per prenotare)
17 maggio 2005
16 maggio 2005
15 maggio 2005
Una giornata al mare
Framura, Montaretto, Casa del Popolo. La Destinazione.
Bovisa, bimbi, zii. L'Appoggio.
Milano, pioggia, autostrada. La Partenza.
Nella micropiazzetta ci viene incontro una persona: è la ristoratrice, gli altri sono già a tavola, dice, venite a mangiare, scaricherete dopo gli strumenti.
Trofie, pansotti, frittomisto. La Gola.
Vino, racconti, risate. La Tavola.
Cavi, mixer, casse. La Ginnastica.
Nella sala del banchetto nuziale vengo attratto irresistibilmente: abbracci e baci e affetto antico e nuovo a questi sposi per amore, e a chi di amore li circonda da vicino.
Alimentazione, collegamenti, volumi. La Tecnica.
Prova, ah, prova. Il Suono.
Strumenti, voci, spie. Il Check.
Nello spazio coperto all'aperto suoniamo un paio di pezzi e alcuni fuoriusciti ci applaudono. Ehi, è solo la prova volumi, comunque grazie.
Ciao, sì, piacere. Le Conoscenze.
Mammamia, smack, pciuik. Gli Incontri.
  ,   ,   . Le Evocazioni.
Nell'edificio e in modo palpabile nell'intero spazio circostante, l'atmosfera è carica di gioia. Magnetica, visto che i cellulari non prendono.
Torta, sposi, taglio. La Festa.
Spumante, bicchieri, brindisi. Il Quasicisiamo.
Dolci, frutta, rispumante. L'Attesa.
Nello stanzino al piano superiore ci cambiamo tutti. Sulla scena siamo sempre noi, ma diversi.
Black Sound Machine. La Band.
Black Sound Machine. La Presenza.
Black Sound Machine. Il Concerto.
Nella scaletta ci sono i brani per i quali Alfredo (nostro ex tastierista, gentilissimo a rispondere alla chiamata d'emergenza) mi ha dato l'OK. Vanno tutti bene, a quanto pare. Ci si diverte, si balla, c'incantiamo a guardare mentre emaniamo godimento insieme alla musica che esce e avvolge noi e chi ascolta con tutto il corpo, uomini donne bambini e nascituri (bellissimo vedere quel paio di pancioni agitarsi al ritmo nero dell'anima).
Eseguiamo tutta la scaletta, primo tempo: Intro + Hold On I'm Coming, Flip Flop and Fly, Unchain My Heart, Hit The Road Jack + Tu vuo' fa' l'americano, Minnie The Moocher, In The Midnight Hour, Chain Of Fools, Make It Funky, I Feel Good, Treat Her Right, Everybody Needs Somebody, Satisfaction, Sex Bomb, Think.
E dopo una breve pausa riattacchiamo: Peter Gunn Theme, Hard To Handle, Mustang Sally + Mr. Pitiful, Respect, Proud Mary, What'd I Say, Jail House Rock, Long Train Running + Lady Marmelade, Land of 1000 Dances, Get Up Off-A That Thing, Sweet Home Chicago.
Il saluto finale dovrebbe essere La pelle nera, ma non ci lasciano andare.
Di certo non ci dispiace, e allora riproponiamo Flip flop e chiudiamo con I Can't Turn You Loose e Shake Your Tailfeather.
Un sudore sano da divertimento scatenato accomuna tutti quanti.
Nella tiepida quiete del crepuscolo percepisco forte la dolce energia di chi ti è grato col sorriso del cuore.
E mentre dal parapetto a strapiombo sul mare indugio tra il sole appena tramontato e il crescente giunto a rilevarlo, mi guardo intorno e trovo difficile si possa immaginare che è stato il penultimo concerto di questa formazione.
Bovisa, bimbi, zii. L'Appoggio.
Milano, pioggia, autostrada. La Partenza.
Nella micropiazzetta ci viene incontro una persona: è la ristoratrice, gli altri sono già a tavola, dice, venite a mangiare, scaricherete dopo gli strumenti.
Trofie, pansotti, frittomisto. La Gola.
Vino, racconti, risate. La Tavola.
Cavi, mixer, casse. La Ginnastica.
Nella sala del banchetto nuziale vengo attratto irresistibilmente: abbracci e baci e affetto antico e nuovo a questi sposi per amore, e a chi di amore li circonda da vicino.
Alimentazione, collegamenti, volumi. La Tecnica.
Prova, ah, prova. Il Suono.
Strumenti, voci, spie. Il Check.
