30 giugno 2013

Sa lento

A me sembra di essere in largo anticipo a programmare le vacanze diverse settimane prima che inizino, ma effettivamente un pochino di preavviso agli amici che si andranno a trovare lungo la dorsale adriatica ci vuole. Lungo la dorsale intera, fino alla punta estrema. Per i dettagli, si vedrà, non esageriamo con l'anticipo.

Un pezzo da metter su

Mentre sparecchiavamo, la Caju s'è impossessata di YouTube per mettere su un pezzo. Le ho intimato di non sceglierne uno che mi ammazzasse le orecchie e subito, intimamente, mi sono assimilato alle generazioni precedenti, ricordando le volte in cui si lagnavano delle nostre scelte musicali troppo rumorose.
Poi, girandomi verso lo schermo, le ho chiesto di mettere prima quella lì che compariva in cima alla lista dei video. "Prima di cosa?" mi ha apostrofato stizzita. "Prima di quella che volevi mettere tu" ho risposto. "Ma io volevo mettere questa!"
E così ci siamo trovati perfettamente d'accordo su Ben Harper e la sua Diamonds On The Inside.

Modi e tempi

Uno dei modi peggiori di vivere è quello di pensare al condizionale anziché all'indicativo. Perdersi l'essenza e la pienezza di quel che si sta facendo per rincorrere quel che non è e che tutt'al più sarebbe, con tutti i se e i ma del caso (o del cazzo, perché certe volte le scuse per non essere o per non fare sono deboli schermi di chissà quali paure o pigrizie, deleterie incrostazioni mentali), sarebbe un po' da pirla.

Tutto ciò premesso: ora, a bocce ferme, dopo una bella giornata di vacanza mordi e fuggi, una bella gioiosa giornata in luoghi ameni, una bella affettuosa giornata con la prole al completo, una naturale giornata d'aria e sole e acqua e verde, ora un pensierino allo stage di milonga al quale non ho partecipato oggi lo faccio, ma sorridendo e confidando di recuperarlo in altra occasione.

Nitido mattino

Chiedi l'ora al calendario ed è - lo conferma il cielo - luna meno un quarto (in campo azzurro).

29 giugno 2013

Serata qui così

Da una parte c'è una milonga, dall'altra un tango festival, qui nei pressi una festa di piazza e un cinema all'aperto, poco in là un concerto gratis e poi birre e gelati. Uscire uscirò, ma stavolta solo per recuperare la primogenita in orario utile a farle accumulare un congruo numero d'ore di sonno prima della sveglia di domattina, quando partiremo per andare a trovare il tredicenne.

Tutto passa, anche Google Reader

Da tempo è stata annunciata la chiusura dell'aggregatore Google Reader per il 1° luglio 2013. Per un po' ho pensato che me ne sarei fregato, lasciando che le cose svaporassero, poi invece ho posto rimedio iscrivendomi al lettore di feed The Old Reader, anch'esso gratuito, e importando lì l'elenco delle fonti che seguo abitualmente.

Fatti di quella materia là

Nei sogni i tempi si mischiano e si mischiano anche i ruoli e le fattezze. Passare da un sogno proprio a un sogno altrui pare roba da Borges (vedi come al solito "Le rovine circolari") e invece basta ce lo raccontino perché paia verosimile. È quasi come vivere un pezzo di vita in più: esperire un'esperienza tramite parole ascoltate non ha niente di strano per chi già lo fa leggendo storie e romanzi che muovono emozioni.
Poi però, passato lo sfizio, occorrerà rispondere al bisogno di ritornare al proprio alveo animale, psicoemotivo, carnale e di sangue vivo. Si devono coltivare i propri sogni, non necessariamente quelli degli altri.

Scorsi e non vidi

Sentire i botti senza vedere i fuochi artificiali potrebbe essere frustrante, invece sono già contento di sapere che da qualche parte ci siano. Poi dalla finestra del bagno riesco a scorgere qualche bagliore: si tratta di piccola cosa, niente che illumini il cielo, ma il cielo s'illumina da sé e tra i colori del crepuscolo brilla un astro: credo sia Venere.

