08 agosto 2020

Tutta l'immane bellezza che c'è

Quando il cielo notturno sta per accendersi, le prime lucine che appaiono alla vista sono i pianeti. Spesso risulta facilmente visibile Giove, grande com'è; talvolta Marte rosseggia; Venere è per i più attenti, incantevole al tramonto o all'alba. Saturno invece si mostra di rado, soprattutto nel cielo cittadino col suo inquinamento luminoso. Da settimane, però, lo si sta vedendo accostato a Giove: per qualche giorno hanno addirittura formato un bel trittico con la Luna. In questi casi si parla di congiunzione, ed è un bello spettacolo. 
Naturalmente, è tutta un'illusione della nostra mente, che ama ricostruire legami e immagini anche laddove la realtà la smentisce, esattamente come succede con le costellazioni, solo apparentemente disposte in disegni creati dalla fantasia dell'essere umano. Un'illusione non vana: senza di essa, la vertigine dello spazio cosmico s'impadronirebbe del nostro sguardo verso l'alto, risucchiando la nostra sicumera e annientando perfino la sicurezza con cui posiamo i piedi a terra sulla Terra. 

Per ritrovarci occorrerà perderci nell'immensità, non quella di una notte coi grilli che cantano, non quella dello sciabordio degli oceani, non quella delle sommità poco ossigenate né quella degli abissi insondabili: l'immensità delle distanze davvero irraggiungibili, quella delle scale appena immaginabili, quella delle moltiplicazioni di quasi-infiniti difficili pure da concepire... 
In verità, la vertigine con me funziona sempre nel solito modo: più che guardando direttamente nel burrone, mi spaurisco adocchiando la montagna di fronte e immaginando di trovarmi a mezz'aria. Anche con lo spazio, più che le stelle, sono i pianeti a darmi il senso delle distanze e dell'enormità, proprio perché relativamente vicini e così lontani. 
Dunque per perdersi basterà lasciarsi andare alla "vertigine all'insù", un po' come quella che si può provare sotto le Torri del Vajolet; dopo l'inebriamento, per ritrovarsi urgerà accorgersi della straordinarietà della nostra condizione: ci siamo, esistiamo, saremo anche dei puntolini, ma siamo qui e volendo siamo bravi a gustare un pezzettino di tutta l'immane bellezza che c'è.

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a cura di Giulio Pianese

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