31 ottobre 2020

Tampone

L'auto è rimasta parcheggiata per diciassette minuti, che sono stati sufficienti a entrare in ospedale superando il controllo della temperatura, raggiungere il lungo corridoio verso il settore A, fare la coda per l'ambulatorio, effettuare il tampone e tornare alla cassa automatica del parcheggio. 

Oltre che veloce, l'ho trovato poco invasivo, più o meno come infilarsi un cotton fioc su per il naso, una narice dopo l'altra. Probabile che l'abitudine decennale alle laringoscopie mi abbia allenato, ma o sono stato particolarmente fortunato, o le varie descrizioni che ho sentito e letto in giro sono esagerate. 

Adesso mi tocca fare il monaco di clausura in attesa dell'esito, che se sarà quello auspicato mi permetterà di essere ricoverato e poi operato nei primi giorni della settimana entrante. 

P.S.: "settimana entrante" mi fa sorridere perché è un'espressione che usava papà.

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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