02 agosto 2020

Strage

Ore 10:25 del 2 agosto 1980, Bologna: 85 morti e oltre 200 feriti.
Dopo 40 anni, sappiamo che gli esecutori della strage furono i neofascisti dei NAR e che i mandanti furono la P2 e Licio Gelli.
Dopo 40 anni, la rabbia e il disprezzo per quelli là non calano.
E il ricordo non muore, perché chi non ha memoria non ha futuro.

All'epoca, la notizia la appresi molte ore dopo. Coi miei amici, eravamo partiti da Milano Centrale la sera prima, diretti in Sicilia. In realtà, appena tornato dal Trentino dove avevo lavorato come lavapiatti, non avevo voglia di rimettermi subito in treno: fu solo grazie alle loro insistenze che mi convinsi ad anticipare la partenza. Passammo dunque indenni da Bologna, ma nella giornata seguente il treno subì una serie di forti rallentamenti, per fermarsi poi non so più quante ore dalle parti di Salerno. Qualcuno disse che c'era stato "un grosso incidente" a Bologna, ma solo un paio di giorni dopo, quando arrivammo stanchi affamati e puzzolenti al campeggio di Capocalavà dove già si erano insediati altri nostri amici, venimmo a sapere della strage (ma s'era ragazzini, il pensiero non si soffermò lì per molto).

Ogni volta che ripenso a quanto fui fortunato, al sollievo si mescola un dolore affettuoso per chi purtroppo ci rimase sotto.
Solo rabbia e disprezzo, invece, per chi disprezzò le vite altrui per qualche malvagio tornaconto.

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La strage
Le 85 vittime: Nome Cognome (età)
La vicenda politico-giudiziaria

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a cura di Giulio Pianese

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