28 giugno 2013

A matita

Sai come si chiama la voglia di te? Sta scritta in una lettera a due voci, due come i tipi di grafite che vergano fronte retro il foglio piegato in tre. Sta scritta implicitamente e come si chiama non si saprà leggendola. Per saperlo occorrerà aprire le orecchie a un'ora imprevista e ascoltare una voce che dirà Amore umido. Così, senza definizione, senza precisare l'origine e la forma di tale umidità, fluido corporeo più che atmosferico, fluido d'atmosfera d'incanto d'origine incerta o, più probabilmente, mista. Sarà una voglia condita d'assenza e nutrita d'essenza, sarà una voglia che trova in cucina gli aromi e accanto al piano cottura gli umori segreti, secreti durante golosi baci. Sarà una voglia tra parentesi, ma capace di schiudersi petalo dopo petalo dopo petalo tra un sorriso e l'altro per una vita intera fatta d'un momento rubato, la peggissima e meglissima che ci possa essere in una scrittura ama ti ta.

26 giugno 2013

Quasi proverbialmente

Ci vuol pazienza, si dice. Bisogna tenere i piedi ben piantati per terra, si dice.
Pronti: da paziente, sono andato dal medico e mi sono fatto prescrivere un plantare.
Adesso si tratta di abituarsi, sperando che poi i benefici ripaghino i disagi e la spesa.

25 giugno 2013

RX OK

Le formule standard non sono sempre chiare. Nei referti, per esempio: ho dovuto chiedere conferma a un medico del reparto radiologico per tranquillizzarmi sulla diagnosi della radiografia di controllo al torace. Eppure, almeno in teoria, dovrei essere avvezzo alle parole, anche a quelle settoriali, visto il mestiere che svolgo.
Però dimmi tu se non è almeno un po' foriera d'ambiguità la seguente espressione: "Non addensamenti parenchimali a focolaio in atto." Dico: È in atto qualcosa? No, cancelli pure e scriva: Negativo! (che poi, ripenso io, "negativo" per dire "tutto bene" è già un programma di per sé).
Comunque ero già contento che mi avessero consegnato il referto senza penali per il ritardo con il quale m'ero presentato a ritirarlo. E per la giornata di cielo splendido, ma questo l'ho già detto.

Notte e dì

Quel cavolo di coniglio dei giapponesi sulla luna non lo riesco a vedere, però anche ieri sera effettivamente lei era davvero grande, lì poco sopra i palazzi. Poi s'è alzata, forse per non farsi bucare dalle antenne.

Oggi invece il cielo, sontuosamente bello d'un'aria brillante, accompagnava il tragitto facendomi sentire turista tra i finestrini spalancati. Le nuvole poggiavano sull'aria come pesciolini in un acquario, a decorare la profondità dello scenario d'uno spicchio di meraviglia.

24 giugno 2013

Aria di colonia

Il tredicenne si trova a Vacciago, Lago d'Orta. Per il secondo anno di seguito l'ho salutato mentre partiva entusiasta per la colonia (anzi: "Casa vacanza"), dove potrà scatenarsi per due settimane insieme ai suoi amici e a quelli che conoscerà là.
Stamattina ad accompagnare i ragazzi noi papà eravamo in minoranza. Ho percepito qualche ansia di troppo serpeggiare attorno, ma alla fine perfino le mamme più apprensive sembravano convinte della bella necessità di lasciar spiccare un altro piccolo volo ai "cuccioli".
Domenica con la Caju ho in programma di ripetere la gita dell'anno scorso, confidando che per quella giornata il patatino vorrà concederci la sua presenza trascurando per qualche ora i compagni d'avventura.

