09 giugno 2014

Anche senza scavare

Ci sono tunnel per modo di dire e tunnel veri e propri. I primi sono quelli di cui già all'imboccatura vedi l'uscita, gli altri sono quelli di un'oscurità profonda quanto l'ignoto.
Eppure, può darsi il caso in cui i più ardui da attraversare non siano affatto questi ultimi. Se non ci credi, prendi come primo esempio un breve sottopasso maleodorante e mal frequentato, dove l'urina puzza come la paura di quel che ti potrebbe succedere se a metà strada ti prendessero in mezzo bloccandoti la via di scampo e la felicità. Come secondo esempio, invece, prendi un passaggio da una grotta acquatica all'altra, in cui il timore dell'attimo di buio sarà ben presto sostituito dalla meraviglia dei colori, dalla soddisfazione di avercela fatta e dalla bellezza di essere lì.
Se tutto ciò sia metafora di qualcosa d'altro, non so. Oltretutto, non ho nemmeno considerato il caso dei tunnel abitativi, tipo le tane dei conigli.

1 commento:

  1. Giá, le tane dei conigli....e se I coniglietti..inini fossero legati alla loro tana I conigli grandi gli insegnerebbero a nuotare se volessero...altrimenti uno passa e gli altri? ...come in un cataclisms....statemi stretti seguitemi, ma alla conta qualcuno non risulta. I tunnel ci sono per,essere attrVersati, il vuoto ed il sottovuoto fa riflettere, non poco se l.alternativa fosse l.asfissia! Sempre Stella*

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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.



a cura di Giulio Pianese

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