31 maggio 2013

Musica, studenti!

Stasera si applaudono di nuovo le magliette arancioni dell'orchestra della scuola media (pardon: della "Scuola Secondaria Statale di I Grado") di via Maffucci.

Clicca e ascolta

Voglio farti ascoltare Concrete Clima, una canzone di Boris Savoldelli (con Paolo Fresu alla tromba) che ho sentito grazie a Maurizio Principato (ciao, fra') che l'ha trasmessa da Radio Popolare.

Piccole magie

A proposito di grasse risate, mi rinutrono al ripensarci quelle dell'altra sera, quando ero seduto di fronte al tredicenne al Golfo di Mondello, rosticceria siciliana che merita più di un passaggio (si trova a Milano, in via Murat).
Nel momento in cui il proprietario ha sentito che era il compleanno di Lorenzo, ci ha annunciato che avrebbe mandato al nostro tavolo un "mago" di livello. Il tempo di gustarci una parmigiana, un po' di panelle, un involtino di melanzane e qualche altra sfiziosità prima di chiudere con cannoli e cassatine, ed ecco che arriva Valery, prestigiatore che si trovava nel locale non so se per caso o per accordi loro. Dopo essersi presentato, precisando di essere provvisto soltanto di un mazzo di carte da allenamento, ci ha sciorinato una serie di giochetti meravigliosi, eseguiti con una destrezza agile e invisibile, proponendoci poi analoghi exploit con una moneta da 20 centesimi. Eravamo tutti e quattro (pur da separati, ci riuniamo volentieri in occasioni speciali) contenti ed entusiasti come bambini di fronte ai fuochi d'artificio e grati per quell'inatteso intrattenimento.
Al termine dell'esibizione, è stato Lorenzo a innescare la ridarola: dopo aver preso un po' in giro la Caju che di recente si era maldestramente esibita con piccoli giochi di prestigio in occasione di una grigliata con amici e parenti, si è messo a parodiare la sparizione di oggetti usando un pacchetto di fazzolettini, con effetti che ricordavano un po' i bimbi che si "nascondono" semplicemente coprendosi gli occhi con le mani.
Una cosa bella delle risate è che sono contagiose, l'altra è che hanno solo effetti collaterali positivi: quando te le godi e poi quando te le ricordi. In grado di dipingere momenti di bella semplicità, di semplice bellezza. Sono queste le vere piccole magie.

29 maggio 2013

Inversione di ruoli

Il maestro Antonio è estroso sia quando balla e si lascia ispirare dalla musica, sia quando insegna e segue le intuizioni del momento. Prestandomi come cavaliere ai primi corsi, più volte mi sono trovato ad affrontare combinazioni di passi o variazioni che non mi aveva insegnato in precedenza. Ieri sera a un certo punto ha detto: "Inversione di ruoli, su, dai." Dopo un momento di esitazione per capire che non stava scherzando, per due tanghi abbiamo provato che cosa significa ballare interpretando il ruolo opposto: difficile, delirante, da incubo, divertente, ma soprattutto utilissimo a capire le difficoltà altrui e a cercare di intuire come appianarle nel momento in cui si torna alla posizione abituale.

Un esercizio del genere sarebbe prezioso anche in altri campi della vita: oltre ovviamente a quello della relazione di coppia, penso alla subordinazione gerarchica in un ufficio o ai ruoli in ambito scolastico, per esempio. Quanto si potrebbe migliorare nei rapporti, nella gestione, nell'insegnamento se si conoscesse meglio l'altro punto di vista, se lo si conoscesse fino a potercisi immedesimare davvero?

Se l'obiettivo immediato è quello di interpretare meglio il proprio ruolo o svolgere il proprio compito in modo ottimale, il fine ultimo è il raggiungimento di una sintonia tale da garantire la bellezza nel ballo (o nei rapporti, nella collaborazione, nell'apprendimento e così via).
Tale sintonia c'è di sicuro tra Antonio e Anna ed è quella che mi ha indotto a definirli meravigliosi nell'esibizione che ci hanno regalato una settimana fa alla festa di fine corsi.