23 giugno 2013

Piccole nicchie di bellezza

Tra quelli che considero pregi, esiste la capacità di godersi piccole nicchie di bellezza, in termini di tempo e di spazio. Ciò permette di sentirsi in vacanza, qua e là, anche nei luoghi della vita ordinaria e in qualche momento sottratto alle incombenze o alla routine.
Può bastare anche una passeggiata dietro casa, come una domenica di giugno dai miei genitori. A un certo punto mio padre si è seduto e sulla stessa panca di granito mi sono sdraiato io. Lui canticchiava canzoni napoletane, segno di contenta rilassatezza, io lasciavo andare lo sguardo in su, foglie contro il cielo e un bel pensiero in me. Erano le stesse canzoni che cantava sua madre mentre cucinava, mi ha detto. Bella musica anche nei colori lì intorno, pensavo.
Poi mi viene un "Aahhh!" di paciosa soddisfazione: In fondo, dico, quando vai in vacanza cosa fai? Ti sdrai al sole, ti rilassi, guardi il paesaggio. Ecco, anche qui ora è vacanza.

22 giugno 2013

Non è per via del chiodo

Ogniqualvolta qualcuno espone un problema, la mente maschile tende istintivamente a cercare di risolverlo.
Se quel qualcuno è una creatura femminile, tuttavia, spesso ha solo bisogno di essere ascoltata.
Questo breve video esemplifica la situazione in modo chiaro e netto, direi.

It's Not About the Nail from Jason Headley on Vimeo.

[segnalato dal prezioso Giavasan]

21 giugno 2013

La fattibilità delle piccole cose

È proprio vero che tante volte ci si mette più a mettercisi che a farle, le cose.
Stamattina, per esempio, mi sono deciso a raggiungere l'ASL per trovarmi un medico più vicino a casa e, già che c'ero, per far aggiornare l'indirizzo sulla tessera sanitaria. Rassegnato a una corposa attesa, m'ero portato acqua potabile e un libro, ma il procedimento burocratico è stato svolto in un batter d'occhio e senza un minuto d'indugio.
Nel pomeriggio, dopo un taglio di capelli alla ghiri-ghiri (eseguito da Daniele), ho restituito un paio di libri alla biblioteca (il Pertini) e ho preso in prestito Il fiuto dello squalo, così finalmente leggerò Gianni Solla anche su carta dopo averlo seguito per un decennio sul blog Hotel Messico.
Note di merito a Cinisello Balsamo, e una in più per lo squarcio di cielo dal quale ora fa capolino una luna quasi interamente illuminata.

20 giugno 2013

È bene ingraziarsi Ganesh

Qualche sera fa ho assistito a uno spettacolo di danza indiana tradizionale. Non conoscevo minimamente il Bharata Natyam e ringrazio Donatella, amica tanguera ed ex danzatrice in questa difficile e complessa disciplina, per avermi schiuso questo uscio, invitandomi alla serata e fornendomi qualche dritta introduttiva.
Sono capitato bene, perché Sangeeta Isvaran è un'artista straordinaria e padroneggia tutte le abilità espressive, usando corpo, mani, viso e occhi con una tecnica sopraffina che riesce a mettere al servizio del racconto e della poesia terrena e spirituale.
Prima di ciascuna parte del programma, Sangeeta ha spiegato i contenuti del brano sul quale avrebbe danzato, illustrandoci per sommi capi il filo della rappresentazione cui avrebbe dato vita. Dico rappresentazione a buon titolo e definirei lei una "danzattrice" per la capacità di ricreare, per via simbolica ed estetica, scene e situazioni, evocando personaggi e spiriti, dando raffigurazione a sentimenti e stati ineffabili.
Oltre alle tecniche di danza, ha esibito un'espressività facciale d'intensità almeno pari a quella delle migliori dive del cinema muto, riuscendo però a comunicarla in modo rapido e coordinato con il resto dei movimenti, pronta a mutare istantaneamente postura, asse, posizione degli arti e delle dita, direzione e colore dello sguardo, disegno del viso, rapporto con lo spazio visibile e invisibile.
Tutto questo, dipingendo con la musica il canto del vivere, insieme alla coscienza delle sue difficoltà (tra l'altro, Sangeeta è attiva in diverse iniziative legate al disagio sociale). Per quanto possa valere l'opinione di un profano: bravabravissima!

