Il più lungo applauso cui abbia partecipato in vita mia è quasi sicuramente riconducibile a un concerto dei Pentangle, a Milano intorno al 1980. Al termine della scaletta programmata e di una lunga serie di bis si congedarono, ma con le luci del teatro già riaccese riuscimmo a richiamarli fuori dopo aver battuto le mani per una ventina di minuti.
Sul palco si ripresentarono solo John Renbourn e Jacqui McShee. La soddisfazione per il successo del nostro perseverare fu superata dal visibilio in cui ci mandò il brano che scelsero di eseguire: Watch the Stars. Guardare il cielo e trovarci ogni sera lo splendore di Venere è impagabile come un bacio d'amore, ma quella canzone lo accompagnerebbe degnamente.
Bonus di memoria: l'anno successivo, il solo fatto di conoscere quel gruppo folk mi guadagnò la benevolenza incondizionata di Janice, mia insegnante scozzese in quel di Hastings, dolce fin dalla voce.
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