30 settembre 2003

Benvenuta!

Non sto parlando di orgasmi, ma di un nuovo blog. Non voglio sentire minchiate del tipo: "ce n'era proprio bisogno?" perché non mi stufo mai di ritrovare e accogliere amici e amiche.
Come nel caso di sevilla, che da ieri firma gli interventi di ...parole per dirlo.
Non è una tipa qualsiasi, almeno per me: fu lei ad aiutarmi mentre annaspavo con le mie prime connessioni nel '96 su agorà (sua frase storica: "ma che ne sapete voi di quando ci connettevamo a 1200 baud?"). Poi mi guidò nella creazione del sito dei Pontebragas, per i quali disegnò anche il logo e la copertina della cassetta.
Il resto lo scopriremo giorno dopo giorno, come sempre succede.

Istruzioni

Sapone per mani bucate: scialacquare bene dopo l'uso.

29 settembre 2003

Nuklearrik? Ez, eskerrik asko

Mi ha avvisato del blackout con un bip ripetuto il gruppo di continuità del computer: mi sono alzato per spegnerlo e affacciandomi alla finestra ho visto il buio sulla città. L'unico piccolo disagio è stata la mancanza di acqua nelle ore notturne, mentre per la prima colazione era già tutto di nuovo in funzione.

A proposito di energia, com'era prevedibile qualcuno tende a riesumare l'ipotesi nucleare, come se il problema dello smaltimento delle scorie fosse stato affrontato e risolto. Oppure ad approfittare del senso di angoscia generalmente diffuso per cercare di ridurre le soglie di sicurezza ambientale (vedi la temperatura delle acque scaricate dalle centrali elettriche).

La logica, oltre all'amore per le generazioni future, m'induce invece ad allinearmi a chi pensa che un altro mondo sia possibile. A partire dalle piccole cose, come racconta Rillo.

Ho reincontrato un'Ombra

"Per scrivere devo essere connesso", dice Manilo. E meno male che si è riconnesso, qui.

Scrivere per ritrovarsi

Quando lo incrociai a PadovaFiere prima di entrare al Webbit, Biccio mi ispirò subito simpatia. Che andò a corroborare la stima per questo techie dal volto umano, uno che non se la tira, anzi fin troppo modesto in rapporto a quanto ha da dire. Ci ha pensato Pietro a stanarlo con l'intervista pubblicata su BlogOltre.

28 settembre 2003

Tutti per uno...

Servono idee e soprattutto risorse per non far chiudere >skip pop, l'analizzatore blogosferico. La questione è spiegata e commentata qui.

27 settembre 2003

Ogni giorno è un principio

Secondo il calendario ebraico oggi è il capodanno 5764, Rosh Hashanà. Auguri a chi lo festeggia, senza Shofar per oggi.

Uno dei nomi della festa richiama la creazione dell'uomo. La nascita collettiva è un senso che può toccare tutti, che tocca sicuramente ciascuno nel giorno del compleanno, il richiamo della nascita individuale.

Oggi, in particolare, tocca Licia e a lei va un augurio speciale: ricordati sempre giorno dopo giorno la frase che sentimmo da Jango Edwards
Every day is a special day

P.S.: mettiti la cuffia, c'è Una canzone per te

26 settembre 2003

Il poeta®

Sì, chiamiamolo così anziché il vate®, perché ci vuol poco a sembrare offensivi. Un tipo davvero speciale: fine pensatore analitico, lascia indovinare una sensibilità tale per cui gli basterebbe cambiar sesso per diventare una perfetta multiorgasmica. Purtroppo invece il sesso lo cambiò alessiaonline, dando luogo a un falso idillio a tutti gli effetti.
Quanti punti mi segno per averne individuata la presenza in rete ancor prima che aprisse un suo blog, quando b.georg lasciava commenti nelle pagine di Silvia Magi?

La desinenza non è tutto

Diciamolo anche qui: Auro è femmina, ha le tette e le porta con sé anche agli aperitivi.
Nota a margine: che bel quadretto formavano gli autori dell'Attizzatoio a un metro dal loro bersaglio satirico. Bello anche vedere che Luca stavolta sorrideva, allietando così la stretta di mano e la breve chiacchierata durante la quale, da bravo scovablog, l'ho aiutato a identificare quel pisano che aveva incontrato d'estate in Portogallo.

