Vacanza vera e propria è cosa rara assai: sempre affanni preoccupazioni angosce fanno capolino a inficiarne la spensieratezza.
Tuttavia si puote afferrarne l'essenza, a dosi effimere, occasionali e imprevedibili, a patto di sapersi predisporre ad accogliere la serenità delle piccole cose.
Così ti trovi a guardare in su, dal prato mezzo ingiallito di Villa Litta, alle navicelle ovattate in campo azzurro, al cielo che ritaglia chiome scure, e poi di lato, al rigoglioso fogliame degli enormi alberi cui enormemente sei grato, mentre alle orecchie giungono le urla giocose d'un branco di umpalumpa che si contendono il pallone, e il suono dell'ukulele che tua figlia strimpella, e sorridi al mondo che si sorride nonostante tutto.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.