28 maggio 2013

Col punto esclamativo

Tra i giorni di festa, oggi è uno di quelli segnati sul calendario col punto esclamativo: il compleanno di Lorenzo.
Dopo averlo applaudito domenica al Conservatorio, dove in mattinata si esibivano diverse orchestre di alunni delle scuole medie, oggi andrò a festeggiarlo, quel mio tredicenne sempre più bello.
Sì, certo, prima dovrò assolvere a diversi impegni lavorativi combattendo col sonno arretrato, ma il punto esclamativo rimane.

27 maggio 2013

La canzone è bella...

...ma il video è ancora più bello della canzone.

Oren Lavie - Her Morning Elegance

Twittererie non strutturate

Una volta mi sfogavo con gli asterischi, ora c'è twitter:
C'è così tanta crisi che ci hanno staccato pure il riscaldamento globale.
4:11 PM - 25 Mag 13

Per gli ottici alla moda il lavoro è tutta una montatura.
5:30 PM - 24 Mag 13

Non mettere mai a dieta le grasse risate.
1:33 PM - 23 Mag 13

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P.S.: grazie dei numerosi apprezzamenti su tumblr!

25 maggio 2013

E io rimango sveglio

E non so che giorno è, mi sconvolgo sempre un po'... così cantava Pino Daniele e così mi sento quando prendo la notte per il giorno e sovverto completamente i ritmi pur dovendo adempiere a obblighi e doveri in tempi predeterminati.
Si va avanti a fare, a brigare, a lavorare, ma avendo parzialmente perso la cognizione del calendario e trovandosi straniati o straniti dalla necessità di consultarlo, così come l'orologio, quasi da perfetti estranei. Quando poi il clima non aiuta, lo smarrimento investe addirittura le stagioni.
Un modo un po' scomodo per evocare l'altro lato della medaglia dei viaggi nel tempo, illustrato con diversi accenni anche nel romanzo La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo (The Time Traveler's Wife), quando Henry si ritrova nudo e ignaro della sua posizione spaziotemporale e nell'urgenza di procurarsi di che sopravvivere in ambiente sconosciuto e forse ostile.
Nessuna grande ostilità avvistabile da queste parti, per fortuna, ma presto sarà opportuno far girare nuovamente le sfere diurna e notturna in armonia con la rotazione planetaria, nell'impossibile intento di "mettersi in pari" con il sonno e col da farsi, per poi ricominciare a divertirsi con minori affanni... fino a non sapere più che giorno è.

Cittadino non votante

Ho appena avuto conferma dall'ufficio elettorale di Cinisello Balsamo che non potrò votare perché il cambio di residenza è troppo recente e gli elenchi elettorali non sono ancora stati aggiornati.
In bocca al lupo a Siria Trezzi, candidato sindaco del centrosinistra, che avrei sostenuto.

Fuori come una stagione

Ste, il contadino del blog Voglia di terra, ci parla del fieno.

22 maggio 2013

Ricordi smarriti e ritrovati

Alla morte di Ray Manzarek sono scaturiti ricordi, stavolta non in me, ma in altre persone, che nella prima metà degli anni ottanta avevano ascoltato le cover che facevamo con gli Ohm Suite Ohm (Luca alla chitarra, Aaron alle tastiere, io alla voce e Giuliano alla batteria). Con quel gruppo post-liceale, pezzi nostri ne realizzammo meno delle dita di una mano: il repertorio era incentrato soprattutto su Doors e Rolling Stones, poi c'erano alcune escursioni, da Jimi Hendrix ai Jefferson Airplane, e puntatine varie, dai Velvet Underground agli U2, oltre a qualche omaggio occasionale, tipo a David Bowie e anche ai Sex Pistols. Sfiziosissimo fu l'inserto dei Talking Heads in Fire di Hendrix.