Ero in debito

Apertura atipica, secondo la scaletta scelta dal Brillante: Land of 1000 dances, che secondo me a freddo non è il massimo. Comunque siamo partiti così e il calore ce l'abbiamo messo noi, nonostante una presenza di pubblico numericamente contenuta rispetto ad altre occasioni. Atipica è anche la nostra versione del brano, che diventa un gioco alla rincorsa del revival e del ricordo sorridente con l'inserto che eseguiamo, un Born to be alive dal testo lievemente modificato ("...then I found a band, I met the Black Sound Machine to settle down down down"). Ancora più atipico il fatto di dedicare quel sorriso a qualcuno, per di più non presente in sala. Ma per certi personaggi lo si può fare. E poi glielo dovevo. Alla Signorina Silvani e alla sua creatrice.

25 settembre 2003

Solo per stasera

"Che tipo di musica fate di solito qui?"
"Oh, di tutti e due i tipi: heavy e metal."
("Zu, siamo sicuri che sia questo il posto?")
("Sì, Angelo, tranquillo.")
"E voi siete quelli che suoneranno?"
"Certo, noi siamo la Blackdeath Acidsound Ironmachine!"
("Gulp!")
"Bene, cominciate a scaricare le vostre chitarre e a montare ampli e multieffetti."
"La sezione fiati dove la piazziamo?"
"Sezione che?!? ...Ah, vedo che vi siete portati le groupies."
"Veramente sarebbero le nostre coriste."
"Coriste? Nevermind, una minigonna giropassera è sempre ben accetta."
("Che cosa ci sta a fare quella rete tra pubblico e palco secondo te?")
("Non farci caso, e poi forse verranno a vederci anche degli amici.")
("Dici che vengono fin quassù?")
("Beh, Cermenate non è poi in capo al mondo.")

Favorisca nome e URL

Per sedare la curiosità che sprigiona qua e là nei commenti, dirò subito che (Io l'ho vi§to, rincara il delizioso Marquant) era accompagnato da una presenza enigmatica, anzi enigmistica a giudicare dal titolo del suo blog.
Nomi, URL, volti, sorrisi, strette di mano, abbracci e parole. Parole con la faccia anziché le faccine, con vibrazioni vocali invece dei post, con i ricordi al posto dei link.
Ad ogni incontro inevitabilmente si ingrossano le fila delle pagine che da interessanti diventano imprescindibili, anche perché all'apprezzamento sulle qualità della scrittura si aggiungono cognizioni su ciò che sta dietro al discorso, sull'alambicco che lo distilla.
E le si legge sempre più assiduamente. Fino al giorno in cui ci si accorgerà di aver cambiato fuso orario senza essersi staccati dallo schermo. E l'unica salvezza sarà volare via di lì, magari per un aperitivo con uno stormo di blogger.

Io l'ho visto!

Sono circa una ventina i blog che d'ora in poi potranno esporre in bella mostra questa dicitura: quelli dei presenti all'incontro Milano blogging, iniziato al Movida con un aperitivo durante il quale si è palesato... alias personalità confusa! Baci e abbracci increduli, grande entusiasmo ma niente slinguate, nemmeno a quelli che si erano innamorati di lui quando si lasciava chiamare alessia.
Ci saranno poi tante altre cose da raccontare di una serata bella dall'inizio alla fine, benché in questo paesone pianeggiante se si sceglie di muoversi con i mezzi pubblici gli orari di rientro siano quasi da caserma. Nessun problema per le allodole, qualche piccola frustrazione per gli animali notturni cui i contatti umani fanno salire l'adrenalina e dimenticare il sonno.

24 settembre 2003

Giovani bloggatori

Con i suoi 3 anni compiuti a maggio, Lorenzo è appena più vecchio di alcuni blog pionieri, ma ancora abbastanza giovane da comparire di nuovo su Frasi Storiche (stavolta in versione un po' hard).

Un buon motivo

Un buon motivo per scrivere un blog è che poi finisci per incontrare qualcun altro che lo fa e magari vai a berci qualcosa insieme, per esempio stasera, per esempio al Movida di via Rosales a Milano, dalle 19 in avanti.