Nello spazio coperto all'aperto suoniamo un paio di pezzi e alcuni fuoriusciti ci applaudono. Ehi, è solo la prova volumi, comunque grazie.
Ciao, sì, piacere. Le Conoscenze.
Mammamia, smack, pciuik. Gli Incontri.
  ,   ,   . Le Evocazioni.
Nell'edificio e in modo palpabile nell'intero spazio circostante, l'atmosfera è carica di gioia. Magnetica, visto che i cellulari non prendono.
Torta, sposi, taglio. La Festa.
Spumante, bicchieri, brindisi. Il Quasicisiamo.
Dolci, frutta, rispumante. L'Attesa.
Nello stanzino al piano superiore ci cambiamo tutti. Sulla scena siamo sempre noi, ma diversi.
Black Sound Machine. La Band.
Black Sound Machine. La Presenza.
Black Sound Machine. Il Concerto.
Nella scaletta ci sono i brani per i quali Alfredo (nostro ex tastierista, gentilissimo a rispondere alla chiamata d'emergenza) mi ha dato l'OK. Vanno tutti bene, a quanto pare. Ci si diverte, si balla, c'incantiamo a guardare mentre emaniamo godimento insieme alla musica che esce e avvolge noi e chi ascolta con tutto il corpo, uomini donne bambini e nascituri (bellissimo vedere quel paio di pancioni agitarsi al ritmo nero dell'anima).
Eseguiamo tutta la scaletta, primo tempo: Intro + Hold On I'm Coming, Flip Flop and Fly, Unchain My Heart, Hit The Road Jack + Tu vuo' fa' l'americano, Minnie The Moocher, In The Midnight Hour, Chain Of Fools, Make It Funky, I Feel Good, Treat Her Right, Everybody Needs Somebody, Satisfaction, Sex Bomb, Think.
E dopo una breve pausa riattacchiamo: Peter Gunn Theme, Hard To Handle, Mustang Sally + Mr. Pitiful, Respect, Proud Mary, What'd I Say, Jail House Rock, Long Train Running + Lady Marmelade, Land of 1000 Dances, Get Up Off-A That Thing, Sweet Home Chicago.
Il saluto finale dovrebbe essere La pelle nera, ma non ci lasciano andare.
Di certo non ci dispiace, e allora riproponiamo Flip flop e chiudiamo con I Can't Turn You Loose e Shake Your Tailfeather.
Un sudore sano da divertimento scatenato accomuna tutti quanti.
Nella tiepida quiete del crepuscolo percepisco forte la dolce energia di chi ti è grato col sorriso del cuore.
E mentre dal parapetto a strapiombo sul mare indugio tra il sole appena tramontato e il crescente giunto a rilevarlo, mi guardo intorno e trovo difficile si possa immaginare che è stato il penultimo concerto di questa formazione.
12 maggio 2005
11 maggio 2005
Boogie
Non trovo più il post di Voglia di terra in cui lessi il suggerimento, ma è già la seconda volta che applico una perla di saggezza del contadino: "prima di buttare via un oggetto, smontalo o aprilo per capire com'è fatto e come funziona".
Così, insieme ai miei piccoli, l'altra volta ho smantellato un regolabarba giunto al capolinea dopo nove anni di onorato servizio, oggi uno spazzolino elettrico nato e vissuto con il difetto di non avere le setole sostituibili.
Ti assicuro che è una vera soddisfazione andare anche materialmente al cuore delle cose, valicare la sottile membrana del mistero da cui ci separa la banalità dell'utilizzo ignorante; ed è bello ritrovarsi con l'identico orgoglio ostentato dai cuccioli quando impugnano attrezzi veri e intervengono su oggetti del mondo adulto, quello in cui si sbaglia da professionisti.
Così, insieme ai miei piccoli, l'altra volta ho smantellato un regolabarba giunto al capolinea dopo nove anni di onorato servizio, oggi uno spazzolino elettrico nato e vissuto con il difetto di non avere le setole sostituibili.
Ti assicuro che è una vera soddisfazione andare anche materialmente al cuore delle cose, valicare la sottile membrana del mistero da cui ci separa la banalità dell'utilizzo ignorante; ed è bello ritrovarsi con l'identico orgoglio ostentato dai cuccioli quando impugnano attrezzi veri e intervengono su oggetti del mondo adulto, quello in cui si sbaglia da professionisti.
10 maggio 2005
80 voglia di libri
L'anno scorso c'erano i blogger, oggi sarà Jules Verne a inaugurare Passepartout, festival letterario che in questa seconda edizione è soprattutto lusofono.
Ad Asti fino al 15 maggio.