La bellezza delle memorie condivise è prima di tutto quella di sentire più vero il proprio vissuto, più vivo il proprio passato, poi c'è quel gusto particolare di veder riemergere particolari dimenticati, tipo alcuni concerti che mi hanno rammentato. Sapere che un ricordo alberga non solo nel tuo archivio, ma che altre sue sfaccettature esistono in quelli altrui è bello almeno quanto una pacca amichevole, un abbraccio fraterno o un "cinque" dato a mano aperta con ridente entusiasmo. Talvolta, in ambiti particolari, può essere rinfrancante quanto un adorabile cenno d'intesa, come un saluto con strizzatina d'occhio di chi ha compreso anche i non detti di un discorso.

21 maggio 2013

Inderogabili impegni

Giornata piena di cose da fare, ma stasera festa alla scuola di tango!

Fuori dal tempo

Quel che non sapeva era di avere una De Lorean. Da qualche decina di minuti pigiava inconsapevole il pedale e stava rispettando i limiti di velocità per evitare di prendere un'altra di quelle multe capaci di asciugargli il portafoglio per l'importo e i coglioni per il fastidio.
L'andatura regolare in un certo qual modo alimentava la sua impazienza. Voleva arrivare il più presto possibile, anzi avrebbe voluto essere già lì. A pensarci bene, ghignava tra sé e sé, avrebbe voluto essere già lì da anni. In pochi giorni, un po' a sorpresa e quasi all'improvviso, era cresciuta una sorta di urgenza, un anelito di sapore nuovo e di sapere antico. Così ora aveva urgenza di arrivare, ma temeva la multa.
Cominciò l'andirivieni di telefonate. L'auricolare aveva un microfono a penzoloni che faticava a convogliare la sua voce, ancora flebile dopo quel che era capitato. Le conversazioni avevano luogo a fatica ma non vi rinunciava, forse per la necessità di comunicare ad altre persone lo strano traboccare. Fu probabilmente per via di quelle distrazioni che a un certo punto si trovò ad accelerare fino a sentir vibrare la carrozzeria.
Era quasi a tavoletta quando si rese conto che ormai era troppo tardi, o troppo presto. Dove stava andando lo sapeva e non lo sapeva, giacché in un lampo balzò indietro di una trentina d'anni. La scena riportava alla sua mente quel film, quello a cavallo tra paradosso e fantascienza, in bilico tra divertimento e angoscia, in dubbio tra destino e libero arbitrio.
Nel suo caso però non era stato il resto del mondo a scivolare nel passato, bensì la sua persona. Si ritrovò a contatto coi sentimenti acerbi e il candore timido, coi palpitanti entusiasmi e l'ardore incantato della prima adolescenza. Ci si tuffò valicando timori e imbarazzi, propri e altrui, e nuotò e nuotò, felice anche tra le lacrime salate del mare, nuotò fino all'altra riva, nuotò fino ad arenarsi e lì restò a lungo. Lì restò, tra sole e salsedine, un bacio del vento a ricordare l'effimera consistenza di quel balzo incredibilmente vero quanto inatteso, o forse atteso da sempre.

18 maggio 2013

I figli sono pezzi di eterna poesia

Oggi un sorriso in più me lo regala la Caju, che al ritorno da scuola mi chiede di "metter su" (una volta lo facevamo col vinile, ora con youtube) un pezzo di David... Gi... Gilmour? Le chiedo. Sì! Ha fatto una canzone con un sonetto di Shakespeare! Ehehehhe, questa?
Ridacchiando eseguo, quindi le porgo una fotocopia con testo, traduzione e qualche traccia dei miei appunti di studente ai tempi dell'università. Poi ho addirittura approfittato del bonus di attenzione per propinarle l'anticipazione di uno dei temi di Ode to a Grecian Urn, per quando tra un anno o poco più affronterà John Keats.