23 settembre 2003

Toh, un blog

Riapre >skip intro, bentornato Matteoc.

Mostrami le tue parole

Un ponte sottile, fatto di sillabe attorno a immagini sbiadite. La delicatezza atipica di una fruizione collettiva della memoria. Questo ha creato Davide Ondertoller con il suo progetto Memoria e blog. A Calliano, un paesino in provincia di Trento, ha allestito un'esposizione fotografica corredata dai commenti di alcuni blogger. Sono contento di essere stato coinvolto insieme ad altri nell'iniziativa, cui ho fornito un modesto ma sentito contributo.

La banda sociale
Noi facevamo musica. Noi gente comune, come te che ci guardi e magari vorresti ascoltarci ora.
Puoi farlo, sai? Guardaci uno per uno e chiudi gli occhi. Dacci un minuto per riordinarci, portare gli strumenti alla bocca, inspirare...
Ora ascolta: noi facciamo musica.


Scolaresca primi novecento
Lei era brava in matematica, glielo diceva anche la sua maestra.
Però smise di dirglielo in terza elementare, quando mia nonna lasciò la scuola per studiare la mucca.





Lavori in galleria - 1890 circa
Un tunnel si apre sul buio di un nuovo secolo.
Prima di affrontare l'ignoto si beve qualcosa, ci si ricorda d'esser vivi.
Dall'altro lato, in capo a pochi decenni altri banchetti saranno approntati.
Un nuovo tunnel si aprirà sul buio di un altro passaggio, altre immagini ricorderanno un nuovo paesaggio.


Costruzione della ferrovia 1860
Siamo noi a costruire la ferrovia.
Siamo noi a costruirci il nostro viaggio.
Siamo noi a costruire il mondo in cui viaggeremo.

Parlare di libri

Letture e riletture nacque esattamente con questo scopo, ottenendo fin dall'inizio una risposta soddisfacente in termini di partecipazione.
In questi giorni ho pubblicato alcuni contributi di Franco Gialdinelli, conosciuto nella mailing list della Zonker's Zone. Lo nomino perché nel suo messaggio di accompagnamento ritrovo gli stessi concetti che mi indussero ad aprire quello spazio nell'estate 2002:
Tutti noi lettori ci troviamo spesso a parlare dei libri che abbiamo letto, o stiamo leggendo, a commentarli, a recensirli, consigliarli o sconsigliarli; uno dei privilegi dell’'essere lettori è la condivisione, così come, non nascondiamocelo, il sentirsi parte di una sorta di comunità scelta.

P.S.: capita anche a qualcun altro di avere problemi con gli archivi di Blogger in questo periodo?

22 settembre 2003

Tirare senza mirare

Sabato pomeriggio in un centro polisportivo qui vicino ho provato a tirare: una sola volée, ma con un arco vero, di quelli che a tenderli ti torna in mente il libricino di Herrigel.
Non è una disciplina cui intenda dedicarmi, però abbraccio con entusiasmo le piccole occasioni che mi si offrono per sperimentare qualcosa di nuovo. E pur con un breve contatto, se si rimane abbastanza aperti, è possibile lasciarsi pervadere dal sapore di un'esperienza.
Ho imparato che con l'arco nudo si tengono aperti entrambi gli occhi: conta la postura, è l'intera persona a predeterminare la traiettoria e non il rapporto occhio-mirino, strumento disdegnato in questa branca.
Ho rimarcato che tanto meno si tiene al risultato, tanto meglio si procede.
È stato bello udire la velocità della freccia nell'aria, sentire la quasi contemporaneità tra lo scocco e l'arrivo sul bersaglio.
È stato affascinante appurare che scoccare significa lasciar andare, istruttivo constatare quanto la naturalezza incrementi l'efficacia di gesto ed effetto.
È buffo percepire che ogni racconto può farsi metafora ma anche paravento.

19 settembre 2003

La baaanda!

