01 settembre 2019

Capodanno amaro, anzi gustoso

Lo dicono in tanti che il vero capodanno sia il primo di settembre: prodromo del nuovo anno di attività, secondo lo schema ereditato dal calendario scolastico, rappresenta, con l'inizio dell'autunno meteorologico, l'avvio a un decisivo cambio di stagione ed è il tempo in cui i nodi cominciano a venire al pettine, soprattutto per tutto quanto è stato rimandato a "dopo le ferie".

È dunque un momento legittimo per i buoni propositi.
Sì, quelli che poi generalmente non si mantengono. La difficoltà nel metterli in atto si acuisce quanto più distanti si trovano dalle intenzioni autentiche. Formularne di troppo ambiziosi non porterà alcun risultato: meglio qualcosa di ben determinato, immediatamente verificabile e alla portata della nostra volontà.

Per esempio, nel mio caso, un mese senza dolci. Un bel sacrificio per me che sono goloso, ma primo passo necessario per riguadagnare una forma fisica accettabile.
Ritenendo di facilitarmi, ho preso la rincorsa e ieri ho assaporato un caffè senza zucchero. Mentre lo sorbivo, ho pensato al cioccolato extra fondente, quello dall'85 per cento in su, e mi sono goduto quella tazzina che di colpo non è stata più tristemente amara, offrendomi invece un gusto particolare e tutto suo, per una volta non occultato dal dannoso zucchero.

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a cura di Giulio Pianese

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