Dopo la strage di Nassiriya, sto evitando di guardare la tivvù e di leggere i giornali, perché so bene cosa si scrive e cosa si dice dopo aver fatto la conta dei morti e ricostruito la dinamica dei fatti.
Ciononostante qualche voce inevitabilmente mi è arrivata: so che c’è chi ha scritto che questo “è il nostro 11 settembre”.
Evvabbé; la madre degli imbecilli è sempre incinta, soprattutto la madre dei giornalisti imbecilli.
E c’è anche chi ha detto cose tipo “se la sono cercata”, o anche “erano gli stessi del G8 di Genova”.
Che dire, se ci ritroviamo un Berlusconi al governo secondo me è anche colpa di questa gente, che è più fascista dei fascisti veri.
L’unico articolo che mi sono sforzata di leggere sulla Repubblica di ieri è l’intervista a Gino Strada di Emergency, che non si stanca mai di ripetere in queste tragiche occasioni che “ogni strage è una sconfitta per tutti”, e anche che “l’unica realtà della guerra sono le vittime”.
Per il resto, preferisco attendere di leggere Diario della prossima settimana che sicuramente, come sempre, avrà da dire cose più sensate e puntuali delle tante e solite minchiate che si sentono in giro di questi tempi.
Nel frattempo, mi riservo anche io di osservare il silenzio, in rispetto dei morti e delle famiglie che li piangono.
15 novembre 2003
Non è per pigrizia...
...che cito quanto ha scritto bradipa, ma perché ammiro e condivido la capacità di mantenere l'equilibrio nelle reazioni, senza rinunciare al diritto di critica né al senso di umanità:
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Grazie per aver letto le mie parole, sarò lieto di leggere le tue.