17 maggio 2013

Da Oscar

Parlando di attori con Lorenzo, gli dico che sì, Edward Norton è bravo, ma che De Niro è un mostro, universalmente riconosciuto come uno dei migliori in assoluto. Lui replica che è vero, ma che entrambi non possono competere con Chuck Norris. In effetti, ammetto, l'espressività del sorriso che sfodera sempre a fine puntata è inarrivabile. Scoppiamo a ridere e rido di nuovo quando se ne esce con una definizione che non posso evitare di appuntarmi: "Sì, Chuck Norris ha proprio il sorriso di un ebete che fa finta di capire."

Forse poi s'inarcherà

Quando torna a risplendere il sole con le gocce ancora nell'aria, ci insegnarono da bambini, è tempo di arcobaleni. Sempre li cerco, talvolta li trovo senza cercarli, li trovo una meraviglia da sempre e sempre sarà così. Sarà ed è così perfino quando sono incazzato per questioni d'incomunicabilità, le peggiori per me.
Da qui al momento non vedo arcobaleni, sebbene mi ridano parecchie goccioline dalle foglie di una magnolia che sta qua sotto. Che poi mi ridano o m'irridano non saprei, ma in fondo non importa: me le godo comunque, almeno per un po'.

Uno squarcio

Anche oggi il mio balcone si è trovato proprio sotto lo squarcio di sole, con nuvole a incombere da entrambe le parti in gradazioni cromatiche via via più minacciose. Ora tuona, come un bussare insistente. Anziché al Macbeth, però, ripenso a "La spada del sole" di Italo Calvino (in Palomar), in cui il protagonista (essenzialmente un punto di vista, che infatti porta il nome di un osservatorio) si sente quasi omaggiato dalla lingua di luce riflessa dal sole sull'acqua in cui nuota, salvo poi rendersi conto che quella spada esisterà anche senza di lui. Poi, di botto, grandina forte. Qui.

16 maggio 2013

Voto per mille

Quando decidi a chi destinare la tua quota dell'otto per mille, non decidi solo dei tuoi pochi o tanti soldi, ma contribuisci a determinare la destinazione della quota totale di 8 x 1000 raccolta dalle tasse di tutti i contribuenti, un importo di circa un miliardo di euro. Qualche informazione in più si trova nel sito occhiopermille.
Per quanto mi riguarda lo assegno sempre ai Valdesi, per la trasparenza della loro linea: non destinano nemmeno un euro a finalità di culto, alla costruzione o alla manutenzione delle chiese o al pagamento degli stipendi dei pastori, a differenza di quanto fa la Chiesa cattolica, checché ne dicano i suoi martellanti spot radiotelevisivi.

14 maggio 2013

Gioielleria

Passo ore a correggere cataloghi on-line di gioielli, ma quelli che davvero apprezzo non sono fatti principalmente di pietre e metalli. Quelli che mi piacciono sono a base di carbonio e possiedono a loro volta la sensorialità che riescono a stimolare. Sono esemplari unici e indossarli è un'esperienza in divenire ogni volta strabiliante quando l'avere coincide con l'essere.

13 maggio 2013

Tanto quanto un quanto

A un certo punto ci fu come un rallentamento. Se ne avvide grazie alla canzone che stavano trasmettendo alla radio: conoscendone bene il tempo, s'accorse dell'infinitesima discontinuità. La melodia continuava a funzionare, ma i giri erano lievemente indugianti. S'immaginò rimpicciolire fino allo spessore d'un'onda di frequenza ed entrare in quella fenditura per sottrarsi un momento, un istante, un'inezia, alla cronologia. Farlo attraverso la musica avrebbe per così dire garantito la bontà dell'effimera esperienza, quasi rappresentato un'assicurazione sulla possibilità di varcare l'ineffabile soglia anche in senso contrario. Schiudersi ed esplorare quel desiderio fu tutt'uno e così avvenne il passaggio: fu un mulinio d'immagini e sensazioni, un turbinare di evocazioni e ricordi, una congerie di punti di riferimento a far da madeleine in rapida e intensa successione, nel loro variopinto evocare, nella loro innata capacità di suscitare emozionanti picchi di multisensorialità. Quando tornò, avvertiva ancora una carica elettrica pervadere il suo essere, friccicante fino ai polpastrelli: era come l'accensione in serie delle lucine dell'albero di Natale, però ce l'aveva dentro la linfa. Alla fine, nulla era diverso dal solito, ma era cosciente di quel balzo e si ricordò una volta di più che nessuno può toglierti quello che hai ballato.

