17 maggio 2013
Uno squarcio
Anche oggi il mio balcone si è trovato proprio sotto lo squarcio di sole, con nuvole a incombere da entrambe le parti in gradazioni cromatiche via via più minacciose. Ora tuona, come un bussare insistente. Anziché al Macbeth, però, ripenso a "La spada del sole" di Italo Calvino (in Palomar), in cui il protagonista (essenzialmente un punto di vista, che infatti porta il nome di un osservatorio) si sente quasi omaggiato dalla lingua di luce riflessa dal sole sull'acqua in cui nuota, salvo poi rendersi conto che quella spada esisterà anche senza di lui. Poi, di botto, grandina forte. Qui.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.