La prima volta che andammo lì a suonare ci avevano detto di stare tranquilli, perché il pubblico era abituato così.
Al secondo concerto si vide qualcuno salire sulle sedie a ballare: il pubblico era dell'umore giusto.
Nella terza occasione tutti si scatenavano. Una mi consegnò le sue mutandine nere che furono esibite sul palco durante i brani successivi: anche quelle erano dell'umore giusto.
E sabato sera cosa succederà? Dipende da te: vieni e decidi.
Noi ci saremo.
Black Sound Machine
Mi Cantino
via Dante, 6 - Monza (MI) - tel. 039 322970
sabato 20 settembre 2003
ore 22:30
Zu, Marina, Roberta, Sara, Angelo, Ivan, Mauro, Sergio, Matteo, Alfredo, Luigi, Roberto
(voci, cori, fiati, chitarra, tastiera, basso, batteria)

18 settembre 2003

UnaDonnaPerAmico

...insieme crescere. E insieme sorridere di questa nostra incapacità d'essere Dio. Che non esiste. Ma che sempre sorride a chi sa sorridere di se stesso e della propria fragilità.
(mariemarion)

17 settembre 2003

Alle fusa si risponde di sì

Milano Blogging è la zampata di BlackCat sulla blogosfera meneghina.
Per mercoledì 24 settembre la bionda gattona sta organizzando un convegno serissimo sul tema:
Aperitivo, in piedi o alla missionaria?
Seguirà pizza. Chi ci sta?

16 settembre 2003

Per me è già una lepre

Mai, nemmeno quando ero a fare il militare ho sperato che il tempo passasse più in fretta (tranne, forse, una volta durante un turno di guardia). Ho almeno due buone ragioni per non desiderarlo:
- è quasi impossibile ch'io finisca per annoiarmi, perché trovo interessanti o piacevoli o rilassanti un sacco di cose, opportunità e attività;
- sono quasi sempre in ritardo su quel che devo fare.
La prima è anche una preziosa risorsa per aiutarmi a superare i momenti meno brillanti.
Sulla seconda sto ancora indagando, ma sono giunto a una parziale spiegazione: il problema principale è che mi riesce difficile mollare quel che sto facendo, così vado avanti fino al penultimo minuto e poi mi affanno nel tentativo di rispettare appuntamenti e impegni, siano essi afferenti all'ambito del dovere o a quello del diletto.
Ce la farò a migliorare? Oggi no di sicuro, nemmeno se chiudo qui il post.

15 settembre 2003

Un cane per Pollicino

Se avesse potuto contare su di lui, il piccolo eroe fiabesco non si sarebbe mai perso nel bosco. Mi riferisco all'animale che ho individuato stamane. A voler essere precisi, non l'ho proprio trovato, però sono stato sulle sue tracce.
Tracce organiche disseminate con rimarchevole regolarità a punteggiare metri e metri di tragitto pedonale suburbano: insomma, una delle solite storie da marciapiede, qui alla Bovisa.

Miaaooo

Finalmente è tornata a scrivere in rete la pizia.

14 settembre 2003

Slogan del giorno

Da controproporre alle pubblicità di acque minerali, vita sana e altre amenità:
Se volete star leggere, ogni giorno un bel clistere.

13 settembre 2003

Una vita segreta

Da qualche settimana qui da noi si segue Zorro. I bambini l'hanno scoperto mentre stavano in montagna dai nonni e ci siamo adeguati anche noi a questo rito vespertino. Prima con sufficienza, poi con nostalgica condiscendenza, infine con partecipazione e di gusto. Devo ammettere di apprezzarlo più oggi di quando lo vedevo da piccolo, forse perché allora non coglievo con lo stesso piacere le sfumature farsesche che condiscono il dramma avventuroso. Le differenze rispetto al ricordo sono nel colore (all'epoca tutti i televisori erano in bianco e nero) e nel testo della sigla, che non è quello che conoscevo.
Le vicende vengono seguite con molta apprensione da Francesca (7 anni) e con grande entusiasmo da Lorenzo (3), il quale però gradirebbe una maggiore semplificazione dei ruoli. La divisione tra buoni e cattivi non è per lui abbastanza netta e rassicurante, per cui costella la visione di ciascun episodio con una sequela interminabile di Pevchèè?, prolungando l'apertura della "e" finale finché qualcuno di noi non lo zittisce ammannendogli una spiegazione per lui plausibile.
In verità, certe giornate qui a casa sembrano un lungo interminabile episodio, quando il piccolo indossa e non si vuole più togliere la mascherina nera ritagliatagli su misura dal nonno materno. La sua identificazione con l'eroe mascherato ha raggiunto livelli tali per cui l'altro giorno, riferendosi alla sua educatrice della scuola materna, Lorenzo ne pregustava l'incontro dicendo: "Eugenia adesso non mi conosce, pevché ho una vita segveta!" [questa la mando a Frasi storiche]