12 maggio 2013

Inoltre

La primavera inoltrata comprende la gioia della biancheria che si asciuga al sole, un sole che si fa respirare e che lascia respirare. Comprende scenari d'azzurro sontuoso e l'abbaglio di comignoli rilucenti. Comprende di essere a un passo dal "troppobellismo" e forse per questo si arresta e ti fa sostare, finché non indugerai ad ascoltare il vento e la sua voce, sul lenzuolo grande e sulla girandola arancione che vortica con impazienza bambina sul balcone. Finché non riprenderai i passi slegandoti, non ripeterai i passi rinnovandoti e riscoprendo il tuo spirito alto, quello capace di collegare pelle e piacere raggio per raggio (e il pi greco per una volta non c'entra).

11 maggio 2013

Light rain

Pioggia leggera oppure pioggia di luce.
Dalla pioggerellina alla vivacità rilucente, il passo prende il tempo di uno sguardo all'insù, e ogni volta il cielo rinnova il suo campionario cromatico.

10 maggio 2013

Viaggetti urbani

Eravamo in metrò seduti uno di fronte all'altro, a volte lo intravedevo soltanto per via degli altri passeggeri, ma mi godevo la sua presenza. Ero assonnato eppure rimanevo sveglio e vigile, come quel giorno al reparto di ostetricia del San Carlo, con lui neonato e io, in arretrato di sonno come poche altre volte, a tenerlo sdraiato sulle mie cosce, percependo lo sguardo preoccupato di un'astante che temeva mi potessi addormentare facendolo cadere. No, impossibile: le mie mani allora, come la volontà oggi, mi tenevano lì dove dovevo essere, dove volevo essere.
Eravamo in metrò seduti uno di fronte all'altro e quando si è liberato un posto sono andato a sedermi accanto a lui. Lì, dopo un po', mi sono concesso un paio di microsonnellini tra una fermata e l'altra. Mi ha svegliato mentre arrivavamo a Cimiano, accennando all'emersione in superficie della metropolitana come cosa degna di nota, il che mi ha reso contento per quanto mi pare buono e giusto apprezzare ogni piccola cosa intorno. Sensazione amplificata poco più tardi, mentre ci accomodavamo in testa al trenino automatico verso il San Raffaele con l'aria e l'autoironico compiacimento di due che salgono su una giostra. Ho riso e sorriso anche intimamente, rivedendo i miei entusiasmi in lui, bellissimo piezz' 'e core.

Radiazione tanguera

Ancora tango?! Così mi hanno detto ieri e avranno anche ragione. Io stesso, prima di iniziare, consideravo con stupita sufficienza coloro che lo classificavano tra le proprie priorità, non rinunciandovi facilmente per un qualsiasi altro programma serale. Di certo posso dire di non essermi stufato: dopo la serata di ieri in sala grande allo spazio A, per esempio, mi restano ancora un timbro sull'avambraccio e la voglia di ascoltare la programmazione musicale messa a disposizione sul sito web della Mariposa La2x4.it, dedicata esclusivamente a tango, vals e milonga e ispirata all'omonima radio di Buenos Aires.

09 maggio 2013

Storia, lingua e geografia

La multidisciplinarietà è necessaria perché può aiutare a capire meglio, ma anche o soprattutto perché è più divertente.
Piccola dimostrazione: la cartina d'Europa evidenziata in base a come si dice "cetriolo".