Ad Asti fino al 15 maggio.
Finalmente
Pubblicato il responso del "blogrodeo pazziato": la giuria ha deliberato e possiamo dunque annunciare che il vincitore è... scritto qui.
07 maggio 2005
Una giornata non
Non sono andato al salone del libro e mi perderò anche la festa di stasera. Però ho telefonato e so che ci saranno altre occasioni per ogni cosa.
Non sono andato in avanscoperta in quel bel castello. Però mi hanno telefonato e l'entusiasmo condiviso mi fa ben sperare.
Non ho potuto fare a meno di concedermi una pennichella sul divano. Però ho fotografato le chiome dei caduti che salutano, mosse da vento e sole.
Non mi tolgo di dosso, non completamente, una malinconia poco giustificabile. Al momento, non trovo l'antidoto nemmeno nella miriade di vibrazioni positive vicine e lontane nel tempo e nello spazio. Tanto più arduo sarebbe trovarlo in letture scarificanti. Però meritano tanto, tutte, e le risegnalo: stanno nella pagina due centesimi di quel genio pallido di Hotel Messico.
Non sono andato in avanscoperta in quel bel castello. Però mi hanno telefonato e l'entusiasmo condiviso mi fa ben sperare.
Non ho potuto fare a meno di concedermi una pennichella sul divano. Però ho fotografato le chiome dei caduti che salutano, mosse da vento e sole.
Non mi tolgo di dosso, non completamente, una malinconia poco giustificabile. Al momento, non trovo l'antidoto nemmeno nella miriade di vibrazioni positive vicine e lontane nel tempo e nello spazio. Tanto più arduo sarebbe trovarlo in letture scarificanti. Però meritano tanto, tutte, e le risegnalo: stanno nella pagina due centesimi di quel genio pallido di Hotel Messico.
06 maggio 2005
Non è questo il giorno
Oggi il sito del blogrodeo restituisce una pagina bianca: rimandati sono dunque i verdetti promessi a cura dei pazziati.
Programmi ruspanti
Li stanno massacrando... hanno massacrato gli alberi qui di fronte.
Immagino stiano per mettere in atto il progetto presentato anni fa in quartiere dall'assessore Lupi (di Forza Italia) per il nuovo politecnico. Niente da ridire sulla costruzione di strutture universitarie, però togliendoci il verde ci tolgono il respiro.
Anni fa Nando Dalla Chiesa si presentò come candidato sindaco di Milano inserendo nel programma un punto che mi parve molto interessante: concedere l'edificabilità in tutte le aree dismesse periferiche, a patto che il 50% della superficie fosse adibita a verde pubblico. Una soluzione che avrebbe prodotto notevoli benefici per tutti, dagli speculatori ai comuni cittadini.
Purtroppo però quelle elezioni le vinse Formentini, con la Lega che prometteva ovunque "ampi parcheggi".
E oggi, tutt'al più, il verde viene ipotizzato all'interno delle corone di edifici e siamo ancora una volta alla privatizzazione della natura.
I lupi di cui fino ai primi del Novecento si registrava la presenza in Bovisa erano canidi selvaggi, ma di sicuro non avrebbero mai fatto abbattere betulle belle come quelle che accarezzavo con lo sguardo ogni giorno.
Immagino stiano per mettere in atto il progetto presentato anni fa in quartiere dall'assessore Lupi (di Forza Italia) per il nuovo politecnico. Niente da ridire sulla costruzione di strutture universitarie, però togliendoci il verde ci tolgono il respiro.
Anni fa Nando Dalla Chiesa si presentò come candidato sindaco di Milano inserendo nel programma un punto che mi parve molto interessante: concedere l'edificabilità in tutte le aree dismesse periferiche, a patto che il 50% della superficie fosse adibita a verde pubblico. Una soluzione che avrebbe prodotto notevoli benefici per tutti, dagli speculatori ai comuni cittadini.
Purtroppo però quelle elezioni le vinse Formentini, con la Lega che prometteva ovunque "ampi parcheggi".
E oggi, tutt'al più, il verde viene ipotizzato all'interno delle corone di edifici e siamo ancora una volta alla privatizzazione della natura.
I lupi di cui fino ai primi del Novecento si registrava la presenza in Bovisa erano canidi selvaggi, ma di sicuro non avrebbero mai fatto abbattere betulle belle come quelle che accarezzavo con lo sguardo ogni giorno.
04 maggio 2005
Ti anticipo il tema
Domani, a partire dalle 12:05, avrai cinque ore di tempo per partecipare a un blogrodeo che sarà in qualche modo collegato alla Pazziata prossima ventura.