12 settembre 2003

Domani sera

Non di sola musica vive l'essere umano: lo stabilisce un recente sondaggio condotto prima dell'ora di cena.
Alla BSM questo pare motivo valido e sufficiente a:
  • tenere il prossimo concerto in un locale dove si può anche mangiare,
  • affiancare fino a poco prima di salire sul palco coloro che vorranno gozzovigliare.
    Dove: L'Elisir, via San Dionigi 21, Milano.
    Quando: sabato 13 settembre 2003, ore 20:00 happy hour con la band, ore 21:30 inizio concerto.
    Chi: Zu - voce; Marina, Roberta, Sara - voci e cori; Angelo - sax tenore; Ivan - tromba; Mauro - sax tenore; Sergio - sax contralto; Matteo - chitarra; Alfredo - tastiera; Luigi - basso; Roberto - batteria.
  • Ecciù

    Cosa diavolo fiorisce in questo periodo? L'ambrosia? Ma non ero mica allergico all'ambrosia, mi bastavano già quasi tutti gli altri pollini, che insieme alle graminacee rompono periodicamente la bitonia del mio flusso inspiratorio-espiratorio.
    Se domani sera canterò con il naso, saprete il motivo. Quello che non so, invece, è accettare serenamente il moltiplicarsi delle allergie, una proliferazione triste per la specie e tremenda per l'individuo, senza dedurne un'esortazione a raggiungere l'unico luogo in cui mai ebbi a soffrirne: il mare. Buona come scusa per ricominciare le vacanze?

    11 settembre 2003

    Correva l'anno...

    ...ma l'hanno azzoppato.
    Anniversari: 11 settembre significa 2001, certo, ma anche 1973. Non sto a ripetermi, ho già detto un anno fa quel che sentivo e vale ancora. E ancora valida è questa breve lettura al riguardo.

    P.S.: meno male che almeno una ricorrenza buona c'è anche oggi, perché avevamo esaurito le palle da toccarci: Auro compie gli anni, ma è lei a farci un regalo, mentre per sé chiede opere di bene.

    10 settembre 2003

    Concetto qualità

    Lo proporrò a un'agenzia di pompe funebri:
    Siamo sempre dalla parte di chitemmuort'.

    09 settembre 2003

    Fila di porchi

    Tanto perché non si pensi che qui stiamo a mistificare per autoesaltarci, affermo confermo e sottoscrivo che oggi nessuna considerazione karmica è giunta a neutralizzare l'interminabile sequela d'imprecazioni da me esplose quando il piccolo, un attimo prima di salire in macchina, un attimo dopo che gli avevo detto di starci attento, ha pestato una merda di cane.
    La fila di porchi si è inanellata fin da subito, rinvigorendosi mentre mi soffermavo a pulirgli la suola nelle pozzanghere sapendo che eravamo, ovviamente, in ritardo. Uno scoppio verbale che non ho saputo differire nemmeno di quel minuto occorso per chiuderlo in auto senza scarpe.
    Che faccio, comincio ad allenarmi a respirare nel fumo o addirittura a nuotare nella melma?

    Come un film di sé

    Pupa ha messo giù un pezzo della madonna. Inizia così, poi andate a leggervi il resto:

    ho attraversato in macchina il quarto miglio poco fa. c'è la mia infanzia là. che seppur negata, come la chiama mamma, è sempre la mia infanzia. mi son rivista...