Nella stessa pagina di Strange Maps si trova anche la cartina relativa al lemma "arancia".

08 maggio 2013

Una volta era proprio oggi

Ai semafori dei dintorni i venditori di rose li trovo sempre tranne quella volta che mi servirebbero. Quanto ai negozi, nei momenti in cui potevo essere in giro non erano ancora aperti oppure avevano già chiuso.
La festa della mamma sul calendario è segnata per domenica 12, ma un tempo era l'otto maggio e siccome oggi ero di passaggio a cena dai miei, volevo farle gli auguri. Alla fine ho rubato un fiore da un giardino.

05 maggio 2013

Alle giostre con la puzza al naso

Devono essersi moltiplicati, non c'è altra spiegazione. Mi riferisco ai baracchini che vendono frittura alle giostre, roba fritta con olio di chissà quale specie, miasma fritto e rifritto che lascia nell'aria un odore di burro rancido invadente e persistente. Devono essersi moltiplicati, dico, perché non avendone un ricordo così spiacevole e marcato nelle esperienze della fanciullezza, non posso accettare di aver trascurato un elemento olfattivo talmente spiccato, né posso credere di averlo semplicemente rimosso dall'archivio della memoria. L'unica spiegazione è che prima, ai tempi che furono, non ce n'erano così tanti in rapporto al numero di attrazioni presenti. A parte questo particolare nauseabondo, oggi è stato divertente far divertire i pargoli, ovvero i miei nipotini più piccoli, con Lorenzo a fare quasi da chaperon, alle giostre di santa Valeria, tradizionale appuntamento seregnese che ha mutato il luogo ma non il periodo rispetto ai tempi che furono, quelli in cui l'impatto visivo non era pressoché soffocato in modo così intenso dalle sgradevolezze olfattive.

04 maggio 2013

Su per giù sarà superfluo

Per non essere costantemente in ritardo su quel che s'ha da fare occorrerebbe procurarsi un sacco per disfarsi del ciarpame, però uno solo non basta, perché bisogna differenziare, e dunque occorrerebbe procurarsi diversi sacchi di diverso colore, qualche sacchetto di carta o scatolone, più dei contenitori biodegradabili, più un'adeguata dose di decisione e coraggio per estendere il più possibile la nozione di ciarpame. A questo punto, iniziare a sfoltire, smaltire, snellire, tranciare, fare spazio per fare luogo al futuro, il futuro immediato, praticamente il presente. E sbrigarsi, anche, perché nel frattempo il presente presenta il nuovo conto di ciò che su per giù sarà superfluo, con altro materiale da vagliare e selezionare prima che sia di nuovo indispensabile sfoltire, smaltire, snellire, tranciare, fare spazio per farsi spazio e darsi tempo, perlomeno quello di un time out.

03 maggio 2013

Bella e possibile



Questa è una maglietta che ho intenzione di procurarmi nei prossimi giorni, sostenendo Radio Popolare con un contributo extra di 20 euro.

02 maggio 2013

La memoria di quel che sarà

C'è film e film. Se un Gosford Park, benché su piccolo schermo, è comunque foriero di pregnanza, un Viaggio sola in visione cinematografica festiva non è certo sufficiente a raddensare sapori che rimangano, perlomeno non quanto Up In The Air (Tra le nuvole) cui qua e là allude.
Resta il fatto che i film non vanno bene per obnubilarsi, né la musica, né il sonno: ciascun passo in tal senso cederebbe ben presto la via allo spleen da Sehnsucht, e sarebbe pronta la malinconia a farla da padrona, poggiando su quel che non è ma sarebbe potuto essere.
Per fortuna c'è anche altro, di bello e di vivo, di pronto o promettente, nella danza degli istanti, nel fluttuare di ciò che, nascosto al primo scorrere, si rivela ai successivi passaggi, come quando si rilegge una poesia dopo averla studiata un po'.


a cura di Giulio Pianese

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