28 agosto 2015

Fasi lunatiche

Pareva uno di quei momenti in cui se avesse domandato Che fai tu luna in ciel? quella avrebbe risposto Fatti li cazzi tua.
Così luminosa, ma per finta, solo di riflesso. Così grande, ma solo per la vicinanza. Così piena o quasi, ma da un lato solo.

Tuttavia, di lì a poco qualcosa sarebbe mutato: un refolo d'aria, gradito e atteso, lo schiudersi anzitempo d'un fiore di zucca, giallo e promettente, dei pensieri nuovi a guarnire vecchi vassoi di grattacapi, serti non solo ornamentali ma auspicabilmente forieri d'efficacia.

Lo sguardo successivamente rivolto al cielo trovò distanze diverse e diversi distacchi, che s'installarono nell'animo acquietato. Non più domande, non più per un po'. Spazi ampi e respiro. Respiro ampio, in attesa di un sonno ritrovato.


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bonus: Bob Dylan, The Night We Called It A Day

2 commenti:

  1. Ciao Giulio,anch'io non potevo dormire ieri sera grazie l'effetto luna ! Parole bellissime. !!

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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