17 febbraio 2012

A lume di naso

Forse è realmente il trait d'union tra corporeo e invisibile, ma non è vero che un odore lo si può ricordare solo dopo averlo risentito. Altrimenti non mi spiegherei, per esempio, l'improvvisa madeleine tardopomeridiana da inchiostro di calamaio, l'occasionale effluvio d'incenso pur in assenza del braciere, né le volte in cui l'olfatto si lascia ingannare dai balzi temporali del cuore dei sensi, quel palpito incontrollabile che si muove da sé quando vuole, come vuole, perfino se non vuoi, perdurando a scrutare a modo suo nel buio delle distanze di troppo.

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a cura di Giulio Pianese

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