1.
Massimo: Disporre di troppe informazioni può essere uguale a nessuna informazione. Quale è la tua opinione, con particolare riferimento ai blogs ed alle loro potenzialità?
Zu: Nel 1996, ai tempi dei miei primi collegamenti a Internet, tale Salvo Pagliarello scrisse (cito a memoria): "Cercare informazioni su Internet è come volersi dissetare a una manichetta antincendio. Si riceve sicuramente una grande quantità d'acqua, ma si finisce col rinunciare a bere."
Per rimediare, il criterio rimane quello della selezione, come d'altronde già ci succede per la fruizione di libri, film, programmi radiotelevisivi...
2.
Massimo: Nei blogs, spesso i propri pensieri assumono un taglio "umoristico". Satira o umorismo si rivelano forse gli strumenti più adatti per rendere più interessante e chiaro quello che si vuole comunicare. È solo un aspetto della personalità di chi scrive, oppure un espediente per essere sintetici ed efficaci?
Zu: Da un lato è un modo per risultare accattivanti. Dall'altro può essere uno schermo dietro il quale nascondere timidezze, timori, chiusure. Comunque, se usati da chi li sa suonare e su uno spartito sostanzioso, quegli strumenti sanno rendere la musica ancor più apprezzabile.
Al di là della piacevolezza, un aspetto importante dell'umorismo è che obbliga chi scrive e poi chi legge a considerare le cose da punti di vista meno scontati, dunque può configurarsi in strumento di indagine e conoscenza.
3.
Massimo: Quale è la prima cosa che hai pensato quando hai iniziato a scrivere nel tuo blog e quali opinioni hai cambiato da allora?
Zu: Pensai che era bello poter disporre di un attrezzo così semplice e potente al tempo stesso. Non ho cambiato opinione, però ho progressivamente visto sfumare l'emozione dovuta all'utilizzo del mezzo in sé e per sé. In compenso sono cresciute altre emozioni, grazie alle interazioni telematiche e personali aumentate in modo esponenziale senza perdere di qualità.
[tutto ciò fu un tempo pubblicato sul Salto del Canale, ma poi... il canale saltò]
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.