Quanti siano i giorni di vigilia e quanti quelli vissuti al presente non so, il conto mi sfugge, sebbene in definitiva sia io a pagarlo, ma forse è più onesto, più corretto, più preciso frammentarli, quei giorni, e allora la questione si ripropone perché non so quante siano le ore di vigilia e quante quelle vissute al presente, ma anche in questo caso toccherà frazionarle fino ad arrivare ai quarti, ai minuti, agli istanti, al soffio d'un raggio di luce veloce impalpabile e via si ripartirà con occhi cosmici a cavallo di nuove meraviglie, e a lasciarsi catturare delle loro vigilie.
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Bonus per chi ha ancora gli occhi bambini: L'immagine astronomica del giorno, con un arcobaleno di luna (che, imparo, si dice moonbow), una stella cadente e la Via Lattea sullo sfondo: un'esagerazione di bellezza.
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Ma tu hai scoperto come si fa a vivere al presente? Perchè la mente sfugge avanti e indietro e pure un po' di lato...
RispondiEliminaEh, è una cosa che riesce abbastanza facile da bambini e di rado da grandi.
EliminaL'Apostrofo di Zu.
RispondiEliminaGrazie, Giulio, per i tuoi pensieri e per gli ameni corollari. Sono un "apostrofo rosa" tra i grigiori della quotidianità.
Elena seguidora.
A te grazie, Elena! Se potessi, inserirei il tuo commento nel curriculum.
EliminaL'amore è facile, sì, e quantico anche. Quando brilla è futuro e gerundio. Quando si spegne futuro e passato.
RispondiEliminaWummina
Riguardo a quanto dici, vedi anche sintassi d'amore.
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