Non ho pregiudizi che m'impediscano di lavorare a Ferragosto, però oggi fatico, soprattutto perché avrei voglia di fare altro: e invece, oltretutto, ho saltato l'Idroparty oggi, la festa al Carroponte o una possibile milonga stasera, mi sono astenuto dal telefonare a qualcuno in zona per organizzare qualcosa e, ovviamente, dall'accettare inviti per ulteriori vacanze o gite brevi.
È che Milano in agosto, soprattutto dopo il 10, per un po' diventa bella e godibile, dunque pare un mezzo sacrilegio non approfittarne: il clima d'un tratto è ideale se non addirittura freschetto, il traffico è rarefatto, chi rimane è meno stressato e meglio disposto ai divertimenti, le iniziative e le occasioni non mancano.
O forse è solo che mi manca troppo un'ebbrezza mai provata in vita mia: quella di farmi le ferie pagate. Una sensazione che accosterei ai miei due esempi principi di dolce far niente.
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