Ai ragazzi di due diverse classi a scuola ho fatto fare un gioco, riesumando quello che il settimanale satirico Cuore portò avanti per circa tre anni quasi un ventennio fa.
Scrivere "Le 5 cose per cui vale la pena vivere" è un buon esercizio di per sé, lo sarebbe per tutti. Nel caso specifico è servito come punto d'avvio per stimolare discussioni e qualche accenno di approfondimenti: differenze tra sesso e amore, tra strumenti e fini, tra soggettività e oggettività. Interessante anche notare come, accanto a ovvie esplosioni goliardiche e qualche scartamento provocatorio, i valori più gettonati siano stati quelli tradizionali e più rassicuranti, ossia famiglia e amici.
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La classifica finale della rubrica di Cuore, con i dieci valori più votati dai lettori, fu pubblicata come Top ten per l'eternità sul n. 140 del "Settimanale di resistenza umana", uscito il 4 ottobre 1993.
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.