Uno spruzzino di bianco, decorativo. Qualcuno magari tirerà fuori le ormai mitiche nevicate dell'ottantacinque, con Milano davvero ammantata sotto una coltre spessa. A me invece tornano in mente un paio di nevicate legate a feste che avevamo organizzato noi amici.
Una un po' tardiva, che verso la fine degli anni settanta ci spiazzò l'11 febbraio a Seregno, quando, adolescenti, nell'intento di dare vita a una "compagnia", avevamo allestito il seminterrato di un caro amico, con tanto di luci colorate, divani e stereo, acconsentendo a suonare l'odiata musica disco pur di accontentare le ragazze che avevamo invitato. Riuscimmo comunque a mandarla in porto, ma ho ancora presente la sensazione di restare intrappolato fino a metà polpaccio ad ogni passo, nel tragitto verso il "nostro locale".
L'altra, nella prima metà degli anni ottanta, fu invece in dicembre. La festa era la prima organizzata da me e dal Paio in una discoteca, ai tempi della scuola interpreti. Una nevicata imprevista decimò le presenze, ma non riuscì ad annullare la festa, né a rovinarcela, anche se poi alla fine rincasammo coi piedi bagnati dopo una lunga camminata notturna in una Milano semibloccata.
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