28 ottobre 2003

Come su una nave

Quando il traghetto esce dal porto, tutti i passeggeri si affacciano verso il litorale, solo il pilota guarda da subito il mare aperto. Piano piano la terra svanisce alla vista e allora o poco dopo si cambia punto di osservazione perché lo sguardo si accomodi ad altri orizzonti.
Nelle lunghe navigazioni non si vedrà la nuova sponda prima di essersi intimamente staccati da quella di partenza. Per questo, mi dico cercando d'esser convincente, ogni distacco va considerato come un trampolino per alti volteggi verso altri fraseggi di vita.
Mi dispongo dunque a considerare con equivalente saggezza il fatto che Yaccs si stia mangiando i commenti più antichi del mio vecchio blog: buaaaaah! Tante parole che nessuno avrebbe mai riletto, secondo una nota legge di Murphlog, ma alle quali io tenevo.
Tante parole, ma ne voglio ricordare uno che ne fece a meno.
Avevo scritto:
. . . _ _ _ . . .
e Bruno, che ringrazio ancora oggi, mi rispose:
._. . ... .. ... _ ..

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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