25 gennaio 2015

Ipsilon tango

Com'è stato bello ballare con la musica dal vivo. Com'è stato bello tornare al Tangoy, che prima della ristrutturazione ospitava anche le lezioni del mio maestro il martedì e che quindi sentivo molto familiare sebbene ancora non osassi frequentare la milonga del venerdì, inibito dalla soggezione.

Il ghiaccio l'avevo rotto lo scorso venticinque aprile. Conoscerai il meccanismo dell'orso che non guarda nella propria tana: si finisce per trascurare le opere d'arte della propria città se non accompagnando degli amici in visita per un occasionale giro turistico. Mi era successo per la pinacoteca di Brera nel 2008 e anni prima e tempo dopo per un sacco di altri luoghi di densa bellezza o di minuscola meraviglia.
Lo stesso meccanismo si applicò per quello che a torto o a ragione viene considerato il piccolo tempio del tango meneghino. Fu per accompagnarvi la selvadega che superai le mie inibizioni, anche se non totalmente la soggezione.

L'altra sera, invece, ero tranquillo e gaudente. Lieto di rivedere amicizie e conoscenze, contento della selezione operata dal musicalizador Peppo Del Fabbro prima e dopo l'esibizione orchestrale, entusiasta nel ritrovare tanguere già abbracciate e nello scoprire nuovi abbracci, ma soprattutto soddisfatto di poter ballare al suono della 3T Tango Orchestra: belle le scelte dei brani, belli gli arrangiamenti e le esecuzioni (a titolo di esempio, Desde el alma nella versione di Pugliese), ottima l'idea di strutturarli in tande, favorendo così la fruizione danzereccia.

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bonus: Carlos Gardel, Fumando Espero

2 commenti:

Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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