Quando arrivammo ad Auschwitz-Birkenau aprirono le porte dei vagoni. Eravamo mezzi morti, ma dovemmo metterci velocemente in fila per cinque. C'era un uomo con in mano un bastone. Con un movimento della mano mandava le persone a destra o a sinistra. Mia madre, il mio fratellino e mia sorella andarono a sinistra. Non li rividi mai più.
- Lilly Ebert, ebrea ungherese, sopravvissuta ad Auschwitz
[fantasmi dal sito How to be a Retronaut, segnalato giorni fa da mastra]
E una canzone sorridente, Ale Brider (Tutti fratelli), da riascoltare e di cui, volendo, leggere testo e (mio) riadattamento in italiano.
[speranze dalla musica, sempre, dall'animo fanciullo che non si rassegna, che non smette di cercare con lo sguardo dei sensi i fiori in mezzo agli orrori del non senso]
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.