30 settembre 2024
Baluginii
30 agosto 2024
Oggi per domani e oltre
31 luglio 2024
Zampine
30 giugno 2024
Piccola cronaca
L'oleandro è fiorito bene; sul balconcino esposto a sud tutte le piante vivono felici: ho perfino gustato qualche pomodoro (datterini e sardi) nato e maturato lì.
L'esame l'ho passato, benissimo, conseguendo ufficialmente l'abilitazione all'insegnamento dell'inglese (la seconda, giacché la prima l'avevo presa per sbaglio in francese, avendo clamorosamente equivocato sulla classe di concorso al momento della frettolosa iscrizione due anni prima, in piena era Covid).
Nel frattempo, è passato anche il tuo quinto non-compleanno, papà Umberto, che manchi e ci sei.
31 maggio 2024
Su, coraggio
L'oleandro sul balcone sta fiorendo, sempre che la grandinata non l'abbia fatto fuori. Domattina, se farò in tempo, darò un'occhiata.
Ho una prova di abilitazione tra tre giorni e mi torna in mente Eduardo De Filippo, Gli esami non finiscono mai: visto che ho già superato i sessanta, a quanto pare aveva ragione lui.
Si possono sempre scovare motivi per essere lieti tra una tragedia e l'altra, purché non bombardino noi. E non mi riferisco alla grandine.
Tra meno di una decina di giorni ci sono le europee: pur senza entusiasmo, a votare andiamoci, ché quelli là sono pericolosi, anche un secolo dopo.
La stanchezza non vale come scusa.
Tra parentesi, non vedo l'ora di tornare a ballare, soprattutto perché al momento me ne devo astenere per prepararmi all'esame; ma in fondo è solo per qualche giorno, De Filippo non avrà ragione del tutto... a parte le inevitabili incombenze legate agli esami dei miei alunni di terza media!
Come, scusa? La stanchezza non vale?
29 aprile 2024
Ora e sempre (resistenza)
per tornare a ballare.
31 marzo 2024
Di (n)uovo
29 febbraio 2024
Un giorno in più?
04 febbraio 2024
Ieri e ieri l'altro e di nuovo
Non vi è stato alcun bisogno di infilare occhiali rosa con quel cielo confetto: un rosazzurro quasi da cartone animato. Rosazzurro come il negozio nel quale i miei si servivano quando eravamo piccoli: la tranquillità esperita inconsapevolmente e perciò data per scontata. Bellezze incredibili, a riguardarle con gli occhi della memoria.
Un bianco e nero quasi seppiato poche ore più tardi al cinema, con temi trattati in modo crudamente geniale, vedi le violente movenze sui virtuosismi vocali di Petra Magoni. Scene e vicende che lasciano l'amaro in bocca, perché l'apparente esagerazione caricaturale è purtroppo molto meno di quel che accadeva e continua ad accadere. C'è ancora domani, dice lei, ed è purtroppo vero ancora oggi.
Bianca e nera anche la torta per la festa del Tangoy sabato. Un'intera sera a ballare: non ci si stufa mai, e come si potrebbe?, di musica e abbracci, quelli ritrovati e rinnovati, quelli nuovi che spesso celano piacevoli scoperte, quelli riscoperti.
Oggi un'altalena al parco Trotter ha ospitato una ottantanovenne, che a un certo punto ha perfino iniziato a spingersi da sola: mia mamma, se sollecitata, lo spirito ce l'ha. Sorrido.
01 febbraio 2024
Lo stupore degli occhi bambini
Lo stupore degli occhi bambini che abbiamo in noi se non lo soffochiamo ci permette di godere di tanti piccoli frammenti di felicità. Si tratta di istanti da cogliere e custodire poi sorridendo nella memoria delle inezie senza scopo specifico.
Un semplice esempio è rievocare l'incredula divertita gioia di quando per la prima volta mi resi conto che in Mrs Robinson Simon e Garfunkel menzionavano un nome che per me che avevo studiato francese alle medie e al liceo era stato assolutamente impossibile captare fino a quel momento: Joe DiMaggio, poesia sonora pur non avendo io mai apprezzato né conosciuto il baseball.
Il verso richiama l'Ubi sunt? già risonante nella Ballade des dames du temps jadis di François Villon:
Where have you gone, Joe DiMaggio?
E la sottostante malinconia si fa plurale in quello seguente:
Our nation turns its lonely eyes to you
Canticchiamola. [testo qui]