Da giorni cielo e sole ne proclamavano l'imminente rifiorire.
Primavera, stagione caricata a molla, pazza come marzo, incoraggiante come aprile, dolce come maggio. Scaturisce all'essere e sboccia, carica di novità inquietanti o spiazzanti, pregna di frizzanti meraviglie strane o incredibili, traccia fili in aria e si dipinge in acquerelli dalle imprevedibili cromie, straniandoti risboccia in densità colorate di magie.
Mentre il mondo incongruente rimbomba di orrori e pianti sfiguranti, la natura riesplode impetuosa ed è un carrarmato è un tornado è un'onda è una forza raggiante e mortale con la fretta di rivivere. Tu guardi al mondo e t'ingiostri, il globo puntino rotante che pulsa di affanni, il cosmico ritmo atrioventricolare che pompa ricordi dal futuro, negli occhi una nube di mistero toglie il tempo dal respiro e ti perdi girando nel vuoto del blu.
Eppure. Fai l'occhiolino a una luna bucaniera che immette argento squarcianubi con potente ardire. Quel mondo, lo stesso mondo si lascia guardare fin dietro i colori rivelavita e la scena si fa ricca di doni, lo sguardo vi ambisce e s'incanta, a lungo. Molti sono gli scrigni di bellezza e preziosità, qualcuno irresistibile. Bello che esistano, sebbene talvolta sia assai arduo imparare ad accontentarsi di ammirarli da lontano, come si fa con l'arcobaleno, creatura di luce capace di unire in un bacio il cielo e la terra.
Buona iridescente giornata.
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