Non dimenticarti la vena creativa, ricordati la tastiera, appiccica un promemoria sul mouse, trova l'antidoto all'oblio!
Non dimenticarti la vena creativa, ricordati la tastiera, appiccica un promemoria sul mouse, trova l'antidoto all'oblio!
Di nido in nido
Il giorno tradizionalmente dedicato ai traslochi è quanto mai propizio a illuminare la sensazione provata qualche sera fa, constatando che l'invito a cena da Sphera coincideva con l'inaugurazione assoluta della sua nuova casa.
Mi sono sentito onorato e anche responsabilizzato, ma non è stato faticoso comunicare gioia e godimento alla combriccola riunita a tavola, anche grazie alle prelibatezze ritualmente offerte e condivise.
I lavori in corso per la pazziata, movente ufficiale del simposio, non avrebbero potuto trovare scenario più appropriato: tra poche ore un altro ritrovo (da Rillo) ci aiuterà a capire fino a che punto siamo a buon punto e cosa fatta capo ha o se la cosa va rifatta perché è stato un punto e a capo.
Nel frattempo, il 12 giugno si avvicina.
Mi sono sentito onorato e anche responsabilizzato, ma non è stato faticoso comunicare gioia e godimento alla combriccola riunita a tavola, anche grazie alle prelibatezze ritualmente offerte e condivise.
I lavori in corso per la pazziata, movente ufficiale del simposio, non avrebbero potuto trovare scenario più appropriato: tra poche ore un altro ritrovo (da Rillo) ci aiuterà a capire fino a che punto siamo a buon punto e cosa fatta capo ha o se la cosa va rifatta perché è stato un punto e a capo.
Nel frattempo, il 12 giugno si avvicina.
02 maggio 2005
Una rondine... fa due nidi
Succede nel pianerottolo della casa di ringhiera in cui abito da una decina d'anni, qui alla Bovisa.
I simpatici volatili erano soliti nidificare su una tubazione posta poco sopra la porta d'ingresso della dirimpettaia. Bellissimo seguire le fasi di nidificazione, posa e cova, nascita dei pulcini, svezzamento e involo. Solo che un paio d'anni fa, stufa degli scacazzamenti, dei pigolii, del garrire e dei pigiama party di quei pennuti, la diretta interessata ha fatto togliere il nido da non so quale autorità sanitaria.
L'anno scorso, sdegnose, non sono tornate. Qualche settimana fa, invece, hanno deciso di ricominciare ad allietarci con la loro presenza. Questo finché le vicine di casa (per altri versi davvero care persone) non si sono accordate per eliminare il disturbo.
Sconcerto, raccapriccio, delusione da parte nostra e lacrime trattenute a stento dai piccoli (Lorenzo comunque se ne faceva una ragione postulando che le rondini avrebbero pur sempre potuto trasferirsi sul tetto "senza più pvoblemi"). Al che, evidentemente impietosite, le bestiole in quattro e quattr'otto hanno rimediato mettendo su casa proprio sopra la nostra porta e sotto la nostra protezione.
C'è qualcosa da imparare in tutto ciò? Forse sì: "Guarda in su, rallegrati, benedici il creato, ma non farlo a bocca aperta!"
I simpatici volatili erano soliti nidificare su una tubazione posta poco sopra la porta d'ingresso della dirimpettaia. Bellissimo seguire le fasi di nidificazione, posa e cova, nascita dei pulcini, svezzamento e involo. Solo che un paio d'anni fa, stufa degli scacazzamenti, dei pigolii, del garrire e dei pigiama party di quei pennuti, la diretta interessata ha fatto togliere il nido da non so quale autorità sanitaria.
L'anno scorso, sdegnose, non sono tornate. Qualche settimana fa, invece, hanno deciso di ricominciare ad allietarci con la loro presenza. Questo finché le vicine di casa (per altri versi davvero care persone) non si sono accordate per eliminare il disturbo.
Sconcerto, raccapriccio, delusione da parte nostra e lacrime trattenute a stento dai piccoli (Lorenzo comunque se ne faceva una ragione postulando che le rondini avrebbero pur sempre potuto trasferirsi sul tetto "senza più pvoblemi"). Al che, evidentemente impietosite, le bestiole in quattro e quattr'otto hanno rimediato mettendo su casa proprio sopra la nostra porta e sotto la nostra protezione.
C'è qualcosa da imparare in tutto ciò? Forse sì: "Guarda in su, rallegrati, benedici il creato, ma non farlo a bocca aperta!"
01 maggio 2005
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