02 dicembre 2017

Meglio se uno a venticinquemila

Da sempre, messo davanti a una cartina geografica, mi c'incanto. La percorro con lo sguardo e la mente, la esploro, mi ci sposto, la riguardo e vi indugio, ne voglio sapere di più, la voglio capire, afferrare, comprendere in un abbraccio mentale, penetrare attraverso gli itinerari più diversi, perlustrare ricorrendola nei sensi più vaghi e vari, in un misto tra astrazione e aspirazione alla realtà cangiante del viaggio.

Alla fine poi non viaggio molto, ma le volte in cui riesco a farlo, mi piace sfruttare ogni opportunità di perdermi per ritrovarmi, tangendo rotte inusitate, deviando da quella principale per godere di soste e poste aggiuntive a quanto previsto inizialmente.
Bada: lo si può fare anche nella propria città. E per quanto abbracciare lo spazio evochi una messinscena, per quanto illusoria sia la potenza di quell'abbraccio, illusione più o meno pari a quella di potervi comprendere il tempo, la sensazione che ci si regalerà merita ogni slancio.

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bonus: la pagina Fappatori di mappe su frenf.it; le mappe di Reddit, ovvero MapPorn

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a cura di Giulio Pianese

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