    08 settembre 2003

    ...e circostanze

    Poi è arrivato il pubblico, siamo partiti con la musica ed è stato tutto un crescendo di energia ritmica, sorrisi melodici, affettuosità armoniche, in un turbinio che abbiamo protratto di pari passo al carburante che mi facevano amorevolmente trangugiare un'angioletta bionda e il suo compagno, capitati lì per caso (se esiste il caso) e decisi a coccolarmi fino in fondo. A deliziarmi avevano provveduto anche altre sopraffine presenze (tra le quali un'autorevolissima candidata ad honorem al Fortza Paris squonkiano).
    Sul palco poi abbiamo avuto il piacere di riascoltare dal vivo il magico Bombo (ex Pontebragas) che ha partecipato alla mini-jam di Sweet Home Chicago, mentre declinava l'invito Schiaffo, oltremodo piegato da settenni cubani. Forse sapeva di essere già perdonato in anticipo, grazie alle grazie di chi l'accompagnava. E anche per aver condotto da noi Rafael dei Persi per Persi (conoscete lo Scaldasole, vero?): la prossima volta se non ci sarà Grape Ape a montarle la guardia ti presenterò la rossa, d'accordo?

    Luoghi

    Dicevo di luoghi che tornano. Esempio recentissimo il posto dove abbiamo suonato l'altra sera. Lo ritrovavo a distanza di tanti anni, dall'epoca in cui ne ero avventore notturno abituale.
    Prima del concerto, mentre tiravamo i cavi e spostavamo amplificatori e aste, mi guardavo guardare stranito il mio passato, per una volta più contento che malinconico, contento di vivere intensamente e di ricordare. Felice di godere della qualità che dona spessore all'esperienza passata, quella cosa che serve a... insomma, come si dice? Ah, la memoria. Già, niente è andato perduto finché esiste il sentire del ricordo: nulla più che una lanterna appesa alla schiena, eppure il suo chiarore investe la ricchezza di tanti istanti assaporati ad uno ad uno.

    07 settembre 2003

    La mia sorellina

    L'ultima nata di una famiglia numerosa, anche se ogni dodici mesi compie gli anni come tutti gli altri, rimane per tutti gli altri la piccolina.
    Simona, la mia sorellina, non fa eccezione. Quando arrivò, io Beppe e Tere eravamo già abbastanza grandi da imporre ai nostri genitori la scelta del nome, perché non ci piaceva l'idea di doverla chiamare Nunziatina come la carissima nonna paterna.
    Logico quindi che per noi lei sia rimasta a lungo una bambolina da osservare divertiti, per esempio se la vedevamo saltare giù dai muretti urlando "Dio man!" per spaventare mamma e nonna parodiandone l'invocazione simultanea del creatore e della fattrice.
    Anche da grande (oddio, nel suo caso direi che l'aggettivo è esagerato), quando andò a lavorare alla SEA di Linate, il nostro commento fu: "Ti rendi conto, la pistolina fa partire gli aerei!"
    Simo, devi rassegnarti, a nulla valgono laurea, master, matrimonio, figlioletto di un anno: per noi resti sempre la znineina. In compenso, sai che ti vogliamo tanto bene.
    Tanti auguri, Esse!

    05 settembre 2003

    Bovisa caput mundi

    Ne abbiamo convenuto dopo avere stabilito che ci muoveremo da qui nel tardo pomeriggio alla volta della Brianza per il concerto di stasera (a proposito, inizio previsto ore 22).
    Battute a parte, se ci sono luoghi che tornano, che ricorrono nella vita delle persone a distanza di tempo, la Bovisa per me è uno di questi.
    Quando verso la metà degli anni '80 mi trovai a frequentarla quotidianamente per il mio primo lavoro di traduzione (il manuale del QL Sinclair, praticamente roba da archeologia), certo non immaginavo che in capo a qualche anno ci sarei venuto a vivere. All'epoca abitavo a Seregno e per me Milano significava centro città e poco altro: la galleria con la sede della scuola interpreti, i negozi di dischi dove mi rifornivo di vinile, qualche altra meta occasionale che frequentavo con la mente illegalmente obnubilata o piacevolmente distratta. Ricordo che prendere il tram (allora era il n. 8) per andare dalle parti di piazza Bausan mi pareva un viaggio in culo al mondo.
    Oggi che nella Bovisa mi sento immerso, etnosociologicamente integrato, ho imparato ad apprezzarne molti aspetti e ad accettarne altri, senza rinunciare a interagire giorno dopo giorno con questa realtà seminandovi granelli di sorriso o magari qualche grugnito. E naturalmente oggi non mi dispiace più di essere una supposta.