E riletture

Un libro è un buon libro quando, alla rilettura, si fa riscoprire.
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Questa volta è il turno di Until I Find You di John Irving.

18 giugno 2013

Via di corsa

Prendere appuntamenti per fare le cose insieme ad altri serve a non farsi vincere dalla pigrizia, dal caldo, dall'indolenza... però bisogna staccare la linea! Ciao.

Millelucciole

Sabato sera lo spettacolo è stato offerto dalla natura e l'abbiamo colto grazie alla voglia di farci un'ulteriore passeggiata tardiva nonostante la stanchezza per la lunga giornata. Il merito iniziale è però stato di un sms che pulsava sorrisi, ricordandomi della possibile presenza di lucciole in quei paraggi.
Abbiamo imboccato la salita verso il colle di Sant'Ellero, l'eremita patrono di Galeata, e già dopo qualche decina di metri, al riparo dalle fonti di illuminazione elettrica, si sono palesate le prime mirabili intermittenze. Dapprima le avvistavamo con entusiasmo trattenuto dal timore che si dileguassero, ammirandole sul ciglio della strada e tra i cespugli e gli arbusti, poi le vedevamo attraversarci il cammino a diverse altezze e non abbiamo più calmierato le esclamazioni e l'euforico meravigliarsi dei tre bambini che erano in noi, indipendentemente dal ruolo di padre e di ragazzini adolescenti (in effetti, sono entrambi teenager ormai) e ci siamo anche azzardati a toccarle e a prenderle in mano.
Superato il primo tornante, gli alberi a destra e sinistra rilucevano come decorazioni natalizie e nella buia prospettiva della salita sterrata si moltiplicavano a centinaia se non a migliaia i magici insettini nella stagione degli amori. Eravamo consci della straordinarietà dello spettacolo ed è grazie a ciò che i ragazzi hanno risposto positivamente agli incitamenti, proseguendo nonostante la paura li inducesse a tornare indietro (colpa di qualche suggestione horror da loro evocata per scherzo e poi risultata troppo efficace). Così siamo arrivati quasi a metà del percorso, una metà sufficiente a farci sentire grati per essere lì. A tratti s'intravedevano scorci di cielo stellato tra le chiome ed era un bel vedere, ma per una sera le effimere luci terrestri hanno surclassato quelle del firmamento.

14 giugno 2013

Via con me

Cj ho così una botta di caldo che anticiperei la partenza a stasera pur di tenere aperto il finestrino. Invece ci dormiamo su prima di farci un giretto in Romagna, al paese natìo.

13 giugno 2013

Ballare all'aperto

Stasera ho intenzione di andare al Palatango di Segrate.
C'è di bello che si balla all'aperto, una sensazione che per il tango ho sperimentato ripetutamente l'anno scorso, la maggior parte delle volte proprio al Palatango durante la stagione estiva, quando sotto le stelle appena fuori città la temperatura regalava quel paio di gradi in meno sufficienti a riattivare gli entusiasmi troppo provati dall'afa.
Le altre occasioni sono state la Milonga popular, alla quale di recente ho bissato la partecipazione di un anno fa, godendo della musica e dell'atmosfera prima durante e dopo le tande; e, sempre l'anno scorso, un concerto che tennero sul tetto del centro commerciale di Cinisello Balsamo. Al suono di un'orchestra che si esibiva dal vivo mi capitò di ballare anche a Bolzano, ma quella volta causa il meteo riparammo all'interno del teatro.
Con la musica dal vivo, comunque, ballare è diverso: durata e stile dei pezzi sono meno prevedibili e si amplifica la sensazione d'irripetibilità ch'è già propria del ballo in sé.
In più, ballare all'aperto dà un senso di libertà. Quasi quanto far l'amore su un terrazzo, i corpi nudi riverberanti di luna come le notti d'estate il Talvera.

