31 marzo 2017

Alla sera

Il mondo rimpianto è un mondo perduto: erede del passato, erode il presente uccidendo ogni neonato nuovo momento. Tale strage d'innocenti istanti continuerà finché uno spiraglio di luce non giungerà a farsi salvatore del tempo per la vita a venire.

Ho visto una fessura nel cielo, disegnata in giallo: falcetto sottilissimo nel blu cobalto, abile a stagliarsi tra la promessa della ventura notte e il retrogusto crepuscolare figlio d'un tramonto sereno.

Ci ho infilato il dito e come una linguetta ho sollevato il velo dell'invisibile: sotto c'era un altro cielo uguale a quello, senza ancora nemmeno un tremolante brillio. Tempo d'uno sguardo, d'un'occhiata panoramica e il falcetto sottilissimo s'era fatto più intenso, più intenso il blu di sfondo, più vicina la promessa della notte, ma non una stella a rilucere.

La mano ha provato allora a rispalmare il velo dell'indicibile: la sfasatura della visione striava l'intera volta di sfumature incongrue, e il tremolante brillio che molteplice si proponeva alla miratura era come sdoppiato, con un lacerante effetto di finzione.

Un flashback improvviso, scarto temporale minimo ma efficace, m'ha quindi riportato alla vista iniziale: una tavola da favola, mirabilmente densa di promesse per l'occhio capace di paziente attesa. Ho visto una fessura nel cielo, disegnata in giallo: falcetto sottilissimo nel blu cobalto, dolce visione che si ridisegnava sul mio volto ardentemente sereno, ironico e sorridente.

Giorno di fine trimestre, giorno 90 da inizio anno, roba da angeli ubriachi.

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Lucinda Williams, Drunken angel

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a cura di Giulio Pianese

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