Quanto ai dolori, siano essi puntuali o diffusi, variano con le singole esistenze e nei diversi momenti di queste e non ne parliamo ora. Del non detto, d'altronde, son piene le interlinee, e talvolta anche i tasti "Canc" e "Backspace". Quel che pur sarebbe tecnicamente comunicabile non sempre ottiene l'imprimatur. Giustamente.
Bisognerebbe saper suonare come qualche genio per esprimere un colore poco definito, una specie d'azzurro, spezie di note che dopo oltre sessant'anni continuano a tracciare solchi d'ineffabile tra l'orecchio e l'animo.
Invece, lo posso solo ascoltare: così come nessuno può suonare al posto mio, io non posso fare passi al posto di qualcun altro, nemmeno quando vedo chiaro il tracciato, nemmeno se il tragitto mi pare facile, quasi elementare. Ecco, lo dico: il dolore è quello di vedere e non poter agire.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.