12 giugno 2013

Yāsamīn

Effluvio è una parola che acquista senso, conquistandolo, quando si passa accanto a dei gelsomini in fiore una di queste sere.
La primavera non finisce mai d'inoltrarsi.

11 giugno 2013

Per capi colorati

Lavatrice da svuotare, bacinelle rosse, mollette di legno. Poi, all'improvviso, la voglia l'urgente necessità di stare a torso nudo sul balcone; puoi non guardare se vuoi, ma sentirai, coricandoti, il calore che restituirà il corpo attraverso rinnovati contatti epidermici. Non vedo l'ora che i piedi cerchino l'erba.

08 giugno 2013

Variopinto svaporare

È solo che si era addormentato. Lui, l'omino che girava le pagine dei calendari, stava pisolando da mesi. In assenza della sua opera, i mesi non riuscivano a trascorrere normalmente, le stagioni s'inceppavano, le settimane andavano ripetendosi con sovrapposizioni cronoclimatiche in grado di confondere e ubriacare chiunque.
Anche lui s'era addormentato. Lui, l'omino dal sorriso ostinato, s'era assentato da settimane. In mancanza della sua energia, le settimane non riuscivano a sbrogliarsi e anziché dipanarsi normalmente, le decadi si mischiavano, i giorni confondevano nomi e numeri, sovrapponendo dati e cognizioni fino a stranire tutti quanti.
S'erano addormentati anche i sensi. Non già i cinque corporei, ma gli altri: quello del dovere, quello dell'opportunità, fors'anche quello del ridicolo. Il dovere di girare le pagine, l'opportunità di farlo al momento giusto e la capacità di riderci su anziché farsi ridere dietro. Perdere i sensi ne fu la conseguenza immediata, quasi come un lento svaporare.
Senza sensi su cui contare, la sensazione che tutto fosse senza senso fece capolino. I vapori del sonno inebriavano il sentire, ottundendo il senso del tempo. Il senso della musica, però, vorticando come un soffio azzurrato si estese ad avvolgere carni e spirito, ancora sfarfallanti di baci e di versi colorati, di diversi baci e colori di poesia, tra quelle variopinte rime blu.

07 giugno 2013

A tavola (non) s'invecchia

L'amore per la convivialità dev'essere un fattore ereditario. Lo sento in me, lo vedo in mio padre, lo ricordo in mio nonno. Altrettanto, va detto, succede o succedeva per la discendenza materna. Questo miscuglio romagnolo-napoletano fa sì che le tavolate per noi di famiglia siano numerose e per cadenza e per partecipazione.
Ieri sera al Torrazzo a festeggiare gli ottantadue di papà Umberto eravamo solo parenti strettissimi: una ventina di persone. D'altronde, con 4 figli e consorti (o ex consorti) già il numero si fa cospicuo, poi c'è il nipotame che ammonta a 7 elementi, come le note, ed è una bella musica.
Dico bella musica e penso però a quella battuta di Woody Allen: "La famiglia Zelig abitava sopra a un bowling, ma erano spesso gli avventori del bowling a protestare per il troppo rumore."

06 giugno 2013

Pazienta!

È inutile che fai, ancora non è arrivata l'estate. L'estate arriva quando per la strada cerchi l'ombra, quando esci senza pensare a portarti un capo di vestiario in più nel caso dovesse rinfrescare, quando brami continuamente acqua e ghiaccioli come un rabdomante irrequieto. L'estate è quando a rotolarsi tra le lenzuola in due si suda a rivoli. L'estate, inoltre, arriva ufficialmente il 21 giugno, quindi è inutile che fai, ancora non è arrivata l'estate.

03 giugno 2013

Meteoora

Ora piove, ma il tempo in questi giorni ha retto: per una bella festa, per una passeggiata, per una milonga popular, di cui dirò.


a cura di Giulio Pianese

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