    P.S.: questo è un bel quartiere anche perché ti capita di uscire a far la spesa e incontrare altri sorrisi, che ti ammaestrano.

    04 settembre 2003

    Tieni duro, sto arrivando*

    Stai ancora soffrendo della sindrome post-vacanziera?
    Eccoti un rimedio a portata di orecchie: un palco con sopra tutta la Black Sound Machine.
    Succederà domani sera, venerdì 5 settembre 2003, all'Osteria Garibaldi, lungo la strada tra Barlassina e Cogliate (MI).
    Ti aspettiamo, per ricominciare a lasciarci ammaliare incantare eccitare entusiasmare dalla musica dei Blues Brothers, di Otis Redding, di Ray Charles, di James Brown, di Aretha Franklin, di... beh, fai prima a venire lì e sentire di persona le voci di Zu, Marina, Roberta e Sara, i sax di Angelo, Mauro e Sergio, la tromba di Ivan, la chitarra di Matteo, la tastiera di Alfredo, il basso di Luigi, la batteria di Roberto.

    * qui l'originale.

    03 settembre 2003

    Dammi il tempo

    Il tempo non solo non è organico alla logica quantitativa, ma è spesso spiazzante.
    Pensa a quanto velocemente siano passati certi periodi e quanto invece impieghi a voler rivivere nel ricordo singoli istanti di una densità che sfiora l'eterno.
    Il tempo non ha sempre lo stesso peso specifico: alle volte si lascia seguire dallo sguardo come nuvola ovattata, altre si appende deciso ai coglioni, forse per ricordarci l'appartenenza a un sistema gravitazionale.
    In un caso o nell'altro, soavemente o drammaticamente, la levità è l'unica soluzione possibile.
    Lievi carezze taumaturgiche.

    02 settembre 2003

    Anniversario

    [Anni Cinquanta, Italia.]
    Lei era una maestrina romagnola agli esordi. Coscienziosa fino allo zelo, scriveva a tutte le famiglie delle bambine affidatele per la colonia estiva. Alla fine delle vacanze, accortasi che le mancava una foto ricordo, chiese a Rosaria di spedirgliela.
    Lui era un giovanotto napoletano già accanito sciupafemmine. Evidentemente affascinato da quella figura lontana, si inserì nella corrispondenza riguardante la sua sorellina e alla maestrina spedì invece il proprio ritratto.
    Fu così che ebbe inizio uno scambio epistolare che portò finalmente al primo incontro...
    [Sembrerebbe un inizio poco probabile perfino per un romanzetto d'altri tempi, ma la realtà se ne impipa del realismo.]
    ...incontro che avvenne a Cosenza, in occasione del concorso magistrale nazionale.
    Il giovanotto, prima di partire, promise al padre di tenerlo informato: gli avrebbe comunicato l'eventuale gradimento per la signorina inserendo un asterisco nella cartolina che insieme gli avrebbero spedito da laggiù. Giunta a destinazione, oltre ai saluti la cartolina conteneva la frase "Molti asterischi".
    Seguirono lunghi anni di fidanzamento a distanza, con rarissime occasioni per vedersi.
    [Com'è dura la vita quando i tabù religiosi vanno a braccetto con le convenzioni sociali.]
    Poi finalmente, il due settembre '62, si sposarono.
    Cerimonia tradizionale in Romagna...
    [Probabilmente la sopravvivenza a quei pranzi meravigliosi era un criterio di selezione.]
    ...e trasferimento in Brianza.
    [Quando si dice la logica delle cose.]

    Tengo a precisare che tutte queste cose le so per sentito dire, perché nacqui l'anno seguente.

    01 settembre 2003

    Zuzzerie

    Di lei mi colpirono subito l'intraprendenza e lo scrupoloso rispetto del galateo.
    Quando al nostro primo incontro le chiesi se le piacesse fare i p0mpini, non mi rispose perché aveva già la bocca piena.


    a cura di Giulio Pianese

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