Quando posso e me ne rammento, metto nel caffè un pizzico di cannella per aiutarmi a berlo senza zucchero. Oggi l'ho aggiunta anche nel caffè freddo (sì, non avevo voglia di rifarlo né di scaldarlo) e la cannella ha prevalso nettamente, facendomi inalare il sapore di un ricordo.
Ho percepito, o creduto di percepire, il gusto dei coni di panna montata che prendevamo da piccoli la domenica mattina accompagnati da papà nella latteria di via Cavour a Seregno. Buoni, gustosi e con una spolverata di cannella.
Dal ricordo di un sapore al sapore del ricordo passa un sorriso che nessuna malinconia può cancellare: una di quelle piccole grandi cose che niente ci potrà mai portare via (a parte l'alzheimer, ovviamente, ma lo dico facendo i debiti scongiuri).
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